Continuiamo il discorso sull’ambizione, in particolare sulla tonalità dell’osservazione e il ricorso ad essa da parte di chi possiede i poteri dei frutti del Diavolo, avvantaggiandosene sia in combattimento che non.
Abbiamo già parlato dell’ambizione con la tonalità dell’osservazione nello scorso approfondimento, concentrandoci per lo più sui concetti basilari, tracciando un breve excursus sull’evoluzione di questa tonalità, distinguendo tra immaginazione e immagine mentale, concludendo che le percezioni e i sensi sono solo un mezzo attraverso cui è possibile raccogliere informazioni, in particolare sugli altri esseri umani, che rappresentano i principali destinatari di questa tonalità dell’ambizione.
Questa volta voglio approfondire l’utilizzo di questa tonalità da parte di chi dispone dei poteri dei frutti del Diavolo.
Un vantaggio strategico
Quando pensiamo alla tonalità degli armamenti il discorso si semplifica, in quanto nella maggior parte dei casi basta rivestire il corpo di un’armatura d’ambizione per acquisire una potenza maggiore: lo stesso Luffy utilizza la tonalità degli armamenti in questo modo, e anche nel Gear 4th, nonostante sfrutti anche altri meccanismi, non fa altro che incrementare la sua capacità di infliggere danni e di contrastare gli avversari.
Con la tonalità dell’osservazione il discorso si complica, perché il vantaggio non è immediato, è strategico, perché in fondo si tratta di un’abilità nel raccogliere informazioni sull’avversario e l’ambiente circostante. Sta quindi al singolo individuo decidere come sfruttare al meglio le informazioni ottenute attraverso l’ambizione e come sfruttare conformemente il proprio potere.
I poteri dei frutti del Diavolo sono molteplici e svariati, ma ci sono solo due possibili combinazioni con la tonalità dell’osservazione: si può utilizzare il potere del frutto per reagire alle informazioni ottenute con l’ambizione, con finalità prettamente belliche, oppure si può ricorrere al potere del frutto per raccogliere informazioni, con finalità strategiche non necessariamente belliche.
L’eccezionalità di Katakuri
Con la comparsa di Katakuri la tonalità dell’osservazione acquisisce maggiore spessore e importanza nei combattimenti, dando nuovo lustro ad un’abilità che nel Nuovo Mondo si cominciava a dare per scontato, ovvero la capacità di prevenire le mosse dell’avversario.
A Skypiea, con il Mantra, la capacità di anticipare i colpi avversari rappresentava un indiscusso vantaggio in combattimento, ma pian piano è diventato un mero riflesso della potenza di un guerriero, un qualcosa di ovvio e dovuto, come quando Luffy e Zoro scansano i proiettili dei Marine a Dressrosa, neanche stessero raccogliendo margherite in un campo fiorito.
Con Katakuri il discorso cambia, innanzitutto perché non sono i protagonisti ad avere il coltello dalla parte del manico e poi perché il vantaggio strategico dato dalla tonalità dell’osservazione viene sfruttato così brillantemente da vanificare la tonalità degli armamenti ed il millantato vantaggio sul potere dei frutti del diavolo dato ormai fin troppo per scontato.
Nello specifico, sfruttando la tonalità dell’osservazione fino a prevedere con esattezza ogni singolo colpo avverso, Katakuri può modellare il mochi di cui è composto il suo corpo a formare dei varchi nei punti in cui prevede di essere colpito, cosicché, nonostante la tonalità degli armamenti che li rivestono, i colpi inferti lo trapassino senza arrecargli alcun danno.
In questo modo, pur sfruttando i poteri di un semplice Paramisha di tipo “composizione corporea”, uno dei più semplici, alla stregua del Gomu Gomu di Luffy, Katakuri arriva ad acquisire intangibilità, una caratteristica dei frutti Rogia ma in questo caso superiore ad essi, in quanto “immune” all’ambizione degli armamenti, a differenza di Crocodile o Smoker, che a Marineford le prendono di santa ragione da Jozu ed Hancock, rispettivamente.
Grazie alla tonalità dell’osservazione, Katakuri acquisisce un potere molto vantaggioso e ci dà un’ulteriore conferma che non ci sono frutti del Diavolo intrinsecamente migliori di altri: è il guerriero che ne sfrutta il potere a fare la differenza.
Ovviamente, l’ambizione di Katakuri ha dei limiti. La tonalità dell’osservazione dà il meglio negli scontri uno contro uno, in quanto le dinamiche di gruppo sono più imprevedibili, perché le persone con cui relazionarsi sono di più, le variabili aumentano e poi ci sono quelle azioni squisitamente casuali e prive di qualsiasi finalità strategica che finiscono comunque per cambiare drammaticamente gli eventi, per puro caso o scatenando il caos.
Dato che il limite principale delle previsioni è la capacità di starci dietro, se dipendesse dalle abilità combattive spropositate di Katakuri non ci sarebbero problemi, ma quando la situazione non può dipendere solamente dalle sue abilità deve quindi affidarsi agli altri.
In questi casi, il Dolce Comandante viene ostacolato dai limiti dei suoi aiutanti, che non sempre si riesce a superare con la sola abilità nel comando. Inoltre, anche chi può vedere di poco nel futuro può essere preso alla sprovvista, in un momento di distrazione, quando perde le staffe o quando pecca di superbia, ed è questo che accade inizialmente contro lo Snakeman di Luffy, quando viene colpito dal Jet Culverin, ma ritornando in sé e concentrandosi ancora di più, Katakuri arriva a contrastare anche i cambi repentini del Black Mamba.
Strani avvenimenti durante la battaglia dei vertici
Finora abbiamo lodato Katakuri e le sue capacità, ma cosa accadrebbe se queste stesse capacità, questa stessa abilità di preveggenza, fosse posseduta da un “vero Rogia”? Se vi dicessi che Kuzan e Sakazuki fossero in grado di prevedere le mosse avversarie con la stessa precisione di Katakuri, se non superiore, e fossero dunque anche loro tendenzialmente immuni persino all’ambizione degli armamenti?
Le mie supposizioni si basano sugli eventi di Marineford: certo, lo sappiamo che è un casino assurdo e che era proprio il momento peggiore per introdurre l’ambizione… sì, Oda ha fatto un casino e probabilmente non dovremmo attenerci a quello che succede in quel putiferio, eppure è possibile che lo stesso autore abbia lasciato qualche anticipazione anche lì e forse quello che succede in Guerra – e che ci è sembrato finora un’accozzaglia di castronerie – adesso può essere interpretato diversamente, proprio grazie al combattimento tra Luffy e Katakuri.
Nel capitolo 557 del volume 58, Baffibianchi riveste d’ambizione il suo bisento per scagliarsi sui Marine in piazza Oris, ma viene congelato dall’ammiraglio Aokiji, anche se le vibrazioni del Gura Gura spaccano la stele di ghiaccio liberando Newgate, che riparte all’attacco trafiggendo Kuzan.
A questo punto accade qualcosa che non doveva accadere: un sottoposto del “babbo” non si fa i fatti suoi e dichiara, incurante delle conseguenze sulla community di One Piece, che Baffibianchi ha utilizzato l’ambizione proprio come stava per fare poco prima, e mi pare pure giusto: dopotutto ha ripreso da dove era stato interrotto, e per questo motivo dà l’ammiraglio per spacciato. Nulla di più falso!
Kuzan non si fa niente, se ne sta tranquillamente appeso al bisento e anzi, parte al contrattacco, risalendo l’asta dell’arma e preparando le sue lance Partisan, ma non riesce nel suo intento, perché colpito da un punto cieco da “Diamond” Jozu con una spallata carica d’ambizione, che sgretola il corpo di ghiaccio di Aokiji, il quale pare accusare il colpo.
Insomma, che diamine è successo?! Dopo gli ultimi capitoli, forse abbiamo un’interpretazione non tanto lontana dalla realtà dei fatti! Probabilmente, pur subendo un affondo colmo d’ambizione degli armamenti, Kuzan riesce a prevederlo e anziché schivare il colpo, si lascia attraversare, creando un varco, proprio come fa Katakuri con Luffy, nulla di più facile con i poteri del rogia Hie Hie.
A questo punto, l’ammiraglio della Marina parte al contrattacco, ma, forse perché troppo concentrato su Baffibianchi, che rappresentava la minaccia principale per la marina, non si accorge che Jozu è in agguato e quindi si becca una spallata in pieno. Tuttavia, Kuzan non sbalza via come succede con Caesar Clown quando viene colpito dal Grizzly Magnum di Luffy, quindi in qualche modo riesce a prevenire il colpo, ma non del tutto: difatti, ritornando alle sue fattezze, si mostra sanguinante.
Che cosa è accaduto? Probabilmente, come Katakuri con il Jet Culverin, Kuzan ricorre all’ambizione all’ultimo secondo, contrastando l’ambizione di Jozu con la propria, ma non si limita a questo, infatti dissipa gran parte dell’attacco diventando di ghiaccio al momento giusto.
Jozu colpisce in modo simile anche Crocodile, che però viene sbalzato in aria dal colpo mantenendo la sua “corporeità” e solo successivamente ricorre al Suna Suna per atterrare in piedi: questo ci dimostra che anche prima del timeskip Oda avesse le idee abbastanza chiare sull’effetto dell’ambizione sui Rogia e questo ci fa capire che se Aokiji fosse stato preso davvero alla sprovvista, il suo corpo non si sarebbe sgretolato in quel modo.
Passiamo ora al capitolo 567 del volume 59. Gol D Ace muore, Luffy è sotto shock e pare sia il prossimo sulla lista dell’ammiraglio Akainu, che si lancia all’attacco, ma viene fermato prima da Jinbe “il Cavaliere del Mare” e successivamente viene trattenuto da Marco “la Fenice” e Vista “Spada Fiorita”, due dei più forti comandanti della flotta di Baffibianchi.
Sakazuki dichiara di essere stato colpito con fendenti pregni d’ambizione, ma pare non accusare minimamente il colpo. A questo punto mi sento abbastanza sicuro di poter dire, quanto meno, che si tratta di un episodio del tutto simile al precedente.
Sappiamo benissimo che Kuzan e Sakazuki non differiscono molto per abilità, per cui, se il primo è in grado di prevedere le mosse dell’avversario con precisione, sicuramente anche l’altro possiede questa abilità. Detto ciò, sarà per la consistenza vischiosa del magma, ma il caso di Akainu è addirittura più simile all’esempio di Katakuri del precedente.
Tra le altre cose, anche la dinamica dell’evento è del tutto simile all’episodio precedente, infatti, nel capitolo successivo, il 575, quando l’ammiraglio viene colpito alle spalle dal pugno carico d’ambizione di Baffibianchi accusa maledettamente il colpo e, a differenza di Kuzan, si becca tutta la potenza del colpo, mantenendo la sua “tangibilità” e sanguinando (come quando Smoker viene colpito dal Perfume Fémur di Boa Hancock) e non può far altro che vendicarsi strappando metà volto all’imperatore.
Sul finire del conflitto accade un altro strano episodio, che riguarda il terzo ammiraglio, Kizaru, che invece di ricorrere a questa abilità pare subirla quando viene tenuto sotto tiro da Benn Beckman, vice-capitano della ciurma di Shanks “il Rosso”.
Borsalino è un uomo di luce ed è capace di muoversi alla velocità della luce, per cui l’unica cosa che potrebbe tenerlo sotto scacco, con le informazioni attuali, è proprio l’abilità di vedere nel futuro, che consentirebbe a Beckman di conoscere in anticipo la posizione esatta in cui si troverà Kizaru per colpirlo con l’ambizione impressa nello sparo.
È proprio per questo genere di eventualità che Luffy doveva sviluppare questa capacità, perché, in termini di pura potenza, il suo Gear 4th non ha nulla da invidiare ai Kaku e Chikara Mochi di Katakuri, per cui, se solo potesse sapere in anticipo e con accuratezza la posizione dell’avversario, potrebbe colpirlo il 100% delle volte con il 100% della sua massima potenza, oltre a schivarne tutti gli attacchi.
Infine, sento il bisogno di chiarire un altro episodio accaduto a Marineford: parlo del breve scambio di battute tra Luffy e Mihawk, nel capitolo 561 del volume 57. Luffy non attacca Mihawk perché ha l’assoluta certezza di non poter sfuggire alla sua lama, difatti si vede una vignetta con il suo braccio mozzato: quella non è ambizione, è buon senso!
Ma al di là di questo, ci viene dato un indizio sul soprannome di Mihawk, “Occhi di Falco”, che proprio come il rapace da cui prende il nome non perde di vista la sua preda e la insegue anche in mezzo alla ressa. Come fa? Sarà la tonalità dell’osservazione? Sì e no! Questa serie di vignette ci hanno provocato una confusione mai vista!
A me, personalmente, hanno fatto pensare per anni che la tonalità dell’osservazione avesse a che fare con una vista potenziata… e invece no! Mihawk ha una vista molto acuta di suo, ma in questa vignetta utilizza anche l’ambizione, è così che riesce a seguire Luffy. La vista, di per sé, c’entra ben poco! È molto più facile aguzzare la vista e mettere a fuoco quando sai cosa guardare: Mihawk continuava a tenere sotto controllo la posizione di Luffy con l’ambizione, per poi seguirlo con lo sguardo ed evitare magari di colpire gli altri presenti.
Succede una cosa del tutto simile 41 capitoli dopo, a Dressrosa, capitolo 702, in cui Zoro, allievo di Mihawk, avverte la presenza di Wicca nella bettola e di conseguenza riesce a seguire i movimenti della ladruncola che scappa con la refurtiva dalla finestra. La somiglianza tra le due scene è così lampante che non può essere altri che un richiamo voluto.
Il giudizio divino di Enel
Passiamo dalle combinazioni belliche a quelle squisitamente strategiche, tornando indietro fino alla prima apparizione della tonalità dell’osservazione, brillantemente utilizzata da chi si è accaparrato uno dei Rogia più potenti di tutti: parlo ovviamente di Enel, del frutto Goro Goro e del giudizio divino, ovvero il fulmine che colpisce i blasfermi che osano opporsi al Dio.
Lo stesso Enel, nel capitolo 278 del volume 30, ci riferisce l’esatto meccanismo della sua abilità. In breve, Enel possiede la capacità di percepire la presenza e quindi localizzare tutti gli abitanti di Skypiea, con un raggio d’azione davvero notevole, ma questa capacità non può essere attribuita alla sola tonalità dell’osservazione. La tonalità dell’osservazione consente di percepire le voci interiori delle persone, quindi i loro pensieri e le loro emozioni, ma in questo caso, questa tonalità d’ambizione viene sfruttata per interpretare delle informazioni raccolte grazie al potere del frutto Goro Goro.
Enel è un uomo elettrico, per cui controlla l’elettricità ed è in grado di sfruttarne tutte le proprietà. Nel manga si parla di “onde elettromagnetiche emesse dalle persone” e le uniche onde elettromagnetiche che potrebbero corrispondere alla descrizione sono le onde radio, perché sono onde elettromagnetiche e sono alla base del funzionamento dei telefoni e delle trasmissioni radio, che sono mezzi di comunicazione concepiti proprio per la trasmissione di informazioni sonore.
Va detto, inoltre, che Enel potrebbe tranquillamente generare onde radio grazie alla sua elettricità per rilevare e determinare la posizione (coordinate in distanza, altezza e azimuth) ed eventualmente la velocità delle persone e degli oggetti, proprio come un RADAR.
Queste onde radio possono venir distorte nel momento in cui gli abitanti parlano; di solito è necessario un microfono per convertire i suoni in segnali elettrici, ma Enel può fare a meno di microfoni o convertitori perché capace di interpretare i segnali elettrici, che per lui rappresentano un “linguaggio” vero e proprio. Difatti, l’elettricità di Enel è una specie di organo di senso: così come è possibile percepire le onde sonore grazie alle orecchie (registrando variazioni pressorie), Enel può avvertire i segnali radio grazie alla sua elettricità (registrando variazioni di tensione). A questo punto entra in scena la tonalità dell’osservazione.
Nell’approfondimento precedente abbiamo detto che qualunque mezzo/senso per raccogliere informazioni può essere sfruttato da questa tonalità, ed è proprio quello che succede in questo caso: i segnali elettrici delle perturbazioni radio vengono “tradotte in una rappresentazione sonora”, in parole che vengono comprese chiaramente da Enel.
Insomma, il Mantra di Enel funziona come una sorta di antenna radiofonica, ma anche come radar (dopotutto si tratta sempre di onde radio), permettendogli di scagliare il suo giudizio divino conoscendo le parole esatte e le coordinate precise del peccatore blasfemo.
La tigre e il bastone
Abbiamo quindi dimostrato che la particolarità dei frutti del Diavolo può essere sfruttata anche per raccogliere informazioni e, combinati alla tonalità dell’osservazione dell’ambizione, consentono di acquisire un vantaggio strategico unico, come unico è il potere di cui dispongono. Enel è senz’altro eccezionale, ma non è l’unico ad ampliare la propria capacità percettiva grazie al potere del suo frutto: ben 40 volumi dopo, appare l’ammiraglio Fujitora.
Issho è cieco, eppure è in grado di combattere e di andare oltre il suo deficit visivo. Nel precedente approfondimento abbiamo ampliamente parlato della perizia con cui l’ammiraglio utilizza la tonalità dell’osservazione sia in battaglia che non, ma in questa sede voglio concentrarmi sul come combina l’ambizione al suo misterioso Paramisha gravitazionale.
Il frutto di Fujitora è in grado di modulare la gravità intorno ad esso. Ricordiamo che la gravità è una forza che si basa sulla reciprocità e in quanto tale si può semplificare come la forza di attrazione esistente tra due corpi di massa diversa, una forza vettoriale, che ha un verso, una direzione e quindi anche un punto di convergenza e si pone alla base dell’attrazione di un corpo di massa maggiore esercita su uno di massa minore con una certa accelerazione.
Quando consideriamo la Terra come corpodi massa maggiore, questa accelerazione è di circa 9,81 m/s2. Perché vi dico questo? Perché la gravità è una forza e la forza è data dal prodotto tra massa e accelerazione, e poiché è impensabile che il frutto di Fujitora cambi la massa delle cose o delle persone, è più probabile che eserciti la sua influenza sull’accelerazione reciproca dei corpi. L’accelerazione rappresenta anche la componente vettoriale della forza ed è più verosimile che agendo su di essa si possa imprimere una direzione precisa, fino ad ottenere una “gravità orizzontale” come nell’attacco “Moko”, con cui Issho si scaglia contro Sabo e Luffy.
Come tutti i non vedenti, Issho utilizza il suo bastone per esplorare ciò che lo circonda, affidandosi principalmente alle informazioni tattili e sonore che il bastone produce urtando il suolo o gli ostacoli. Nonostante riesca a percepire la presenza e i pensieri delle persone con l’ambizione, Fujitora resta comunque cieco agli oggetti inanimati e alle barriere architettoniche, eppure riesce a muoversi agilmente, bloccando perfino la caduta del corpo di pietra (quindi inanimato) di Pica, tenendolo sollevato fino a che viene spazzato via dal King Punch di Elizabello II; prima ancora, a Green Bit, Issho prima riesce a “pescare” un asteroide in orbita ed a scagliarlo addosso a Law e successivamente, mentre lo tiene bloccato a terra, si meraviglia di aver udito un tuono nonostante il cielo sia sereno, perché è in grado di percepire la posizione delle nubi.
Anche in questo caso è fondamentale il ruolo della spada-bastone, che resta pur sempre il mezzo con cui si relaziona con il mondo ed è attraverso la spada che orienta il flusso gravitazionale per muovere persone o oggetti. In particolare, combinando la gravità alla sua tecnica spadaccina, dando origine a tutta una serie di tecniche di “spada gravitazionale” (Gravito), può utilizzare il momento angolare dei fendenti per imprimere movimenti complessi ai corpi.
Sulla base di quanto ci siamo detti e considerando l’esempio di Enel, possiamo dedurre che, anche in questo caso, Fujitora sfrutti il potere del suo frutto combinato alla tonalità dell’osservazione per “vedere” grazie alla gravità, così come Enel “sentiva” grazie all’elettricità.
Esistono degli strumenti chiamati accelerometri (ed esistono anche i gravitometri) che misurano le accelerazioni degli oggetti, ma anche delle persone, sfruttando un sistema di riferimento, ovvero si misura l’accelerazione con un cui un oggetto A si avvicina o si allontana da un oggetto B di riferimento. Il sistema di riferimento è Fujitora, che si connette con tutto ciò che lo circonda attraverso la gravità, che gli consente di percepire tutto ciò che si muove intorno a lui.
Quindi, pur non esercitando alcuna gravità, o meglio, pur non modificando l’accelerazione “relativa” dei corpi intorno ad esso, Fujitora può comunque percepire l’accelerazione dei corpi (animati o meno) da o verso il proprio. Queste informazioni vengono poi “tradotte in una rappresentazione visiva” dall’ambizione, andando ad integrare la localizzazione delle persone, le “aure” visibili grazie alla tonalità dell’osservazione per generare un’immagine mentale più completa ma comunque non dettagliata.
Il Goro Goro e il frutto misterioso di Fujitora sono solo alcuni dei frutti che si prestano all’amplificazione percettiva in combinazione con la tonalità dell’osservazione: non solo i Rogia e i Paramisha strani, anche i frutti Zoan, che non fanno altro che aumentare le capacità fisiche degli utilizzatori, sfruttando le caratteristiche peculiari degli animali, come l’istinto di sopravvivenza o la capacità di adattamento, potrebbero “tradurre” le informazioni non verbali ed altrimenti impercettibili in una rappresentazione sensoriale vantaggiosa.
Credo di aver detto tutto! Spero di essere stato più esaustivo che esasperante, un saluto a tutti voi! Cius!!