Oda nella storia di One Piece non esiste. Lo dicevo tempo fa, lo dico ancora. E lo diceva pure quel Dellimellow che ai tempi ancora dileggiava su Sanjismo e profezie… ma questa è un’altra storia.
Lo ripeto, Oda nella storia non esiste. Ed è proprio questo uno degli elementi che più mi piacciono di One Piece, perché alla fine tu, lettore, non sai mai se quello che viene detto da chiunque è da prendere come verità assoluta.
Prendiamo come esempio la questione “Rio Ponegliff”. Nel capitolo 218, Nico Robin ha una discussione con re Cobra, dove lascia intendere che questo fantomatico Rio Ponegliff di cui lei è alla ricerca da quando ha dovuto lasciare Ohara sia un cubo solitario, su cui il regno Antico vi ha inciso la vera storia del mondo.
Riporto il dialogo completo:
- Robin: Ciò che mi premeva trovare è il Rio Ponegliff. A differenza dei Ponegliff sparsi nel mondo, il Rio Ponegliff è l’unica stele che riporta la vera storia!
- Cobra: …Vera storia? Cosa sarebbe?
- Robin: …Ormai non importa più. Sono passati ben vent’anni da quando cominciai questa folle ricerca e le uniche notizie che avevo mi portavano qui, ad Arabasta. Questo posto era la mia ultima speranza, ma ho miseramente fallito. Era inevitabile che morissi prima di portare a termine il mio scopo. Sono così stanca di questa vita insulsa… tutto ciò che desideravo era conoscere la verità, ma tra me e il mio sogno ci sono troppi nemici.
- Cobra: …!! Un’ultima domanda, se posso…
- Robin: …
- Cobra: Stai quindi dicendo che esiste un modo per svelare quella storia che finora è stata celata?! E che quel Ponegliff è la chiave per tutto ciò?! (Se fosse come dice, perché finora abbiamo…?!)
Questo dialogo è il grilletto che ha portato Cobra al Levely, di cui stiamo vedendo gli sviluppi in questi capitoli.
Il punto focale del discorso è la VERITÀ.
Che cos’è la verità? Stando al vocabolario, la verità è la rispondenza piena e assoluta con la realtà effettiva. Ma si può dire di conoscere veramente la verità di qualcosa? No, perché “la verità è sempre opinabile, sicuramente almeno bipolare. Quella che per te è una salita per me è discesa, quello che per te è un soffitto per me è il pavimento.” E questo funziona perfettamente anche nel discorso di Robin, perché esattamente 83 capitoli dopo la sua verità viene smentita da un’altra verità: l’enigmatico testo di Roger inciso nella campana d’oro di Shandora.
Da quell’incisione, Robin capisce che non esiste un solo Rio Ponegliff, ma che il Rio Ponegliff è formato da tutte le informazioni contenute nei Ponegliff sparsi per il mondo. Riporto anche qui il dialogo:
- Robin: In pratica, se collegassimo tutte le informazioni contenute nei Ponegliff sparsi nel mondo, si verrebbe a formare un messaggio in grado di dare finalmente una spiegazione ai cosiddetti “anni vuoti della storia”! Il Rio Ponegliff rappresenta proprio questo messaggio completo, un testo che non esiste più, e sicuramente il re dei pirati Gol D. Roger è giunto alla destinazione indicata dal messaggio!
Ma non è finita qui, perché nel capitolo 846 tutto quello che sapevamo viene di nuovo rimesso in discussione dal barone Tamago.
- Tamago: Questi monumenti di pietra incisi si chiamano Ponegliff, sono sparsi per tutto il mondo e in centinaia di anni non sono mai stati distrutti. Si dice che ce ne dovrebbero essere circa trenta, bon, e che nove di questi siano quelli che contengono informazioni!! E nel momento in cui ci condurranno sull’ultima isola, Laugh Tale, queste pietre cominceranno a raccontarci la verità di questo mondo, soir!!
Quindi, per chiudere l’esempio, chi ha ragione? Robin? Tamago? Il prossimo che dirà la sua sui Ponegliff? Bene, il succo sta proprio qui.
La verità in One Piece non la conosce NESSUNO.
Ed è qui che si ricollega la mia prima affermazione, ovvero che Eiichiro Oda, l’unico che conosce la verità in quanto autore, nella storia di One Piece non esiste. Ogni personaggio in One Piece conosce la propria verità, proprio come afferma Rayleigh nel capitolo 507.
- Rayleigh: Osserva con attenzione il mondo. La conclusione a cui potresti arrivare non è necessariamente la stessa a cui siamo giunti noi. Se invece decidi di stare comoda e ascoltare, allora non ti risparmierò nemmeno un particolare.
- Robin: … No. Non ce n’è bisogno… continuerò il mio viaggio…
- Rayleigh: Un giorno anche tu vedrai la verità.
E Oda con questa verità non ha nulla a che fare.
L’unica volta che Oda interverrà veramente come voce della verità sarà alla fine del manga, quando dimostrerà con i fatti che ciò che riportano i Ponegliff è la vera storia di cui parla Nico Robin nelle tombe dei Nefeltari.
Tutto questo grosso esempio a cosa è servito? Per dare una spiegazione al capitolo 907 ed al successivo capitolo 908.
Il Governo Mondiale si regge su balle.
Balle immense che sta raccontando da ottocento anni all’intera popolazione mondiale. Ed il popolo ignorante ed i propri regnanti, persone umane che in quanto tali sono fallibili, corruttibili e timorose, ci credono, così come credono che quel trono immenso collocato nel palazzo Pangea di Mary Geoise sia un trono vuoto, su cui le venti famiglie fondatrici hanno giurato, in nome della pace, che nessuno al mondo ci si sarebbe seduto sopra, perché “questo mondo non ha un unico re”.
La verità, come abbiamo visto, è un’altra. In realtà, pare esserci un’eminenza grigia che su quel trono ci si siede eccome, tale Imu-sama, e questa persona (uomo o donna che sia) è al di sopra di chiunque al mondo, tant’è che perfino le cinque cariche più alte del Governo, i Cinque Anziani, si inchinano davanti a lei.
Sono sicuro che molti di voi tra la settimana scorsa e questa settimana si siano sentiti presi in giro da Oda: perché nel capitolo 907 ha detto che nessuno si sedeva sul trono vuoto ed invece nel capitolo 908 c’è una persona che ci si siede?
Il fatto è che Oda non ha proprio preso in giro nessuno, perché il discorso del capitolo 907 non l’ha fatto Oda, ma un re presente a Mary Geoise, ovvero uno di quei tanti sovrani che regnano su isole appartenenti al territorio del Governo Mondiale e che quindi riportano parole del loro “padrone”. Quindi gli unici ad esser stati presi in giro sono proprio le persone dei 170 e più regni appartenenti al Governo Mondiale.
Non ditemi che non vi era sembrato strano la scorsa settimana che questi sovrani decantassero il Governo come paladino della pace! Personalmente, a me era parsa un’incongruenza tanto enorme da risultare incredibile, anche tenendo presente che non esiste una verità assoluta in questo manga. Ed infatti, la logica mi ha dato ragione, perché sul trono del mondo ci sta una persona, com’era quasi ovvio che fosse.
Per quanto One Piece sia un fumetto, il mangaka Eiichiro Oda ha avuto la folle pensata di creare un mondo che noi lettori possiamo osservare dall’esterno come se fossimo delle piccole divinità che guardano gli umani dall’alto del loro mondo etereo.
I personaggi di One Piece parlano, pensano, vivono in base al loro background, alle loro esperienze, a ciò che hanno vissuto all’interno del loro mondo: in sostanza, Oda ha creato un mondo dove tutto ciò che viene detto è opinabile, perché chiunque può scardinarlo aggiungendo o rimuovendo pezzi.
E questo potrebbe valere anche con il contenuto dei Rio Ponegliff: d’altronde, quella incisa sulle pietre è la verità del Regno Antico… e quindi chi ci dice che quella verità non sia nient’altro che un’altra verità basata sul punto di vista, opinabile, di quelle persone?
Ai posteri l’ardua sentenza.