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Raid Suit del Germa 66 – Aggiornamento

by Tore
raid suit germa 66

In seguito ai recenti avvenimenti del capitolo 931 e del capitolo 898, ho deciso di aggiornare le informazioni ed i concetti espressi in un articolo di un anno fa sulla tecnologia del Germa 66.

Al di là del potenziamento genetico dei singoli fratelli Vinsmoke (analizzato qui), che vedremo sono fondamentali per un utilizzo massimale delle armature personalizzate, tutte le Raid Suit sfruttano un meccanismo elettromagnetico non meglio specificato che ho battezzato Denji Tech nel vecchio articolo. Vedremo insieme i vari meccanismi che possono aver ispirato Oda, o che comunque sono alla base degli stessi fenomeni visti nel manga quando riprodotti nella realtà quotidiana o sperimentale, perciò sarà un articolo più scientifico-analitico che teorico.

Siccome l’articolo è molto lungo, vi consiglio di selezionare l’argomento che vi interessa.

RAID SUIT: Funzioni base 

raid suit

Una delle applicazioni più funzionali della tecnologia del Germa 66 è sicuramente la Raid Suit, sviluppata per i quattro comandanti, il comandante supremo del Germa 66 e infine per il figliol prodigo Sanji. All’apparenza, per gamma cromatica e tecnologia futuristica ricordano i Super Sentai giapponesi, con tanto di procedimento di vestizione e musichetta di sottofondo, solo che in questo caso parliamo dei cattivi. Tecnicamente, trattasi di tute da combattimento ultra-tecnologiche, ognuna delle quali è stata progettata per favorire al massimo lo stile di combattimento e le abilità dei comandanti, basandosi sulla stessa tecnologia che determina funzioni di base e specifiche dei comandanti.

Cartucce di Vestizione in Memory Foam

Nel capitolo 869, ci viene mostrato che le tute non vengono semplicemente indossate, ma sono racchiuse in delle particolari cartucce che vanno applicate all’altezza della vita e attraverso una particolare tecnologia, la sostanza al loro interno, in stato liquido/schiumoso, va a rivestire i corpi dei comandanti, che, in stile Sailor Moon, “indossano” della Raid Suit. 

germa 66

In base alle immagini pervenute, pare che la sostanza schiumosa all’interno delle cartucce, sia una sostanza colloidale, che viene spruzzata attraverso la rotazione della cartuccia all’altezza della cintura: questo fa sì che il contenuto della cartuccia venga svuotato del tutto a partire dal baricentro del corpo. La natura colloidale della sostanza fa pensare che l’intera Raid Suit sia composta dello stesso materiale, seppur le singole parti possano avere colore, forma e meccanismi diversi. È probabile che in seguito a stimoli particolari, magari il diamagnetismo corporeo, o per un semplice fatto di misure la schiuma si disponi intorno al corpo del soggetto nella forma memorizzata.

Non è la prima volta che assistiamo ad un fenomeno simile: a cominciare dal Wapometal, fino alla lega a memoria di forma dell’Iron Pirate Franky Shogun, per cui non si tratta di una tecnologia nuova per One Piece, anzi potremmo dire che è più vecchia di quanto immaginassimo. È vero che il Wapometal ha riscosso successo proprio tra i nobili mondiali, tra cui si annoverano anche i Vinsmoke, ma dato il meccanismo, penso che questa lega, per quanto simile concettualmente, sia un’invenzione originale di Vinsmoke Judge.

Non c’è dubbio che le Raid Suit siano state fatte su misura, difatti ogni capsula è personalizzata: la J per Judge e a seguire un numero da 0 a 4 corrispondenti all’ordine di nascita dei principi, numeri che appariranno anche sul mantello. Resta il quesito del meccanismo che fa scattare la vestizione: la cartuccia si aziona quando posta in orizzontale e pare basti questo, infatti non è che Wapol o Franky utilizzino un segnale particolare. Altra questione è la compatibilità: tutto fa pensare che si riduca ad una questione di taglia, al di là delle singole capacità fondamentali per trarne il massimo potenziale. Secondo questa ipotesi semplicistica, quindi, chiunque abbia una stazza simile ai fratelli Vinsmoke potrebbe indossare le loro Raid Suit, senza sfruttarne tutte le funzioni, ma avvalendosi comunque di un’armatura all’avanguardia, resistente a proiettili, fuoco ed impatti violenti e capace di volare. Il potere della scienza, come direbbe Sanji. 

Se invece volessimo considerare una sorta di codice di attivazione, tre sono le possibilità: dalla più semplice impronta digitale, all’impronta genetica (con riconoscimento genomico), all’ancor più futuristica impronta diamagnetica (con riconoscimento della suscettibilità al magnetismo del corpo), entrambi campi di ricerca di Vinsmoke Judge.

Floating and Acceleration systems 

boots germa 66

Le Raid Suit sono dotate di stivali che consentono di spostarsi in aria. I movimenti consentiti sono simili a quelli del Geppo del CP9 o dello Skywalk di Sanji, per cui non permettono di volare ma di “correre” in aria. Nello specifico, un campo anti-gravitazionale generato dalle suole, che consente i movimenti verticali, e un propulsore posteriore, che accelera gli spostamenti orizzontali, la combinazione dei due meccanismi risulta in una mobilità a mezz’aria forse superiore alla Rokushiki.

Gli stivali di padre e figli sono diversi: per i giovani Vinsmoke, oltre al propulsore posteriore, sono state applicate delle parti rotondeggianti sotto la suola, di consistenza elastica, responsabili del “galleggiamento” a mezz’aria; Judge, invece, possiede degli stivali a razzo, che sfrutta sapientemente nel suo stile di combattimento Garuda.

Per riuscire a fluttuare in aria, è indispensabile controbilanciare la forza di attrazione gravitazionale, ovvero una grandezza vettoriale, che ha quindi una direzione e un verso, che accelera il corpo verso il suolo di circa 9,81 m/s2. Il sistema di galleggiamento aereo potrebbe sfruttare diversi meccanismi elettromagnetici, ma è molto probabile che Oda si sia basato sulla levitazione magnetica dei treni proiettile della Shinkansen, che sfruttano, semplicisticamente, la repulsione tra magneti e ovviamente con questo meccanismo sarebbe impossibile levitare sull’acqua, ma dubito che Oda ne tenga conto. 

Se volessimo invece analizzare la riproducibilità del fenomeno, ci sono altri tre meccanismi.

Primo, la levitazione diamagnetica: il corpo di un essere vivente è pieno d’acqua e di base indifferente ai campi magnetici. In pratica, se il campo magnetico è abbastanza forte, il corpo lo respinge e quindi levita, il problema è che per sollevare una rana tre centimetri da terra ci vuole un campo magnetico di 16 tesla e pensate che 1,5 Tesla sono sufficienti per una risonanza magnetica ad alto campo, sufficiente a far schizzare un pezzo di metallo. Quando vediamo Yonji levitare sull’acqua, potremmo anche pensare che accada il contrario: ovvero il campo magnetico che genera viene respinto dall’acqua presente in grande quantità, ma non sarebbe riproducibile in aria.

Secondo, il vento ionico: con dei condensatori particolari e grazie all’effetto Biefeld-Brown si produce un vento che spinge contro gravità i corpi (metallici per lo più), ma non sembra questo il caso, visto che gli stivali non permettono di volare in maniera fluida ma di stazionare a mezz’aria, anche se potrebbe essere il meccanismo alla base dei razzi propulsori.

Terzo, la levitazione e l’ancoraggio quantistici: un fenomeno futuristico che potete approfondire vedendo questo breve video. In breve, i superconduttori opportunamente refrigerati se immersi in un campo magnetico rimangono lì dove e come li metti, perché alcune linee del campo magnetico (dette flussoni) intrappolate nel superconduttore lo ancorano in quella posizione come se fosse cucito, ma basta una piccola spinta per muoverli all’interno del campo, garantendo grande mobilità. Alcuni superconduttori possono facilmente sorreggere 70000 volte il loro peso: un disco spesso 2 mm e largo meno di 10 cm può sorreggere circa 1000kg. 

Ecco, quest’ultimo meccanismo è paradossalmente il più verosimile, perché tutta la tuta può generare il campo magnetico sufficiente ad ancorare i dischi superconduttori (allocati in capsule di gomma sotto le suole), ma sappiamo già che è un fumetto e probabilmente la soluzione è quella più semplice, comprensibile anche per un bambino.

Mantello, guanti ed accessori 

mantello germa 66

Oltre agli stivali, tutte le Raid Suit equipaggiano un mantello ignifugo a prova di proiettile. Potrebbe comportarsi come un fluido non Newtoniano, reagendo agli urti indurendosi, restando invece malleabile a impatti minori: un esempio sono i moderni dossi rallentatori, che reagiscono indurendosi se impattati da una vettura ad alta velocità, non ostacolando il transito di mezzi più lenti. Anche i guanti sfruttano la Denji Tech con risultati diversi per i fratelli Vinsmoke, vedremo. Infine gli occhiali scuri, una mera questione stilistica, anche se quelli dei comandanti potrebbero essere dei visori elettromagnetici utili in modalità stealth. Nell’equipaggiamento sono incluse anche delle cuffie per comunicare e coordinarsi, ma così come Reiju e Judge non usano gli occhiali, quest’ultimo ed Ichiji preferiscono il lumacofono come sull’isola di Broc Coli.

Modalità Stealth 

Nel capitolo 840, Niji ricorre alla modalità Stealth. Premessa: è vero che Niji non indossa la Raid Suit, ma non è detto che non possa comunque utilizzare la Denji Tech senza indossare la sua Tuta, o comunque, Niji sembra essere legato all’elettromagnetismo indipendentemente dalla tuta, forse grazie al suo corpo modificato. 

stealth germa 66

A parte Niji che sembra l’unico a riuscirci senza,  tutti i comandanti dovrebbero poter attivare la modalità stealth tramite la tuta. In realtà, non abbiamo informazioni chiare: dopo aver indossato le tute al matrimonio (capitolo 869), i Vinsmoke svaniscono per evitare i proiettili, senza “nominare” la modalità Stealth, per cui potrebbero essersi semplicemente spostati ad alta velocità, come quando Sanji colpisce Oven (capitolo 886), al contrario di ciò che accade nei capitoli 840 e 931 con Niji e Sanji rispettivamente, che spariscono senza lasciare neanche l’ombra, letteralmente. Se volessimo ascoltare la versione di Sanji, dovremmo considerare la modalità stealth una caratteristica di tutte le Raid Suit, mentre se volessimo ascoltare Trafalgar Law, dovremmo considerarla una caratteristica dell’armatura di Sanji. Quel che è sicuro è Sanji che ne farà un uso molto personale.

Stealth vuol dire furtivo, ma anche invisibile, in senso militare, perciò non rilevabile dai radar. L’invisibilità grazie ai pannelli riflettenti è molto fantascientifica ma si sposa poco con la Denji Tech, che implicherebbe un meccanismo basato sull’elettromagnetismo, e per di più gli specchi nascondono il corpo ma non l’ombra, perché la luce trova comunque un ostacolo. Il problema è che l’invisibilità, per come la concepiamo noi, resta tutt’ora fantascienza. Il fisico Michael Faraday mise in correlazione la luce e i campi magnetici, riportando l’evidenza di una deviazione della luce in un campo magnetico, quindi un punto di partenza ci sarebbe, ma le applicazioni quotidiane di questo fenomeno sono molto lontane dall’effetto desiderato. La luce è un insieme di onde elettromagnetiche di cui riusciamo a vedere solo una piccola parte, quelle che per frequenza e lunghezza rientrano nello spettro visibile. Gli stessi colori, così come li percepiamo, sono le onde elettromagnetiche che non trapassano gli oggetti e vengono riflessi fino ai nostri occhi, quelle assorbite invece, generano l’ombra. Per ottenere quel tipo di invisibilità, ci vuole un corpo otticamente trasparente, che lasci passare la luce senza assorbire né riflettere. Siccome la trasparenza non è riproducibile con l’elettromagnetismo, possiamo solo immaginare che Oda si sia ispirato (molto alla larga) all’effetto Faraday, immaginando che il campo magnetico generato pieghi a tal punto la luce, che essa circondi la Raid Suit senza neanche sfiorarla, così che il soggetto non lasci traccia ottica della sua presenza, quindi niente ombra. Notate bene, si occulta l’immagine del soggetto ma non la sua presenza, proprio come il frutto Suke Suke, che significa proprio “trasparenza”. 

DENJI TECH: La fisica dei Vinsmoke

Questa parte si concentrerà sulla tecnologia elettromagnetica alla base dello stile di combattimento dei Vinsmoke, che si ispira probabilmente alle teorie ed applicazioni dell’elettromagnetismo classico-Maxwelliano, ma sfrutta una grande potenza, che potrebbe implicare l’utilizzo di materiali superconduttori, che rispondono alle leggi della fisica classica (ma non solo) e sono già ampiamente utilizzati, anche nei treni della Shinkansen. I comandanti sfruttano applicazioni diverse della stessa tecnologia, sapientemente combinate alle singole abilità potenziate, geneticamente e non solo. Per quanto riguarda Reiju, è stato reso noto ultimamente che è in possesso di un frutto del Diavolo (One Piece Magazine, ndr), per cui le sue abilità legate al veleno sono imputabili al potere di un frutto del Diavolo, escludendo per ora che anche Niji utilizzi un frutto del Diavolo.

Raid Suit J: Lo stile Garuda di Judge 

denji crack

Garuda è un uccello divino, dalle ali così grandi da oscurare persino il Solesimbolo nazionalistico di potenza, per farla breve è quell’uccello che c’è nel simbolo del Germa 66. Lo stile Garuda è lo stile di combattimento preferito da Vinsmoke Judge, che consiste nello sfruttare i suoi stivali a razzo, che quindi sfruttano solo la forza propulsiva posteriore, per attaccare l’avversario dall’alto come un rapace, sfruttando poi la sua amata lancia, anch’essa potenziata con la Denji Tech. Nello specifico, Judge sfrutta l’effetto Joule, ovvero la dissipazione dell’energia elettrica sotto forma di calore a causa della resistenza del conduttore, meccanismi alla base dei comuni fornelli ad induzione, che Judge chiama Denji Crack. Questa tecnica è molto simile al “Poêle à Frire”, sia graficamente, che nella rapidità di attivazione, che nella componente dissipativa, con la differenza che Judge sfrutta l’elettromagnetismo per rendere incandescente la tuta, che fa tutto il lavoro, e anziché generare scoppi termici, scatena scosse elettriche. Nel Denji Questo tipo di potenziamento viene applicato anche alla lancia, che in un attimo essendo tutta di metallo non solo diventa incandescente ma può anche scagliare fulmini.

Raid Suit 0: “Poison Pink” Reiju 

pink hornet

Reiju sfrutta principalmente le funzioni di base della Raid Suit, che a differenza delle altre prodotte, è meno coprente, per due ragioni: per garantire uno stile più femminile e provocante; per lasciare scoperto il corpo che secerne veleno, gazie ai poteri di un frutto del diavolo ancora sconosciuto. Lo stile di combattimento di Reiju è molto simile a quello di Boa Hancock, ma lasciando scoperta molta pelle, la sua resistenza offerta dalla tuta è nettamente inferiore, non solo per il tessuto mancante, ma anche perché non può compensare con un esoscheletro sufficientemente resistente, essendo stata il primo tentativo d’ingegneria genetica di Judge.

Raid Suit 1: “Sparking Red” Ichiji 

valkyrie

Inizialmente lo stile di combattimento di Ichiji sembrava molto semplice e simile a quello di Judge: le scintille prodotte con i suoi pugni, lo Sparking Figure che colpisce Katakuri, sembravano anch’esse conseguenza dell’effetto Joule. Nel capitolo 898, le cose cambiano: quando Vinsmoke Ichiji trafigge Charlotte Oven e gli altri con lo Sparking Valkyrie, si capisce che non sono semplici scintille ma proiettili di luce, o meglio plasma. Con il termine plasma si indica una sostanza allo stato precedentemente gassoso che viene caricata a tal punto di energia da alterarne l’aspetto e la densità, raggiungendo un quarto stato fisico della materia. Per generare plasma è necessaria molta energia, può essere prodotto con l’elettromagnetismo e con esso controllato secondo le leggi dell’elettrodinamica, alla base del confinamento elettro-magnetico della fusione termo-nucleare. Generando un flusso elettrico ad alta intensità, grazie alla variazione del campo magnetico prodotto con i suoi guanti, Ichiji può caricare l’aria circostante di energia portandola allo stato di plasma, uno stato della materia suscettibile di molti fenomeni di instabilità come i “plasma jets o plumes”, getti o pennacchi di plasma. Il plasma ha una temperatura elevatissima, del resto ferisce persino Oven, ma anche la sua produzione dissipa molta energia termica, per cui tra i fratelli Vinsmoke è probabile che Ichiji sia il più resistente al calore.

Raid Suit 2: “Dengeki Blue” Niji 

niji germa 66

Le capacità di Niji sono davvero interessanti: sarà perché usa i calci come Sanji, o forse perché lo vediamo utilizzare la sua tecnica “elettromotrice” anche senza la Raid Suit, con uno stile di combattimento del tutto simile all’Electro dei Mink, ricoprendo il suo corpo di elettricità e trasferendola per contatto. Niji non ha la pelliccia e sebbene sia cosa semplice con la tuta, lui riesce a generare energia elettrica anche senza, e soprattutto senza frutto del diavolo (perché il suo nome non è presente nell’elenco dell’One Piece Magazine).

Niji sembra comportarsi come un induttore, ovvero un circuito elettrico chiuso che genera un campo magnetico al passaggio di corrente. Affinché sia possibile, Niji dovrebbe essere in grado di accumulare e condurre elettricità nel proprio corpo geneticamente modificato; addirittura potrebbe produrre elettricità, come le anguille e altri pesci elettrofori, nulla di troppo complicato agendo sul “fattore di lignaggio”. Il Nijinduttore produce un flusso magnetico, ma non sempre, perciò varia nel tempo, e ad opporsi a questa variazione entra in gioco la forza elettromotrice, che, sinteticamente, rappresenta l’energia accumulata dalla carica elettrica nel vincere la differenza di potenziale, in questo caso generata dalla variazione di campo magnetico. Con queste premesse, Niji riuscirebbe ad immagazzinare e rilasciare correnti ad alta intensità, generando una F.E.M. di svariati Volt, grazie ad un’induttanza di altrettanti Henry. Le tecniche di Niji, come l’Henry Needle, fanno tutte riferimento alla correlazione appena descritta, che, per i motivi sopra riportati, giustificherebbero, almeno in parte, la modalità stealth del capitolo 840.  

niji light speed

Interessante, infine, il Kosoku no Ken Henry Blazer (Spada alla velocità della luce – Spada di luce elettromotrice), non per la spada, che con modalità simili al Denji Shaft di Vinsmoke Judge non fa altro che condurre la corrente elettrica, ma per la velocità e le modalità di spostamento. Ancora una volta, salta all’occhio la somiglianza con i movimenti di Carrot in modalità Slon (leone lunare), ma non sono la stessa cosa: lo Slon sfrutta l’elettromagnetismo generato dal movimento delle cariche statiche accumulate nella pelliccia e in accelerazione si muove in modo fluido; il procedere spigoloso di Niji, invece, rivela che per spostarsi a quella velocità deve rilasciare di volta in volta scariche elettriche colpendo il suolo o i nemici (con la spada/parafulmine) per rigenerare una differenza di potenziale, che viene sfruttata per muoversi veloce come una carica da un polo all’altro di una batteria.

Raid Suit 3: “Stealth Black” Sanji 

sanji invisibile

La Raid Suit di Sanj possiede tutte le funzioni di base. In virtù di ciò che è stato detto finora, non è ancora chiaro se la modalità Stealth sia esclusiva dell’armatura N°3, ma sicuramente potrebbe diventarne la specialità. Considerata l’ammirazione di Sanji per il frutto Suke Suke, è quasi scontato che utilizzerà la modalità stealth in modo del tutto simile, ovvero occultando la propria presenza e quella degli oggetti limitrofi in modo strategico. Considerato che il meccanismo (illustrato precedentemente) non dipende dall’energia dell’utilizzatore, nulla vieterebbe a Sanji di rendere invisibili più oggetti, anche di grosse dimensioni; inoltre, considerata la natura elettromagnetica del fenomeno, ovvero onde invisibili che possono coprire grosse distanze, Sanji potrebbe svincolarsi anche dal limite del contatto diretto, grande punto debole del Suke Suke (nel caso di Absalom che non l’ha risvegliato). Nel nuovo mondo, in cui la maggioranza dei combattenti padroneggia ambizione, l’invisibilità diventa un potere di utilità relativa, ma nonostante tutto resta un potere di indubbia efficacia strategica.

I sistemi ad alta mobilità sembrano sminuire i risultati raggiunti con le più faticose tecniche apprese, ma non è detto che Sanji smetta di utilizzarle. Il capitolo 931 ci dà solo una panoramica parziale dell’utilizzo che ne farà Sanji, ma è ragionevole pensare che non rinunci alle sue tecniche post-timeskip. Lo Skywalk di Sanji consiste nello spostarsi calciando l’aria diverse volte al secondo, generando una base di appoggio di aria pressurizzata che funge da perno per saltare verso l’alto prima di cadere. Ovviamente, è una tecnica dispendiosa che consente una certa mobilità aerea seppur inferiore alla mobilità a terra. Il meccanismo di levitazione della Raid Suit consente di ottenere una maggiore stabilità a mezz’aria, senza sprecare energie, ottenendo una mobilità superiore grazie anche al contributo dei propulsori. Se Sanji utilizzasse lo Skywalk con gli Stivali della Raid Suit, il risultato sarebbe una velocità incredibilmente superiore, pari o superiore a quella che ha adesso a terra. L’aria compressa caricata di elettricità potrebbe produrre scoppi di energia, forse dei flash, che potrebbero rivelare la posizione di Sanji (anche in modalità Stealth), che però potrebbe sfruttare a proprio vantaggio.

Diable Jambe e Poêle à Frire sono tecniche che generano calore meccanicamente, per attrito, difatti la gamba accumula energia e diventa incandescente. La variazione di temperatura influisce sulla resistività di un conduttore elettrico influenzando il relativo campo magnetico, in particolare, i superconduttori soffrono le alte temperature. Con ciò, se Sanji utilizzasse queste tecniche c’è la possibilità che il calore generato interferisca con la modalità stealth, rivelando per forza di cose la propria posizione al momento dell’attacco. Questo vale per qualsiasi tecnica che disperde calore, quindi varrebbe anche per Judge, Ichiji e Niji. 

Se anche Sanji modificasse il modo di sprigionare calore, attingendo alla Denji Tech, non credo che utilizzerebbe una delle tecniche dei suoi parenti: dev’essere qualcosa che ha a che fare con la particolarità della tuta, ovvero l’invisibilità, quindi qualcosa che sfrutti lo stesso meccanismo di deviazione della luce, o meglio delle onde elettromagnetiche. Questo principio di deviazione è utilizzato anche nei forni a microonde, perciò, se Sanji riuscisse a convogliare tutta l’energia elettromagnetica sull’avversario, magari attaccandolo a 360°, potrebbe “cuocerlo” dall’interno, così alla “cottura flambé” e al “soffritto in padella” si aggiungerebbe il “cotto al micro-onde”. 

Altra possibilità è un upgrade dei calci in termini di temperatura e coreografia degli attacchi, sempre secondo lo stesso principio. Questo potrebbe essere l’ultimo potenziamento di Sanji, che dovrà trasformare la sua gamba in un vero corpo nero. Un oggetto di colore nero, assorbe tutta la luce riflettendone il meno possibile, per cui ci appare senza luce, scuro; il corpo nero, invece, è un oggetto ideale che assorbe tutti i tipi di radiazione elettromagnetica e non le lascia andare via, in questo modo la sua temperatura aumenta sempre di più, diventando incandescente e cambiando colore a seconda della temperatura, quando poi ha finito di assorbire, comincia a rilasciare energia. Sperimentalmente, i corpi neri si ottengono irradiando oggetti di colore nero con radiazioni elettromagnetiche. Sfruttando l’elettromagnetismo, quindi, Sanji dovrà assorbire energia convogliandola nelle gambe rivestite di nera ambizione, per resistere alle altissime temperature. Rilasciando quest’energia all’unisono, Sanji potrebbe scagliare dei veri e propri calci laser, alla stregua dell’Ammiragio Kizaru. Chissà, forse è proprio questo il segreto dei laser dei Pacifista.

Raid Suit 4: “Winch Green” Yonji

Il termine “winch” significa verricello e fa riferimento ad una la macchina che “tira” e che quindi lavora sull’asse orizzontale, in senso più lato, in nome da battaglia di Yonji si riferisce alla sua capacità di “menar per l’aria” cose e persone. Sicuramente, dei 4 gemelli, Yonji è il più forzuto ed il suo stile di combattimento consiste nel mobilizzare gli avversari contro la loro volontà, facendogli perdere il loro assetto gravitazionale lasciandoli a gambe all’aria. La Denji Tech in questo caso viene sfruttata per riprodurre effetti anti-gravitazionali, con risultati meno eleganti dei precedenti, ma oltremodo efficaci.  

yonji

Nel capitolo 898 Yonji rivela il perché della sua presa d’acciaio e della grandezza dei suoi guanti: il braccio destro diventa un verricello con le falangi meccaniche che si allungano a molla (N.B. non è un cyborg, sono dita meccaniche annesse ai guanti!) per applicare una forza di compressione straordinaria, capace di frantumare la mazza di Charlotte Yuen, che viene catturato in una sorta di lancio del martello, il Winch Danton. Lo scontro avviene a mezz’aria, perché Yuen padroneggia il Geppo, ma Yonji riesce a fargli perdere l’equilibrio esercitando una notevole forza centrifuga. La cosa interessante è la destrezza con cui Yonji sfrutta il sistema di levitazione per ruotare su sé stesso ed eliminare il problema del contrappeso, mentre la forza generata è tutto merito dei suoi muscoli elastici e duri come l’acciaio. 

Più interessanti appaiono gli scontri dei capitoli precedenti. Nel capitolo 869, Yonji ribalta prima il genio di Charlotte Daifuku e poi Charlotte Saint-Marc. Nel farlo sembra produrre una nuvoletta di vapore con il guantone sinistro, che è ancora più evidente nel capitolo 871, quando insieme ai suoi fratelli scaglia il Black Bug contro il Candy Wall di Perospero. Il getto di vapore sembra precedere l’attacco e persistere fino al contatto con il bersaglio, e non sembra affatto collegata al pugno a gancio. Questa tecnica esercita una forza anti-gravitazionale per contatto, i getti di vapore potrebbero essere anche sbuffi di raffreddamento, sottendendo un meccanismo di levitazione quantistica (illustrata precedentemente) tramite superconduttori, che tra le considerate è quella che può sostenere i carichi maggiori, inoltre nulla vieterebbe di utilizzare la spinta di tali sbuffi per accelerare i colpi (come nel Black Bug) alla stregua dei Jet Dial di Gedatsu.

Complimenti! Se hai letto fin qui tutto d’un fiato, sei un vero #ZoccoloDuro! Ringrazio il Re per l’encoding infernale di questo articolo infinito ed il mitico Servizio d’Ordine, dottorando in fisica, per il check.

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