Oggi parleremo dell’ambizione, in particolare della tonalità dell’osservazione, cercando di analizzarne le molteplici sfumature, ma prima concediamoci una riflessione sull’ambizione.
Le espressioni dell’ambizione
Sappiamo che l’ambizione ha tre tonalità o espressioni: la tonalità degli armamenti, la tonalità dell’osservazione e la tonalità del re conquistatore.
L’ambizione è unica, ma un soggetto “ambizioso” può non essere capace di esprimere la propria ambizione in tutti e tre i campi, magari semplicemente perché la sua ambizione è limitata.
Chi mira a diventare più forte si concentra su se stesso, sul proprio corpo, e così facendo tutte le sue energie vengono plasmate dalla propria volontà in un’armatura o in un armamento. Quando il soggetto mira intensamente a capire o percepire ciò che lo circonda, concentrandosi sull’attingere informazioni dall’ambiente circostante, dal contesto, tutte le energie mentali vengono fomentate dalla volontà di cogliere il nesso tra gli eventi o la ragione che muove ogni cosa, fino a sviluppare la capacità di “osservare” ciò che non è visibile, o meglio, “cogliere ciò che non è comprensibile per gli altri”.
Infine, l’ambizione più grande di tutte è senz’altro la capacità di connettersi al prossimo, fidelizzando chi ci circonda, creando nuovi accoliti, sudditi o più semplicemente amici, imponendo se stessi oppure semplicemente comprendendo chi è intorno a noi per legarci reciprocamente; probabilmente è questa volontà di aprirsi e scoprire l’altro, unito al talento di comunicare che permette di trasmettere la propria volontà al prossimo per comprenderlo, guidarlo o imporsi che dà origine alla tonalità del Re conquistatore.
Ricordiamoci sempre che si tratta di espressioni diverse di uno stesso fenomeno e talvolta i limiti non sono ben definiti, soprattutto quando parliamo della tonalità del re conquistatore, ma sicuramente l’ambizione è un “potere” profondamente legato all’energia vitale degli esseri viventi, degli esseri umani: da questa energia proviene la potenza della tonalità degli armamenti, è questa energia che viene percepita nelle sue molteplici forme attraverso la tonalità dell’osservazione ed è il talento di amministrare questa energia che caratterizza i pochi possessori della tonalità del Re conquistatore.
Osservare senza guardare
In questo articolo ci concentreremo sulla tonalità dell’osservazione. Cominciamo subito col dire che il termine “osservazione”, per quanto richiami innegabilmente la vista, non è un concetto limitato alla percezione visiva, anche perché altrimenti si sarebbe chiamata “ambizione visiva”.
Certo, è indubbio che la vista sia coinvolta, altrimenti non sarebbe possibile vedere la tonalità degli armamenti che ricopre il corpo, ma la vista non è l’unico senso per percepire l’ambizione; difatti, col termine “osservazione” ci riferiamo ad un concetto di più ampio. L’osservazione è una percezione complessa, che si basa sulle informazioni visive, ma le processa, le rielabora contestualizzandole, così che l’informazione visiva venga arricchita da altre percezioni, che possono a loro volta essere il frutto di un ragionamento logico o di un’intuizione.
Tranquilli, mi spiego meglio!
Se ci affacciassimo alla finestra e decidessimo di “vedere un cane”, ci limiteremmo a cercare con lo sguardo un cane e, una volta trovato, finirebbe tutto là. Se decidessimo di “osservare un cane”, non solo dovremmo “individuarlo” cercandolo con lo sguardo, ma continueremmo a seguirlo con lo sguardo per “studiarne” i movimenti, il comportamento, le sue scelte, le motivazioni delle sue scelte e allargando il nostro focus, cominceremmo a “osservare” anche l’ambiente circostante e come il contesto si articola con l’oggetto della nostra attenzione, arrivando fino a porci delle domande sul “perché fa così?” oppure “dove va?” arrivando a darci delle risposte, ponderate o istintive, per “anticipare” o “prevedere” le mosse del soggetto, ovvero il cane, in questo esempio.
A questo punto vi chiedo: è possibile “osservare” qualcuno o qualcosa senza affidarsi alla vista? La risposta risiede in quello che ci siamo detti finora: l’osservazione è un ragionamento che si basa su delle informazioni provenienti dall’esterno e non si limitano alla vista, perché sfruttano qualsiasi tipo di informazione, computo e intuizione, perciò possono basarsi anche sugli altri sensi o percezioni, arrivando addirittura a fare completamente a meno della vista!
Lo stesso Luffy, durante lo scontro con Katakuri, rinuncia a vedere i suoi colpi per concentrarsi di più sulle sue percezioni e paradossalmente “osservarlo” meglio, d’altronde lo stesso Rayleigh allena Luffy a sviluppare la tonalità dell’osservazione bendandolo!
Immaginazione e immagine mentale
Abbiamo praticamente svincolato la tonalità dell’osservazione dalla “percezione” visiva, ma questa espressione dell’ambizione è invece fondamentalmente legata alla “rappresentazione” visiva.
“Adesso non cominciamo a fare i filosofi!” mi direte, però non so come spiegarvelo se non in questi termini.
È indubbio che in un manga, che si basa appunto sulla rappresentazione visiva degli avvenimenti per raccontare una storia, le immagini siano fondamentali: questo perché l’immagine è un mezzo d’informazione molto efficace, è in grado di sintetizzare i concetti, esprimerli in maniera concentrata ma dettagliata ed è di facile comprensione e condivisione. Allo stesso modo, il prodotto della tonalità dell’osservazione è (nella maggior parte dei casi) la creazione di una “immagine mentale”.
Questa immagine mentale non è frutto dell’immaginazione, che è un processo logico, un calcolo che può quindi allontanarsi dalla verità dei fatti. L’immagine mentale che scaturisce dalla tonalità dell’osservazione scaturisce dalle percezioni dell’osservatore, che nel profondo capisce che le cose andranno in un certo modo, che quel pugno colpirà il volto, mentre quel calcio colpirà il fianco sinistro, per fare un esempio.
Ripeto, l’immagine mentale della tonalità dell’osservazione non è una ricostruzione, non si tratta di immaginazione, è qualcosa di più immediato: durante il matrimonio, Sanji riesce a schivare il jelly bean scagliatogli contro da Katakuri nonostante fosse concentrato su Pudding, probabilmente perché ha avvertito l’intento omicida del Dolce Comandante ed ha percepito una sensazione di morte imminente che l’ha spinto a muoversi all’indietro. Un’altra prova che l’immagine mentale non è frutto dell’immaginazione e quindi di una ricostruzione mentale, è data dal risveglio di questa tonalità dell’ambizione in Usopp, il quale, nel tentativo di proteggere il suo capitano, riesce a percepire la presenza di Luffy, Trafalgar Law e Sugar nonostante la parete di pietra del castello e ad una distanza che supera di gran lunga la sua acuità visiva (la scena in cui si vedono Luffy e Law è frutto del potere di Viola), perché la volontà di vedere oltre gli ostacoli gli fa ottenere una rappresentazione visiva, ovvero un’immagine mentale di ciò che sta realmente accadendo in quel momento nel castello.
Le sfumature della tonalità dell’osservazione
Finora abbiamo parlato di immagini, quindi rappresentazioni visive, ma ogni percezione, che pervenga attraverso i sensi o le sensazioni, è un mezzo utile per “osservare” il prossimo, il quale non è necessariamente un avversario, ma semplicemente l’oggetto della nostra attenzione, il soggetto in studio.
Ci imbattiamo per la prima volta nell’ambizione e nella sua tonalità dell’osservazione a Skypiea dove è chiamata “Mantra” e viene spacciata inizialmente per una sorta di meditazione spirituale in quanto prerogativa dei Sacerdoti del Dio di quei Mari, ma al di là dei sacerdoti vi era anche la piccola Aisa del popolo degli Shandia a possedere un particolare talento, la capacità di ascoltare le voci interiori delle persone.
La prima “sfumatura” che conosciamo della tonalità dell’osservazione, il Mantra dei Sacerdoti e degli adepti del Dio Enel, è senz’altro legata al combattimento – e come poteva essere altrimenti in un manga shonen – ma in quella fase del manga non si parla ancora chiaramente di immagine mentale, piuttosto: questo potere si presenta come una percezione delle intenzioni dell’avversario che consente di “spiare” le mosse dell’avversario per anticiparle, in questo modo i Sacerdoti potevano anche localizzare gli opponenti, ma solo nel momento in cui questi ultimi prendessero l’iniziativa di attaccare (vedi Zoro vs Ohm). Enel e i suoi Sacerdoti, ricorrendo al Mantra, sapevano per certo da dove partivano e dove andavano a finire i colpi perché li visualizzavano precisamente nella loro mente, non è che si basavano sull’angolazione del braccio o sulla potenza dello slancio, anche perché in tal caso Enel sarebbe riuscito a schivare anche i pugni che rimbalzavano sulla parete d’oro, quando Luffy l’ha attaccato con il Gomu Gomu no Tako Hanabi (Cap. 281)!
Successivamente, Enel mostra una notevole capacità di localizzazione, in gran parte potenziata dai poteri del frutto Goro Goro, ma fondamentalmente collegata da una “seconda sfumatura” della tonalità dell’osservazione che produce una “rappresentazione sonora” ed è quindi percepita attraverso l’udito.
Questa stessa abilità è posseduta anche dalla piccola Aisa, che, invece di un’immagine mentale, riusciva a percepire la voce interiore delle persone, una voce che esprimeva le loro vere intenzioni e i loro reali sentimenti.
Si tratta della stessa abilità che svilupperà poi Koby durante la Battaglia dei Vertici a Marineford.
Aisa quindi non utilizzava la sua abilità in combattimento, ma è possibile che questa stessa “spiccata sensibilità” sia alla base della capacità di anticipare gli attacchi avversari, perché capace di svelare le vere intenzioni di colui che si “ascolta/osserva”, anzi, è un’abilità ancor superiore, perché lasciandosi guidare dalla voce interiore è possibile localizzare la persona e connettersi con le sue emozioni.
Andando avanti con la storia, parecchi personaggi mostrano di possedere l’abilità di prevedere le mosse degli avversari e di sentire le voci interiori delle persone. Punk Hazard rappresenta il punto di svolta cruciale, perché al di là del protagonista, anche Sanji si dimostra esperto di questa tonalità, non solo nel prevedere le mosse avversarie ma anche nella capacità di localizzazione, dapprima scovando il corpo di Kin’emon nel lago e successivamente rispondendo all’appello del capitano Tashigi, in difficoltà contro Vergo.
A Dressrosa poi, finalmente si comincia a parlare di “immagine mentale” lasciandoci capire che, ricorrendo alla tonalità dell’osservazione, è possibile addirittura acquisire una rappresentazione visiva e schematica di ciò che si percepisce, ma probabilmente è richiesta una conoscenza avanzata di questa tonalità (Luffy, Fujitora, ecc…) o una predisposizione particolare (Usopp), considerando che sempre a Dressrosa ci sono guerrieri che non si discostano molto dai quattro sacerdoti di Skypiea per utilizzo di questa tonalità (Rebecca e Kyros).
Una spiccata sensibilità combattiva: anticipazione e preveggenza
Completando il discorso sui combattimenti, quando si ricorre alla tonalità dell’osservazione, non si tratta di prevedere le mosse dell’avversario in base ad una serie di calcoli, come negli scacchi, ma di percepire quello che realmente succederà, perché si va oltre lo stile di combattimento e lo studio dell’avversario: si capisce proprio l’intenzione e la volontà offensiva fino a sincronizzarsi con le scelte che precedono ogni singolo colpo arrivando infine ad anticiparli.
A seconda di quanto si è in grado di sincronizzarsi con l’avversario, magari cogliendone le emozioni e comprendendo le motivazione delle sue scelte, lasciandosi guidare dalla volontà di scoprire le sue intenzioni, si riesce addirittura a vedere cosa accadrà di lì a poco nel futuro. A tal proposito, il personaggio di Katakuri rappresenta un antagonista atipico, potremmo dire banalmente che è l’esatto opposto di Doflamingo, in quanto, tra le altre cose, Katakuri nonostante sia potentissimo non sottovaluta affatto Luffy e anzi abbandona completamente qualsiasi pregiudizio dando tutto se stesso fin dall’inizio per contrastarlo.
Forse è proprio questo il segreto per sviluppare la tonalità dell’osservazione fino a cogliere anticipazioni del futuro, perché solo abbandonando qualsiasi preconcetto, abbandonando le strategie e l’idea di “pensare di sapere”, solo concentrandosi sull’avversario, sulle sue motivazioni e i suoi sentimenti, solo creando un legame con l’avversario è possibile comprenderlo fino al punto di vedere chiaramente come si comporterà nel futuro.
Senza perdersi d’animo, nonostante venga colpito inizialmente dal Jet Culverin, che lo prende alla sprovvista, Kataturi si concentra su Luffy e verso le battute finali riesce a tracciare anche le imprevedibili traiettorie del Jet Culverin. Allo stesso modo, Luffy abbandona qualsiasi strategia segreta e qualsiasi tentativo di nascondere le proprie intenzioni, arriva a dire tutto ciò che pensa e in questo modo stringe un legame ancor più forte e confidenziale con il suo avversario. Forse è proprio questa la strada giusta per sviluppare questa tonalità fino alla preveggenza!
Tonalità dell’osservazione: applicazioni non belliche
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto che la tonalità dell’osservazione non è utilizzata solo nei combattimenti, anche perché chi ha sviluppato una certa sensibilità non può metterla a tacere di punto in bianco, la sfrutta anche nella vita di tutti i giorni. Abbiamo parlato del talento di Aisa, che vive la sua abilità in modo quasi normale, poiché sappiamo che il Mantra è un’abilità conosciuta sulle isole del cielo, ma soprattutto sappiamo che il popolo degli Shandia non è nuovo a questo fenomeno, difatti coloro in grado di sentire “la voce degli dei”, erano investiti della carica di stregoni. Aisa comincia a spaventarsi solo quando comincia a percepire che la scomparsa delle voci durante la Royal Rumble nell’Upper Yard.
Restando sulla “rappresentazione sonora” della tonalità dell’osservazione, c’è poi il caso di Koby, che sviluppa questa abilità nel bel mezzo della guerra, in un momento drammatico e viene sopraffatto dalle grida interiori delle forze in campo.
Successivamente, la tonalità dell’osservazione viene utilizzata perlopiù da Luffy per relazionarsi con gli altri e probabilmente lo fa inconsapevolmente, come quando capisce che il Kraken “Surume” è titubante ad unirsi alla battaglia perché i suoi fratellini sono minacciati dalla banda di Hody Jones.
Il più esperto, però, nell’utilizzo di questa tonalità per quanto riguarda le applicazioni non belliche (ma anche belliche) è senz’altro l’ammiraglio Fujitora, il quale, all’inseguimento di Luffy “Cappello di Paglia” (Vol.80, Cap. 799 “Genitori e Figli”) riesce a percepire la sagoma dei cittadini (quindi immagine mentale) ma anche le loro emozioni e le loro voci interiori nonostante sia completamente cieco, proprio grazie alla tonalità dell’osservazione dell’ambizione.
Quindi, anche in questo caso, l’ambizione viene utilizzata al di fuori del combattimento e pare che un soggetto possa raccogliere diverse informazioni attraverso la tonalità dell’osservazione, in questo caso 3: informazioni visive (immagine mentale), informazioni uditive (voci interiori) e informazioni emotive (i sentimenti).
Si unisce al novero delle sfumature anche l’empatia, che pare sia il punto forte di Luffy (“Probabilmente non ne sei consapevole, ma nonostante sia comunque una delle sfumature della tonalità dell’osservazione, sembra che tu sia più propenso a percepire i sentimenti degli esseri viventi” Rayleigh, Capitolo 894), a conferma di ciò che avevo detto prima.
Infine, a Totto Land, Sanji fa qualcosa che ci fa pensare che persino l’olfatto possa essere un mezzo utile per la tonalità dell’osservazione! A Sanji infatti basta sentire il profumo la torta nuziale per riuscire a risalire alla composizione di ogni strato, identificandone tutti gli ingredienti, con una tale precisione da tracciarne perfino uno schema (“Ha persino individuato i sapori nascosti su cui Streusen-sama ha riflettuto per una settimana!!” Capitolo 880).
Il problema è che la tonalità dell’osservazione di solito agisce sulle persone, non sulle cose, per cui questo episodio potrebbe essere dovuto alle sole capacità di cuoco di Sanji e lo schema sarebbe frutto di una elaborazione logica, una ricostruzione, non una premonizione.
Bisogna però dire che la tonalità dell’osservazione è soprattutto una capacità di interpretazione immediata di informazioni raccolte attraverso diversi tipi di percezioni e quindi gli esseri viventi potrebbero non essere i soli destinatari di questa tonalità dell’ambizione.
Insomma, pare che la tonalità dell’osservazione possa essere usata tranquillamente al di fuori dei combattimenti, forse con risultati ancor più sorprendenti e qualsiasi senso o sensazione può essere utilizzato per raccogliere informazioni.
Siamo giunti al termine di questo approfondimento, spero vi sia piaciuto! Torneremo a parlare di Ambizione e Tonalità dell’osservazione prossimamente, nel frattempo vi saluto! Cius!