Capitolo 953: Demoni, Buddhismo e Mitologia Giapponese
Salve a tutti dal vostro Professore! È praticamente un anno che non sono attivo su One Piece Mania, ma questo incredibile capitolo 953 mi ha fatto venire voglia di tornare a scrivere e, chissà, da ora forse rivedrete i miei commenti e le mie teorie sull’opera di Oda un po’ più spesso!
Ma veniamo a noi! So che tutti siete sicuramente interessati all’incredibile comparsa della spada celebre Enma, la leggendaria spada di Oden in grado di ferire Kaido, che ora, salvo imprevisti nei prossimi capitoli, a quanto pare passerà nelle mani del nostro Zoro. Parleremo anche di questo. Ma prima, ci sono altre cose di cui vorrei parlarvi in merito al capitolo. Questo articolo sarà principalmente incentrato appunto sulla figura di Roronoa Zoro, di cui adesso possiamo dire molto più di quanto non sembri. Ci sono infatti tante chicche in riferimento al folklore giapponese in questo capitolo che non solo sono molto curiose, ma potrebbero darci dei nuovi spunti sul personaggio col passato più oscuro di tutta la ciurma di Cappello di Paglia.
L’importanza del nome “Shimotsuki”
Partiamo innanzitutto da un’importante notizia che ci viene data dal kappa Kawamatsu: la regione ghiacciata di Ringo un tempo era governata da un daimyo di nome Shimotsuki Ushimaru, accompagnato sempre dal suo fedele komakitsune (cane-volpe) Onimaru. Nel corso del capitolo veniamo anche a conoscenza del fatto che negli ultimi 13 anni Onimaru era sempre stato a guardia delle spade dei samurai di Ringo sotto le mentite spoglie di Gyukimaru, il bandito del ponte.
Non mi soffermerò sul fatto che le volpi nella cultura popolare giapponese, così come i tanuki (dei particolari procioni), sono in grado di trasformarsi e cambiare forma, poiché si tratta di una cosa ormai risaputa dai più grazie a innumerevoli manga, e che potremmo già intuire, anche non conoscendo la cultura giapponese o altre opere nipponiche, dal frutto di Catarina Devon.
Piuttosto, proviamo a scomporre i nomi dell’ex signore feudale di Ringo e del suo compagno animale: “-maru” è una desinenza utilizzata in molti nomi giapponesi. Quindi abbiamo il daymio di nome Ushi-maru (“ushi” si traduce con “toro” dal giapponese) e la volpe dal nome Oni-maru (“oni” si traduce con “orco” o “demone”, tipica figura del folklore giapponese, che ispira sicuramente anche Kaido, che infatti vive sull’isola mitologica di Oni-gashima).
Se uniamo i nomi dei due, togliendo la desinenza “-maru”, otteniamo la parola “Ushi-oni”: L’ushi-oni è una importante figura della mitologia giapponese, appunto un demone-toro (appartenente alla famiglia degli yokai). Ciò che è curioso è che l’altro nome di questo demone è “Gyuki”, e come si chiama il guerriero in cui si trasforma Onimaru? Esatto, Gyuki-maru. Sicuramente tutto ciò ci fa comprendere ancora una volta quanto Oda si diverta con i riferimenti alla cultura del nostro Mondo, in questo caso a quella del suo Paese. Ma come si può ricollegare tutto ciò a Zoro?
Innanzitutto, forse pochi se lo ricordano, ma il villaggio da cui proviene l’uomo delle tre spade si chiama “Shimotsuki”, proprio come la famiglia dell’ex-daimyo di Ringo e del compianto ex-damyo di Hakumai, l’eroico Yasuie (il nome del resto si può tradurre con “luna ghiacciata” e sappiamo che la luna è il simbolo del clan Kozuki, e che le regioni di Ringo e Hakumai hanno un clima invernale).
Anche lo stesso Ryuma apparteneva alla famiglia Shimotsuki (come Oda ha rivelato nel databook Vivrecard). E c’è di più: nelle SBS del volume 56 l’autore ha affermato che nel Mondo reale Zoro verrebbe dal Giappone, e nelle SBS del volume 72 ha specificato che sarebbe originario della prefettura di Hokkaido. Curiosamente, non solo il Paese di Wano come sappiamo rappresenta il Giappone, ma la regione di Ringo probabilmente corrisponde a Hokkaido, dato che quest’ultima è proprio la regione settentrionale del Giappone, famosa per i suoi paesaggi innevati.
Onestamente mi risulta difficile credere che tutto ciò sia una casualità, e a questo punto il collegamento tra Zoro e il clan di daimyo di Ringo pare evidente, anche in virtù del fatto che la sagoma di Shimotsuki Ushimaru ricorda un po’ quella del nostro testa d’alga preferito, così come l’aspetto di Ryuma nello one-shot “Monsters” di Oda.
Ciò può voler dire molte cose. Forse il villaggio in cui Zoro è nato è stato fondato da qualche membro di quel clan, fuggito da Wano in passato, e lui o il suo maestro potrebbero avere legami di parentela con questa misteriosa famiglia, finendo quindi imparentanti con Ryuma, Yasuie e Ushimaru. Non per nulla, come mi ha ricordato il collega Jack, nelle SBS del volume 92 il buon Oda ha rivelato che in passato una nave lasciò Wano e arrivò nell’East Blue, e un personaggio che tutti conosciamo è il discendente di un membro di quell’equipaggio. Sicuramente qualche spiegazione arriverà, anche perché ora più che mai si è capito che Zoro sarà fondamentale in questa saga.
Ma non è finita qui. Così come abbiamo visto i riferimenti ai demoni giapponesi del clan Shimotsuki, in tantissime occasioni abbiamo notato come lo stesso Zoro sia un personaggio con innumerevoli riferimenti al mondo degli yokai, anzi, è principalmente ispirato a questi e al mondo buddhista.
Il nome di uno dei suoi stessi colpi è “Gyuki: yuzume”, utilizzato contro T-Bone, ispirato proprio al demone toro che ho nominato poco fa. Abbiamo poi le innumerevoli varianti del “Oni-giri” (il taglio dell’orco), e ovviamente la sua “modalità Ashura”, dove gli Asura sono appunto dei demoni semi-divini.
Di conseguenza, una spada di nome “Enma” (il signore degli Inferi nella mitologia shintoista e buddhista) è sicuramente la naturale evoluzione per il personaggio di Zoro. Del resto, nei sei mondi della mitologia buddhista, uno è il Mondo degli Ashura e uno è il Naraka, l’Inferno (dominato proprio da Enma). E dato che Kaido proprio come gli Oni nella tradizione è invincibile, cosa c’è di meglio di un’arma demoniaca, ispirata al signore degli Inferi, impugnata da un uomo “demoniaco”, per ferirlo e renderlo finalmente vulnerabile?
A parte questo, c’è già una diatriba tra chi pensa che Zoro dovrebbe accettare la lama e chi crede che, per il suo carattere, dovrebbe scegliere la spada secondo il suo istinto.
Personalmente, ecco quello che penso potrebbe succedere: abbiamo visto che Momonosuke sta apprendendo molto da Zoro, e sta seguendo anche lui a suo modo la “via della spada”. Uno svolgimento di trama coerente mi farebbe pensare a Zoro che accetta di brandire Enma e la utilizza nello scontro finale contro Kaido insieme ai suoi compagni, per renderlo vulnerabile. A fine saga però, a mio avviso egli la restituirà al suo legittimo proprietario, cioè a Momonosuke, che potrà continuare il cammino di suo padre come nuovo shogun di Wano, seguendo gli insegnamenti di Zoro. A questo punto, quest’ultimo potrebbe riprendere possesso della Shusui (come nuovo eroe di Wano) e/o di una nuova potente spada, al posto di questa lama demoniaca. Il “Cacciatore di Pirati” avrà sicuramente sempre più da dire nella saga del Paese di Wano.
Come sempre, spero che questo approfondimento vi sia piaciuto e possa avervi dato nuovi spunti. Alla prossima!