C’è un termine ben preciso per identificare il momento all’interno di una narrazione in cui il protagonista della storia (o uno dei suoi personaggi principali) ne incontra un altro, determinando così un plot twist improvviso – cioè una svolta inaspettata all’interno della storia stessa.
Questo termine si chiama “agnizione”: è stato utilizzato sin dai tempi antichi da gente come Edipo; per Aristotele era una delle componenti necessarie del teatro; Dumas è stato il vero massimo esperto totale tombale… ed Eiichiro Oda, da 21 anni a questa parte, come tanti suoi predecessori, ne fa largamente uso.
One Piece 911: il concetto di agnizione
L’incontro con Otama
, la piccola kunoichi, ne è l’esempio lampante. Lei infatti sta aspettando il ritorno di Ace, e guardacaso si è imbattuta in Luffy, che di Ace è il fratello. Allo stesso modo in cui Laboon stava aspettando Brook e la ciurma di Luffy lo ha poi preso a bordo. Allo stesso modo in cui Garp è stato il più acerrimo avversario di Roger, e poi ha allevato suo figlio Ace.
Non bisogna criticare troppo questo meccanismo narrativo di Oda, per il semplice motivo che si tratta di una scelta narrativa che funziona da secoli.
Nemmeno si può dare troppo addosso all’Eiichiro-sensei per il suo abuso, visto che One Piece è un’opera molto molto lunga che si dipana da più di 20 anni (ed è fisiologico che l’autore ricorra a determinati “trucchetti” di tanto in tanto).
Inoltre non possiamo nemmeno lamentarci del fatto che Luffy abbia un culo grande quanto una capanna e che sia il solito “predestinato” che incontra le persone giuste al momento giusto. A differenza di tanti manga, che svelano che l’eroe è il “predestinato” solo quando la storia sta per concludersi, Oda ha svelato le carte in tavola sin da subito, dicendo che nel mondo di One Piece le coincidenze non esistono, tutto è destinato a succedere, e c’è una linea di sangue, quella della D che ha nel suo destino lo sconvolgimento dello status quo.
Parlando infatti di Luffy, è proprio lui ciò che mi è piaciuto più di tutti in questo capitolo 911 di One Piece. Per quanto riguarda il protagonista di One Piece, noi lettori, nei suoi confronti, abbiamo una sorta di preconcetto.
Lo vediamo sempre come un utile idiota, che agisce per egoismo spinto unicamente dal suo spirito avventuroso. In realtà, rileggendo OP da capo e nella sua interezza, se è vero che Luffy agisce spesso come un imbecille (e si comporta da tale), è anche vero che dimostra di essere lucidissimo e serio quando DEVE essere lucido e serio.
Soprattutto, Oda è sempre stato molto bravo a mostrarci, in quelle che sembrano delle scene – tutto sommato – innocue, i progressi di Luffy a seguito di combattimenti mortali – o di allenamenti.
Ad esempio, dopo aver affrontato Lucci, Luffy non ha più problemi a intuire chi utilizza il Soru – intuendo dove Coby lo stia per attaccare.
Alla stessa maniera, dopo il timeskip, riesce senza problemi a schivare una pallottola e a intimidire i suoi avversari. E qui, in questo capitolo 911, vediamo messi in pratica i frutti del combattimento contro Katakuri. Addirittura Luffy riesce a prevedere che qualcuno sta per sparargli addosso, e quindi agisce di conseguenza, prendendo di sorpresa gli avversari e sbaragliandoli in pochi istanti.
One Piece 911: elementi giapponesi
Anche questa settimana, Wano diventa la scusa di Oda per esportare un po’ di Giappone nel mondo (e per rinfrescare la memoria dei suoi compaesani più giovani raccontandogli di usi, costumi e tradizioni che magari non conoscono bene).
Se le kunoichi, ovvero i ninja donna, sono diventati mainstream grazie a Kishimoto e al suo Naruto, in questo capitolo Oda ci mostra un tizio vestito in tutto e per tutto come un Tengu, una delle figure più interessanti del folklore e della mitologia giappica.
Possiamo suddividere la mitologia giapponese in due rami folkloristici: il primo, quello degli yokai, è animato dalla presenza di animali mitologici e creature sovrannaturali; il secondo, quello dei kami, è caratterizzato dalla presenza di divinità di matrice shintoista.
Il Tengu che vediamo in questo capitolo 911 di One Piece è una figura mitica e mitologica che appartiene tanto alla tradizione degli yokai, quanto a quella dei kami. È sia una divinità che un vero e proprio mostro, ed è senza ombra di dubbio uno degli elementi folkloristici e culturali più presenti all’interno della tradizione giapponese.
Si pensa che originariamente la figura del Tengu affondi le proprie basi nel Tian-Gou cinese, un cane demoniaco alato, con un muso molto prominente, che rappresentava una stella cadente. In giappone lo ritroviamo nominato per la prima volta all’interno degli Annali del Giappone, uno dei capolavori totalitombali della letteratura dell’ottavo secolo. Un monaco buddista infatti racconta la storia del Tengu, e si rifa proprio alla tradizione cinese, parlando sempre di un cane alato che piomba giù dal cielo come fosse una stella cadente.
Va detto tuttavia che la figura classica del Tengu, per come noi la conosciamo, è del tutto diversa da quella delle origini. Il tengu classico è un mostro alato, una sorta di fusione tra uomo e uccello, con un volto caratterizzato da un colore rosso acceso, e un naso lunghissimo. Addirittura vi sono varie tipologie di Tengu, da quella buona a quella cattiva a quella malvagia. Quella di Oda sembra appartenere alla prima, ovvero al tengu buono, che vive come un eremita su di una montagna – e ha al suo seguito un apprendista.
Ho trovato poi molto interessante il fatto che le fabbriche di Kaido abbiano avvelenato il territorio. Già Oda ci aveva parlato di problematiche legate all’inquinamento ambientale con la faccenda della piombambra del paese natale di Law, che si rifaceva, come raccontavamo nel totaletombale su Dressrosa, ai più terrificanti disastri ambientali della storia del Giappone.
In questo capitolo Oda accenna nuovamente a questa tematica, avendo ben preciso l’incidente occorso proprio a casa sua, nella prefettura di Orsomoto.
L’impianto chimico della Chisso infatti riversava nei fiumi dell’area circostante cadmio e mercurio, che causavano nella popolazione locale atassia e ipoestesia.
One Piece 911: angolo delle illazioni
Ho già ricevuto UNA MAREA di messaggi privati del tipo: e se Otama fosse figlia di Ace? Mah… a meno che non l’abbia fatta a 14 anni mi pare davvero molto improbabile…
Viceversa potrebbe essere qualcuno legata davvero al clan Kozuki, e personalmente non mi dispiacerebbe se si scoprisse che fosse una specie di fratocuggina di Momonosuke.
Naturalmente, la scena principale viene canniballizata da Hawkins, che non appena ha saputo dell’arrivo di un intruso (e immagino abbia immaginato subito che si trattasse di Luffy), ha deciso di recarsi sul posto. Cosa farà una volta raggiunto Cappello di Paglia? Si scontrerà con Luffy? Gli proporrà un’alleanza? Ma soprattutto: dove sono finiti Sanji, Nami, Carrot e Chopper?
Su questo, e su tutto quello di cui abbiamo discusso oggi, fatemi sapere voi che ne pensate!
Vi ricordo che se non l’avete ancora visto, ho realizzato un totaletombale su Wano, e che se non l’avete visto siete persone male – quindi cliccate qui sopra e andateci tipo adesso.