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One Piece 1142: i cavalieri di Hamelin; il doppio potere di Loki; chi è veramente Gunko?

del pirata Stefano 'Cenere' Potì

‘Take my hand
We’re off to never never-land’

– Metallica, Enter Sandman

Salve genti, nuova analisi, capitolo 1142: il sonno della ragione genera mostri.

Oggi è l’incertezza a fare da protagonista. Personalmente, questo nuovo atto mi ha intrigato. Oda snocciola con disinvolta efficienza le origini misteriose di Kiba, il punto debole di Elbaph, la natura del potere di Loki, e l’inquietante frammento che mescola il brivido di Freddy Krueger con l’orrore di It, in un rimando da incubo tramite i poteri surreali dei Cavalieri di Dio, che avviano il famigerato ‘gioco’. E non dimentichiamo la particolare affermazione finale di Gunko.

Come districarsi in questo labirinto?

Fortunatamente, per orientarsi nella confusione logica possiamo fare nostro l’insegnamento di Karl Popper, che con le sue quattro leggi dell’impossibilità – tecnologica, scientifica, teorica e logica – ci offre un faro nelle tenebre. Vi assicuro che oggi ne faremo uso. Risposte definitive? Possibile. Ciò che possiamo fare di sicuro è tentare di ricostruire gli eventi e anticipare gli scenari futuri. Siete pronti?

E’ il momento dell’Elzeviro

Sorridere al buio

Se questa mini-avventura continua a rallentare, sono convinto che possa addirittura viaggiare indietro nel tempo.

Non sto scrivendo di Yamato né della scena telefonata di spianare le costole a Who’s Who per la prima volta, ma da settimane oramai e, in effetti, tutti ci eravamo orientati in quella direzione, dipingendo lo scenario con perfetta approssimazione. Le mini-avventure hanno un limite evidente: quello della sospensione narrativa, non quella letteraria (firmerei ora per un simile lusso). Intendo dire, quando l’autore ripete la stessa scena da angolazioni diverse, per enfatizzare una situazione emotivamente intensa o un evento che richiede attenzione. Sarebbe facile, troppo facile.

Il problema, che tale poi non è, sta nel tempo narrativo che non è uniforme ma dilatato, per fare emergere dettagli precisi. È come osservare un film fotogramma per fotogramma. Ogni “frammento” è trattato singolarmente, creando una sequenza di immagini che solamente messe insieme costruiscono il significato complessivo. In parole povere?

Non è una novità per le mini-avventure: Adda passà ‘a nuttata.

Per il resto, sulla vignetta di oggi non c’è molto da aggiungere, se non che Yamato sta ripulendo Udon, ha recuperato la spada di Yasuie e si prepara a far tornare a casa le fanciulle del chiosco di soba. Rimane da vedere il resto: A. Minatomo, il buon carpentiere, potrebbe essere ovunque, per il momento non sappiamo neanche se sia coinvolto in questi eventi; B. gli sviluppi con Page One e Ulti, chissà se seguiranno la guerriera come nuovi foderi. Questa dilatazione temporale è però utile per una riflessione. Guardate qui…

r/OnePiece - Cap. 1114 p1

… Come potete vedere, qualcosa non torna. Avevo scritto in merito sin da quando vidi questa vignetta, in primis il fatto che Oden partì da Hakumai, passando per Ringo e Kibi prima di arrivare a Kuri. Yamato invece fa un percorso differente, partendo da Kibi. Non che sia è un problema, vuole solo viaggiare: ha detto di voler vivere come il suo eroe, non ha mai parlato di fare lo stesso percorso. I punti interessanti al momento, senza considerare le sorprese che Oda ci riserverà (tra avvenimenti e personaggi), potrebbero essere:

  • La katana di Yasuie sarà consegnata al tempio di Enma; spero che emergano dettagli sulla divinità o sulla spada stessa. E perché no, magari qualcosa che ricordi il vecchio guerriero, di cui abbiamo tutti uno splendido ricordo.
  • E, soprattutto, Kin’emon ha tracciato per Yamato un itinerario che conduce a Hakumai, per poi farle attraversare Ringo, quindi tornare al punto di partenza. Una scelta casuale, o un dettaglio studiato per essere colto? Che abbia un significato più profondo? Lo auspico, anche se preferisco non sbilanciarmi in congetture. Dopotutto, quel passaggio potrebbe rivelarsi null’altro che un modo per simboleggiare l’attraversamento completo di Wano… e tanti saluti.

In fondo, chi si sarebbe aspettato di incontrare per strada Who’s Who, Page One e Ulti? Checché se ne dica della lentezza, questa mini-avventura mi piace, e potrebbe avere in serbo dei colpi di scena notevoli. Si vedrà.

È dunque il momento di soffermarsi su un capitolo di notevole rilevanza, capace di delineare con precisione il confine tra innocenza e autentica perfidia. Il realismo risiede nel bersaglio: i bambini. La maestria narrativa, invece, si manifesta nel passaggio forzato in una dimensione innocua quale sono i sogni, sebbene l’oscurità sia… a un passo.

Ma non temete, qualsiasi incubo svanisce al sorgere del Sole.

Signore e signori: capitolo 1142…

Vecchie maniere

‘Il modo migliore per nascondere qualcosa è di metterlo in piena vista’

– Edgar Allan Poe

Già, voi non fareste altrettanto? A breve ci arriveremo.

Per comprendere appieno lo svolgimento dei fatti, è utile adottare una prospettiva mirata. Consideriamo quindi gli eventi attraverso questo punto di vista: sono giunti i due nuovi Cavalieri di Dio, mentre Shmarock si presume sia già rientrato in patria, i suoi sottoposti entrano quindi in azione. Perfetto. Ora valutiamo le nuove informazioni.

A) I tre bambini in primo piano, mostrano ovviamente reazioni terrorizzate, ma uno di loro pronuncia una frase precisa in merito al serpente che attacca: “Ne sono sicuro, è Jörmungandr, sta arrivando la fine del mondo.” Non mi soffermo su dettagli facilmente reperibili tramite una ricerca online, tanto più che la figura della bestia è ormai parte integrante della cultura di massa. Tuttavia, è interessante richiamare l’essenza del significato di questo animale mitologico: l’incarnazione delle forze primordiali, incontrollabili persino per gli dèi. Va aggiunto che è fortemente connesso al dualismo di potere e rovina, avendo provocato la caduta di Thor stesso, ma in One Piece quella divinità non ha corrispettivo. Il fulcro narrativo risiede nel nome evocato. Sebbene nell’Harley si parli di un serpente colossale, non viene mai citato esplicitamente un nome. Ciò implica che la mitologia vichinga di base, pur essendo un chiaro richiamo, non ci è ancora completamente nota, visto che il serpente viene chiamato Jörmungandr e associato direttamente alla fine del mondo – proprio come nel folclore scandinavo.

B) Gli adulti, pur mantenendo una razionalità immediata, restano comunque sorpresi. L’animale proviene dall’inferno dei ghiacci, tutti sono a conoscenza della fauna ciclopica che lo abita, ma rimangono stupiti per un motivo preciso: chi era quel simpatico buontempone capace di fare scherzi tanto macabri?

Ah, già, Loki-boy. Storicamente infatti era proprio il principe a domare queste bestie per poi, come raccontato da Hajrudin, liberarle nei villaggi, scatenando allegramente il caos. Ergo, prima o poi qualcuno dovrà inevitabilmente associare questi eventi al super-malvagio di Elbaph. L’osservazione di Kiba, poi, risulta vaga per l’ennesima volta: “Bisogna avvisare i capi.” Ma chi governa, in definitiva? Negli ultimi capitoli mi sono fatto l’idea che in assenza di un re, i vari villaggi si affidino alla saggezza degli anziani, come Jarul, ipotesi che rimane valida. Eppure Kiba non menziona né gli anziani, né fa riferimento al vecchio guerriero in particolare. Considerando che la ciurma capeggiata da Hajrudin si è separata per raggiungere Zoro e Luffy alle prese con Loki, potrebbe sembrare che stiano cercando di tenere all’oscuro il resto del villaggio riguardo al tentativo di liberazione, tentando di risolvere la questione senza attirare attenzioni. Pertanto ci sono due possibilità: o, in maniera molto generica, nel Warland non esiste una vera e propria gerarchia sociale, oppure Oda sta deliberatamente evitando di presentare un sistema di potere per introdurre altri personaggi e temi, che per ora non desidera ci suscitino riflessioni.

Procedendo, l’animale attacca direttamente i bambini.

I Cavalieri di Dio sono gli unici a non sorprendersi; perciò, non c’è alcun dubbio che tutti i poteri originino da loro. L’unica incognita è individuare l’artefice di ciascuna capacità, tenendo conto della catalessi-sonnambulismo e degli incubi che prendono vita. È evidente infatti che la direzione venga stabilita da Gunko tramite le frecce. Analizzeremo questo aspetto nel paragrafo dedicato ai Draghi Celesti, e in ciò ci guiderà la logica, perché se da un lato i paramisha godono delle implicazioni più singolari, dall’altro gli Zoan possiedono un potere extra e unico, a loro esclusivo privilegio.

Qui, mes amis, la mia vista ha finalmente iniziato ad abituarsi al buio.

Il serpente attacca per uccidere, pronto a inghiottire Aegir, un atto che dimostra quanto ai Tenryūbito non importi minimamente delle vittime nel compimento del loro piano. Ma ciò che rende il tutto ancora più efferato è il presupposto, i bambini sono usati come strumenti per piegare la volontà dei giganti, costringendoli ad obbedire al Governo Mondiale. Secondo il manuale classico del negoziatore, il numero di ostaggi e, soprattutto, il fatto che a loro non venga fatto alcun danno, rappresentano un vantaggio psicologico enorme per chi gestisce le trattative. Ed è cruciale onde evitare azioni rigide o atti di forza da parte di chi cerca di salvarli. Insomma, delle personcine a modo.

E ora, parliamo di Kiba.

Il preside è unico sotto tanti punti di vista, tutti particolari, personaggio in bilico tra la dimensione etica a una ferocia rarefatta, appena accennata. Superba la sua entrata in campo. Lo vediamo placido alla sua scrivania, un simpatico Silente con tanto di penna e calamaio. Braccia sottili e schiena incurvata, un innocuo vecchietto. Finché il serpente non attacca Aegir, dopodiché, avete visto il suo sguardo senza occhiali? Quella è l’espressione che tanto teme il governo. L’anziano non subisce una trasformazione, non cambia, bensì: fa solo emergere la sua reale natura. Sul viso si legge chiaramente una ferocia primordiale, che incarna l’essenza stessa della lotta per la sopravvivenza e della sublimazione dell’aggressività in… puro istinto. Non crudeltà gratuita, piuttosto, una forza primitiva e incontrollata. Scena m-a-g-n-i-f-i-c-a.

Niente di tutto questo è un caso: l’aggressività è un aspetto che tutti i giganti adulti concordano nel non mostrare minimamente ai bambini. Cosa lo prova? La totale sorpresa di fronte a ciò che vedono: il preside in armatura che svela le sue origini da guerriero e Saul che sfoggia la sua potenza come ex marine. Non li avevano mai visti in queste vesti, e qualunque fosse stata la natura e gli intenti di Harald, simili figure buone e positive, credono fermamente che la violenza sia un retaggio da dimenticare. Le tecniche usate contro l’animale sono spettacolari, e se prima ho esaltato Kiba, ora non dimentichiamo Saul, gli mancherà una gamba, sarà fuori allenamento, ma la forza, bontà divina: è sempre quella. Mi piacerebbe tenesse un consiglio di classe con… i cavalieri.

Piccolo inciso: Oda conferma ancora una volta la sua passione per i film di animazione. Il serpente, infatti, sembra quasi una versione del Bizippo di Dragon Trainer. Dateci un’occhiata…

Hideous Zippleback is a fear class dragon first featured in the 2010 film  “How to Train Your Dragon.”

Separati alla nascita‘, di Teomondo Scrofalo.
Ok ok, torno serio. Procedendo, il buon Kiba merita un ulteriore approfondimento.

I tratti animali non credo siano un vezzo di Oda, potrei capire il muso ma non le zanne, tenderei ad escludere anche uno zoan, perché rimanere costantemente nella forma ibrida? L’ipotesi di un incrocio giganti-mink penso sinceramente sia la migliore ipotesi. Ecco perché citavo Poe in apertura. Nel mezzo dell’azione frenetica e dei fatti che si susseguono, l’origine del preside potrebbe passare in sordina. Ed è la seconda volta che il sensei usa questo stratagemma in codesta saga, ha fatto la stessa cosa per i giganti con corna naturali, introducendoli solo gradualmente. E’ uno dei suoi giochi preferiti. Il foreshadowing – a volte – presenta anticipi chiaramente percepibili, mentre in altri casi possono risultare più criptici o sottili, tanto da diventare evidenti solo a posteriori, ossia quando abbiamo acquisito nuove informazioni.

Il modo migliore per nascondere qualcosa è metterlo in piena vista, nevvero?

Nonostante sia inedito, non vedo perché un ibrido simile non dovrebbe esistere, soprattutto considerando le parole di Gaban sulle razze miste, perseguitate nel corso dei secoli. Senza contare che lui stesso ha sposato una gigantessa, e poi c’è Big Mom, vera pioniera dell’amore universale. Al momento, nulla mi fa scattare particolari campanelli, tranne uno. Vista la sua attitudine selvaggia mostrata in combattimento, se fosse davvero per metà mink… immaginate Kiba sotto la luna piena. Ho i brividi, qui l’hype si taglia con il coltello.

E a proposito di origini, era ovviamente un membro dei Pirati Giganti Guerrieri… ma volete sapere una cosa? Nessuno nella ciurma di Dorry e Brogy è così attempato. Hanno chiome lunghe di ogni foggia e colore, non sono calvi e canuti come il preside, né presentano acciacchi da vecchiaia come la sciatica di cui si lamenta con Saul. Dettaglio trascurabile? Non direi. Se provenisse dalla primissima ciurma, avremmo di fronte un altro esponente di una generazione realmente antica, uno che – a differenza di Jorul e Jarul – condivideva così tanto gli ideali di Harald da abbandonare la via della spada per dedicarsi alle nuove generazioni. E per comprovare il suo lato più selvaggio, basta guardarne gli occhi mentre affronta il serpente: quello sguardo furioso è lo stesso che Shanks rivolse ad Aramaki in quel di Wano, quando minacciava i giovani virgulti della nuova era.

L’unico vero punto interrogativo resta il fattore tempo. Se fosse coetaneo del mentore di Hajrudin, disporrebbe delle stesse informazioni – quelle che a noi restano (strategicamente) celate dalla spada che trafigge il cranio del gigante. Ma potrebbe essersi unito alla ciurma da giovane, e già solo comprendere le ragioni della divergenza di vedute sugli intenti di Harald, sarebbe un tassello chiave per ricostruire con precisione gli eventi dell’ultimo secolo. Staremo a vedere.

Ora facciamo un salto in avanti, per poi tornare alla biblioteca, dove i bambini si muovono come topolini incantati dal richiamo di un certo pifferaio. Quel punto va trattato come un blocco unico. Complice la regia di un mangaka molto furbo, quasi fosse lui il musicista di Hamelin che ci guida nell’inconscio dei nostri pensieri.

Più forte dell’odio

‘Say hello to my little friend!

– Tony Montana (Al Pacino), Scarface

Loki-boy.
E se ci fermassimo a osservare la cornice, prima ancora del quadro?

Gli aspetti cruciali di questa scena sono due: il potere del principe e la sua psicologia. Procediamo con ordine. Se dovessimo esaminare il vichingo in modo più stretto, sappiamo che ha rubato il frutto proibito a re Harald. Nel precedente articolo avevo posto la domanda fondamentale: il frutto è stato mangiato da lui o da Ragnir? Oggi possiamo avanzare alcune ipotesi non definitive, ma sicuramente degne di cognizione di causa, poiché Loki si è alzato, ha dimostrato il suo vigore, esercitato il suo potere, o forse… un potere.

Per comprendere appieno, tutto il discorso ruota attorno all’agalmatolite. A Wano, per esempio…

… Le manette indebolite consentono il movimento. Mentre – nello scorso capitolo – il capitano, che in fatto di forza non ha rivali, appena tocca il minerale inizia a scivolare al suolo, sotto il semplice peso della chiave delle catene.

Loki non vacilla nemmeno e tiene con disinvoltura Ragnir tra le mani.

Se ragioniamo su quanto vediamo oggettivamente, indipendentemente dalle dimensioni (che nel caso di Loki sono titaniche), non dovrebbe letteralmente avere la forza di alzarsi. Ma da dove proviene la nostra confusione, le incertezze? Rileggiamo le sue parole:

Pensate davvero di poter sopprimere il mio potere con una sola gamba incatenata all’agalmatolite marina? Che ingenuità… se vuoi salvare Elbaph, toglimi subito quest’ultima catena.

Ora, ci sono due possibilità: A. Sia lui che il martello sono fruttati, e con uno sforzo abnorme di volontà sta tenendo il bluff. B. È solo Ragnir ad avere il potere, e il guerriero sprigiona a piacimento le sue capacità, ma non può rompere una catena indistruttibile.

Esaminiamo la frase, ma da due angolazioni diverse:

Prima ipotesi: sappiamo per certo che l’agalmatolite non estingue il potere, ma priva completamente della forza, lasciando completamente inerti. Ogni volta che Luffy entra in contatto con il minerale, si affloscia, ma abbiamo visto che il suo corpo resta di gomma, e non stiamo parlando di paramisha, ma di uno zoan; quindi le proprietà latenti restano intatte. La frase “pensate di sopprimere” deve essere intesa come “queste manette non possono trattenermi completamente”. Ipotesi debole, certo, eppure in linea con l’iperbole shonen: la rabbia può tenerti in piedi, ma non compie miracoli. Loki, tranquillamente nel pieno della sua altezza e capace di una potenza smisurata, usa senza fatica il potere di un frutto, il che, sulla carta, viola quanto sappiamo finora. Da 27 anni.

Seconda ipotesi: se fosse il martello a essere fruttato, il principe sarebbe dunque consapevole di non poter rompere una catena dalle proprietà diamantine. Mantiene intatta la sua forza mostruosa, resta in piedi senza cedimenti e può usare il potere grazie al fatto che funge da “isolante”? Pensiamo alle suole di gomma che proteggono dall’elettricità. Ragnir, non essendo in contatto diretto con l’agalmatolite, non subirebbe quindi il suo effetto. “Pensate davvero di poter sopprimere il mio potere con una sola gamba incatenata?” suona quindi come: “Sì, non posso liberarmi, ma posso colpire Yggdrasil finché Elbaph non prenderà fuoco.”

E qui si presenta il vero dilemma.

Come anticipavo la scorsa settimana: “Poniamo il caso che la sua natura sia stata distorta. Se fosse la parte Zoan senza forze, potrebbe tenere Loki a terra con il suo peso, considerando l’incalcolabile massa di Mjöllnir.” Tutti i frutti associati finora alle armi hanno una controparte vivente, animale. Lo sottolineo perché, almeno finora, è una regola. Tuttavia non abbiamo mai visto Ragnir con connotazioni simili. Se il martello ha dei poteri, questi sono inediti o inibiti, sia per la natura della capacità che per la presenza dell’agalmatolite.

Mettiamo da parte ma non escludiamo (soprattutto con Oda), l’ipotesi di Loki fruttato, e concentriamoci sull’arma. Come ripeto spesso, le tipologie di potere in One Piece sono tre:

  1. I frutti, soprannaturali o forse residui di tecnologia antica. In ogni caso, solo tali elementi conferiscono capacità sovrumane.
  2. L’haki, evoluzione naturale dell’uomo in risposta a tale potenza, simile al ki giapponese: come la reiatsu in Bleach, il chakra in Naruto, o il Nen in Hunter x Hunter, e così via.
  3. I rarissimi poteri su cui Oda ha scelto di non soffermarsi, come la pittura ipnotica di Miss Goldenweek o i retaggi antichi legati al sangue, come la capacità di udire le voci di tutte le cose – ma non si tratta di haki, perché Momonosuke può parlare a Zunesha, ma Luffy no.

Immaginiamo, anche senza aver visto tratti animali, che Ragnir sia fruttato. Un pensiero che disorienta, in quanto inedito. Si potrebbe pensare che il Cerbero introdotto qualche capitolo fa sia stato messo in gioco per confondere le acque. Come scrivevo nel relativo articolo:

‘Come per Funkfleed – la spada di Spandam – si tratta di armi che hanno ingerito un frutto Zoan (in teoria, poi vai a sapere), il che implica che hanno acquisito una vita propria e sviluppato una sorta di coscienza, arrivando persino a creare un legame affettivo con il loro padrone.

Allora, cosa dovremmo pensare? Che il martello risponda al richiamo del padrone, ma sia troppo esausto per trasformarsi? Da dove prenderebbe la forza per scatenare i fulmini? No, questa sarebbe una soluzione troppo fantasiosa, troppo comoda. Almeno per ora. Ogni volta che l’animale obbedisce ai comandi (come vediamo con Shamrock), è sempre in forma trasformata. Su questo non ci sono dubbi. E se fosse il primo caso in cui un Rogia si integra in un oggetto? Una scelta che richiederebbe una spiegazione dettagliata, e, personalmente, non mi convincerebbe.

Ma se fosse qualcosa di più antico, di inedito?

Premetto che si tratta di un’ipotesi da puro piacere argomentativo, senza basi solide. Ma se la testa di Ragnir non fosse di metallo, ma un immenso Painter? Queste pietre, uniche e misteriose, sono presenti esclusivamente nell’isola di Elbaph. Cosa sappiamo in merito?Hanno forma squadrata e superfici lisce, generano arcobaleni quando esposte alla luce solare. Non si tratta di semplici fenomeni ottici: questi arcobaleni diventano superfici solide, permettendo alle navi di navigare attraverso di essi come se fossero correnti d’acqua. I vichinghi utilizzano i Painter per creare “ascensori” che collegano le varie regioni dell’isola. Hanno altre applicazioni , infatti Goldberg tentava di usarli per accendere un fuoco, ma senza successo, poiché in quella regione dominava la neve.

Ragionevoli pro e contro:

  1. Ragnir non presenta l’identica superficie liscia della pietra mostrata da Dorry, è scuro e sembra rovinato. Tuttavia, essendo un’arma antica e costantemente attraversata dai fulmini, e soprattutto non conoscendo nulla del minerale, il tutto risulta in bilico sul filo del possibile.
  2. La minaccia di Loki è associata a un frutto, sia che l’abbia ingerito lui o l’abbia fatto l’arma. Una prospettiva che farebbe pensare a un doppio potere, ossia avremmo sia Loki che Ragnir fruttati, non esiste un precedente che lo neghi.
  3. L’uso dei Painter è limitato alla luce solare; nelle regioni più oscure dell’Underworld di Elbaph, la loro efficacia è ridotta. Goldberg non riusciva ad accendere un fuoco con tutta quella neve. Ma la pietra che Dorry stringeva è minuscola rispetto alla gigantesca arma di Loki. Se il fenomeno di rifrazione è supportato da una superficie più ampia, questo potrebbe fare la differenza.

Ora potreste pensare: ‘Ok, va bene, ma stiamo parlando di fulmini, non arcobaleni’. E avreste ragione. Ma vi propongo questa interpretazione: il Painter è un materiale dalle capacità uniche, capace di generare rifrazioni solide. Quando esposto alla luce, crea una forma tangibile di ciò che normalmente è un fenomeno ottico (l’arcobaleno). In One Piece, oggetti come questo potrebbero avere applicazioni inusuali. La capacità di manipolare potrebbe avere implicazioni inaspettate, come riflettere fenomeni energetici simili a quelli dei fulmini. Se la rifrazione della luce può diventare solida, potrebbe interagire con l’ambiente e manifestarsi come una scarica elettrica?

E’ il momento opportuno per ricordarvi che questa sera vi aspettiamo in Fatal, doppiaggio live della traduzione adattata dal giapponese, teorie, idee, ragionamenti e… vogliamo ovviamente sapere la vostra, ci vediamo alle 21.00!

https://m.twitch.tv/bikeandraft?desktop-redirect=true

Non so rispondere con certezza all’ipotesi precedente, non è il mio campo, e parliamo di un manga dove le leggi della fisica farebbero svenire Doc Brown. Ho cercato di informarmi il più possibile e presentare questa idea. Probabilmente Oda risolverà il tutto con una spiegazione semplice e diretta dei fenomeni tradizionali. Una cosa è certa: il potere proibito rubato a re Harald è legato a un frutto, ed è stato chiaramente detto più volte.

Passando alle motivazioni in gioco, anche le parole di Loki non sono meno significative.

Il tronco ‘tagliato per necessità’, quello dove sorgeva il villaggio di Haugen, è stato un ottimo riferimento di prospettiva. Vi faccio un esempio simpatico-simpatico. Per quanto inviolabile, arroccata e popolata da figure potenti, se Mary Geoise fosse fatta interamente di legno, quanti sarebbero tentati di darle fuoco? Ci sarebbe da ridere. Quindi, nel Warland, tutti i villaggi poggiano su un potenziale rogo ambulante, e anche se non sappiamo come andrà a finire, la passione di Oda per i climax ansiogeni (uno a caso: la ‘gabbia per uccelli’ di Doffy) ci fa pensare che le potenzialità ci siano tutte. Rileggendo più volte le parole del principe, ne ho piena convinzione, sono suonate ambivalenti per chiunque: sembravano sì una minaccia, ma anche il suono di una preoccupazione sincera.

Partiamo da basi solide. Loki ha sempre voluto essere liberato, ma non ha mai avuto una fretta smaniosa. Se consideriamo che, qualunque siano le sue reali intenzioni, le celi per un motivo, non ha senso confessarlo ora, mentre ha solo una gamba legata e brandisce la propria arma. Lucida follia? Amore disperato? Nobiltà distorta? Una dieta povera di carboidrati? Loki è ancora un enigma. Potrebbe essere marcio sin dalla nascita, o incarnare lo stereotipo della protezione di chi ci è caro. L’amore e la lealtà possono spingere individui a compiere atti estremi, assumendo colpe o rischi per il bene degli altri. In quanti manga l’abbiamo visto? Pfff. Forse ha preferito subire la gogna pubblica piuttosto che vedere una persona amata – colpevole di tradimento o abilmente raggirata – ripudiata da Elbaph. Non sappiamo cosa accadde, non sappiamo su chi riversò la sua furia una volta preso il mare.

Le parole ‘…se vuoi salvare Elbaph, togli subito quest’ultima catena’, assumono un significato equilibrato in qualsiasi direzione: potrebbe essere l’inizio di un nuovo gioco psicologico del Trickster, o semplicemente il desiderio di difendere la terra natia, ma con l’orgoglio che gli impedisce di rivelare tutto.

Arrivato Luffy, dicevamo appunto che il desiderio di liberazione non è mai stato particolarmente urgente. Solo dopo l’arrivo dei cavalieri degli Dei, il loro interesse nel reclutarlo, la visione del gemello di chi lo ha ridotto in catene e, soprattutto, l’essersi reso conto di cosa possono fare alla popolazione, solo dopo tutto questo: ha cominciato a parlare di ‘salvare Elbaph’. Personalmente, continuo a vedere Loki come un antieroe, non un villain.

Avete mai visto ‘Il Colosso’ dipinto da Goya? Loki mi trasmette le stesse sensazioni…

… Non è il volto di una creatura punita e sconfitta: c’è un’ombra di fierezza, un residuo di grandezza perduta, quasi un’eco del potenziare Re che poteva diventare. È il ritratto di un titano abbattuto, eppure ancora fiero nella sua rovina. Immobile, ma con un ultimo barlume di orgoglio che non si spegne.

Forse sto sbagliando alla grande, eh, potrebbe essere un miserabile bastardo. Ma siamo in One Piece, dove fierezza e commozione sono elementi fondanti. Non sarebbe poetico se il nuovo alleato non fosse esattamente uno stinco di santo, ma sotto sotto avesse un cuore buono?

Loki sta solo mantenendo la promessa estorta da Shamrock: ‘se sopravvivi e ti brucia ancora… vieni a cercarmi’. E forse, al momento, è meglio danneggiare Yggdrasil che causare danni maggiori alla popolazione. Loki è fatto così, con le cattive o con le cattivissime.

Cosa si rivelerà il principe tormentato? Una vampata di odio che brucia, o la fiamma della resistenza, quella che… non si spegne mai?

Trigger-boy

‘Indomita Genova
Le lacrime di luglio
Infondere paura come forma di controllo!’

– Linea 77, Fantasma

Non è una novità per chi mi segue da tempo, quanto adori questa citazione

La paura, elemento ricorrente nel manga, raggiunge una dimensione quasi artistica quando applicata dai nobili mondiali. Non è un complimento. Come anticipato facciamo un passo indietro, alla biblioteca, dove Saul e gli altri trovano il maestro Wolff riverso a terra.

Ricostruiamo i fatti: il piano era stato orchestrato con largo anticipo, esattamente quando Loki si è rifiutato di cedere. Shamrock e Gunko, dopo aver osservato la scuola nel capitolo 1140, hanno chiamato i cavalieri più adatti alla missione…

Da un punto di vista eminentemente pratico, le possibilità sono due:

A) Kiringham ha il potere di indurre un sonno ipnotico e generare incubi? Lo vediamo cadere anch’esso in catalessi. Forse Oda gioca sull’idea che certi personaggi, come Ace, abbiano una predisposizione alla narcolessia. Questo lo dico a fini pratici: perché pare non sia necessario che lui dorma per mantenere attivo l’effetto. Infatti il nobile si risveglia e parla, mentre i bambini marciano e le paure si scatenano: ma senza nessuna interruzione degli eventi scatenati. Se le frecce di Gunko danno una direzione, sarebbe altrettanto logico che un potere legato al sonno agisca anche sui sogni, risultando funzionale se consideriamo le capacità (extra) degli zoan mitologici.

B) Allora, perché il maestro Wolff è gravemente ferito e intima di non toccare assolutamente i bambini? Qui mi è venuta in mente un’ipotesi che riguarda le rose, quindi Sommers. Appena vestito di tutto punto, cosa abbiamo visto? Una rosa ben visibile sull’uniforme, e il paralama della sua spada intarsiato come uno stelo ricoperto di spine. Potrebbe non significare niente di più che un semplice elemento di design, ma personalmente, ho colto una contraddizione che affonda nella storia dell’arte. La purezza di un sentimento sincero, come il desiderio di salvare dei bambini in pericolo, porta con sé inevitabilmente una vulnerabilità che può ferire chiunque si avvicini senza cautela. Non si dice forse che non esiste rosa senza spine?

E se Kiringham avesse addormentato i bambini creando le loro paure, mentre Sommers li avesse ‘avvolti’ con un potere diverso?

È solo una teoria, nulla di più. Ma, considerando Wolff, la situazione si fa più interessante: “Fai attenzione, maestro Saul!!! Non toccare quei bambini…!!” Come può essere ricoperto di sangue se i cavalieri non sono entrati nella scuola, mentre gli incubi sono lontani (a meno che non sia stato il serpente, ma era troppo colossale per accedere nell’aula dove si trovava Wolff). Il monito di non “toccare i bambini” mi sembrava legato, in un primo momento, a un possibile shock quando si svegliano bruscamente dei sonnambuli, ma ora inizio a pensare che, inconsapevolmente, possano essere stati i bambini a ferire il maestro. Quantomeno, è una possibilità.

Potrei essere totalmente fuori strada, ovviamente. Cionondimeno cosa significa la frase di Shepherd: “Gihaha! L’amore è fatto di ferite reciproche“? Mi viene in mente una riflessione simile a quella di John Coffey ne Il miglio verde, quando dice: “le ha uccise con il loro amore“, parlando delle due piccole sorelle che si sono difese a vicenda, rendendosi singolarmente vulnerabili. Sussiste un’affinità ideologica: la bontà e la purezza dell’amore, se manipolati o sfruttati, diventano strumenti di distruzione. La dedizione e la vulnerabilità possono essere piegate da chi è privo di scrupoli, da quelli che amano sfruttare l’innocenza altrui. I Draghi Celesti evocano le paure più profonde dei bambini per mettere in ginocchio chi li ama, costringendo Elbaph all’obbedienza. In questo contesto di miseria morale, il concetto di Sommers calza perfettamente, perché i genitori correranno sempre dai loro figli.

Al momento, sono le spiegazioni più plausibili che riesco a formulare.

Quindi, è stato dato l’allarme, una parte dei giganti correrà in direzione dell’incendio, mentre l’altra andrà alla scuola. Per entrambe sarà difficile focalizzarsi sui bambini, considerando che chi sarà nell’oltretomba dovrà gestire Loki e sarà lontano, invece chi dovrà affrontare le paure evocate (il serpente viene colpito due volte, quindi sono tangibili e pericolose) avrà le sue gatte da pelare. Infatti Kiringham dice che le evocazioni dureranno fino a che i bambini non saranno sulla nave. Se la sono studiata bene.

E ora parliamo di Rosinante, si, avete sentito bene.

Chi diamine è Gunko? Feroce, altezzosa, letale. Finora ha incarnato più di chiunque un atteggiamento da fanatica, è il braccio destro di Garling: e l’unica ad essere presentata senza il nome completo. Calmi, tranquilli. Potrebbe non essere chissà quale epifania, ma un’ipotesi la possiamo azzardare, il nome intero… rivelerebbe un collegamento con qualcuno che conosciamo, giusto? Credo sia la risposta più semplice. Non è sullo stesso piano di spaventapasseri come Charloss o cortigiani inconsapevoli come Sharlia, i Cavalieri di Dio sono si nobili mondiali, ma anche il braccio armato dei Gorosei, e sicuramente la crema della nobiltà. Elevati dal ‘popolino sciocco’ che funge da paravento, e che non deve mai e poi mai prendere decisioni.

Di conseguenza, come viene cresciuto un Tenryūbito che fa i capricci?…

… ecco come.

E non mi si venga a dire: ‘eh, ma parla delle D’, per cortesia. Ovviamente erano l’esercito di Nika, e figuriamoci se all’epoca Oda poteva parlarne (retcon o meno). Partendo dal presupposto che Gunko sia una classica nobile mondiale, è stata indottrinata nella consapevolezza dei… ricordate le parole di Rosinante? Nemici naturali degli Dei. Tutto rientra magnificamente nella giusta ottica, e c’è un’altra notizia importante, sulla carta, questi disastri allarmeranno anche gli altri clan di giganti e non solo Elbaph, quindi mi vengono in mente le riflessioni che scrissi in qualche articolo precedente: ‘In quest’ottica si fornisce (non immediatamente, si getta il seme magari) il pretesto bellico che potrebbe riunire i clan di giganti che si detestano: il nemico del mio nemico… è mio amico?‘.

Eh già, credo che quel genio di Shamrock abbia gettato le fondamenta per il sogno di Hajrudin. Bravo trigger-boy!

Sto amando questa saga.

Come sempre vi consiglio il video del Re, un’analisi che vi parla della paura, tra riflessi storici e implicazioni morali, come sempre condita dal suo umorismo, a voi!

E se foste interessati ad altre analisi su altri 
manga, vi invito a visitare il mio canale…

https://www.youtube.com/@Cenere_SG

La porta sul buio

Spero di avervi intrattenuti, spinti a ragionare e riflettere.

Vi confesso qualcosa. Credevo, dopo la storia di Ginney e Kuma, di non poter detestare più di così i Draghi Celesti. Mi sbagliavo. Oh, se mi sbagliavo.
Qui non sono di certo i mostri a trasmettere una sensazione disturbante, quanto la consapevolezza che i Cavalieri stiano… giocando.

C’è una crudezza primordiale nell’invito a chiudere gli occhi, un contrasto imbarazzante con l’innocenza che il sonno, solitamente, promette come rifugio sicuro.

Il capitolo 1142 è una porta che si spalanca sul buio, affondando le radici nell’inquietudine infantile. E proprio in quel buio, dove si nascondono gli incubi più intimi, si cela la parte più profonda di noi stessi, quella che (forse) non siamo mai pronti ad affrontare.
È il punto di incontro tra purezza e cinismo, quel momento in cui la paura non è più un semplice frutto della fantasia, ma diventa la lingua con cui individui come i Tenryūbito parlano al mondo. Ma hanno fatto male i conti.

Poiché, precisamente da che mondo è mondo, la paura, se affrontata, perde il suo potere.

Godiamoci il viaggio, genti

It’s just the beasts under your bed
In your closet and in your head’

– Metallica, Enter Sandman

Cenere

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