‘Someday I’ll wish upon a star
And wake up where the clouds are far… behind me’– Judy Garland, Over the Rainbow
Salve genti, nuova analisi, capitolo 1118: Ray, quando qualcuno ti chiede se sei un Dio, tu gli devi dire sì!
C’è qualcosa in One Piece che mi ha sempre attratto: la capacità di Oda di diluire una storia indefinitamente senza compromettere la qualità complessiva della narrazione. Può piacere o meno, ma tutto ciò che stiamo leggendo è… essenziale. Perché – badate bene – quel che si chiama climax di saga non c’è stato. Rimanendo attinenti, il capitolo è una pietra miliare? Direi di no. Mi ha divertito da matti e ha una miriade di spunti su cui riflettere?
Hell… yeah.
Ah, dimenticavo la polemica.
In ogni lettura, ci sono tre tipi di pubblico: chi se la gode, chi si infiamma e chi legge occasionalmente. Tutti e tre meritano rispetto. Puro e semplice.
Considerate il mito di Eris, nella mitologia greca, dea della discordia che gettò una mela d’oro con la scritta ‘Per la più bella‘ tra Hera, Atena e Afrodite, causando una disputa che divise gli dei dell’Olimpo. Similmente, le scelte narrative di Oda possono creare divisioni tra i fan, ognuno con le proprie preferenze e opinioni su come la storia dovrebbe procedere. E’ solo una questione di preferenze personali.
Per inciso, io sono uno di quelli che se la gode. Ma, andiamo con ordine.
E’ il momento dell’Elzeviro
Ethos (Hip hip urrà!)
La mini avventura non è casuale, ma in perfetta simbiosi con il tema del capitolo, avete notato poi, il parallelo definitivo del percorso di Oden e Yamato?
Il Kozuki si recò da Yasuie non appena fu bandito da Wano, subito dopo i fatti del Dio della Montagna, accompagnato dai due estatici (ma non voluti) Kin’emon e Denjiro. Il lord lo accolse bonariamente con male parole, e Oden espresse il desiderio di raggiungere Kuri e sfidare Ashura Doji. Rammentiamo che Kuri era off limits per chiunque, una terra a sé stante tanto quanto – nel mondo di One Piece – gli Imperatori sono assoluti padroni dei loro territori, indipendenti dal Governo Mondiale.
È proprio in questo momento che Oden iniziò a scrivere il suo diario.
Durante il loro incontro, rivelò a Yasuie che trovava l’isolazionismo soffocante e che intendeva prendere il mare. Questo fece infuriare il lord, desideroso che il samurai dimostrasse del valore, poiché un giorno sarebbe divenuto Shogun. In realtà, l’esilio impostogli dal padre era un atto volto a spingere Oden a crescere e maturare.
Durante il viaggio, Oden incontrò tutti i futuri Foderi Rossi, diventando un punto di riferimento per ognuno di loro. Successivamente, epurò Kuri, e in un tripudio di festeggiamenti divenne il Daimyo di quella terra di canaglie, realizzando di fatto il primo atto di unificazione nazionale.
Il viaggio di Yamato avrà come meta Hakumai o seguirà altre tappe?
Seguendo il filo logico per ogni mini-avventura, la guerriera ha gli stessi obiettivi di Oden. Inoltre, tiene a mente due compiti essenziali. Primo, Luffy l’ha designata come guardiana di Wano (e non è un caso, considerando il frutto che possiede). Secondo, Cappello di Paglia ha anche aggiunto che, se lo desiderassero, Momo, Kin’emon e Yamato sono i benvenuti in ciurma in qualsiasi momento. Yamato sta raggiungendo la quintessenza della sua ragione di esistere: la libertà di decidere il proprio destino.
Penso che potrebbe essere il punto di arrivo, questo dipende da Oda, che al momento può trasformare la mini-avventura praticamente in qualunque cosa.
- Una serie di gag fine a se stesse, come gli incontri di Oden con i foderi
- Scene significative con personaggi altrettanto significativi che abbiamo incontrato durante l’arco di Wano
Le connessioni sono molteplici e intricate. Nonostante non si sia visto Denjiro nel prologo, è proprio nel sacro tempio di Enma, situato in Hakumai, che si lasciò sopraffare dall’ira, mutando forma sotto il peso della sua furia. Tsunagoro, un capo della Yakuza (codice recentemente assimilato da Yamato), risiede anch’esso in Hakumai. Quest’uomo, fedele fino al midollo a Hyogoro, ha scelto la prigionia nelle celle di Udon piuttosto che macchiarsi di tradimento, beh, potrebbe essere un nuovo incontro. Kin’emon, dal canto suo, ha affidato una katana carica di ricordi, poiché fu Yasuie a instillare nei Foderi Rossi l’etichetta e la disciplina.
Insomma, che Yamato rimanga a Wano come custode o prenda il mare per unirsi alla ciurma, sta seguendo le orme di Oden e poi dei Foderi.
Un cammino di onore, semplice bellezza, scoperta di sé e feroce convinzione.
In chiave ovviamente ironica genti, la guerriera ha appena fatto tre passi contati e sta già mangiando l’unico bento a disposizione, confermando che con Oda non esiste limite al surreale. Madre de Dios.
E per chi si preoccupasse ancora del messaggio di Vegapunk, vi chiedo, cosa hanno in comune Il Grande Gatsby, Fight Club e Lolita?
Qualcosa di cui vi parlai tempo fa: il narratore inaffidabile.
Nella retorica classica, l’Ethos riguarda la credibilità di come l’autore costruisce la fiducia agli occhi del lettore.
Un narratore inaffidabile è colui la cui credibilità è compromessa.
Questo tipo di personaggio presenta i fatti in modo distorto, intenzionalmente o meno, inducendo il lettore a dubitare della verità delle sue parole.
La loro versione degli eventi può essere influenzata da bias, ignoranza, o manipolazione consapevole.
Esattamente come sta facendo Vegapunk, sia con noi che con la popolazione.
La recente narrazione può piacere, può non piacere. Ma non crediate che chi ci tiene incollati alle pagine da vent’anni non sappia esattamente cosa sta facendo.
Perché non preoccuparsi allora?
Semplice, un narratore inaffidabile (efficace) può rivelarsi difficile da gestire, ok, ma in genere è prologo dei climax più devastanti.
Oggi abbiamo parecchio di cui parlare, libero arbitrio, i poteri di Bonney e una nuova teoria.
Signore e signori: cap. 1118…
Cogito ergo sum (mica tanto)
‘Elementare, Watson!‘
– Sherlock Holmes
Era nell’aria, vero? E ci rimane anche. Intendo la ripresa o sospensione del messaggio.
Genti, conoscete le mie forti riserve sulla morale ambigua di Vegapunk, ma stavolta è decisamente comica. Ok, lasciamo stare il ritardo iniziale, è servito affinché tutti si armassero di ricevitori, ok ok, va bene. Ma sei braccato per tua stessa ammissione. Vai dritto al punto, invece di delirare sulle tue invenzioni. La linea tra genialmente unico e pomposo idiota Vegapunk l’ha varcata. Decisamente.
Il messaggio potrebbe riprendere? Chi lo sa. Lo scienziato ha avuto una crisi di nervi perché il frutto di Momo, di colore rosa, era imperfetto rispetto all’originale. Ma non si degna di installare un secondo ripetitore per rilevare l’interruzione del segnale principale? Non serve essere un tecnico per valutare le ipotesi elettroniche; il mondo di One Piece segue le sue leggi scientifiche ed empiriche, e abbiamo visto realizzarsi fatti ben più assurdi. Certo, non poteva prevedere che il robot si sarebbe alzato per sgranchirsi le gambe, ma che sarebbe stato attaccato… questo sì, eccome.
Ci sono troppi punti ciechi: per esempio, per quanto ne sappiamo solo due dei sei satelliti erano a conoscenza della trasmissione e presenti con Vegapunk. Quale fu il motivo per escludere gli altri dalla sincronia di queste informazioni? Lo scienziato è sinceramente sconcertato nel vedere Yoke che lo tradisce, e, per ammissione di quest’ultima, è incapace di mentire e recitare. Questa discrepanza solleva molte domande. Quindi, tra tasselli mancanti e elementi esterni di trama, il messaggio allo stato attuale potrebbe riprendere per mille motivi. Senza fatti certi siamo in un vicolo cieco, una impasse narrativa.
In questa fenomenologia delle aporie abbiamo solo una certezza, stando alle parole precise di Stella e del Robot, almeno sappiamo che il discorso interrotto riguarda sempre e soltanto la D.
Questa sfumatura almeno restringe il campo, evidenziando la cautela di Oda nel rivelare ulteriori dettagli. Mi permetto una riflessione per rasserenare i vostri animi: non vale la pena crucciarsi sul possibile ritorno del messaggio. Vegapunk ha esplicitamente dichiarato di non poter distinguere il bene dal male, le sue valutazioni sono pura speculazione. Addirittura esime i suoi aggressori dal giudizio di malvagi, non conoscendo il motivo per cui sono stati spinti ad agire. Lo ripete più volte. Se il messaggio dovesse riprendere, è probabile che contenga informazioni degne di nota, ottime per farci scervellare, ma non sarà una verità assoluta e incontestabile. Mi piacerebbe sparasse un colpo di scena senza precedenti, ma la D… è prerogativa indiscussa di Robin, lo sappiamo perfettamente.
Oggi azzarderò una delle mie rare teorie, folle ma plausibile, e qualora avesse fondamento di verità spiegherebbe molte cose.
Torneremo sulle parole del robot nel relativo paragrafo, come sempre.
Nella panoramica successiva, purtroppo emerge ciò che temevo di più: il messaggio interrotto, seppur equidistante, sembra condannare esclusivamente i pirati. L’interpretazione delle parole di Vegapunk è paradossale, quasi kafkiana (non Virginia, intendiamoci).
Osservate la progressione:
- Stava per dirci qualcosa!
- Che ne è stato di Vegapunk?
- Dite che l’hanno ucciso? Parlava dei crimini che ha commesso!
- Dite che l’ha fatto tacere il Governo? (date una birra a quest’uomo, please)
- Ma è impossibile, era ostaggio di Cappello di Paglia! (ecchallà)
- Devono essere stati i pirati! (it’s the new: sono stati gli zinghiri!)
- E la mia preferita, amici carissimi: Il governo non ucciderebbe mai il più grande genio del pianeta!
Il tutto coronato dalla mente semplice di Leo che esclama: ‘Quindi è stato Luffyland!‘ Da qui scaturiscono due genuine e sentite esternazioni: A) Santa subito Rebecca, che solo ora, dopo mesi, guarda con pura e semplice esasperazione Leo; B) Una volta in pari, mostrerò la vignetta a Luliziv, e so già che riderà per sei anni consecutivi. Se questa non l’avete capita, recuperate le live di Oltre lo Specchio, le trovate nella playlist Youtube.
Questa situazione, oltre che una deliziosa parentesi comica, rappresenta una vera grana di non trascurabile entità. I cittadini, giungendo autonomamente alla conclusione più ovvia, non possono essere biasimati, ma… diciamocelo francamente: è colpa di Vegapunk! Stella ha sconfitto campioni indiscussi di caos come Karibou e Apoo, perché l’ha fatto in… mondovisione, diamine. I cittadini sono all’oscuro del sistema, e sebbene qualcuno possa avanzare ipotesi alternative, queste vacillano nel tentativo di aderire alle convenzioni.
Lo immaginavo la volta scorsa…
Tutti in coro, alla Renato Pozzetto: Taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaac.
E c’è di peggio, visto che il popolo fa simili congetture in automatico, a meno che non ci sia una brusca sterzata di trama, i fatti potrebbero complicarsi, inutile ripetermi, trovate tutto qui genti…
… nel paragrafo Vandalizzazione Creativa, quando inizio a parlare di subvertising (uno dei metodi con i quali puoi rendere una D… un guscio vuoto).
Questo spiega la regia di Egghead, perché prima Oda fece una lunga panoramica esterna, conciliando insieme:
- La vera natura di Imu e dei Gorosei
- Wapol e Vivi che fanno squadra e trovano rifugio da Morgans
- Il ruolo di grande ammiraglio e ammiragli e le loro conoscenze, nella ribellione di Garp, la scelta drastica di Aokiji e lo stato borderline di Sengoku
- La chiara indipendenza della SWORD
- E il piano parallelo di Shanks (realizzare il sogno di Roger), che salvò Luffy a Marinford, si scatenò verso Aramaki a Wano, ma non muove un dito quando addirittura i 5 Astri ingaggiano Luffy. Misteriosamente (ma quando mai) quando ha finalmente visto Luffy in veste di Nika
E ora in questa lunga panoramica che mette in sequenza tutti i protagonisti della guerra finale. Tracciando una linea precisa tra Nefertari, Kozuki, Mink e Water 7. Esattamente dove spicca il legame tra queste scelte narrative di Oda:
- L’ossessione di Imu verso Lily
- La casta dei Buccaneer e il culto del Sole
- Il silenzio-assenzo (secondo me forzato) del ruolo di grande ammiraglio
- Il palesare in maniera mondiale la presenza della D
- Le reazioni di Wapol (l’unico oltre Sabo a sapere che il trono non è vuoto), Vivi (D inconsapevole e regina dalla volontà d’acciaio), e il più pericoloso di tutti: Morgans
I pirati non fanno propaganda, inseguono i loro sogni. Il popolo, senza una guida, non può semplicemente immaginare quale sia la realtà. Ma cosa accadrebbe se intervenissero i nobili? Elizabello si è lanciato con fervore nelle indagini su Lulusia, mentre Vivi è l’epicentro di una guerra millenaria. E non dimentichiamo che Luffy è il déjà vu shonen per eccellenza. Non esiste regno salvato dalla ciurma che non si schiererà dalla sua parte. La consapevolezza risvegliata, il coraggio infuso, la pura libertà portata con il sorriso a Momonosuke, Shirahoshi e persino Rebecca – quando la rapisce non per combattere, ma per darle la scelta di vivere con Kyros – sono il motivo per cui Nika ha salvato Luffy a Wano, scegliendo il suo campione dopo 800 anni.
Ma il popolo potrà mai cambiare idea? Beh, si dice che ne ferisce più la penna che la spada, ecco perché quando penso a Morgans (con accanto Wapol e Vivi), incrocio le dita e scoppio a ridere.
Sarà anche una mezza canaglia le cui intenzioni sono poco definite, ok.
Eppure… rimane un folletto dal carattere quasi picaresco, avventato e incline a seguire solo la propria strada.
La Piramide di obbedienza
‘Possano le tue scelte riflettere le tue speranze e non le tue paure.’
– Nelson Mandela
La gerarchia della Marina è solo una scelta di comodo.
Nelle scorse settimane, vi ho presentato una teoria chiara e precisa sulla figura del Grande Ammiraglio: un ufficiale volutamente informato solo parzialmente, che vive la solitudine delle proprie responsabilità. Tuttavia, ogni singolo membro della Marina è inevitabilmente condizionato dalle scelte attentamente orchestrate dai Gorosei.
Se riflettiamo, non esiste una linea di demarcazione così netta tra la fanteria semplice e i cittadini. È una verità inquietante che si snoda nella trasandata realtà di One Piece. Saturn, appena sbarcato uccide un marine, e viene immediatamente dichiarato che solo i contrammiragli e superiori possono guardarlo. Il grado di Contrammiraglio (少将 Shōshō) è un alto rango all’interno della Marina, posizionato appena sotto il Viceammiraglio e sopra il Commodoro. Questi ufficiali sono spesso incaricati di missioni importanti e hanno il comando di diverse navi e truppe. Sono generalmente abbastanza potenti da poter prendere decisioni autonome.
Insomma, solo l’élite della Marina può conoscere la vera forma dei Gorosei (iniziamo a comprendere il sudore freddo di Doberman). I marine comuni rimangono esterrefatti nel vedere Warcury fissarli dalle sponde di Egghead; si chiedono cosa diamine stia succedendo. Lo stesso vale per chi avvista Mars in azione: persino due vice ammiragli come Bluegrass e Dhole rimangono sconvolte nel vedere l’Itsumade, e sono un grado sopra i contrammiragli. Poi arriva il dettaglio più triste in assoluto… Luffy si rifocilla, entra in god mode e i tamburi ripartono (tenete sempre d’occhio le vignette e le onomatopee) creando una mini-burrasca. La fanteria, atterrita dal fenomeno lo attribuisce immediatamente all’innalzamento delle acque. Come vi dicevo, il messaggio incompleto di Vegapunk non può che generare ulteriore confusione, e come una valanga, causerà altro caos gratuito.
Ecco perché prima ci sono andato pesante con lui.
Se ha i minuti contati, non tergiversare neanche un istante e condensa un messaggio chiaro, netto e rifinito che metta in guardia l’umanità. Altro che caffè e deliri sui tuoi sogni di energia.
Ad ogni modo, il sensei è maestro nello stemperare la tensione, la vignetta con il sea beast weapon baby, una sfiziosissima Bluegrass in erba (passatemela su!) e Dhole in versione Mercoledì 13 punk: è oro colato.
Paolo Villaggio aveva ragione, dopo Plauto, negli ultimi duemila anni i meccanismi comici rimangono sempre gli stessi.
E funzionano dannatamente bene.
Risulta poi efficace fare un triplice reminder più serio, ma di natura generale:
- Teniamo costantemente presente che Imu prende le decisioni e i Gorosei le eseguono. Ultimamente, con il dilemma tra buoni e cattivi che si è acuito (come evidenziato nel capitolo 1117), è importante ricordare che i Gorosei sono fanatici estremisti. Uccidono marine per puro svago, praticano violenza psicologica e conducono esperimenti su bambine, trattando l’umanità come insetti. Non conosciamo la storia di Imu, ma nulla può giustificare tali azioni. Qualsiasi tragedia abbia potuto subire in passato, o qualsiasi buona intenzione possa aver avuto inizialmente, quel spirito è ormai scomparso.
- Seguendo la logica dei climax ansiogeni tanto cari al sensei, i Mugi dovrebbero eseguire la solita fuga rocambolesca. Ma come dipingere uno scenario del genere se nessuno li sta inseguendo? Questo fa presagire che il messaggio sia terminato e basta, perché se i marine comprendessero che i pirati sono nel giusto… la caccia continuerebbe? C’è anche il fattore logistico: secondo i calcoli di Usopp, se i Mugi cadessero finirebbero direttamente in mezzo alla flotta della Marina. E chi c’è proprio in mezzo? Il robottone. Quindi ci sono due opzioni: A) fuga dei pirati con un altro rinvio della presa di coscienza da parte della Marina, in un classico enigma senza risposta; B) trapela un brandello di verità qualsiasi, i Mugi fuggono e i Gorosei scatenano una strage di marine. Impossibile? Ricordate cosa ha fatto Saturn a Ginney, Kuma, Bonney.
- La copertina del volume 109 mostra un meraviglioso Kizaru che balla il ritmo della liberazione con i suoi amici, si genti, che avvenga ora o più avanti io non perdo fiducia nella coscienza del marine. Non vedo l’ora di vedere la faccia di Kizaru nel momento in cui si troverà di fronte a Bonney incarnata come un ‘Dio dimenticato’. L’ammiraglio era consapevole almeno della leggenda di cui parlava Kuma, mentre ballava? Unirà i puntini tra realtà e mito? Potrebbe il cuore riempirsi di speranza capendo che… Bonney è la prova vivente che esistono altri tipi di scelte? Il capitolo in questione esplora il tema della fede, diamine, tutta Egghead parla di fede, e io… ho fede in Kizaru. Daje Borsalino.
Stasera ci sarà la Fatal, dedita a interpretazioni di doppiaggio, traduzioni dal Giapponese e analisi di massa, vi aspettiamo!
https://m.twitch.tv/bikeandraft?desktop-redirect=true
Tornando ai 5 Astri di immondizia, hanno operato una scelta praticamente telefonata, grazie ai differenti tipi di ballon capiamo perfettamente l’interazione. Quelli quadrati con i delta doppi su tutte le facciate sono comunicazioni via radio, quelli rotondi senza delta sono conversazioni telepatiche, quindi:
- I 5 chiedono a Yoke quanti Punk esistono ancora
- Alla risposta, si interpellano mentalmente, trovando estremamente comoda una traditrice spietata che possa essere l’unica mente geniale che si lega di sua volontà a loro, praticamente tutto il contrario di Vegapunk
Qui si giocano il tutto per tutto, saputo che Atlas è sulla riva mentre Lilith con i Mugi, si dividono i compiti: - Mars va chiaramente a cercare di uccidere Bonney, Luffy et familia
- Warcury parte a torpedine per cercare uno dei satelliti
- Saturn sistema i dread e fa come il cinghialotto
- Nusjuro è con Zoro e Jinbe
- Ju Peter gioca a Pokémon Go
Abbiamo finalmente la conferma che il Punk Records continua a crescere, personalmente, lo trovo molto logico, prendiamo il frutto di Law come paragone, se risultasse vera l’operazione di eterna giovinezza, il beneficiario continuerebbe a vivere, perché la sua immortalità è il prodotto di quel frutto, non il potere di quel frutto. Al contrario dello Yomi Yomi di Brook, che non può tornare in una pianta ed essere usato, perché Brook sta usando attivamente il potere del frutto. Difatti l’utilizzatore dell’Ope Ope muore (da quanto sappiamo) nell’utilizzo di quella capacità. In parole povere, regge benissimo in ogni caso che il PR continui il suo procedimento di Hard Disk, ed è comunque un fatto isolato senza precedenti storici. Perché Vegapunk è un genio, non una persona comune, che a differenza sua immagazzinerebbe una quantità ‘normale’ di dati.
Ecco perché la gerarchia di priorità è cambiata: al momento, il messaggio è interrotto. Perciò, perché non concentrare tutti gli sforzi su Robin, l’unica in grado di leggere i Poneglyph? Nel Punk Records sono conservate tutte le informazioni decodificate, senza bisogno di un interprete, dati che spaziano dall’Antico Regno fino al sapere completo di Ohara a chissà cos’altro. Questi dati sarebbero accessibili a chiunque, senza bisogno dell’intervento dell’archeologa per interpretarli. Solo dopo la distruzione o la messa in sicurezza di tale patrimonio, gli sforzi si concentreranno su Robin. Ricordiamo anche che uno dei sogni di Vegapunk è quello di rendere accessibile tutto il sapere decodificato a chiunque (fortunatamente Jinbe fu voce della coscienza in questo). Un’azione di tale portata non può essere resa disponibile illimitatamente a chiunque (è praticamente una metafora reale degli utilizzi più discutibili del web), perché, come ci ricorda Bukowski, dall’una all’altra estremità dell’altalena ci saranno sempre contraddizioni. Tuttavia, allo scienziato non importa minimamente, nel nome del progresso. Vegapunk è un genio, certo, ma con i difetti di qualsiasi essere umano.
Non sarà di natura malvagia, ma ha gestito in modo orripilante (sto davvero trattenendomi) sia il messaggio che le sue eredità nel mondo.
È rimasto il bambino che piangeva perché le cose non andavano come voleva lui. La mia speranza, espressa da mesi, è che da una parte ci siano Yoke e dall’altra Lilith, nell’ottica che buoni e cattivi possiedano le stesse capacità.
Lilith, estremamente aggressiva ma anche la più empatica (l’unico satellite che ha pianto per Edison, Pithagoras e gli altri), dovrebbe imparare dagli errori del Vegapunk originale. Certamente buono, ma innamorato del proprio mito.
E la gerarchia dei satelliti era solo un dato numerico, non un ordine sociale, c’è appunto chi naviga in acque peggiori.
Come vi dicevo in apertura…
La gerarchia della Marina è solo una scelta di comodo.
Un disegno preciso che traccia una piramide di obbedienza, eretta con blocchi di falsi principi e solitudine. Questa struttura imponente schiaccia, sotto il peso del senso del dovere, ogni singolo marine, dal fante al Grande Ammiraglio.
200 anni prima
‘Un uomo è felice finché sceglie di essere felice.’
– Aleksandr Solženicyn
Come abbiamo notato tutti, il robot dice parole sibilline, facendo capire che non avverte più l’amico, e quindi ne rimane stranito.
Joy Boy è il suono.
Intendo che il robot, proprio come Zunesha, riconosce l’identità non attraverso la vista, ma con la musica dei tamburi. Alla fine dice eccoti. Per chiarire, alcuni hanno notato che dice questa parola appena Bonney diventa Nika. Ma no, ragazzi, Luffy è in forma umana dal capitolo precedente, quindi l’energia metafisica che anima la macchina stava gradualmente esaurendosi. Luffy e Bonney si trasformano a distanza di pochissimi secondi, non di interi minuti. Questo non avrebbe fatto alcuna differenza per principio, perché il robot non si accende immediatamente (durante lo scontro in forma Nika con Lucci, i suoi occhi brillano appena). In ogni caso, aveva già riconosciuto Joy Boy, quando si scusa con lui, mentre Luffy era in forma Nika e Bonney ancora umana.
Perché si accende immediatamente ora?
Ci sono diversi motivi possibili. È più vicino alla fonte dei tamburi? I suoi circuiti, ora riscaldati e sintonizzati da un po’, reagiscono più prontamente? Two Nika is megli che uan? Personalmente, credo che la ragione sia il sorriso sguaiato di Luffy. Mentre parla con Bonney, non sta ridendo a crepapelle; c’è una differenza abissale tra ridere e sorridere. Intorno a lui, i giganti stanno creando una festa al ritmo dei tamburi, ridendo felici. Bonney ha un momento di consapevolezza tenero ma potente, viene pervasa dalla speranza: la consapevolezza di poter essere finalmente libera. Tutto questo amplifica un coro generale di tamburi. Praticamente?
Il robot ha una sferzata metafisica che fa impallidire la siringata di adrenalina con cui Vincent Vega rianima Mia Wallace.
Andando con ordine, è attinente il potere di Bonney? Inutile sprecare il nostro tempo in ripetizioni, vi riporto la mia analisi del capitolo 1101
‘ E’ un frutto che si basa sul tempo, non può assumere connotazioni di altri poteri, abbiamo già visto lo Sharingan in altre opere. La tecnica di Bonney è l’omaggio di fantasia di una bambina: che immagina qualcosa di grande e invincibile. Tutto qui. Una cosa anche piuttosto innocente. State tranquilli, Oda sa benissimo di non poter cambiare le regole (empiriche, magiche, soprannaturali) che ha scritto lui stesso. Pena: la scomunica da parte del pubblico (in termini di credibilità).
Il frutto ha delle limitazioni fisiche, secondo me:
non può sicuramente riprodurre elementi come il ghiaccio, il fuoco, l’elettricità. Ecco, lì ci sarebbe da preoccuparsi veramente, perché significherebbe che il frutto può tutto, ma quello esiste già e si chiama Nika. In più è una tipologia paramisha, e qui qualcuno penserà giustamente ‘eh si, come per Luffy?’. Vero, verissimo. Insomma. non può (secondo me) replicare elementi come i rogia
La sua trasformazione in Buccaneer mode e Nika mode non è poi così diversa, solo che immaginando un Dio il suo organismo ha lavorato in grande. E’ più lineare che abbia fermato il suo orologio biologico, e pensato che il suo corpo fosse stato quello di un una divinità, da qui un pugno spropositato e il più imponente possibile
Direi che ci avevo preso, ma nello stesso articolo, evidenzio anche fortissimi dubbi sulla conoscenza pressoché nulla dell’aspetto di Nika: ecco perché con Alpha non poté diventare come Luffy, e per il gigantismo, stavolta tiriamo in ballo Saturn
‘Perché non funziona il potere del frutto? Cosa ferma il potere di Bonney che affronta Saturn?
La paura.
Nel romanzo ‘La macchina del tempo’ di H.G. Wells, i Morlock si nutrivano dei miti Eloi; in ‘Nightmare’, Freddy Kruger praticamente condiva le sue vittime con l’angoscia, e perfino Lanterna Verde è basato sulla forza di volontà e sulla capacità di superare la paura. Quando Bonney colpì Alpha, il motore della speranza girava a pieno regime: vedeva il sole, partiva per un’avventura, andava a cercare il padre e Nika. Qui, purtroppo, è preda dell’angoscia. Figurativamente? È il motivo per cui si sprofonda nella Palude della Tristezza ne ‘La Storia Infinita’. Ossia, quando perdi la speranza e inizi ad affondare.
Le frasi nei balloon dei pensieri sono chiare: Saturn è l’unico a notare un dettaglio fondamentale. Bonney non ha realizzato che Luffy è il vettore di Nika, altrimenti la sua gioia schizzerebbe alle stelle e le darebbe una potenza devastante. E questo il Gorosei lo sa benissimo.
Ci ho preso, daje
In pratica?
‘Ogni cosa è possibile quando l’uomo lavora con l’immaginazione.’
– Willy Gallon
Fermi, boni, so cosa pensate. No, non avremo un esercito di Nika nella guerra finale (spero). Kishimoto faceva condividere a Naruto il potere di Kurama già anni fa. Luffy è il vettore di un Dio, Bonney crea scorci di possibili futuri: che hanno tempo ed efficacia estremamente limitati. Disse a Vegapunk stesso – tramutato in bambino – sta tranquillo, l’effetto è solo temporaneo. Da Willy Gallon fino ad oggi, Oda ci dice una cosa semplice, per ottenere la libertà: devi crederci veramente.
E senza la speranza genti, non ci crederai mai veramente. Ecco perché un’atleta alle Olimpiadi deve essere in condizioni psico fisiche perfette, ecco perché uno scrittore soffre l’ostacolo della pagina bianca. Ecco perché chiunque di noi, subissato di problemi: non dà il meglio di se. L’unica cosa in comune nei poteri dei due Nika… è che sono di origine metafisica, ma Bonney è un surrogato che assimila capacità. Luffy è l’originale.
L’energia metafisica di cui parlavano Vegapunk e Robin ha dei tratti che abbiamo codificato ormai da tempo: il suono della celebrazione, le risate, la libertà trovata. Questo è chiaro dal duello con Kaido fino al risveglio del robot di 200 anni prima. E qui subentra la teoria che volevo esporvi.
Zunesha rappresenta la coscienza storica del risveglio di Nika; non ci sono stati tamburi per ben 800 anni. Eppure, il robot si svegliò e si recò a Mary Geoise. Ricordate il capitolo precedente, quando i Gorosei riconobbero il robot? Erano presenti all’epoca, oppure qualcuno fornì loro scritti, disegni accuratissimi, o trasmissioni verbali: dati così incontrovertibili da non lasciare il minimo margine di errore?
Non cambia assolutamente niente, perché in entrambi i casi: la reazione è talmente genuina da sconvolgerli.
Duecento anni prima, poiché Nika non era presente, è possibile che un utilizzatore del Toshi Toshi fosse presente al trattato di pace degli uomini pesce? O nelle vicinanze, o in qualche elemento di trama per ora precluso? Perché, così come i Gorosei hanno una reazione certa e quasi fisica nel riconoscere il robot, potrebbe un possessore del frutto di Bonney, magari un Buccaneer praticante del culto del Sole, o magari un Gigante (vediamo da settimane i giganti essere assolutamente certi del mito di Nika), essere perfettamente conscio del Dio e avere vecchie testimonianze di esso, non potrebbe aver avvicinato la forma di Nika allora tanto quanto Bonney nel capitolo corrente?
Perché spiegherebbe perfettamente due cose:
- Il fatto che, essendo un surrogato, l’energia fu brevissima e il robot si spense a Mary Geoise, a missione incompleta
- Ma soprattutto, come poté attivarsi nonostante Nika non si palesasse da ben 800 anni
Kuma trova la chiesa dedicata al culto del Sole, mentre Ivankov legge un libro chiamato Genesi che menziona la famiglia Nerona. Questo scenario potrebbe collegare efficacemente l’impietosa caccia e damnatio memoriae nei confronti delle D e dei Buccaneer.
Non sono solito sparare teorie a raffica, ma, devo ammettere che questo pensiero mi intriga.
Come al solito vi consiglio il video del Re, un ricercato filo conduttore sulla fantasia che sarebbe piaciuto perfino a Willy Gallon, a voi!
Oltre lo Stige
Spero di avervi intrattenuti, spinti a ragionare e riflettere.
Tutti bramiamo risposte, è naturale, ma non perdiamoci la potenza del momento.
Per gustare questa saga, bisogna fare in passo indietro.
E pensare ad una certa famiglia.
Tra pura fantasia, gag slapstick e commedia nera, Egghead è un inflessibile promemoria di moralità, anche imponendo al pubblico una strana… distanza emotiva. Prima con la tragedia di Ginney, poi con la gentilezza e il coraggio di Orso, e infine, tramite la fede di Bonney. In principio rimasta sola e successivamente derisa da Saturn, la bambina più malevola da questa parte dello Stige, trova in Kuma e Nika il ritratto della fede nell’improbabile, tipica dei bambini, e della meravigliosa innocenza indomabile.
Godiamoci il viaggio, genti
‘Somewhere over the rainbow
Skies are blue
And the dreams that you dare to dream
Really do come true’– Judy Garland, Over the Rainbow
Cenere