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One Piece Capitolo 896: la caduta dei Titani

del pirata Dottor Vegapunk

One Piece Capitolo 896: analisi di alcuni aspetti del capitolo

luffy vs katakuri

Ci sono dei momenti in One Piece che segnano quelli che potremo definire dei veri e propri punti di demarcazione. Si tratta di avvenimenti che indicano un vero e proprio “passo avanti” della trama e del contesto che la circonda, spesso in concomitanza ad una maturazione dei personaggi.

Pensiamo ad esempio alla prima taglia di Luffy dopo la sconfitta di Arlong. In quell’istante ci rendiamo conto che non si torna più indietro, perché è iniziato in tutto e per tutto il lunghissimo percorso del nostro protagonista verso la vetta della pirateria. Ormai egli è un ricercato a tutti gli effetti.

Non è un caso che un altro “passaggio a una nuova fase” veda anche un aumento di taglia di Cappello di Paglia, ma stavolta il passo avanti non è dato dalla taglia stessa, ma dal fatto che il ragazzino abbia sconfitto Sir Crocodile, uno dei Sette Corsari: si è confrontato per la prima volta con il grande Mondo che c’è la fuori, con uno dei grandi nomi della pirateria, trionfando.

Questi sono solo un paio di esempi, ma durante lo svolgersi della trama assistiamo a un discreto numero di eventi marcanti, che, se alcune volte rimodellano il contesto globale del Mondo di One Piece (si pensi a Marineford o agli accaduti legati all’ascesa di Teach), nella maggior parte dei casi riguardano Luffy, e il suo scalare un ulteriore gradino verso il suo obiettivo.

Perché One Piece è ovviamente il viaggio di Luffy. E il capitolo 896, che già alcuni sembrano definire come mero “capitolo di transizione”, al suo interno contiene invece, secondo me, un nuovo snodo cruciale di questo viaggio di maturazione. Siamo davanti a un altro di quegli avvenimenti che rappresentano i punti di demarcazione della trama di questo manga.

Quale? Lo scopriamo subito.

Il pilastro che crolla: l’uomo perfetto e zero possibilità di vittoria

All’inizio del capitolo, attraverso gli uomini di Big Mom appostati attorno all’ultimo specchio dell’isola Cacao, ci viene ripetuto un concetto importante, sottolineato molte volte nel corso degli ultimi capitoli: Katakuri è l’uomo perfetto. Egli non può perdere, e un “novellino” come Cappello di Paglia, affrontandolo, non aveva nessuna possibilità di sconfiggerlo fin dall’inizio. Qualcuno comincia a tentennare, forse perché di certezze, come presto vedremo, non ne esistono; ma, in ogni caso, viene subito rimesso in riga. È comunque un bene che la natura del vice dell’Imperatrice ci venga ricordata ancora una volta, perché ciò evidenzierà ciò che sta per succedere.

luffy 896Ma prima di andare oltre, riflettiamo un attimo: da quanto tempo il nostro protagonista non sconfigge un nemico di un certo calibro da solo, senza l’aiuto di nessuno? Da quando non vediamo uno scontro 1 vs 1 in puro stile Shōnen in One Piece? Da Enies Lobby.

Oltre a ciò, dopo il time-skip ci aspettavamo una nuova consapevolezza del nostro uomo di gomma, un suo finalmente potersi confrontare con i veri pezzi da novanta del Mondo intorno a lui, quelli che, per citare Kaido, non si limitano a “giocare a fare i pirati”.

E, se le basi sono state gettate a Dressrosa, saga fondamentale dove abbiamo anche assistito alla disfatta di Doflamingo (che era l’unico vero nemico “pezzo grosso” post-time skip fin ora), è anche vero che questa Luffy non l’ha ottenuta da solo, ma grazie a numerosi e irrinunciabili aiuti da ogni parte. Ma il nostro Cappellino doveva forse ancora convincerci che lui, in quanto individuo, è in grado di scontrarsi col vertice dei pirati, di iniziare a essere annoverato fra i grandi nomi, se ne vuole diventare il re assoluto. E in questo capitolo accade.

Perché poche pagine più avanti Luffy sconfigge Katakuri. Ma questo non è importante solo per il semplice fatto che l’uomo di mochi fosse un nemico a dir poco potentissimo. Non è stato sconfitto un uomo. È crollato un simbolo. E non si tratta solo di un simbolo di invincibilità e di vittoria certa, ma di un simbolo del Nuovo Mondo. Luffy ha sconfitto, da solo, un uomo da oltre 1 miliardo di Belly, il vice di un Imperatrice, uno che avremmo benissimo potuto vedere tra quei grandi che a Marineford sembravano irraggiungibili.

E questo Oda lo sa bene, e ce lo comunica con alcune tavole. Pensiamo a quell’immagine, magnifica, di Katakuri che troneggia, immenso, su un Luffy che arranca sfinito fuori dal pavimento del Mirro-World. Quando vediamo, pochissimo prima, quest’ultimo rialzarsi mentre il comandante è a terra sconfitto, già gridiamo vittoria, ma ecco che il nemico ci viene immediatamente riproposto così, per ricordarci a chi siamo di fronte stavolta: un Titano, un muro gigantesco che Luffy deve per forza di cose abbattere con le sue sole forze, se vuole procedere. Un Gigante che ricorda un po’ Newgate nei suoi ultimi istanti, e rappresenta il Nuovo Mondo in tutta la sua autorevolezza.

Tuttavia, si sa: “più grandi sono e più rumore fanno quando cadono”. E quando, poco dopo, assistiamo a quel Titano cadere rovinosamente per terra, definitivamente sconfitto, ci sembra quasi di sentire il rumore che produce quella caduta, un rumore più forte della campana di Shandora.

Perché, con Katakuri, è il Nuovo Mondo come lo conosciamo che comincia a cadere di fronte a un novellino. Ed ecco perché, in contrasto con prima, colpisce questo Luffy, piccolo, di fronte al gargantuesco avversario privo di conoscenza di fronte a lui. Adesso Cappello di Paglia si è guadagnato un posto tra i grandi, ed inizia a essere uno dei degni contendenti al trono: persino Katakuri lo riconosce.

Qualche insinuazione e commento extra sul capitolo

  • Dato che nelle mini-avventure ci viene presentato Hajrudin come primo della “lista dei disertori” della compagnia di Buggy, è lecito aspettarci che nelle prossime vedremo gli altri Giganti che compongono la sua ciurma?
  • È lecito domandarsi quale sia “l’ultimo desiderio” di Pudding che da il nome al capitolo. Considerando che toglie la sigaretta a Sanji, che nelle ultime vignette lo rivediamo con la sigaretta in bocca e che la scena non ci viene mostrata… è lecito pensare che l’ultimo desiderio di Pudding fosse ricevere un bacio dal nostro cuoco? Chissà… ciò di certo segnerebbe un’evoluzione anche per questo personaggio.
  • Ammirevole il discorso di Capone riguardo al concetto che la morte pareggia e unisce tutti, con le loro diversità. Ma perché Capone dovrebbe volersi sacrificare? Per quale scopo? Non sembra proprio da lui, quindi meglio non trarre conclusioni affrettate. Aspettiamo di vedere cosa succede.
  • Inerente al processo di maturazione di Luffy, credo non sia da ignorare il fatto che ci vengono mostrati prima i suoi compagni che dubitano (anche se a ragione) della riuscita della sua impresa e della sua affidabilità rispetto all’ora in cui ricongiungersi, per essere smentiti subito dopo quando vediamo che il capitano sta pensando proprio a questo. Bello anche constatare il rispetto che egli porta al suo nemico, a cui copre la bocca per conservarne integra la dignità. Segni che forse non è proprio una zucca vuota.
  • E con questa chiudo:possibile che Luffy non sia in grado di riconoscere Usopp dietro la maschera di Sogeking, ma si accorga in men che non si dica che il tizio mascherato che viene in suo soccorso sia Pekoms? Ambizione dell’osservazione o misteri della mente umana?

Spero di avervi regalato una buona lettura! A presto!

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