Si chiude con il capitolo 902 la saga di Whole Cake Island, cominciata nel capitolo 825, uscito ufficialmente in Giappone il 9 Maggio del 2016.
In questi quasi due anni abbiamo visto di tutto e di più e, come al solito, la saga ha spaccato in due il fandom: da una parte chi ha sofferto le scelte narrative di Oda, a mio dire piuttosto altalenanti sia nel bene che nel male, dall’altra chi si è goduto il tutto senza porsi tante domande.
Ma andiamo per gradi: non voglio farvi un riassunto della saga, per questo vi basta rileggerla o andare sulle ben fornite wiki dedicate a One Piece.
Sono molte le tematiche sviluppate in questi 75 capitoli di saga, tra cui il tema della famiglia, dell’etica e della fiducia. A discapito di queste, che sono state ben gestite, Oda ha peccato molto sulla gestione globale della saga, soprattutto considerando chi è il villain principale e la location scelta per ambientare questo arco narrativo.
Quindi partiamo prima dai difetti della saga di Whole Cake Island, così che poi si possa chiudere in bellezza.
Saga di Whole Cake Island: difetti
IL FATTORE “IMPERATORE”
Il problema numero uno della saga di Whole Cake Island è il fattore “Imperatore”. Prima d’ora non avevamo mai visto un territorio di un Imperatore, né ne avevamo visto uno nel suo ambiente naturale. Infatti, sia Shanks che Baffibianchi li abbiamo visti in circostanze molto diverse, quindi non avevamo mai potuto farci un’idea reale di come fossero le aree di influenza dei Quattro Imperatori.
Vista l’aura di potere e terrore che emanano queste figure, che in pratica governano l’intero Nuovo Mondo, e quanto disse Law nel capitolo 698, ovvero “Se una ciurma di pirati in solitaria cercasse di arrivar loro per sfidarli, non riuscirebbe nemmeno a vedere la faccia del capitano!”, mi era sempre risultato difficile pensare che una missione palesemente suicida come quella affrontata da Luffy e la metà dei suoi compagni potesse essere sviluppata nel modo in cui Oda ha scelto di raccontare la saga di Big Mom.
Invece in 75 capitoli ci è stato raccontato che un ragazzo di 19 anni con alle spalle meno di un anno di esperienza in mare (non considero i due anni di stop, perché appunto non ha fatto il pirata) è riuscito a penetrare nel territorio dell’Imperatrice Big Mom, con lei consapevolissima del suo ingresso, le ha sottratto i calchi di ben tre Ponegliff, ha salvato il membro della sua ciurma sottrattogli con la forza, ha recuperato tranquillamente la propria nave, ha sconfitto il più forte combattente della ciurma dell’Imperatrice ed insieme a tutta la sua ciurma è riuscito a fuggire indenne, perdendo solo un uomo che non era nemmeno un personaggio principale.
Chiunque può capire che c’è qualcosa che non va: quanto ci era stato detto, quanto era stato fatto intendere sugli Imperatori, era forse una barzelletta? È possibile che Big Mom, la sua intera famiglia, l’intera Totto Land composta da 35 isole, sia stata fregata in questa maniera? Possibile che la tanto decantata intelligence di Big Mom sia stata superata da tre ciurme esigue di pirati? Sì, è possibile, a quanto pare.
Al che mi sovviene un dubbio: e se fosse davvero questo l’intento di Oda? E se il vero scopo fosse farci capire che il problema dei “grandi” è che si siedono sugli allori, sottovalutando i “piccoli”? Già Oda ha usato questo espediente con Doflamingo, che tanto si vantava di aver tutto sotto controllo, dicendo che non avrebbe sottovalutato Luffy e i suoi compagni, ma che alla fine è stato anch’egli scardinato dalla sua posizione tanto comoda quanto statica.
In ogni caso, anche se questo fosse il vero intento di Oda, trovo comunque irreale che un gruppo raffazzonato come quello che si è creato tra la ciurma di Cappello di Paglia, i pirati Firetank e i pirati del Sole, coadiuvati dalla Germa 66 e due Mink (anzi tre, consideriamo nel conteggio anche Pekoms) sia riuscita davvero a farla franca contro l’intera ciurma e flotta dell’Imperatrice Big Mom. Quindi, a mio dire, questo è un grosso buco nell’acqua, perché è tutto molto forzato.
IL CAMBIO DI PIANI IN CORSO D’OPERA
La narrazione era iniziata con le sembianze di una saga d’infiltrazione. Il piano era “semplice”: fare i calchi dei Ponegliff e recuperare il compagno perduto. Giustamente, essendo entrambi gli obiettivi nel territorio di un Imperatore e nientemeno che nella base operativa di Big Mom, le cose si sono complicate giusto un pochetto.
Secondo me, fino alla caduta del Whole Cake Château, tutto era stato costruito quasi alla perfezione: Brook e Pedro che si infiltrano, Chopper e Carrot che sfruttano il Mirro-World per muoversi liberamente nel territorio dei Charlotte (un po’ forzate alcune situazioni, ma niente di esorbitante), il combattimento Luffy vs Sanji, con il capitano che giura di restare dov’è finché il cuoco non avrebbe fatto ritorno, Nami e la Vivrecard di Big Mom, giustamente tenuta tra le sue abbondanti rotondità, la cattura dei due con relativo salvataggio di Jinbe e l’alleanza con Capone. Tutto ben scritto, tutto ben delineato.
Ma poi Oda si accorge che Big Mom, uno dei Quattro Imperatori, sta facendo una figura di m**** plateale: come può un Imperatore farsi fregare così da un gruppetto di sbandati? Allora ha deciso di cambiare i piani in corsa e ha aggiunto una trentina di capitoli di niente. Va bene, il combattimento tra Luffy e Katakuri è molto bello, forse il migliore dai tempi contro Rob Lucci (sì, è la traslitterazione ufficiale, fatevela piacere), ma anche qui, ce n’era davvero bisogno?
Il fatto che Oda abbia allungato la trama viene supportato da un’intervista di inizio 2017, dove si diceva che alla fine dell’anno già avremmo affrontato il Levely e iniziato la saga di Wano. Ovviamente questo non è successo, perché come poi ha detto ad inizio 2018, il sensei ha dovuto modificare un po’ i suoi piani.
Perché, mi chiedo? La saga era perfetta, soprattutto perché avevano superato “l’imperatore rosa” colpendolo nel suo punto debole: il suo stomaco insaziabile. Con Linlin fuori gioco in questa semplice ma geniale maniera, sarebbe bastato che, sfruttando gli specchi, la ciurma se ne fosse andata, soprattutto quando proprio prima del matrimonio Sanji era stato rassicurato sulla salute di Zeff e staff del Baratie.
Invece si è scelto il grande inseguimento, che di fondamentale non ha portato nulla, visto che tutta la sequenza della torta preparata da Sanji, Pudding e Chiffon non è servita ad alcunché, visto che Big Mom è ancora in piedi, tutti sono ancora vivi e probabilmente, nonostante il bellissimo finale di saga, gli Uomini-Pesce e la Germa 66 si salveranno dal lapidario “Vita o morte” di Big Mom.
Visto che il finale mi è piaciuto, avrei gradito che al capitolo 873, ovvero dove crolla il castello, ci fossero stati 3/4 capitoli di fuga e quest’ultimo capitolo a chiudere. Sarebbe stato molto più gradevole.
JINBE “IL TIMONIERE”
Lo sapete tutti, chi più o chi meno, che non nutro un amore particolare per questo personaggio, ma a discapito di quanto si possa pensare, non l’ho mai disprezzato. Anzi, se devo essere totalmente sincero, se Oda non avesse mai rotto tanto le scatole con questa sceneggiata del “entro in ciurma ma non posso”, avrebbe potuto pure piacermi.
La scelta di rendere Jinbe protagonista di questa saga, a mio dire, poteva pure essere vincente se giocata con astuzia. Lo sappiamo fin dalla lontana Arlong Park che Luffy vuole un Uomo-Pesce a bordo della sua nave e, benché di Uomini-Pesce migliori di Jinbe ne abbiamo visti a fiotti, sembra che il nostro sensei abbia deciso che debba proprio essere il navigato ex membro dei Sette Corsari. O forse no?
Infatti, l’eterno tira e molla non si è ancora concluso, visto che l’onore del “Cavaliere del Mare” non gli ha permesso di lasciarsi alle spalle i suoi vecchi compagni, i suoi VERI compagni, che volevano immolarsi per permettergli di fare per la prima volta nella sua vita qualcosa per se stesso.
Ma allora perché tutta quella pantomima del timoniere? Perché dopo 880 capitoli che la nave (le due navi) della ciurma di Cappello di Paglia hanno navigato senza un vero timoniere, a circa 300 capitoli dalla fine (stima mia, un giorno ve la spiego) ha bisogno di qualcuno che ne manovri il timone? Perché le acque del Nuovo Mondo sono complicate da solcare? Perché non mostrarcelo nei flashback di Fisher Tiger al timone della nave dei pirati del Sole? Perché non legarlo seriamente a quella figura tanto importante in una nave pirata, come vi abbiamo parlato in questo bellissimo articolo sui ruoli a bordo di una nave pirata? Se era davvero così fondamentale, perché non farlo entrare in ciurma già durante la saga dell’isola degli Uomini-Pesce? Forse perché doveva recuperare il Ponegliff nella sua miniavventura? Poteva già averlo Big Mom, visto che sostanzialmente quel dono a Linlin da parte di Jinbe è pure una presa in giro nei confronti di Nico Robin.
Molto onestamente, a questo punto avrei preferito fosse entrato piuttosto che continuare questo giochetto del “vorrei ma non posso”. Oppure, meglio ancora, sarebbe stato giusto e coerente con il personaggio che si sacrificasse per l’uomo a cui ha giurato fedeltà. Jinbe, l’uomo d’onore che fin da Impel Down parla di sacrificarsi per i suoi benefattori, alla fine è ancora in piedi e tornerà a Wano sano e salvo, perché è così che andrà. Morirà lì? O salirà sulla Sunny a guidare il timone in rotta per Laugh Tale? Ma soprattutto, per allora, avremo mai la possibilità di sapere se Jinbe insegue un sogno come i restanti nove membri della ciurma di Cappello di Paglia o sarà l’eterno pesce fuor d’acqua?
L’AMBIZIONE DI LUFFY
Non me ne vogliate, ma che Luffy abbia superato Katakuri, sia perché quest’ultimo l’ha praticamente lasciato andare sia perché ha sviluppato e pareggiato un potere che il Dolce Comandante è riuscito ad affinare in anni e anni di lavoro, mi ha fatto storcere parecchio il naso. Va bene che è il protagonista, va bene che deve portarlo fino alla fine, ma perché fare scelte così brutte?
Prendiamo lo scontro contro Lucci: in quel caso Luffy ha vinto perché non si è arreso, ha vinto perché rivedere Usopp gli ha ridato la carica finale, ha vinto non perché ha sviluppato qualcosa di meglio del suo avversario ma perché lo ha steso a suon di cazzotti carichi di rabbia.
Lo scontro contro Katakuri è un ottimo scontro, ma questa cosa dell’ambizione ha sporcato quello che poteva essere un combattimento di forza e tattica, come quelli dei tempi d’oro. Peccato, perché lo Snakeman mi è piaciuto parecchio.
MIRRO-WORLD
Il Mirro-World ha fatto il buono ed il cattivo tempo in tutta la saga di Whole Cake Island, il che non è stato nemmeno un male. Il problema sorge quando identifichi una persona come la chiave per poter entrare ed uscire da questo mondo, ovvero Charlotte Brûlée, e poi ti ritrovi gente che entra ed esce quando vuole, come vuole e senza alcun motivo apparente. Parlo dei cuochi con la merenda per Katakuri, di Charlotte Flampe e di Pekoms. Sono piccolezze, ma se senza Brûlée ogni specchio è un normale specchio e quest’ultima è legata e catturata, come diavolo hanno fatto ad entrare? Domande che non avranno mai risposta.
Saga di Whole Cake Island: pregi
CHARLOTTE LINLIN
Big Mom è pazzesca e mostruosa fin dalla tenera età
. Abbandonata a cinque anni dai suoi genitori sulle coste del Warland, la terra dei Giganti, e presa in custodia da madre Carmel, schiavista infiltratasi come suora nel villaggio di Elbaph, ha dato fin da subito prova della sua incredibile forza e della sua insaziabile fame, uccidendo un Gigante ed arrivando perfino a mangiare vivi Carmel e i suoi amichetti orfani della Casa delle Pecorelle senza accorgersene minimamente.
Questa indole spensierata e crudele la accompagna fino all’età adulta, dove, oltre ad essere diventata una donna di quasi 9 metri dall’aspetto inquietante, ha creato un impero fondato sui matrimoni combinati per continuare ad allargare i suoi domini. Ma il bello di Big Mom sta nella sua costante infantilità, che perdura dalla sua giovinezza, in parte causata dall’ineducazione impartitale da madre Carmel.
Le sue crisi alimentari creano problemi spropositati a chiunque le sta attorno, ogni sua parola è un ordine, ogni suo desiderio deve essere compiaciuto: Big Mom è un vero e proprio mostro e ne dà piena dimostrazione dall’inizio alla fine della saga di Whole Cake Island.
A mio avviso, un personaggio fantastico e completo: non mi sento di criticarle nulla. Diesci. (cit.)
VINSMOKE SANJI E LA GERMA 66
Il trattamento riservato a Sanji da Oda in questa saga, definita “la sua saga”, è stato al dir quanto crudele, soprattutto per il mancato funzionamento degli effetti collaterali torta con Big Mom. Questo non significa che Sanji non sia uno dei punti di forza della saga, anzi. Tra il suo bellissimo flashback, con tanti piccoli tasselli che vanno finalmente al loro posto, i suoi modi sempre gentili e amorevoli e il rapporto con Pudding, nonostante questa stesse tramando contro di lui, abbiamo finalmente un profilo psicologico completo del buon cuoco gentiluomo della ciurma di Cappello di Paglia.
Non da meno è stata la sua famiglia, i Vinsmoke, o meglio la Germa 66, che in questa saga hanno mostrato perfettamente il divario tra un villain del North Blue e uno del Nuovo Mondo. Dico questo perché i Vinsmoke si sono dimostrati, benché tecnologicamente avanzati grazie a re Judge, inadatti al Nuovo Mondo: non per niente sono temuti nel loro mare settentrionale, ma hanno dimostrato ampiamente di non essere adeguatamente pronti per esserlo anche nel territorio di un Imperatore. Anche stavolta non significa che questo loro gap sia una cosa negativa: anzi, averli presentati inizialmente come armata del male invincibile per poi ridimensionarli brutalmente davanti alla vera armata del male qual è quella di Big Mom ha fatto solo guadagnare punti alla famiglia Vinsmoke.
CLONAZIONE UMANA
Vegapunk, Caesar e Judge vera triade che cerca di farla in barba a Dio. Scherzi a parte, la notizia che i tre erano colleghi e che hanno lavorato insieme sul fattore di lignaggio, con cui poi si è aperta la strada sulla clonazione umana e su tutti gli esperimenti riguardanti i frutti del Diavolo mi ha fatto rizzare tutti i capelli.
Oda con questo argomento riapre un discorso sull’etica, che già fu introdotto con Orso Bartholomew e i suoi cloni Pacifista, che sempre più spesso riguarda anche il mondo della scienza moderna: clonare è etico? Replicare un essere umano e modificarlo geneticamente perché diventi una macchina da combattimento è etico? Dargli ricordi non veri per non fargli sapere che è un clone è etico? Parlandone seriamente, direi proprio di no: la vita è vita e giocare con essa è crudele, indipendentemente dai fini.
La cosa interessante è che Oda, non so se consapevolmente o meno, ha proposto questo tema in una saga dove è centrale anche il tema dell’anima. Abbiamo visto Big Mom strappare anime a destra e manca con il suo potere conferitole dal frutto Soul Soul, ma soprattutto abbiamo visto tornare in vita Moscato, al quale l’anima era stata sottratta proprio dalla madre durante una delle sue crisi alimentari.
A questo punto la domanda sorge spontanea: se Big Mom avesse provato a sottrarre l’anima ad un clone dell’esercito della Germa 66, che sarebbe successo? Il clone avrebbe avuto un’anima o, in quanto clone, ne sarebbe stato privo? Ed è proprio qui il punto focale che riguarda l’etica morale: l’anima è solo questione di fede o è qualcosa di reale? Clonando un essere umano in provetta, avrebbe un’anima o sarebbe una specie di zombie incapace di provare gli stessi sentimenti di un vero essere umano?
In ogni caso, tanto di cappello a Oda. E speriamo di vedere presto Vegapunk.
FAMIGLIA E FIDUCIA
Altri temi fondamentali della saga sono quelli della famiglia e della fiducia, assolutamente sviluppati con dovizia e attenzione. Il punto chiave è uno: non è il legame di sangue che crea una famiglia, ma la fiducia e il rispetto creatosi tra due o più persone. La ciurma di Cappello di Paglia sono molto più famiglia della famiglia Vinsmoke o Charlotte, così come Zeff, a differenza di Judge, è il vero padre di Sanji, perché lo ama proprio come un padre dovrebbe amare un figlio.
Ciò che tiene uniti i Charlotte è la paura, una paura che impedisce ai figli di Big Mom di prendere il mare e farsi una vita propria, di scegliere chi amare, chi sposare, con chi fare figli, una paura che vieta loro di abbandonare il territorio di Totto Land senza conseguenze mortali. Ricordiamoci la paura sul volto di Opera all’idea di dire d’esser colpevole della fuga di Luffy e Nami dalle prigioni del castello. L’unica che se ne andò è la cara Lola, che rifiutò di sposare Loki, il principe dei Giganti, impedendo così a Big Mom di suggellare un’alleanza strategica fondamentale per la conquista del trono del re dei pirati: sono sicuro che se non fosse finita a Thriller Bark, sparando dalla circolazione per anni, sarebbe stata intercettata e uccisa dai sicari della madre.
I Vinsmoke, invece, restano uniti, oltre al fatto che i maschi non provano alcun sentimento, perché vincolati da una modifica genetica che impedisce loro di disobbedire agli ordini del padre. Non si è mai fatto riferimento al fatto che vogliano abbandonare il padre, ma sono certo che se Reiju avesse potuto farlo l’avrebbe fatto, visto che lei, a differenza dei fratelli, prova normalissimi sentimenti umani.
La ciurma di Cappello di Paglia, invece, si muove per amore reciproco: Luffy si è buttato a capofitto nel territorio di Big Mom per recuperare il suo cuoco, senza cui – ha affermato – non potrebbe raggiungere Laugh Tale, così come ha fatto ad Arlong Park per Nami e ad Enies Lobby per Robin. Fiducia e rispetto sono alla base di tutto: mancando una di queste tutto crolla.
Non per nulla, sono molto curioso di vedere il primo incontro tra Luffy e Dragon. Da questo punto di vista, sono molto più padri Garp, Shanks e Rayleigh rispetto al rivoluzionario, con cui Luffy non ha praticamente mai avuto un contatto fisico. Anche qui, staremo a vedere.
Lo stesso discorso vale per la famiglia Capone, che da bravo gangster ispirato alla mafia italiana, mette la famiglia al primo posto. Grande.
CHARLOTTE MONT D’OR
Il migliore, indubbiamente. Mont d’Or è il personaggio più bello, più ampio e meglio sfruttato dell’intera saga. Un potere incredibile e un design spettacolare lo hanno reso un personaggio chiave. La cosa che mi è piaciuta di più in assoluto è la capacità di creare libri prigione ed enciclopedie di esseri viventi, il che ha permesso a Big Mom di collezionare le più svariate creature nella sua biblioteca. La ciliegina sulla torta sarebbe stato vederlo svenire, in modo che il potere sui libri si annulla: immaginate che meraviglia vedere un’armata di creature bizzarre sbucare dal Whole Cake Château ormai ridotto in poltiglia?
MORGANS “BIG NEWS”
Il direttore del quotidiano Mondeconomia è stato qualcosa di inaspettatamente incredibile. Razza sconosciuta (sarà un frutto? Non si sono mai viste creature umanoidi con le sue fattezze), carisma impeccabile, caratterizzazione perfetta. Il fatto che Oda possa sfruttare ciò che Morgans ha visto per incrinare ulteriormente lo status quo mondiale mi piace parecchio: d’altronde il “quarto potere”, ovvero la capacità della stampa di orientare l’opinione pubblica, è incredibilmente potente.
È risaputo, infatti, che i rischi principali in seguito ad un uso improprio di questo potere sono costituiti dal controllo politico dei mezzi di informazione e dall’accentramento di essi nelle mani di un ristretto gruppo di persone (nel caso di One Piece, i Draghi Celesti), ed in questi due casi infatti, considerando che coloro che controllano i media tendono in genere a filtrare le informazioni che sono in contrasto con i propri interessi, si ha una mancanza di pluralismo e si ostacola quindi la possibilità dei cittadini di formarsi delle opinioni informate e di attuare delle scelte informate. Se non ci fosse stato Morgans, probabilmente tutto sarebbe finito in sordina, com’è stato con Arabasta ed Impel Down e come il Governo ha tentato di fare a Dressrosa. Chissà invece cosa succederà quando il direttore Morgans spiattellerà al mondo i fatti di Whole Cake Island…
LA MORTE DI PEDRO E DI POUND
Tematica difficile quella della morte in One Piece. Oda ci ha spesso spiazzati con ritorni alla vita degni di Lazzaro, famoso personaggio della saga di Gesù Cristo, quindi la speranza che siano morti per davvero è flebile. Questo è più un punto negativo che positivo, ma nel caso fossero morti sul serio… beh, accidenti. Nice shot, Oda-sensei!
Benché entrambe non siano servite ad un accidente, sono state molto ben strutturate, soprattutto quella del padre di Lola e Chiffon, che da personaggio nemmeno secondario ma proprio di sfondo è riuscito ad ergersi come un colosso per permettere alla figlia di sfuggire a morte certa, mentre lei lo guarda ignara di chi sia quell’uomo che si è prodigato tanto ad aiutare lei ed il suo bambino.
La morte di Pedro, invece, mi ha sempre dato l’impressione che fosse stata pensata non per il Mink giaguaro, ma per Jinbe; tuttavia, è lui alla fine a lasciarci la pellaccia, benché il suo sacrifico non è valso a molto. Ed è proprio questo ciò che a mio dire lo annovera tra le cose positive: tutto ciò che sottolinea che contro un Imperatore non funziona nemmeno un suicidio degno del peggior kamikaze è senz’altro un punto a favore della saga.
Bello anche il mini-flashback con Pedro e Gold Roger e la spiegazione del nome dei pirati Nox. Dettagli importanti per capire ciò a cui sta puntando davvero Oda.
LA TRASFORMAZIONE IN SLON
La trasformazione in “leoni lunari” dei Mink mi è piaciuta tanto, anche se avrei preferito non venisse introdotta ora, ma che venisse tenuta in serbo per la battaglia contro Kaido.
Probabilmente, con questa scelta, Oda ha voluto creare ancora più hype sulle trasformazioni di Nekomamushi e Inuarashi, che senz’altro daranno sfoggio dei loro poteri contro l’armata di Kaido in quel di Wano. Peccato però che non vedremo mai (forse) la trasformazione di Pedro, passato a miglior vita.
In ogni caso, spettacolare tutto il capitolo dedicato a Carrot e alla sua trasformazione, che la rende ancora più bella di quanto già è.
CAPONE “GANG” BEGE
Capone era già uno dei miei preferiti da Sabaody, ma in questa saga ha toccato picchi incredibili
. La gestione del personaggio, i riferimenti all’onore mafioso e a come ha iniziato la sua carriera da pirata, la ciurma incredibile, il rapporto con la moglie Chiffon e il figlio Petz, capace di trasformare il padre da macabro padrino a perfetto idiota, il piano geniale per uccidere Big Mom dall’interno in stile cavallo di Troia, la Nostra Castello, il Big Father… davvero, potrei continuare all’infinito.
Capone si è rivelato un personaggio veramente pazzesco e con molte più sfumature di quanto sembrasse averne nella sua prima presentazione una decina di anni fa. Sono contento che Oda abbia deciso di dargli questo spazio, perché se lo meritava davvero e mi spiace dover passare da un personaggio così di spessore ad un personaggio qual è Trafalgar Law, che purtroppo non mi ha più convinto dal post time-skip.
Ora Oda deve dar voce alle ultime due Supernovae che ancora non sono state sviluppate, ovvero Urouge e Bonney. Non vedo l’ora.
CAESAR CLOWN
Veniamo alla vera gioia della saga: Caesar Clown. Lo scienziato dell’amore è diventato il Buggy del Nuovo Mondo ed è la punta di diamante di ogni saga da Punk Hazard a questa parte: il fatto che probabilmente non lo rivedremo per un bel po’ mi fa soffrire. La mia speranza è che ora raggiunga Kaido, per rimettersi sotto l’ala protettiva del bestiale Imperatore.
In ogni caso, è stato perfetto in tutto: dai momenti gag ai momenti seri, la sua presenza nelle tavole non è mai passata inosservata. Superba la “trasformazione” in Gangster Gastino, dove ho sputato entrambi i polmoni durante tutta la gag con Luffy.
Nota di demerito alla ciurma di Cappello di Paglia, che nonostante abbia salvato a loro le chiappe più volte non hanno fatto che insultarlo in continuazione. Spero che prima o poi gliela faccia pagare. Inoltre, spero che in futuro ci sarà un faccia a faccia con Vegapunk: sono troppo curioso di vedere cosa potrebbe succedere tra i due.
Saga di Whole Cake Island: incognite
IL COMANDANTE SMOOTHIE
“Chi?” è la domanda tormentone legata a Smoothie, sulla carta uno dei tre combattenti più forti della ciurma di Big Mom, in pratica il niente assoluto. Design accattivante, ibrido Umano-Gambelunghe, potere potenzialmente molto versatile… ma niente. In 50 capitoli dalla sua introduzione non ha mosso un dito che fosse uno.
Non l’ho inserita tra i difetti perché alla fine è un personaggio che mi ha convinto, perché è l’unico ad uscirne veramente vincitore, visto che non ha mai agito in nessun frangente. C’è chi, giustamente, mi ha sottolineato che ha coordinato le azioni della flotta, e va bene, ma perché Oda ha scelto di non farla combattere? Perché d’un tratto è diventata gigantesca sulla propria nave, come se volesse intervenire da un momento all’altro?
Mi ha ricordato molto la scena di Sengoku che si alza le maniche a Marineford, pronto ad intervenire, per poi non farlo. In ogni caso, boh. Chissà.
IL POPOLO DEI TRE-OCCHI
Annovero questa novità tra le incognite perché non ho ben capito dove voglia andare a parare Oda. A quanto pare, questo popolo dei Tre-Occhi, praticamente estinto, ha un dono particolare in grado di sopperire l’incapacità di leggere i Ponegliff… what?!
Va bene, ok… calma. Può anche starci che questo strano terzo occhio possa avere un potere in grado di farti vedere là, dov’è difficile guardare, ma la domanda che sorge è un’altra, ovvero: ma se Pudding è figlia di Big Mom, che non è una Tre-Occhi, chi diavolo è il padre? Ovviamente un Tre-Occhi… quindi, perché Big Mom non ha usato il padre invece che sperare che la figlia, ibrida, sviluppi questo potere? Mah. Probabilmente non avremo mai una risposta.
IL FUTURO SCONTRO TRA LUFFY E BIG MOM
75 capitoli per posticipare lo scontro in un futuro da destinarsi? Ma anche no.
La cosa ideale è che qualcuno, chiunque, dalla Marina a Barbanera, intervenga per liquidare Big Mom una volta per tutte, in modo da togliere il pensiero a Luffy e anche a noi. Ma la questione Giganti mi impedisce di credere davvero a questa opzione, il che un po’ mi preoccupa. Non ci resta che aspettare.
Bene, penso di aver concluso. Probabilmente qualcosa me lo sono scordato, ma in questo caso do a voi il compito di aggiungere qui sotto o su Facebook i vostri pro e i vostri contro della saga di Whole Cake Island.
A risentirci, sempre qui, sempre su One Piece Mania, con la prossima saga!