Una premessa, tanto per iniziare. Un prodotto artistico, come può essere un fumetto, è frutto del tempo in cui nasce e si sviluppa. Oda, nel creare One Piece, avrà sicuramente pensato a tutta una serie di citazioni: per dire, è improbabile che i nomi “Donquixote” e “Rosinante” non siano un chiaro riferimento al Don Chisciotte di Cervantes.
Altre citazioni che noi peschiamo, invece, possono essere del tutto casuali o il risultato di pensieri inconsci da parte dell’autore. Sono forse meno valide? No, perché in ogni caso ci fanno riflettere su fatti e vicende che possono tornarci utili nella vita reale.
È con questa premessa che scomodiamo Zygmunt Bauman, un signore che ha avuto il merito di descrivere brillantemente la società contemporanea. Lo studioso polacco notò come il concetto di comunità fosse in crisi a causa della sfiducia nelle istituzioni che non sono più in grado di mostrare una via rassicurante.
A questo punto si sviluppa una certa tendenza ad esaltare l’individualismo, che le persone possono scegliere di vivere in due modi: l’apparire a tutti i costi come valore assoluto e il consumismo.
Bauman definisce questa situazione “società liquida”. È un tipo di società priva di punti di riferimento e di basi solide, fluida per l’appunto, che in un mondo quasi totalmente coperto d’acqua come quello di One Piece cadrebbe a fagiolo. Se l’unico collegamento fosse però questo, meriterei come minimo il patibolo. E invece sono parecchi gli elementi da analizzare.
Innanzitutto, è evidente come nel mondo di Oda le istituzioni non vivano un buon momento.
La Marina Militare, che rappresenta una sorta di potere di facciata atto a rassicurare la popolazione, viene presa a pesci in faccia da pirati e piani alti.
I Quattro Imperatori, che dovrebbero garantire un certo equilibrio nel mondo della pirateria, vengono invece sfidati dalla “generazione peggiore”, la quale non mostra nessun timore reverenziale nei loro confronti.
È proprio questa “worst generation” a rappresentare l’individualismo, perché ci troviamo di fronte a persone ambiziose che mirano al successo (“l’apparire a tutti i costi”) e alla ricchezza (“consumismo”).
La situazione introduce però un nuovo fattore. Questi giovani pirati iniziano a comprendere che per contrastare l’immenso potere degli Imperatori occorre unire le forze. La faccenda delle alleanze diventa una sorta di ritorno alla comunità, ma da un nuovo punto di vista. Che l’uomo sia un animale sociale e che l’unione faccia la forza sono concetti che valgono tanto in One Piece quanto nel mondo reale della società liquida. Tra l’altro anche nella post-modernità assistiamo ad un ritorno delle comunità, anche grazie ad Internet, ma rischieremmo di dilungarci troppo, quindi prendetelo per buono.
E allora passiamo a Luffy. Abbiamo detto che uno dei punti critici descritti da Bauman sia l’apparire a tutti i costi. Il ragazzo di gomma, a differenza della maggior parte dei suoi rivali, è sempre rimasto se stesso. È riuscito a conquistare molti seguaci nonostante i suoi difetti e a Dressrosa si è riuscito a superare con l’istituzione della Grande Flotta di Cappello di Paglia (di cui a lui non frega nulla, ma sono dettagli…).
Anche il recente scontro con Katakuri non fa che dimostrare quanto detto: al protagonista viene contrapposto un personaggio il cui rispetto da parte dei suoi compagni è sempre stato legato alle apparenze. Monkey D. Luffy, insomma, riuscirà ad affermarsi perché portatore di quella genuina semplicità destinata a spazzare via giochi di potere e apparenze.
Torniamo alla società liquida. Uno shonen manga è un prodotto che deve guidare l’adolescente a determinati valori, utili alla società in cui vive. Nel mondo ideato da Oda, molto simile al nostro, il protagonista ci mostra come la mancanza di punti di riferimento possa essere curata solo facendo rete con gli altri.
La rete è la soluzione alla liquidità, perché pur non essendo veramente solida resiste alle correnti. Se sei onesto e disponibile gli altri ti apprezzano; se gli altri ti apprezzano allora ti sosterranno nel momento del bisogno.
Non siete ancora convinti? Le parole che, nella grande guerra di Marineford, Mihawk disse a proposito di Luffy, vi rischiareranno la mente:
“Non è né un’abilità né una tecnica. Il potere più pericoloso che un uomo possa avere in questi mari è la capacità di far diventare suoi alleati tutti quelli che gli stanno intorno…!!”.