Home » Analisi Personaggi One Piece » Combat Analysis: Marco “la Fenice”


Combat Analysis: Marco “la Fenice”


del pirata Francesco Lionetti
Marco La fenice

Salve a tutti lettori ed appassionati di One Piece, oggi siamo qui per parlare in maniera tecnica di ciò che il capitolo 1006 ci ha mostrato in termini di “battling”, ed il protagonista non può che essere Marco, capitano dell’ormai decaduta prima unità di Baffibianchi. Il motivo di questa chiacchierata è molto semplice, visto che il nostro simpatico dottore dalla testa d’ananas ha momentaneamente mandato a cuccia sia King che Queen, i due più potenti uomini di Kaido.

Ma andiamo con ordine, iniziando a parlare del suo potere e di come funziona. Marco ha mangiato il frutto del diavolo “Tori Tori: modello Fenice”, uno Zoan mitologico in grado di trasformarlo in una fenice avvolta da fiamme blu. Come penso tutti saprete, la fenice è una delle bestie mitologiche più famose dell’intero folklore mondiale, ed il suo potere è quello di rinascere dalle proprie ceneri in maniera pressoché illimitata. Questo frutto consente infatti a Marco di rigenerare completamente le sue ferite attraverso le fiamme blu, e questo potere viene esteso anche su terzi (capitolo 909), rendendolo di fatto uno straordinario medico.

Come abbiamo avuto modo di vedere nell’ultimo capitolo, King tenta invano di fendergli un’ala con la sua katana, in quanto i suoi poteri rigenerativi lo rendono sostanzialmente identico ad un Rogia. Subito dopo vediamo Marco riassorbire la sua ala e trasformarla in un potente blast di fuoco chiamato “Blue Bird”, che colpisce in pieno il comandante di Kaido. Questa vignetta ci aiuta a capire quanto possa essere complesso avere a che fare con i poteri rigenerativi della fenice, al netto di tutte le energie che Marco sta consumando per contrastare il morbo di Queen. Per quanto riguarda invece “la Piaga”, il manga ci ha per ora mostrato una netta inferiorità del Brachiosauro in termini di rapidità di movimenti e velocità d’esecuzione rispetto al nostro occhialuto uccello azzurro.

Fatta una panoramica sull’accaduto, è ora di rispondere ad un’affermazione che in tanti stanno sollevando, cioè “Marco non era cosi potente a Marineford”, e qui c’è da precisare alcune cose:

1 – I nemici non erano gli stessi: può sembrare scontato, ma c’è differenza fra Kuzan/Borsalino e King/Queen, sia in termini di forza che di caratteristiche dei poteri in questione. Infatti gli ammiragli rappresentano la massima entità della Marina in termini di pura potenza, e ciò li pone, con il senno di poi, al di sopra dei comandanti degli Imperatori.
Inoltre va precisato che King e Queen sono due Zoan Ancestrali, e i frutti di questa categoria si basano soprattutto sul notevole incremento degli attributi fisici, un elemento facilmente contrastabile dalle abilità rigenerative di Marco, ambizione permettendo.

2 – Marco a Marineford non ha affatto sfigurato: questo è un fattore che viene spesso dimenticato visto l’esito della saga sopracitata, ma il primo comandante di Newgate, finché non è stato colpito a tradimento, ha giocato in maniera assolutamente paritaria con gli ammiragli, bloccando i colpi di Kizaru e calciando Kuzan via da Luffy.
Importante considerare che Marco viene annullato in un momento di debolezza emotiva, e questo può fare tutta la differenza del mondo in scontri di questo livello.

Io vi ringrazio per aver letto questo approfondimento e mi auguro che abbia fatto un po’ di chiarezza a chi è magari un lettore in erba o chi si è approcciato da poco al meraviglioso mondo di One Piece.

Ci tengo a chiarire che questa è un’analisi di quanto visto fino ad ora, e che nonostante il capitolo abbia voluto mostrare la forza di questo personaggio le calamità sono ancora lì, lontane dall’essere definitivamente sconfitte.

Innegabile però che Oda ci abbia indirettamente detto “Sì, Marco è in grado di affrontarli insieme”, e questo è sicuramente un motivo per fangirlare allegramente.

Ti potrebbe interessare anche...