Boa Hancock e Vinsmoke Reiju: bellezze letali di due “femme fatale”
Il 6 dicembre 2017 abbiamo pubblicato sulla pagina del Bike&Raft una notizia riportata sul One Piece Magazine: un elenco di possessori di poteri di frutti del Diavolo ancora senza nome e tra questi vi erano Marco “la Fenice”, “Diamond” Jozu, Jack “la Siccità”, ma anche l’ammiraglio Fujitora e Vinsmoke Reiju.
Da quando abbiamo letto questa notizia, abbiamo capito che i poteri di Reiju non sono dovuti all’ingegneria genetica di Vinsmoke Judge, ma sono il risultato dell’ingestione di un frutto del Diavolo. Da quel fatidico momento, data la somiglianza con il potere del frutto Doku Doku di Magellan, sono cominciati gli interrogativi, le speculazioni, le teorie.
Visto che con il capitolo 898 abbiamo potuto vedere qualcosa in più del potere di Reiju, mi sono venute in mente una serie di similitudini con il frutto Mero Mero di Boa Hancock, che mi hanno ispirato nel formulare una teoria sul frutto del Diavolo di Reiju.
Boa Hancock: una bellezza che lascia di sasso
Cominciamo con la splendida Principessa Serpente. Il potere del frutto Mero Mero agisce sfruttando la bellezza stravolgente di Hancock; infatti, chi viene colpito dall’azione del suo Mero Mero viene pietrificato all’istante se si invaghisce di lei. Difatti, chi riesce a distogliere lo sguardo o comunque l’attenzione da lei, come il viceammiraglio Momonga, oppure chi non è attratto da lei, come Luffy, non subisce l’effetto del potere della Gorgone.
Quanto detto vale soprattutto per l’attacco “signature” di Boa Hancock, il Mero Mero Mellow, il raggio pietrificante che riprende il mito di Perseo e Medusa: nel mito, gli Iperborei furono pietrificati per colpa della loro curiosità, in quanto incapaci di resistere alla tentazione di guardare l’orribile medusa con la sua chioma di serpi, pur essendo uno scherzo della natura, erano terribilmente attratti da lei ed è interessante che anche la bellissima Boa Hancock possa sentirsi un abominio proprio come la Medusa del Mito.
Restando in tema, non sappiamo se questo raggio possa essere riflesso come il raggio Noro Noro di Foxy, difatti nel mito Perseo usa proprio uno specchio per poter osservare la Gorgone in sicurezza. Probabilmente Hancock non verrebbe pietrificata dal suo raggio perché non si considera bellissima: pur ripetendolo in continuazione, non riesce a superare l’esperienza di Mary Geoise e lo zoccolo di drago sulla sua schiena glielo ricorda ogni giorno, poi adesso è innamorata di Luffy, e il mal d’amore la rende comunque immune.
I soggetti colpiti dal Mero Mero Mellow diventano statue di pietra che possono essere distrutte facilmente. La pietra non è un involucro, romperla significa morte certa, non si può liberare il soggetto in questo modo come a Punk Hazard con Shinokuni, “l’arma letale di Caesar Clown”. L’effetto del Mero Mero Mellow non è temporaneo ma è reversibile, anche se non ci viene mostrato come l’imperatrice delle Kuja liberi le sue amazzoni dalla maledizione: sappiamo solo che per i poveri sfortunati il tempo si ferma al momento della pietrificazione.
Mi chiedo se le lacrime della Gorgone abbiano qualche potere particolare, come accade con il frutto Chiyu Chiyu di Mancherry.
Comunque, abbiamo detto quindi che il potere dell’imperatrice delle Kuja si basa sull’attrazione nei suoi confronti, pietrificando chi è colpito dalla sua bellezza, ma non è l’unico modo in cui può ferire l’avversario. Con il Mero Mero si può colpire l’avversario a distanza, e ricorrendo all’ambizione degli armamenti è possibile ferire l’opponente a prescindere dal suo coinvolgimento emotivo, come nel caso del Pistol Kiss con cui la Corsara colpisce e ferisce Luffy ad Amazon Lily.
Probabilmente, se non avesse colpito Luffy, immune alla pietrificazione, non solo avrebbe pietrificato ma anche frantumato (grazie all’ambizione) il malcapitato, poiché in guerra Hancock pare usare un attacco simile. Anzi, potremmo definirla un’evoluzione: parlo dello Slave Arrow con il quale pietrifica pirati e palle di cannone, dimostrando che il potere pietrificante del frutto Mero Mero, tra l’altro, può agire anche su oggetti inanimati, indipendentemente dall’attrazione nei suoi confronti. Considerato che sia il primo che il secondo attacco altro non sono che baci lanciati, è possibile che il Mero Mero vada a pietrificare gli esseri umani che vengono folgorati all’idea di ricevere un bacio dalla bellissima Hancock, mentre, per quanto riguarda le palle di cannone, è possibile che in qualche modo intervenga l’ambizione degli armamenti, a rendere le “frecce d’amore” abbastanza resistenti da penetrare nelle palle di cannone, che in questo modo “cadono, anch’esse, ai suoi piedi”, del resto “mero mero” è l’onomatopea del “precipitare nel vortice delll’amore”.
Successivamente, la Regina delle Amazzoni continua a dispensare attacchi pietrificanti, questa volta prendendo a calci sia pirati che marines. Il Perfume Femur è un attacco con il quale Boa Hancock pare pietrificare l’avversario attraverso il contatto diretto. Se volessimo soffermarci sul nome dell’attacco, è possibile che il Mero Mero agisca attraverso il profumo della pelle di Hancock, che va a sollecitare il desiderio dei suoi opponenti, i quali reagiscono al tocco della Piratessa pietrificandosi. Anche in questo caso Boa Hancock ricorre all’ambizione degli armamenti, non perché frantuma gli avversari che prende a calci, ma perché con questo stesso attacco è in grado di colpire Smoker.
Boa Hancock è pur sempre il capo delle Kuja e si distingue tra esse proprio per la forza fisica e le capacità combattive, per cui, sapendo che le Kuja sono esperte combattenti in grado di ricorrere all’ambizione, è ovvio che la loro principessa utilizzi l’ambizione degli armamenti in tutti i suoi attacchi.
Vinsmoke Reiju: somiglianze e differenze
Passiamo adesso alla splendida sorella maggiore di Sanji, Vinsmoke Reiju. La giovane comandante del Germa 66 possiede un frutto del Diavolo non meglio specificato che pare avere a che fare con il veleno, tanto che il suo nome da battaglia è “Poison Pink”.
Lo stile di combattimento di Reiju ricorda molto quello di Boa Hancock, probabilmente perché il frutto del Diavolo le consente di produrre sostanze tossiche dal corpo fino ad una certa distanza, e lo stile di combattimento della principessa serpente è quello che si adatta meglio a queste condizioni.
Partiamo con l’ultimo attacco che è stato visto, il Pink Hornet del capitolo 898. Questo attacco è molto simile al Pistol Kiss e allo Slave Arrow di Boa Hancock: in pratica, Reiju esala un miasma dalla bocca e lo riversa sugli avversari come se lanciasse dei baci; il miasma pare sia allo stato colloidale, a metà tra una nube densa e un liquido vischioso, che pare attaccarsi ai vestiti.
In una prima immagine, l’attacco pare trapassare il corpo del malcapitato, come se fosse una lama di gas che non lascia scampo. Non è la prima volta che abbiamo a che fare con i gas velenosi: prima di tutti c’è stato il Doku Doku di Magellan, il quale era in grado di secernere veleno dal proprio corpo anche senza volerlo, perché lui traspira tossine (difatti nel livello 4 di Impel Down, l’inferno di fiamme, grondava veleno come se fosse sudore) sia in forma liquida-colloidale che in forma gassosa – ricordiamo tutti infatti la Poison Cloud con la quale stordisce Luffy -; dopo Magellan è stata la volta di Caesar Clown, che con il frutto Gas Gas può controllare tutte le sostanze allo stato gassoso, dai gas atmosferici ai gas velenosi (come Shinokuni a Punk Hazard e Koro a Zo) purché all’interno del suo raggio d’azione.
Un altro attacco interessante di Reiju, senza nome purtroppo, consiste in un “calcio velenoso”, ovvero, Reiju pare rivestire la gamba sinistra con un liquido velenoso o urticante per colpire Smoothie. Questo attacco è molto simile, visivamente almeno, al Perfume Femur della Corsara di Amazon Lily, in perfetto stile “femme fatale”, ma pur giocando molto sulla propria bellezza, il potere di Reiju è letale a prescindere dall’attrazione che gli avversari provano nei suoi confronti, difatti la sua forza sta nella tossicità delle sue secrezioni.
Da questo punto di vista, Reiju è molto simile a Magellan, che però sembra essere un combattente più esperto e versatile, anche perché il Doku Doku gli consente di secernere veleni di tutti i tipi, potendo anche “avvelenare” le armi, come fa con le sue corna, mentre, al momento, Reiju sembra possa avvelernare solo col suo corpo e le sue secrezioni, con i gas esalati dalla bocca e le parti del corpo scoperte, proprio per consentire il contatto diretto tra la sua pelle e l’avversario, esattamente come fa Boa Hancock.
Altra grossa differenza con il Doku Doku di Magellan sta nella capacità di Reiju di assorbire il veleno. Nonostante sia un uomo velenoso, e per questo goloso di cibi velenosi, Magellan non sembra tollerare benissimo i veleni che non produce di suo, infatti è risaputo che passa gran parte delle sue giornate nella latrina; Reiju, al contrario, pare essere egualmente ghiotta di veleni “esogeni” e non pare esserne affetta, anzi, è in grado di estrarli completamente da soggetti terzi che hanno ingerito tossine, trasferendo gli effetti del veleno dal corpo di questi al proprio, attraverso il contatto bocca-a-bocca (a metà tra una puntura di zanzara e una manovra rianimatoria), ma senza alcuna conseguenza, l’esantema scompare e pare anche il veleno, ma sarà veramente così?
TEORIA: il frutto del Diavolo di Reiju
Stando a quanto ci siamo detti, possiamo provare a dare un nome al potere di Vinsmoke Reiju. Molti, nella community italiana di One Piece, hanno ipotizzato che Reiju abbia ingerito uno Zoan Mushi Mushi modello falena. Perché? È vero che la Raid Suit di Reiju prevede un mantello che ricorda le ali di una falena, o di una farfalla, ma non è l’unica ragione: in natura esistono molte farfalle velenose.
Probabilmente molti si sono convinti venendo a sapere dell’esistenza di questi insetti velenosi; molti di questi non sanno che il veleno di questi insetti è somministrato attraverso aghi o spine, non molto diversi dai pungiglioni delle vespe, che Reiju però non usa; ancor meno persone sanno che ci sono, in effetti, delle farfalle velenose perché in grado di assorbire il veleno dalle piante di passiflora sulle cui foglie si schiudono le uova, e quindi fin dalla forma larvale crescono cibandosi del veleno di queste piante, tra queste, l’Eliconide Giulia (nome scientifico: Dryas Julia), un lepidottero che divenuto farfalla vive fino a 6 mesi cibandosi delle lacrime dei caimani con la loro spiritromba.
Io però non credo che si tratti di uno Zoan, ma di un Paramisha molto particolare. Io penso che il potere del frutto di Reiju stia tutto nella capacità di assorbire il veleno, di incamerarlo, processarlo e poi rilasciarlo.
In pratica, penso che Reiju non sia in grado di produrre veleno “endogenamente”, ma debba in qualche modo assorbire l’agente “letale” dall’esterno per poterlo poi “erogare” a piacimento, ma questo vuole anche dire che se Reiju resta a secco di veleno diventa incapace di utilizzare il suo potere, anche se le basterebbe andare in giro con delle boccette di veleno, o forse il suo potere non si limita alle tossine ma anche ad altre condizioni mortali (ustioni, folgorazioni, altre intossicazioni).
In questo modo, Reiju non sarebbe più una donna velenosa, ma diventerebbe una vera e propria donna “letale”, che in giapponese si scrive “致死 – chishi”, che foneticamente può essere anche scritto in katakana usando i due ideogrammi “チ – chi” e “シ – shi” per cui potrebbe trattarsi del frutto “Chishi Chishi”.
Non è la prima volta che vediamo un potere che si basa sull’assorbimento di “danni” dall’esterno: la Supernova Urouge, che ha battuto il dolce comandante Charlotte Snack, è dotato dei poteri di un frutto del diavolo sconosciuto che è in grado di assorbire la potenza degli attacchi avversari, per incrementare la propria forza fisica, il che renderebbe Reiju ancor più incredibile!
Cari Maniaci, spero che questo approfondimento vi sia piaciuto, con quest’ultima perla vi saluto e vi do appuntamento al prossimo approfondimento!!! Cius!!!