Ifrit Jambe: tra Folklore e Mitologia

da Francesco Lionetti
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Nell’ultimo capitolo abbiamo assistito ad un importante step di crescita per il nostro cuoco dal sopracciglio vorticante. Le ultime vicende del manga hanno infatti mostrato un grande conflitto interiore in Vinsmoke Sanji, che si è completamente messo a nudo di fronte ad una scelta decisamente delicata: continuare ad essere sè stesso oppure abbandonarsi al sangue della sua tirannica famiglia, divenendo un guerriero senza pietà. 

La sua scelta lo ha portato a non abbandonare il suo essere ed i suoi valori, puntando esclusivamente sulla sua forza, distaccandosi totalmente dal suo lato Vinsmoke. In termini di battling, questo si è tradotto nello sviluppo di una nuova, potentissima mossa, che prende il nome di “Ifrit Jambe”. Tale tecnica è sostanzialmente l’evoluzione del Diable Jambe, che diviene, in questa nuova forma, non solo più potente, ma anche in grado di sprigionare un calore decisamente superiore. Questa nuova “stance” è frutto del mix fra Busoshoku Haki, velocità portata al massimo ed il potente esoscheletro del cuoco, che insieme vanno a formare uno straordinario mix di potenza e rapidità. Esteticamente, la nuova mossa di Sanji si mostra simile al Diable Jambe classico, ma con fiamme dalle sfumature “elettriche”, ed i colpi rilasciano, oltre alle ustioni, anche dei fasci di energia riconducibili alla folgorazione. I danni inflitti dalla tecnica sembrano essere enormi, tanto che Queen pare accusarli con gran sofferenza, ma il reale potenziale della tecnica ci apparirà più chiaro nei prossimi capitoli.

L’etimologia della tecnica rimanda agli Ifrit, spiriti del fuoco appartenenti alla cultura islamica. I testi sacri li descrivono come degli umanoidi dotati di grande bellezza e potenza, ma pieni di sé ed estremamente spocchiosi. Essi si ritengono superiori al resto delle creature viventi, e soffrono il fatto che gli umani, nel corso dei secoli, abbiano imparato ad evocarli e controllarli tramite la magia. Mostrano spesso malizia ed ironia, e tendono a travisare volontariamente gli ordini dei loro evocatori. Essendo degli spiriti del fuoco, il collegamento al colpo di Sanji appare chiaro, e possiamo dunque dedurre che Oda abbia voluto amplificare il concetto di bruciatura utilizzando la figura di questi potenti Jinn, ritenuti, nel mondo arabo ed islamico, delle creature dai poteri straordinari.

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