La saga di Skypiea rivoluziona completamente la storia grazie alla tecnologia Dial, ma c’è qualcosa di ancor più interessante, ovvero le nuvole! Pirobloina
A quanto pare, il cumulo imperiale su cui si articola il regno dei cieli è composto da nuvole particolari che hanno un qualcosa di completamente differente dalle “normali” nuvole e che le mettono in stretta relazione con il mare, al punto da giustificare il nome di mare bianco e mare bianchissimo. Sto parlando della PIROBLOINA!
Nel capitolo 240, il mite Pagaya ci spiega cosa sono e come vengono utilizzate le nuvole del cielo. Esistono due categorie di nuvole, quelle “di mare” e quelle “isolane”, differenti per densità e fluidità. Tra questi due estremi, quindi il semifluido e il solido, esistono una varietà di isole dalle densità ed elasticità più disparata, andando a costituire un “terzo” stadio intermedio di nuvole.
Come sono fatte le nuvole? A quanto pare c’è un legame con l’agalmatolite marina: Pagaya ci spiega che il minerale agalmatolite, presente nel mare blu, è un componente della crosta terrestre e può essere coinvolto in eruzioni vulcaniche. Le eruzioni sono dei fenomeni estremamente potenti: il calore e la pressione sprigionata sono in grado di alterare molecolarmente i minerali, e anche il più duro di questo mondo non fa eccezione. Non bisogna considerare le eruzioni come fenomeni prettamente legati al magma e alla lava, in quanto ogni eruzione si accompagna con una produzione, oltre che di fluidi e detriti incandescenti, anche di gas.
Presumibilmente, l’alterazione della agalmatolite marina, provocata da un’eruzione, esita nella produzione di un derivato gassoso, la pirobloina. La spiegazione più verosimile che è stata data per la Knockup Stream, è la generazione di un grosso quantitativo di vapore e di pressione generata da questo che spingerebbe un grosso quantitativo d’acqua intrappolato in un bacino sottomarino e riscaldato dal calore del nucleo terrestre.
È possibile che questo fenomeno sia correlato anche all’esplosione di vulcani sottomarini, che quindi potrebbero coinvolgere l’agalmatolite marina circostante con la produzione di pirobloina gassosa che si disperderebbe nell’acqua e sarebbe proiettata in cielo. A quell’altitudine e a quella pressione particolarmente favorevoli, considerando anche l’umidità e il calore dell’aria circostante, a seguito del fenomeno, si avrebbero tutti i presupposti ideali alla formazione di nuvole del cielo, la cui densità deriva dall’umidità (e quindi di vapore acqueo) che si riesce ad assorbire.
La pirobloina, essendo un derivato dell’agalmatolite marina, dovrebbe conservare molte delle sue caratteristiche, escludendo quelle “stato fisico-specifiche” come la durezza, legata allo stato solido. Noi non conosciamo quali siano tutte le proprietà della agalmatolite marina, ma ne conosciamo alcune:
- capacità di inibire i poteri dei frutti del Diavolo al pari dell’acqua;
- straordinaria durezza e resistenza;
- duttilità; in realtà non è mai stato detto chiaramente che il materiale sia duttile, ma ci sono molti oggetti composti da agalmatolite dalla forma più disparata, quindi è logico pensare che questo materiale, magari previo raggiungimento di uno specifico stadio fisico, diventi malleabile consentendo la produzione di artefatti di forme differenti, che acquisirebbero poi durezza ritornando allo stato solido.
Vediamo, quindi, quali sono le caratteristiche preservate dalla pirobloina. Sicuramente potrebbe preservare la letalità verso i possessori dei frutti del Diavolo. Considerando che per pressione e altitudine la quantità di acqua è molto più ridotta e “diluita” all’interno delle nuvole, presumibilmente il quantitativo di acqua sarebbe insufficiente, da solo, a causare quei danni, perciò, sempre in linea teorica, il danno è piuttosto provocato dalla pirobloina presente in abbondanza in queste nuvole, e quindi anche nei Milky Dial utilizzati.
La duttilità della pirobloina trova espressione nella diversa consistenza dei diversi tipi di nuvole, ed il discorso (appena accennato) sulla tecnologia che ha reso possibile modificare la consistenza e la densità delle nuvole mi fa pensare che sia in parte sovrapponibile al metodo (a noi sconosciuto) che viene utilizzato per modellare l’agalmatolite.
Una nuova ipotetica proprietà della pirobloina, e quindi dell’agalmatolite, ci viene suggerita da Robin. Parliamo della capacità di accelerare il processo di accrescimento sia della fauna che della flora, tramite il suo influsso benefico. Poco dopo, sempre nel volume 27, Gan Fall rincara la dose, dicendo che le nuvole sono in grado di far crescere i frutti, ma non possono far nascere nulla; per quello invece serve il Vearth, ovvero il terreno proveniente dal mare blu.
Si è spesso parlato di quale fosse la ragione della debolezza dei poteri dei frutti del Diavolo, che vengono praticamente rigettati dall’acqua. Si è detto spesso che i frutti rappresentano un abominio contro natura e che quindi l’acqua, esimio rappresentante della vita, fosse appunto capace di danneggiare gravemente di chi si è macchiato di questo crimine contro natura e contro la vita, mangiando un frutto del Diavolo.
In virtù di queste rivelazioni su questi sorprendenti effetti dell’agalmatolite sulla crescita degli esseri viventi, sembra ancora più plausibile che la ragione della pericolosità dell’acqua sia il suo legame con la vita degli esseri viventi.
A questo punto, spostandoci in avanti di una cinquantina di volumi, arriviamo ai capitoli di Dressrosa che ci rivelano che la fabbrica di SMILE, frutti del Diavolo artificiali, è protetta da mura di agalmatolite marine. Alcuni, come il caro Lord Kun del Bike&Raft, supponevano che l’agalmatolite marina potesse rientrare nel processo di produzione dei frutti in qualche modo. Ovviamente, in virtù di questa ipotetica capacità del minerale, questi teorizzatori potrebbero anche avere ragione! C’è però un’incognita. È possibile che questa proprietà attribuita alla pirobloina non sia invece posseduta dall’agalmatolite, almeno non nella forma in cui è presente sulla Terra, ovvero lo stato solido. È dunque una proprietà legata allo stato fisico del materiale? Non lo sappiamo, però voglio considerare questa ipotesi come plausibile ed a questo punto entra in scena il SAD prodotto dal dottor Caesar.
Caesar Clown, grande scienziato criminale, è il possessore del frutto Gas Gas ed è quindi un uomo fatto di gas. Mi viene dunque da pensare che sia un esperto delle modificazioni gassose e che nessuno più di lui, a parte il geniale Vegapunk, sia più indicato nell’estrazione di pirobloina dall’agalmatolite e nella sua conservazione. Per cui il SAD, secondo questa mia teoria, potrebbe anche essere un concentrato di pirobloina, conservato in stato liquido, in grado di far crescere questi alberi di frutti del Diavolo artificiali, che altrimenti difficilmente potrebbero crescere anche solo di un millimetro.
Bene, siamo giunti al termine dell’articolo. Spero vi sia piaciuto e che vi abbia dato spunti di riflessione. Ovviamente, la verità la sa solo Oda, quindi prendete tutto ciò che è scritto per ciò che è, ovvero il delirio di un uomo che cerca di vedere là, dov’è difficile guardare.