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La Trasformazione di Carrot: a cosa si è ispirato DAVVERO Eiichiro Oda?

by Sommobuta
La trasformazione di Carrot

La trasformazione di Carrot

La vera verità, a questo proposito, la conosce solamente Eiichiro Oda. Come ha detto Il Re nel suo articolo, noi possiamo fare solo delle speculazioni su di lei, sui Mink e sulla loro trasformazione grazie alla Luna piena, tenendo conto di ciò che abbiamo visto (e letto) nel capitolo 888, ed aggrappandoci a ciò che Storia, Mitologia, Cultura, Folklore – e fumetto – ci suggeriscono.
Sia il mondo occidentale che quello orientale conservano una tradizione sterminata per ciò che riguarda l’influenza della Luna sulle persone. Già Zeus, secondo i Greci, era solito trasformarsi in un lupo antropomorfo durante le notti di luna piena, per meglio mimetizzarsi con i colori della notte e raggiungere le sue amanti senza essere notato. Secondo alcune, tarde leggende, la lupa capitolina avrebbe trovato Romolo e Remo durante una notte di luna piena e l’influsso benevolo della Luna, assieme al latte della lupa, avrebbe reso invincibili la progenie di Roma.
 I licantropi e i lupi mannari, ovviamente, sono le due figure più iconiche, a livello mondiale, legati alla luna piena. Il primo, generalmente, è un mutaforma, che grazie agli influssi della luna può trasformarsi a suo piacimento – e quando la luna è piena, è in grado di moltiplicare la sua già temibile potenza. Il lupo mannaro, invece, è un soggetto umano che, colpito da una maledizione (o morso a sua volta da un lupo mannaro o da un licantropo), nelle notti di luna piena si trasforma, indipendentemente dalla sua volontà.In oriente, invece, e in particolare in Giappone, l’animale maggiormente legato alla luna è un coniglio. Secondo la leggenda, se si osserva bene la superficie della luna, si può notare la figura di un coniglio accucciato accanto a una specie di mortaio. La leggenda deriva da una vecchia storia popolare di origine buddista: una volta, un coniglio, per omaggiare un sant’uomo travestito da mendicante, non avendo trovato nessuna offerta valida, decise di sacrificare sé stesso, gettandosi nel fuoco e donandogli le sue carni. Il sant’uomo si dimostrò essere nient’altro che Taishaku Ten, potente divinità buddista, che, impietosita dal gesto dell’animale, decise di disegnare la sua immagine sulla superficie della luna, così che tutti non dimenticassero mai cosa aveva fatto per lui quel semplice coniglio.

La storia del fumetto – e in particolare, quella del Manga – è piena di richiami a licantropi, lupi mannari, lune piene e conigli lunari. Senza ombra di dubbio, dopo aver letto il capitolo 888 di One Piece, e vedendo Carrot in azione, in molti hanno pensato che Eiichiro Oda si sia ispirato al Gigantesco Scimmione di Dragon Ball. Anche qui, la storia è nota.

Essendo un saiyan del pianeta Vegeta, quando Goku vede la luna piena, subisce gli effetti tipici di un lupo mannaro; tuttavia, invece di trasformarsi in un lupo, Goku si trasforma in uno scimmione gigantesco, centuplicando la sua forza.

Va detto che Eiichiro Oda, profondo conoscitore dello shonen – e fan sfegatato di Dragon Ball e di Akira Toriyama –, per la faccenda di Carrot gioca in maniera più sottile, prendendo in prestito singoli pezzetti di folklore e mitologia differenti per confezionare (come suo solito) un qualcosa di nuovo.

Oda aveva già dimostrato di conoscere a menadito la leggenda del Coniglio Lunare, tanto che (alla sua maniera) ce l’aveva già presentata in One Piece. Quando Enel, nel corso delle miniavventure a lui dedicate, si reca sulla luna, trova ad affrontarlo un coniglio robotico – chiarissimo riferimento alla storia buddista.

Per il capitolo 888, per la razza dei Mink e per Carrot (che guardacaso, è proprio un coniglio), Oda aggiunge un pizzico in più di folklore, regalando alla ragazza (e a tutti quelli come lei) le proprietà tipiche della kitsune, la volpe della mitologia giapponese, in grado di mutare forma e aspetto a suo piacimento, e di moltiplicare le sue capacità quando la luna è piena.

Nell’immaginario giapponese, la volpe è un animale demoniaco, dalla potenza smisurata. E non è un caso che, sempre nell’universo dei Manga, le figure associate alle volpi siano fortissime. Basta pensare, ad esempio, alla Volpe a Nove Code di Naruto (che non a caso è la forza portante più potente dell’intero fumetto) o a Kurama, in grado di trasformarsi proprio nell’incarnazione del demone Yoko Kurama, e sfoderare un’energia magica praticamente inarrestabile.

A ben guardare Carrot nella sua forma trasformata, sembra quasi la sorella minore di Kurama nella sua forma di Yoko. Entrambi potentissimi, eterei, con dei fluenti capelli lunghi e bianchi, fanno della leggerezza dei movimenti la loro cifra stilistica, nonostante racchiudano in loro una forza terrificante…

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