Se andate a rileggere i capitoli di Wano dall’inizio, quei capitoli che un po’ tutti, me compreso, abbiamo definito come “noiosi” e “inutili”, alla luce di questo capitolo 918 possiamo notare che c’è sempre un filo conduttore che li lega e li unisce, aggiungendo piano piano dei pezzi di un puzzle che è ancora ben lungi dall’essere risolto, ma che solo adesso inizia ad assumere dei contorni interessanti.
Il filo conduttore è la storia della famiglia Kozuki, la famiglia che un tempo dominava Wano, la famiglia degli Shogun prima della venuta del nuovo Shogun, ovvero Orochi, l’amichetto di Kaido.
Con il capitolo 918 di One Piece riusciamo a sistemare al proprio posto qualche tassello fondamentale della loro storia. Ma nel momento in cui lo facciamo, a causa di questa splashpage finale, la storia assume i contorni di un ENORME punto interrogativo.
Analisi capitolo 918 One Piece
Prima di parlare con cognizione di causa di quello che sta iniziando a tormentare il fandom di One Piece, lasciatemi spendere due parole in generale su questo capitolo 918. Che a me personalmente è piaciuto, perché è caciarone, perché vediamo Luffy nella sua duplice natura di cazzone e persona che ambisce alla libertà sempre e comunque, perché il combattimento tra Law e Hawkins, seppur breve, ci da una serie di informazioni importantissime, e perché, con una brutalità estrema, in una sola vignetta Oda ci mostra la disperazione di un paese intero.
Dall’inizio della saga la questione dell’inquinamento di Wano – e della carestia in cui versa la quasi totalità del paese paese – è sempre molto presente e credo che questa vignetta in cui una madre sta per pugnalare il proprio figlio che piange per la fame, preparandosi poi a impiccarsi – mentre un anziano prega per le loro anime, sia una delle immagini più emotivamente potenti che abbia visto in One Piece.
Soprattutto il fatto che sembri quasi buttata là come cosa, in una splashpage che poi diviene allegra a causa dell’arrivo del cibo, la rende ancora più comunicativa della disperazione in cui versano le persone in questa zona di Wano.
Ad ogni modo, la situazione su Wano sta incendiandosi.
Jack è stato prontamente avvisato che dei ladri hanno rubato le provviste per gli ufficiali. Tuttavia, quello che mi ha incuriosito di più è la seconda telefonata di Hawkins. Non sembra stia facendo rapporto, anzi: sembra stia discutendo sul da farsi.
La domanda quindi è semplice: con chi sta parlando?
Le tombe dei Kozuki: focus on del capitolo 918
Naturalmente, quello che sta infervorando il fandom in questi giorni è la tavola finale, che come abbiamo detto è uno dei soliti WTF?!?! alla Eiichiro Oda. E benchè la solita trollata alla Oda potrebbe essere dietro l’angolo, le tombe già belle e consumate dei membri della famiglia Kozuki ci portano a rileggere con attenzione alcune vignette dei capitoli e dei volumi precedenti, e a sollevare un interrogativo ENORME sulla questione.
Facciamo un passo indietro. In questi capitoli di Wano scopriamo che le città sottoposte al vassallaggio di Kaido, Orochi e compari, e quindi ridotte alla fame, stanno patendo i loro soprusi DA ANNI.
Già quando Ace era approdato su Wano, la faccenda era disperata.
Veniamo a sapere inoltre che il clan Kozuki, che dominava in qualità di Shogun il paese, è stato distrutto 20 anni fa. E nei pressi del castello di Oden, sono presenti le tombe dei membri della famiglia dello shogun e dei suoi vassalli.
La causa della distruzione del clan potrebbe essere facilmente ipotizzabile – e tecnicamente la conosciamo: Oden voleva aprire Wano al mondo.
Se, per ipotesi, Oden fosse stato il possessore originario del Road Ponegliff, aprire Wanokuni al mondo avrebbe significato rendere di facile accesso una delle chiavi per Laugh Tale, in un momento storico in cui TUTTI, a pochi anni dalla morte di Roger, sono alla ricerca dello One Piece.
Da qui l’invasione di Orochi e di Kaido (probabilmente entrambi originari di Wano), con conseguente assassinio di Oden, per impedire l’apertura del paese e impossessarsi del Road Ponegliff.
Tornando alla questione delle tombe, potrebbe sembrare tutto semplice. Potremmo ipotizzare che a parte la tomba di Oden, quelle di Kanjuro, Kinemon, Raizo e Momonosuke sono delle tombe fasulle, poiché loro sono scappati, protetti da Oden stesso. Se ci andiamo a rileggere i capitoli di Zo, i samurai e Momonosuke sono abbastanza convincenti nel farci credere che l’invasione di Kaido e di Orochi – che a questo punto immagino sia una delle sue calamità – sia occorsa solo qualche tempo prima.
Invece, tutto è successo 20 anni prima.
E quella che sembrava, per molti, una gag (ovvero Momonosuke che asserisce di aver conosciuto Gold Roger), oggi va riletta in un’altra chiave. Se il Momonosuke di oggi è esattamente quello di 20 anni fa, 22 anni fa, al tempo del viaggio di Roger, ha avuto davvero la possibilità di incontrarlo.
La domanda è: COME?
Momonosuke, Kanjuro, Raizo e Kinemon sembrano a tutti gli effetti delle persone vive e reali. Non sembrano spettri, non sembrano fantasmi e non sembrano morti. Sono addirittura anche troppo potenti per essere dei semplici Kagemusha – ovvero dei sosia che venivano utilizzati dai daiymio e sacrificati al loro posto contro il nemico.
E se non fossero stati i samurai originali, né Doflamingo né Kaido li avrebbe ricercati così insistentemente, dato che la loro presenza potrebbe essere la miccia in grado di infiammare i cuori dei samurai nella rivolta contro Kaido e lo Shogun. Senza contare che, essendo i samurai i vassalli di Oden, possono custodire dei segreti – ed essendo Momonosuke il discendente di Oden, è plausibile che Kaido creda che lui sappia scolpire i Ponegliff (e magari leggere le iscrizioni che solo Robin, attualmente, sa decifrare).
Il folklore giapponese ci dice che esistono gli Onryo, degli spettri che cercano vendetta contro chi li ha uccisi, ritornando in vita. Potrebbe essere un’ipotesi.
Così come potrebbe essere un’ipotesi il fatto che Kanjuro, Kinemon, Raizo e Momonosuke siano effettivamente sfuggiti da Wano grazie al sacrificio di Oden.
E magari, Hitetsu, era anche un loro compagno, la sua lapide è una di quelle otto, e li sta aspettando.
Vista la strana natura del mondo di One Piece, i cui mari e le cui isole sono governate da un magnetismo particolare, questi, navigando in un tratto di mare alla ricerca di Zo, abbiano vissuto una sorta di sfasamento spazio/temporale. Per loro sono passati pochi mesi, per il mondo intero, 20 anni.
Chiaramente siamo nel campo della fantascienza e dell’illazione più sfrenata, ma Oda spesso e volentieri, ha inserito elementi fantascientifici all’interno del suo fumetto. E uno sfasamento spazio/temporale alla Lost dovuta al magnetismo di isole e mari, vista la natura di questo fumetto, non mi sembrerebbe poi una trovata brutta o campata per aria.
Ma naturalmente è una ipotesi.