‘Now I told you so but you didn’t believe
Now you gotta goal that you didn’t achieve‘– Sugar Ray, 10 Seconds Down
Salve genti, nuova analisi, capitolo 1112: Oda Azzecca garbugli.
Premessa della premessa. Il 1112 non è un capitolo epocale, ma in se per sé mi ha divertito. In apertura ho usato un’espressione che significa fare confusione, comunicare qualcosa in modo poco chiaro. Si usa spesso per indicare una situazione in cui le informazioni sono poco comprensibili. In sostanza, indica una circostanza di disordine.
Oda Azzecca Garbugli, insomma.
Tuttavia, oltre a confermare l’immancabile amore del sensei per i climax ansiogeni, il capitolo attuale, offre diversi punti su cui riflettere. Andiamo con ordine.
E’ il momento dell’Elzeviro
Quo vadis?
Le mini-avventure sono un’opportunità preziosa che si dirama in due direzioni possibili. Idealmente, gli eventi che osserviamo si svolgono (approssimativamente) un mese prima di quanto accade nel presente di Egghead, e questo è interessante. Vediamo una Yamato spensierata e allegra, mentre Momonosuke e Kinemon le parlano seriamente. Tuttavia, è certo che nessuno di loro sarebbe così sereno sapendo che i loro salvatori sono coinvolti in una serie di disavventure come quelle sull’isola del futuro. Ci sono due possibilità:
- Le mini-avventure sono fini a se stesse, ossia, brevi scorci di vita vissuta da un determinato personaggio, sfondo ironico, contesto lineare alla storia del soggetto. Un divertissement di Oda per mostrarci determinati personaggi in una luce inedita.
- Oppure, come nel caso di Pudding o Aokiji insieme a Van Augur, il discorso potrebbe essere una forma di schema per fornirci informazioni interessanti. Insomma, come dico spesso, essendo nell’arco finale, potrebbero essere delle belle variazioni stilistiche per darci una finestra sul mondo.
Adorerei fosse la seconda ipotesi, renderebbe – a mio modesto parere – One Piece ancora più immersivo, aggiungendo eleganza ed efficacia alla forma del discorso. Onestamente, non mi faccio troppe aspettative (diamine, sono ancora follemente curioso di sapere a quale matrimonio partecipasse Shanks in Dalle Tolde del Mondo), così come, in queste tre settimane, non me ne sono fatte per il capitolo corrente. Per fortuna direi, così non ho provato chissà quale cocente delusione. Inutile girarci intorno, per Oda la pausa non equivale al dover soddisfare la nostra curiosità, lui procede con la coerenza della trama. Lo so, lo so genti: è dura, dopo tutti questi anni vogliamo risposte. A volte le virtù diventano vizi, ossia, la capacità di estendere la trama a tempo indeterminato che ha reso OP una vera e propria epopea, ora risulta stucchevole delle volte. Ad ogni modo, il sensei ci ha sempre ricompensati, armiamoci di pazienza.
Quindi, il lavoro di cross-cutting delle mini-avventure potrebbe essere notevole, una tecnica efficace per mantenere linearità e mostrare la complessità delle relazioni tra i personaggi e gli eventi nella storia.
Ai posteri…
Avete notato poi che il capitolo è privo di climax finale? E’ fatto appositamente, perché:
- Manca un minuto alla trasmissione del messaggio
- La posizione di Stussy mi sorprende e non mi convince, come spiegherò nel corso della stesura
- Saturn è a pochi metri dal gruppo di Nami
- Nusjuro sta per ingaggiare il gruppo di Bonney
- Mars è a pochi passi da quel che sembra essere la sorgente della trasmissione
Praticamente? Tutto il capitolo è un climax, e la cosa mi è piaciuta. C’è ovviamente della logica di fondo, siamo già in un contesto iperrealista, le azioni dei personaggi vanno quindi mostrate e spiegate, è narrativamente fisiologico. E visti i protagonisti in campo, il prossimo capitolo dovrebbe essere veramente dinamite. Oda non è di certo Ray Bradbury o Richard Matheson, non raggiunge i livelli di Frederic Brown o Charles Beaumont, ma quando si tratta di suspense: non ha rivali.
E, sapete? Anche se per niente esente da colpe, questa volta tifo per Vegapunk. La sua è una battaglia per la salvaguardia dell’integrità morale. Il problema del popolo è che certe battaglie si svolgono sul piano individuale, e quindi vengono facilmente soffocate sul nascere e cancellate. Il nonnetto, invece, vuole portare tutto questo sul piano collettivo. Nel mondo di One Piece, il Governo Mondiale esercita un controllo simile attraverso la manipolazione delle informazioni e la creazione di una narrazione unilaterale. Lo scienziato rappresenta un elemento di rivelazione e di resistenza contro una forza omogeneizzante, invisibile, per giunta.
Finora.
Signore e signori: cap. 1112…
In senso inverso
‘Nel caos ci sono anche le opportunità’
– Sun-Tzu, L’Arte della guerra
Nusjuro suscita in me grandissima curiosità.
La macchina da guerra a tempo indeterminato non mostra la debolezza emotiva di Saturn, che più volte perde il controllo mettendo in bella vista le sue fragilità (l’odio viscerale verso i Buccaneer, il meschino piacere nel tormentare Bonney, la palese stizza nel capire di essere stato raggirato da Vegapunk). Anche l’efficacissimo Mars è capace di vituperare i suoi stessi fedeli alleati (Lucci si smuoverà finalmente, per aiutare Kaku?), con tanto di sproloqui di superiorità della razza, Warcury poi è un guerriero, e di quelli duri. Ma Nusjuro è oltre. Sono due capitoli che si sposta con leggiadria letale, asfaltando apparentemente tutto ciò che ha davanti. In apparenza, in realtà ha egregiamente liberato il perimetro fornendo appoggio tattico a Mars, per poi puntare decisamente su Bonney.
Pragmatismo e freddezza, due virtù essenziali per un assassino. Non è certo superiore agli altri Astri né diverso nell’indole, ma si distingue per la sua eleganza. Non si riferisce a Bonney come ad un insetto, bensì come una bambina; c’è un certo tocco di samurai in questo approccio, non tanto nei principi, ovviamente, quanto nel controllo impeccabile delle emozioni. Vederlo emergere imponente di fronte alla piratessa è una delle scene più inquietanti mai dipinte da Oda. Il tempo sembra fermarsi e, per un istante, ci troviamo catapultati in un dark fantasy. Una vignetta elegante ed espressiva, con lui privo di occhi e il gigante alle sue spalle, servito con tagli precisi come se fosse stata margarina. La prospettiva ha potenza espressiva, per un attimo ho pensato a La Morte e la Fanciulla di Hans Baldung.
La sua condanna nei confronti di Vegapunk richiama direttamente la decisione dello scienziato stesso: quella di comunicare la notizia sul controllo dei Mark III ad una bambina, intrappolata nel vortice dell’angoscia e della sete vendicativa, quindi instabile, ergo pericolosissima. Non solo è lo Yokai più intrigante, ma è proprio il suo distacco emotivo a renderlo un personaggio così avvincente.
Con un pizzico di ironia, sarebbe un perfetto Benedict di The last action hero. Trust me.
Sarebbe davvero un peccato non assistere a un incontro tra lui e Zoro. A meno che lo spadaccino non perda l’uso anche del secondo occhio, è praticamente impossibile che Shura-boy non noti le peculiarità del modo in cui Nusjuro combatte. Quest’ultimo sfoggia un raffinato Iaijutsu, una tecnica estremamente familiare al pirata, senza dimenticare la foggia dello Tsuba della katana, e soprattutto la sua capacità sovrannaturale di percepire le spade in modo quasi simbiotico, specialmente quelle maledette.
Cosa che poi non è vera, visto le determinati rivelazioni di Kozaburo.
Nusjuro presumo sia l’anello mancante tra Wano e il Governo Mondiale, e Lily ordinò la creazione dei PG incidendo cultura Nefertari, esiste un cerchio che si stringe, quindi aspetto l’incontro tra i due samurai in maniera febbrile. Almeno ci spero, quantomeno.
Perché quelle katane portano la firma di un unico artigiano.
E ora, sono ai due poli opposti della nuova Alba.
Biglietti vincenti
‘Vivere è mantenere vivo l’assurdo.’
– Albert Camus, Il mito di Sisifo
Questa frase sembra il motto di Nika, ma vi assicuro che calza a pennello per quasi la totalità dei personaggi ad Egghead.
La seguente è una parte del capitolo gustosa ed irreale, ma purtroppo è sempre la Marina ad andarci di mezzo. Lo abbiamo detto e ribadito: sono inconsapevoli di attaccare i ‘buoni’ e addirittura una bambina di 12 anni. Questo rafforza in me il desiderio di vedere il messaggio portato a compimento, per osservarne le conseguenze, anche e soprattutto sul fronte dei marine.
Si evince chiaramente quanto Oda ami travalicare i limiti della realtà. Difatti, vediamo il vice-ammiraglio Red King farsi una pensata: ‘Ho un braccio robotico? Benissimo, ora attacco un cyborg INTERAMENTE di metallo‘.
Braccia rubate all’agricoltura, dite voi?
Sì, eccome, rispondo io.
Forte (secondo lui) di un attacco a propulsione degno di Kaiju n°8 (Kafka Ibino insegna), si scaglia verso il membro più imponente della ciurma, riconosciuto pubblicamente come un cyborg, e che lo sta per colpire aiutato dalla forza di gravità (Franky sta palesemente cadendo dall’alto). Il risultato è chiaro. Il cyborg gli sferra il suo Strong Right: e lo sconocchia come una nocciolina, in maniera barbara aggiungerei. Oltre a deformare il già grottesco marine, riduce praticamente in briciole il suo avambraccio meccanico.
E non finisce qui.
Vi invito ad osservare le vignette successive al pugno, totale sui giganti. Nei dettagli, Bonney sta cadendo verso il basso per affrontare Pomsky, mentre di fianco? Franky continua a scartavetrare di mazzate Red King. È pura poesia, non so voi amici miei, ma io questa la chiamo poesia.
Il combattimento di Bonney è altrettanto spassoso.
Ciak, seconda. Stessa trafila: il marine attacca dal basso, mentre lei arriva dall’alto. Nella sua apparente semplicità, questa scena rivela un’umanità sedimentata a più livelli. Bonney chiede al gigante (poi passato a fil di spada da Nusjuro) di prendersi cura di Kuma. Lei, a sua volta, ingaggia Pomsky e con fredda eleganza: lo tocca, trasformandolo in bambino, e gli risponde che suo padre non è un’arma, ma un eroe. E’ bello vederla difendere così Kuma. Parallelamente, Pomsky – dal suo punto di vista – non vuole assolutamente permettere che un pericoloso pirata possa gestire una simile arma. Se devo essere sincero, però, mi ha colpito la reazione di Guillotine quando vede (percepiamola dalla sua prospettiva) un pirata colpire senza pietà un bambino. Eccallà.
Allora esiste questa percezione nel manga e soprattutto nella saga, ossia quella di quanto sia raccapricciante usare violenza su un bambino. L’autore ci sta dicendo di esserne consapevoli. Certo, la scena fa ridere ed è paradossale; quello colpito è un marine tempratissimo, Guillotine sa bene che è un uomo adulto. Ma questo conta poco, anzi, amplifica le mie aspettative. Se sussiste una reazione simile, ossia reagire istintivamente e con sdegno alla vista di un bambino percosso (sapendo o meno che in realtà sia adulto, è ininfluente), cosa succederà dopo la dichiarazione di Vegapunk?
La reazione di Guillotine, nella sua semplicità, ci ricorda la vera anima della marina. Quella della collera verso la malvagità, le parole di Guillotine condannano il sadismo verso chi è inerme, spero fermamente che le dichiarazioni di Vegapunk rivelino l’età di Bonney. Così scopriremo chi sono realmente i ‘buoni’ e chi i ‘cattivi’.
Dimenticavo, l’espressione da ‘chi me l’ha fatto fare‘ di Pomsky appena mutato in infante: è da oscar. Ve lo dicevo, è la sagra dell’assurdo.
Arriviamo a Yoke e Mars, devo ammettere che questi due infami hanno il loro fascino, e lavorano bene insieme. Abbiamo delle conferme succulente:
- Quel che dice Yoke, ossia poter sapere o dedurre le scelte di Vegapunk è vero, e per due motivi: A) un individuo rimane lo stesso individuo, se io volessi pensare a come iniziare a scrivere questo articolo, saprei benissimo – non le parole, dettaglio importante – l’approccio e lo schema di pensieri che un mio eventuale clone seguirebbe, lo stesso dicasi se il mio clone dovesse fare lo stesso con me; B) il tutto è confermato da una realtà assoluta, Vegapunk trasecola nel capire di essere stato tradito da un suo stesso clone, quindi non riteneva di dover prendere precauzioni. Il motivo è semplice, chi tradirebbe se stesso?
- Tuttavia, questo non spiega tutto. Nel video con Vegapunk, ci sono Pithagoras e Shaka. È interessante notare che a Shaka hanno sparato in testa, mentre Pithagoras è stato finito da S-snake, e Vega è moribondo. In pratica, sono esclusi, guarda caso, proprio coloro che compaiono – finora – nella registrazione e che sanno per certo quanto sia sovversiva. Il punto è che sembra che Yoke sia all’oscuro del video (sono mesi che spiffera tutto al GM, figuriamoci se non gli diceva anche di questo), mentre Vegapunk non aveva motivo di mentirle (scopre il tradimento assolutamente dopo). Questo aspetto è decisamente vago, anche perché non abbiamo visto reazioni né commenti in merito da parte di Edison e Lilith (anche loro non presenti nel video).
Insomma, il capitolo è volutamente disordinato. Forse Vega ha registrato di fretta il video, magari per sospetti verso il GM. Questo potrebbe spiegare la telefonata di Shaka a Dragon sul proseguimento degli obiettivi. Inoltre, Vegapunk potrebbe aver scelto i due satelliti più indicati per la registrazione del video per due motivi: A) informare tutti gli altri con calma, ma poi è stato travolto dai Mugi e dalla Marina; B) limitare l’onere della pericolosità del messaggio al minor numero di persone possibile, quindi per puro caso ha escluso anche il traditore.
Comunque, a Mars non gliene può fregare di meno e inizia a distruggere tutto in parti uguali: è un tipo ordinato lui. Yoke non la prende bene per niente e, con un atteggiamento a metà tra il servile rispetto e ‘ma lo vedi che sei deficiente?!‘ alla Aldo, Giovanni e Giacomo, cerca di far ragionare il Duffy Duck degli Inferi. Ci sono vari reparti, tra cui produzione armi e Power Plant, ed è proprio questo che ferma l’Itsumade, che le intima di trovare l’origine del segnale, essendo Vegapunk lei stessa in tutto e per tutto.
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Yoke è un personaggio complesso, il cui desiderio principale sembra essere quello di sopravvivere e preservare la conoscenza creata. È la prima volta che si esprime con l’intensità di una persona di scienza, e mi piacerebbe sentirla parlare delle ragioni del suo tradimento. A parte qualche frase pragmatica o minacciosa, il satellite è un personaggio intrigante. In lei risiede la volontà di essere l’unica mente geniale, o quantomeno di essere importante. Mi chiedo se il suo comportamento sia alimentato dal risentimento o dalla malvagità. Yoke è un entità sorniona ed inquietante, che sin da subito e nel corso del tempo diventa una sorta di seducente intrattenimento, prima un banchetto dell’apatico, poi una distrazione che alimenta l’indifferenza verso le proprie colpe. Forse è proprio questo che l’ha fatta degenerare: un Vegapunk con grandi aspirazioni e sogni, relegato al ruolo di mero strumento, utilizzato solo per scopi banali come mangiare, passeggiare e sopravvivere.
Oppure è malvagia di suo, e buona notte al secchio. Chissà se ne sapremo di più.
Le due frasi con cui informa Mars sono significative. Nell’ammissione di non poter più sbagliare, indica la volontà di diventare un drago celeste, chiaro che essere intoccabile e ricchissima sia l’ideale per lei. Successivamente, la vediamo sorridere mentre parla di una delle invenzioni più recenti: il nuovo lumacofono di trasmissione. Anche se per pochi istanti, si percepisce la sua gioia nel costruire e scoprire, il suo puro interesse per la scienza. Mi viene in mente una dichiarazione di Eminem, durante un’intervista qualche anno fa. Ci rifletto su mentre penso a Vegapunk che coinvolge solo una parte dei satelliti, i marines sdegnati e oltraggiati per azioni che in realtà stanno commettendo loro stessi, l’ipocrisia dei Gorosei e la pazzia di una mente geniale.
‘La vita è una sagra dell’assurdo, e noi siamo tutti biglietti vincenti.‘
Aveva ragione Eminem.
Chi di Haki ferisce…
‘Il mondo è davvero pieno di pericoli, e in esso ci sono molti luoghi oscuri; ma c’è ancora molto di giusto.’
– JRR Tolkien, La compagnia dell’anello
Vegapunk può veramente essere stato incauto nel processo di allestimento del messaggio? Mi spiego meglio. Chiaramente – parlando con Shaka e Phyta – considerano come escludere un possibile intervento esterno atto all’interruzione del video, e fin qui ci siamo. L’ipotesi è rafforzata dal non sapere che razza di demoni sono i Gorosei, ignorare che una mente antica (Imu, ovviamente) tira le fila nell’ombra, ma, sapendo comunque con chi ha a che fare, può aver perso tutto alla leggera, contando solo su un ripetitore coperto dal Frontier Dome? (che ormai stanno oltrepassando tutti, manca solo nonna Pina e le famigerate tagliatelle).
Certo, non sapeva di Yoke, ma in qualunque circostanza sapeva bene con chi aveva a che fare, e di avere solo una possibilità da giocare. Il lumacofono trovato da Mars è quello descritto da Yoke, a forma piramidale, difatti il Gorosei commenta la sfortuna dello scienziato. Qui verte tutto:
- E’ il lumacofono in questione?
- Un messaggio universale è stato veramente affidato ad un unica sorgente e ripetitore?
- Niente e nessuno è a guardia di un simile baluardo della verità?
Vegapunk non ha esitato ad andare contro il Governo Mondiale mentendo ed agendo, pur ritenendo Nika una leggenda, pur all’oscuro dei piani di Yoke, il nonnetto qualcosa – grazie al coraggio di Kuma – la sa, e molto bene. Il Governo Mondiale di One Piece detiene un’enorme autorità globale, e la sua influenza si estende attraverso la Marina e la gestione dei media. La popolazione, invece, è una mosaico di individualità, con pirati, rivoluzionari e cittadini comuni che cercano differenti scopi e valori. In questa diversità, Vegapunk sa che deve emerge una lotta tra la visione del Governo Mondiale e le aspirazioni di libertà e giustizia della popolazione.
Qualsiasi siano le dichiarazioni specifiche, stiamo parlando della stessa mente che ha superato e reso insignificante un individuo del calibro di Saturn. E ora, torniamo alla mia dichiarazione iniziale su Stussy. Ricostruiamo tutto lo scenario. Mars avverte la presenza del lumacofono, quindi è ovvio che avvertirebbe anche quella di Stussy e Kaku, ma li ignora palesemente. Lo fa per lo stesso motivo per cui non ha coinvolto Jinbe e Zoro, chiedendo invece immediatamente un rapporto a Lucci. La sua missione è chiara: distruggere la sorgente del segnale, tutto il resto è secondario, non ha alcuna importanza.
Ricordate la reazione di Lucci quando ha realizzato che quel mostro era un Gorosei? Bene, la Cp-0 è una sorta di compagnia ombra, un gruppo di assassini specializzati autorizzati dal governo. In contatto intimo, ma non sanno niente, e non possono chiedere. Eppure è proprio da loro che iniziamo a sentire termini come ‘raccapricciante’ e ‘grottesco’ riferiti alla mutazione dei Gorosei. Questo si accoppia bene con la dichiarazione di Jinbe riguardo al loro Haki, definito ‘innaturale’. Insomma, sia i buoni che i cattivi avvertono la loro esistenza come qualcosa di anormale e contro natura, come se fossero incarnazioni stesse della malvagità. Una percezione comune, che si prova a pelle.
Nel cap. 1072, le dichiarazioni di Vegapunk su Stussy mi avevano fatto sperare in un piano evolutivo o un significato più profondo
‘Anche se il mondo non è pronta ad accettarla, lei è indubbiamente umana… Che grande passo… verso la pace nel Mondo!’
A quanto pare invece deve restarci secca.
E fa tutto da se, per giunta. Inflessibile per vent’anni è stata – di sua iniziativa, non richiesto dai satelliti – una spia nell’intelligence nemica, per poi intervenire ad Egghead e ora… Immolarsi di sua sponte per la causa?
Non me lo sarei aspettato. È logico che veda Vegapunk come un padre, ma analizzando le sue parole emerge qualcosa di più profondo, soprattutto nell’ultima vignetta che la raffigura. La spia non osserva Kaku, il suo sguardo non è più rivolto verso l’alto. Stussy sta guardando aldilà, verso un sogno, un’idea, ed è sicuramente quella del padre putativo. Basilarmente, il suo obiettivo è disattivare la barriera nel momento in cui la Sunny oltrepassa il FD; la sua missione quindi è sacrificarsi per far sopravvivere lo scienziato. Solo questo, salvare suo padre. A meno che non vi sia un elemento esterno di trama a noi sconosciuto (cosa sappiamo con certezza? Solo che tra lei ed Egghead non ci sono stati rapporti per ben 20 anni), questa è semplice gratitudine e voglia di abbattere un sistema marcio.
Vegapunk, nonostante la sua dubbia statura morale, gode di un assoluto rispetto da parte di Sentomaru, Stussy, e ora gli stessi Mugi, non esiste una chiara condanna da parte dell’autore nel tacciarlo di malizia, codardia e moralità grigia forse, ma mai malvagità pura. Ecco cosa succede quando il gusto personale cozza con la trama reale, mi aspettavo che Stussy fosse un principio, non un epilogo. Ovviamente con Oda tutto è in divenire e capire. Ad ogni modo, la spia è una prova definitiva e incontrovertibile – allo stato attuale, intendiamoci – che un clone puro non viene influenzato dalla personalità derivativa (i Rocks), che gode totalmente di libero arbitrio e sa scindere le proprie azioni in base alla propria coscienza. Esattamente quel che sarebbero i Seraphim senza il chip di comando, il che li rende ancora più inadatti come nemici finali. Uno shonen non fa passare il messaggio di bambini costretti a combattere contro la loro volontà, il pubblico non potrebbe provare empatia per un frangente simile. Un villain deve avere volontà propria (mia opinione personale, intendiamoci).
Rimane da considerare la situazione bellica. Luffy sembra maggiormente in sintonia con il G5 e ha ormai capito che va a gonfie vele; se vuole combattere, deve fare scorta di cibo. Non sembra avere pericolosi contraccolpi nel suo utilizzo, visto che appena mangia qualcosa torna fresco e monolitico. La cosa sempre più sconcertante è l’haki dei Gorosei. Il capitano ha, dopo essere crepato e averle prese all’inverosimile, tenuto testa a Kaido senza ricevere effetti debilitanti per la durezza del soggetto. E parliamo di Kaido, sulla carta il guerriero più potente di One Piece. Allora, Luffy prova dolore lì dove gli rimangono attecchite le fiamme di Warcury, ma il trauma trasmesso alla mano – che vibra visibilmente – è per la durezza dello Yokai, lo dice il capitano stesso.
Essendo di gomma, di solito non prova dolore se non è coinvolto l’haki (come dimostrato da Garp e Kaido). Anche se il suo pugno ne è imbevuto, non abbiamo visto traccia di esso sui Gorosei (a parte i fulmini neri e le emanazioni vaghe). Anche se non c’è una traccia visibile, l’unico modo per proteggersi dall’haki è usarlo a propria volta. Abbiamo visto molti scontri di volontà, come nella lotta contro Vergo, che dimostrano quanto sia importante l’ambizione. Tuttavia, sembra esserci un potere sconosciuto in gioco, forse qualcosa di antico. Potrebbe provenire da Imu, oppure potrebbe essere correlato agli Astri e alle loro capacità extra Zoan. C’è un elemento misterioso che richiede ulteriori informazioni, perché posso comprendere e ipotizzare un’apparente invincibilità, ma non la sconfitta di Luffy in uno scontro di volontà.
In chiusura, mentre Luffy e i giganti affrontano Ju Peter e Warcury, i due restanti gruppi vedono arrivare Saturn e Nusjuro. Come sappiamo, nessuno di loro può competere con avversari simili. Con due fronti aperti, la cosa più logica che mi viene in mente è che Sanji e Zoro intervengano (occasione principe per un incontro Nusjuro-Zoro boy). Sono gli unici in grado di affrontarli anche se solo per un breve periodo, considerando che nemmeno Dorry, Brogi e Nika riescono a bloccare o buttare giù uno di loro. Tuttavia, entrambi sono stanchi e feriti. Sarà il robot a ridefinire l’esito del combattimento? Potrebbe esserci una rovinosa fuga, durante la quale sulla Sunny si recupera man mano tutti i membri della ciurma. È importante ricordare che il robot non riguarda solo la forza per combattere, ma anche altre vie potenzialmente utili, perché il Coup de Burst non sarà sufficiente per raggiungere il mare, come ci ricorda il buon Usop. Ringraziando il Cielo, la settimana prossima non c’è pausa.
Come sempre vi ricordo il video del Re, con la solita ironia, vi regala ben 23 minuti di analisi e teorie, a voi!
Per aspera ad astra
Spero di avervi intrattenuti, spinti a riflettere.
In apertura ho parlato del ricordo della vera anima della Marina. Ma ricordiamoci anche quella della popolazione. Perché la tragedia più beffarda è: che entrambi i fronti sono vittime.
Egghead ha un non so che di Pulp.
E’ come un revolver scarico sparato nel buio della notte, con Oda che prende di mira la discriminazione con la precisione di un cecchino. Nonostante le lunghe attese, amo questo del sensei, armato di chine, pennini e pennelli dal 1997, riesce – con pochi colpi di bianco e di nero – a costruire un mondo, scolpirne il volto, fotografarne l’anima.
Godiamoci il viaggio, genti
‘10 seoconds down
Remote, remote control‘– Sugar Ray, 10 Seconds Down
Cenere