‘The final countdown…
It’s the final countdown’– Europe, The final countdown
Salve genti, nuova analisi, capitolo 1109: a che ora è la fine del mondo?
Point of view.
Dopo aver letto il capitolo, ho sperimentato un lento ma progressivo distacco post-hangover dalle mie facoltà mentali. Ero annebbiato. Il 1109, diversamente dagli ultimi, non è ricco di informazioni. Non risponde a nessun quesito. Non vediamo duelli che chiariscano poteri o capacità antiche. Peccato che, in termini di trama orizzontale, questo capitolo sia una vera e propria mazzata termonucleare.
Dopo la caduta di Troia, Enea ha perso la sua patria, ma questo lo ha condotto a intraprendere un viaggio epico che ha plasmato il suo destino e portato alla fondazione di Roma. Noi siamo come Enea: convinti di aver perso qualcosa di importante, ci troviamo invece in rotta verso un evento senza precedenti. L’anamorfica dichiarazione di Vegapunk era già ai limiti dell’assurdo e avrebbe cambiato tutto. Ma ora, con la presenza dei Gorosei? La portata di questo gesto esploderà come una palla di fuoco che brucia attraverso le pagine. Diamo immediatamente contesto a questo frangente.
E’ il momento dell’Elzeviro
L’ombra dell’attimo
Non vi indorerò la pillola, è veramente seccante il continuo posticipo di un evento di tale portata, inizio a sentirmi come una persona dispersa nel deserto, arsa dal sole e flagellata dalla sabbia, costantemente attratta da un’illusoria oasi di fresche palme e acque limpide. Tuttavia, ogni volta che mi avvicino, svanisce nel nulla solo per riapparire dieci metri più avanti.
Questo il pensiero del lettore che è in me; tuttavia, il recensore deve rivolgersi al pubblico con il distacco obiettivo consono ad un articolo. La realtà dei fatti è diversa, e quello che Oda sta facendo nel 2024 è esattamente ciò che Francis Scott Fitzgerald fece nel 1925 quando scrisse e pubblicò Il Grande Gatsby. Oltre al riquadro narrativo definito nel flashback Buccaneer-Nika, entrambi gli scrittori utilizzano la tecnica del build-up. In questo contesto, l’autore prepara il terreno per un grande evento, posticipandone la realizzazione attraverso una serie di dettagli, indizi o situazioni sconvolgenti. Quindi, ognuno ha il diritto di vivere One Piece come gli pare, sacrosanto. Il sottoscritto ha deciso di gustarsi ogni singolo evento e frangente, e non lo dico nella trita e svilente ottica de ‘l’attesa è essa stessa il piacere‘. Proprio no. Piuttosto, nell’intuire che avremmo pagato oro per vedere un Gorosei in azione, ora li avremo tutti e cinque: l’inferno è alle porte.
Fitzgerald creò il build-up attorno al personaggio enigmatico di Jay Gatsby e alle feste sontuose nella Long Island degli anni ’20. L’attesa è giustificata dalla rivelazione della vera identità e delle motivazioni di Gatsby, portando a un’analisi più profonda della società dell’epoca. L’obiettivo è creare suspense, attirare l’attenzione del lettore e rendere l’impatto dell’evento ancora più significativo quando finalmente si verifica.
Può piacere, può non piacere, lo comprendo, ma chestè.
Solo la comparsa di Saturn, ha contestualizzato:
- La natura luciferina e totalmente aliena dei celesti, messa in dubbio e a volte scambiata per una parvenza di umanità, da sempre. Di umano dimostrano solo i lati meno piacevoli: rabbia, rancore, meschinità
- Un range di poteri totalmente inedito, che strizza l’occhio a qualcosa di incredibilmente antico, ma di radice moderna
- La definitiva e tangibile paura che mina le basi dello strato socio-politico di One piece. La cara vecchia verità. Un timore tale da rinunciare agli immensi vantaggi e ricchezze garantiti da Vegapunk
I cinque dovranno esprimere le loro opinioni, condividere parte dei loro pensieri. Non si tratta tanto di rivelare la verità assoluta (il vero Vaso di Pandora rimane Laughtale, quanto svelato da Vegapunk è solo un aperitivo), ma di ottenere un ulteriore sguardo sul lato oscuro del Governo e sulle sue sinistre intenzioni. Una cosa è la divulgazione scioccante di Vegapunk di fronte ai giganti e alla Marina.
Tutt’altra il confronto con i Gorosei al completo.
Vale la pena aspettare? Per me sì, genti. Il vostro affezionatissimo vuole assaporare ogni singolo istante.
Egghead, con i suoi alti e bassi, è una combinazione di elementi drammatici e comici, con personaggi ben delineati e un’attenzione particolare alle sfumature psicologiche. In questa piccola Odissea tecnologica, l’ineguaglianza sociale si svela come una belva feroce, e l’autore non la tiene in gabbia. Una certa dichiarazione ci promette fin d’ora un giro sulla montagna russa dell’iniquità, con Vegapunk come macchinista che spinge i confini della rivolta e della denuncia sociale.
Signore e signori: cap. 1109…
Anarchia via etere
‘Chi non ha abbastanza coraggio di correre dei rischi non compirà nulla nella vita.’
– Muhammad Ali
Sentito, Dragon? Ok ok, basta meme sul rivoluzionario (in cui nutro parecchia fiducia, in realtà). Tornando alla ritualità degli input possibili, risaliamo al volume 107, capitolo 1078. Quando Yoke spara a Shaka-boy. Nel messaggio vediamo chiaramente quest’ultimo e il bel faccione di Pithagoras, ergo non è recente. Come in ogni saga che si rispetti, abbiamo a che fare con un countdown, ma stavolta è diverso, i mugi sono lì per resistere e fuggire. L’acqua è alla gola del Governo. E questo dipinge uno scenario oltremodo interessante.
Il messaggio passa attraverso i lumacofoni, studiato ad arte come rete di trasmissione opportunamente adibita dalla Marina stessa. In sequenza, abbiamo:
A) La Marina affronta il problema come una procedura standard. Nel capitolo precedente, il vice ammiraglio Guillotine (probabilmente il personaggio meglio riuscito di Oda, una spanna sopra chiunque, ehm… chi segue le nostre live capirà la gag) ha definito Vegapunk un traditore da arrestare, quindi i marine considerano (giustamente, per logica) pericoloso qualsiasi intento dello scienziato. Questo ci riporta alla semplicità del male, dove i difensori della giustizia risultano essere burattini inconsapevoli.
B) Ho apprezzato la panoramica su Dressrosa, un luogo tutto tranne che casuale per una trasmissione di resistenza. Nella memoria dei cittadini è impresso a fuoco il dominio di Doflamingo; non ci sono esempi migliori come contesto di insurrezione. È importante ricordare che il resto del mondo potrebbe aver ricevuto la notizia dei Mugiwara come salvatori, ma la popolazione è stata testimone diretta degli eventi. Ha visto i pirati combattere, e lo scontro di Luffy è stato praticamente un’estensione pubblica del Colosseo. Gats ha rassicurato la popolazione, dicendo che, nonostante la diffidenza generale verso i pirati, stavano combattendo per loro. Dressrosa conserva due ricordi indelebili: l’ammenda pubblica di Fujitora per le colpe del Governo e i festeggiamenti in onore dei pirati che sono riusciti a fuggire. Dopo l’articolo di Morgans, tutto il pianeta sa che i Mugiwara sono lì e che Luffy ha ‘rapito’ Vegapunk, ma, avete notato la reazione dei cittadini?
‘Portate i lumacofoni video!! Installate lo schermo!! Muovetevi, abbiamo solo 10 minuti!!
I cittadini di Dressrosa sono già sintonizzati sulla frequenza ‘ribellione’.
C) Vorremmo sollevare le implicazioni di Foosha? Luffy presenta un buco temporale di ben otto anni nella sua storia, un periodo di tempo del quale non conosciamo nulla. In modo interessante, il taglio visivo non coinvolge una Makino empatica o una Dadan preoccupata, ma Woopslap. Proprio lui, che aveva enfatizzato in modo ambiguo il destino di Luffy, la stessa persona che sembra non contrastare, ma temere le azioni del giovane pirata, e non perché le consideri dannose per la società. Woopslap manifesta sempre un certo atteggiamento di preoccupazione, come se temesse che Luffy possa disturbare certi equilibri. Come Kureha, è uno di quei personaggi anziani che detengono conoscenze o frammenti di informazioni. Sembrerebbe che il sindaco tema per il proprio villaggio, poiché accettare la netta imposizione di non osare indagare sul passato è una cosa, ma ritenere che sia giusto è tutt’altra faccenda. Il fantasma delle rappresaglie del Governo è ben presente nelle menti di tutti, con il Buster Call sempre dietro l’angolo. Chi può dire, magari un giorno il pavido e tirchio Woopslap ci dirà qualcosa in più su Luffy o, quantomeno, sul passato.
D) Water 7 sembra essere gettata lì per caso, ma io non credo. L’isola è l’emblema della guerra dichiarata al Governo Mondiale, e Iceburg potrebbe sembrare assonnato qui, ma non lo sarà certo dopo la rivelazione di Vegapunk. Da ragazzo, ha vissuto e subìto moralmente gli eventi legati a Tom e sa perfettamente come agisce la CP. In quanto ennesimo politico influente, è testimone della vera natura dei Pirati Cappello di Paglia e della loro bontà intrinseca. ‘Cosa vuoi che sia‘ dirà qualcuno, è solo un cittadina.
Una cittadina dove fu costruita Pluton.
Il che crea uno squisito parallelo espanso: come sappiamo, i Nefertari fecero inserire nei Poneglyph l’ubicazione di Pluton nel paese di Wa, generando un doppio collegamento Alabasta-Wano. Personalmente, come sostengo da mesi, mi piacerebbe da matti se fosse stato Joy Boy a mettere in comunicazione le due casate. Questo crea una situazione topica, perché essendo anche Bibi in ascolto, il parallelo tra Water 7, Alabasta e Wano ha senso e logica d’essere.
In divenire, ovviamente.
E) WEJ, da dove comincio qui? Bibi è una D latente (ogni volta che lo scrivo, mi corre un brivido lungo la schiena). Morgans-boy, beh, l’Arlecchino anarchico era già in azione ai tempi di God Valley: questa occasione l’aspetta da anni. Cosa pensiamo finora? Che VP abbia informazioni sul Regno Antico, ma di certo non su Imu. Sapere della sua esistenza equivale a firmare la propria condanna (avete presente Wapol? Ecco). Al massimo lo scienziato – a mio parere, intendiamoci – può essersi imbattuto in un libro che alludeva ad una certa famiglia (come Emporio), o un trafiletto che ipotizzava in maniera più o meno diretta. Imu ha coperto bene le proprie tracce. Ma qui abbiamo Wapol assieme a Morgans, come ben sappiamo, codesta miscela è esplosiva. Per un semplice fatto, colui che scriverà articoli al vetriolo sul GM ha la possibilità e la testimonianza diretta di chi siede sul trono. Al contempo abbiamo la nuova Regina di Alabasta, Cobra è stato abbastanza lungimirante da farle ricevere (ora o prossimamente) l’origine della sua stirpe, notizia di essere una D latente? Questo trittico di personaggi ha un potenziale semplicemente sconvolgente. No, Oda non ci sta mostrando soggetti a caso, ma i fili che portano al detonatore.
F) West, South, Nord Blue. Quel che sembrano frasi di circostanza non lo sono affatto, sono un coro unico di stima e rispetto verso la mente più geniale del secolo corrente. Questo suggerisce che la reputazione di VP dovrebbe fungere da garante di fiducia per le popolazioni di queste regioni. Non tutti potrebbero credere alle sue affermazioni; alcuni potrebbero persino considerarlo pazzo. Tuttavia, un singolo rivolo non può cambiare la corrente, ma tanti, prima o poi, romperanno l’argine. Un dettaglio narrativo notevole è la frase ‘è lui che illumina il mondo‘. Questa non è solo una dichiarazione di stima fine a sé stessa, ma rappresenta una dimostrazione appassionata di fiducia nel progresso e nella figura illuminante di VP.
I Gorosei, beh, iniziamo col chiederci: i membri possiedono una sorta di connessione telepatica innata? Vediamo i cinque astri riunirsi sempre in una stanza per parlare e stabilire qualsivoglia termine procedurale. Non conosciamo bene l’estensione dei loro poteri e soprattutto quelli di Imu. Abbiamo però certezza che vi sia uno spiraglio di capacità particolari e inedite (grazie agli eventi di Egghead), Luffy non è una cima, ma finalmente anche lui si accorge che Saturn non ha neanche un graffio. Esploriamo alcune possibilità:
- Estensione di Imu: è il monarca segreto a garantire il contatto tra i Gorosei? In tal caso, per logica, almeno uno di loro dovrebbe essere presente sul posto, fungendo da antenna. Un frangente facilmente smontabile, considerando che Saturn è presente per la sua qualifica di ‘Dio della Scienza’, oltre che chiaro precursore dell’intero calvario di Orso e del controllo di Vegapunk, quindi, quel cerchio deve chiudersi. Sempre per logica, Saturn serve come catalizzatore fisico per l’evocazione. Altrimenti… quante decine di eventi, di grandi o piccole dimensioni, avrebbe potuto sventare il GM con un teletrasporto automatico e senza soluzione di continuità? Innumerevoli. Quindi, per ora, rimane uno scenario pratico: Saturn parte alla volta di Egghead per fare l’inventario mentre un ammiraglio firma l’omicidio eccellente. La sua presenza è presto spiegata, considerandosi (e fallendo miseramente) l’unico dalla mente così elevata da non essere raggirabile da VP. Quindi, a prescindere dalla paternità del potere, Saturn è lì per assicurarsi che non esistano residui del Regno Antico. Non sapeva nemmeno che i Mugi fossero lì, era una questione di ‘sicurezza nazionale’: ovviamente solo per il vertice dei Celesti.
- Estensione di un Astro: il potere appartiene ad un Gorosei, che ovviamente ha bisogno di un ‘vettore’ sul luogo. Questo dovrebbe mettere da parte le ipotesi Gorosei=estroflessioni di Imu. In primo luogo, trovo paradossale che Oda crei la stessa parabola fantasy due volte, per non parlare del fatto che avvenga nella stessa saga. I cinque hanno tratti unici, così come i Satelliti di VP, ma questi ultimi hanno tutti in comune la stessa passione smodata per la scienza, nessuno escluso. Perfino Yoke, adibita al riposo e i bisogni fisiologici, sogna di essere l’unica mente geniale. Solo nel discorso del testare il Mother Flame su Lulusia: Imu è l’unico a zittire tutti testandolo sull’isola e non nel mare. Inoltre, Saturn è una creatura vivente; lo abbiamo visto perdere arti e sanguinare, mangiare salsicciotti nella rotta verso Egghead: un feticcio potrà anche sanguinare, ma di certo non mangiare. Questo per dire che sono individui singoli con poteri singoli. Lo sguardo (quello che attira-respinge-comprime) sembra un potere dell’Ushi-Oni. Mancano all’appello l’evocazione e la rigenerazione innaturale. Che forse, gli astri abbiano la capacità di estendere una data facoltà anche a distanza… tramite il potere di uno di essi? Ossia, uno di loro ha la capacità di cura, un altro la telepatia, praticamente, i restanti a MJ usano le loro capacità Zoan extra su Saturn?
Diamine, questo si spiegherebbe il surplus di poteri che non capiamo. E’ un tantinello paradossale: ma in OP abbiamo visto di peggio. Molto peggio.
La conversazione in sé, personalmente credo che avvenga solo tra i Gorosei. Non costava niente disegnare Imu in una vignetta, o almeno Oda avrebbe indicato maggiore deferenza nella voce dei cinque astri, e una netta imperiosità nei dialoghi di Imu, certamente più consona alla sua immagine. Devo dire che il dialogo in certi punti rasenta la schizofrenia, tanto è surreale. Va benissimo la partenza, i cinque allarmati dalla trasmissione del messaggio, perfetto. Il collegamento è evidentemente telepatico-comunicativo, difatti viene chiesto a Saturn l’epilogo di Vegapunk. Qui si va mentalmente a Mirabilandia quando capiamo che un killer (forse) secolare, dotato di poteri soprannaturali, pensa che dovrebbe essere morto. Tanto che Mars risponde con un iconico ‘mmmmmmmmmh‘, per fortuna Nusjuro ha sale in zucca e capisce che proprio la dipartita è stata l’innesco del messaggio. Difatti, all’inizio del capitolo abbiamo visto il monitor cardiaco emettere un fisso ‘biiiiip’, proprio ad indicare che la programmazione era stabilita con quella dinamica.
Warcury fa dei ragionamenti quadrati, precisi, poi si ritorna a Gardaland, ossia la mente di Ju Peter, dove Prezzemolo fa felice delle capriole. Si, perché il genio dice ‘non capisco cosa voglia fare’, sono 800 anni che date una caccia all’unico frutto che può minare le basi della vostra società, chissà da quanto compite stragi e stermini in segreto, epurando popolazioni intere affinché la società non possa intuire la realtà del mondo in cui vive, condannate studiosi innocenti a Buster Call che eradicano anche l’anima, perseguitate l’ultima archeologa, avete condannato Vegapunk perché ha fatto scoperte sul Regno Antico. Ju Peter, bello di papà: veramente non ci arrivi?
E’ come se la Santa Inquisizione fosse stata guidata da Ale e Franz: che interpretano Gin e Fizz.
Bontà Divina, che sia il Regno Antico, Nika o qualsivoglia soggetto, proviene dallo scienziato che avete deciso di uccidere, e che ha appena declamato: ‘sto per rivelare la verità su questo mondo‘. Imu non staziona nella stanza delle farfalle per sfuggire allo sguardo dei soldati, lo fa perché se sta troppo con i Gorosei sbrocca. Ecco la verità. Comunque, Ju Peter si salva in calcio d’angolo, perché è ottima l’osservazione sull’impossibilità di annullare la trasmissione, in quanto nel perimetro del Frontier Dome.
L’unico che può oltrepassare quella barriera è Kizaru-boy. Mooolto interessante, per il momento non aggiungo altro. Conoscete in maniera dettagliata le mie idee in merito, non vi ruberò tempo prezioso quindi. Vediamo chiaramente gli unici gesti del Marine nel capitolo, è si stremato dopo il colpo di Nika, ma continua a coprirsi gli occhi e comportarsi come una persona annichilita mentalmente. Che odia quel che sta perpetrando.
I rivoluzionari, allora, concedetemi di essere organico nell’esposizione; pertanto, tratterò il loro scenario nel paragrafo in chiusura. Devo fare un discorso più ampio e specifico.
Il capitolo si configura come un’egregia rappresentazione di suspense alternata, un autentico elogio al disordine. L’intricato susseguirsi degli eventi ha visto la ciurma minacciata da un Gorosei in fase di risveglio, uno tra i più potenti ammiragli e una flotta in vena di Buster Call, capeggiata da una serie di vice-ammiragli. Successivamente, la situazione ha subito un ribaltamento repentino, una girandola vertiginosa di vitalità composta dai Mark III e i Giganti, entrambe frange dedite a demolire le forze della Marina, sia via mare che via terra. Adesso, in uno sciccoso sfoggio del grottesco, ci apprestiamo a ricevere la visita dei 5 astri. Praticamente, Egghead ha una durata simile a Zou, con un finale degno della battaglia di Onigashima, ma con molti più risvolti devastanti.
Clash of Titans
‘Il Signore ride di lui,
perché vede che il suo giorno sta per arrivare‘– Salmo 37:13
Luffy non è un fine pensatore, a volte ha comportamenti infantili e quasi egoistici, ma… Dio quanto lo amo. Come eroe, la sua poetica si eleva con chiarezza al di sopra del genere shonen coevo.
È il caratteristico atteggiamento che mi emoziona, tipico di Naruto, Tanjiro Kamado, Gon, Ichigo, Kenjin, Jin-woo, Saitama.
Più la situazione è critica, più l’avversario è un demonio, con maggiore determinazione i soggetti citati lo guardano dritto negli occhi e dicono: viecce.
Il dilemma qui è che Saturn non subisce danni, anzi, riesce a contrastare con notevole efficacia gli attacchi del capitano. A volte, Luffy in G5 mi fa riflettere. È infastidito dall’invulnerabilità del Gorosei come un Dio capriccioso o realmente non riesce a fargli niente? Ovviamente è la seconda, la risposta corretta. Luffy ha sempre una piena consapevolezza; il suo istinto primario è mantenere fede alla parola data, quindi salvare tutti, compresa Bonney. A volte mi chiedo se il risveglio di Luffy non sia stato… diciamo forzato. Deve ancora raggiungere la piena sintonia con Nika? Ovviamente non sappiamo minimamente se esista una reale coscienza dei frutti (anche se sembra proprio così, e ne sarei felice), se uno di essi sfugge per 800 anni ad una certa fazione per poi prediligere un dato individuo: una minima forma di pensiero critico la deve pur avere. Potrei capire che il DNA possa essere programmato per provare attrazione o repulsione per dati soggetti, ma ammetto che mi mancherebbe un po’ la poesia della faccenda. Preferirei che in essi, oltre al logico DNA (bisogna pur trasmettere il potere, in una maniera pratica e fisica), albergasse lo spirito della creatura di cui si diventa vettore.
Inoltre, senza l’intervento di Nika nello scontro con Kaido, il buon Luffy avrebbe perso la vita. Quindi, in un certo senso, la divinità ha scelto di salvarlo. In qualche modo, è stata costretta a rilasciargli il potere, una decisione che non aveva mai preso prima (chiaramente anche ai fini della trama). Coscientemente, il Dio decide di non interrompere il viaggio di Luffy. Doflamingo, con il suo frutto, poteva prestarsi a particolari cure mediche; immaginiamo quindi uno Zoan dotato di coscienza di cosa sia capace. Mi chiedo se ci sarà mai un incontro (alla stregua di Kurama e Naruto) tra Nika e Luffy. Anche se breve e fugace, potrebbe accadere una volta emerso il corollario di divinità e il profilo del passato in cui viveva il mondo.
In ogni caso, Saturn potrebbe non essere un iradidio in attacco, ma quanto a resilienza e contrattacco, sta tenendo testa a Luffy. Questo mi ha fatto chiedere se il capitano stesse davvero prendendo sul serio l’incontro. Il Gorosei, inoltre, sfoggia una strana capacità in cui emerge la leggenda dell’Ushi-oni. Come ricorderete, ho sempre sostenuto che i suoi poteri sono di natura psicocinetica. Se da una parte è capace di respingere Sanji, dall’altra può attrarre Bonney e addirittura comprimere la testa di un marine, per non parlare di quando blocca i rivali al terreno. Attenzione, da oggi abbiamo anche la telepatia. Ora, abbiamo di fronte tre possibilità:
- Saturn è dotato di poteri psichici
- Ogni Gorosei ha una di queste capacità
- Imu è implicato nella faccenda, ma solo il Cielo sa come
Il vecchio manipola Kizaru, e lo fa con lo sguardo. Le due vignette successive sono estremamente chiare ed esplicative. Il Gorosei costringe Kizaru con il solo potere del suo sguardo. Ciò rientra nella casistica in cui si ipotizza che abbia abilità psicocinetiche, non telepatiche. Fatto decisamente surreale, poiché suggerisce che possa agire direttamente sui centri nervosi interni, ovvero, Saturn dovrebbe conoscere esattamente quale organo comprimere per attivare il laser. Santi numi, ora siamo persino nell’ambito dell’agopuntura psichica? Ma abbiamo già visto caccole esplosive e cammelli con tendenze discutibili. Per ora tralasciamo questo dettaglio. Sta di fatto che Saturn ha utilizzato il marine come una marionetta, e questa situazione è estremamente pericolosa.
Stasera fateci sapere la vostra, durante la Fatal Royal Reading, ore 21,00!
https://m.twitch.tv/bikeandraft?desktop-redirect=true
Devo dire che questo risvolto psichico mi affascina particolarmente, eeeh, quando si dice l’ecclettismo…
Caos a colazione
‘Sento il mio destino in ciò che non posso temere.
Imparo andando dove devo andare’– Theodore Roethke, Il Risveglio
Il governo ha paura dei gusci vuoti.
E conoscete la mia speranza, ossia, che le parole di VP contribuiscano a portare consapevolezza. Che beffa suprema, sarebbe.
Perché il Governo Mondiale diventa un’anima in pena sentendo parlare di verità, e non si scatena prima, non appena vede Nika?
Vediamo Dragon pensare a Shaka, nel flashback del capitolo. Ci sono due personaggi in quel contesto che in momenti separati intrecciano prepotentemente la loro volontà con quella di Vegapunk:
Nico Olvia a Robin: non lasceremo che si prendano… Il futuro a cui apparterrai!
Saul: Ohara ha combattuto contro il mondo!
Già, contro il mondo. E se questa volta fosse il contrario? Se l’intero pianeta rivolgesse i suoi sforzi e la sua rabbia verso il vero nemico? Eccolo qui, il tassello mancante nel canone delle scritture (non)rivelate.
Qualora desideriate rinfrescarvi la memoria sulle possibili nature della rivelazione dello scienziato, potete recuperare il mio precedente articolo. Per ora, tutte le strade sembrano condurre ad Ohara. Il giorno in cui Vegapunk vide i giganti recuperare la conoscenza degli archeologi fu lo stesso dell’incontro con Dragon, lo stesso in cui la storia sembrava ripetersi, esattamente come nel caso di Orso. Il Governo Mondiale, anziché limitarsi a distruggere sistematicamente prove e testimoni (tralasciando il dettaglio dei libri impermeabili, uno scivolone poco ispirato), si è dilettato nel divertissement di dipingere gli innocenti come anarchici spietati e assetati di sangue. Clover venne tacciato di voler distruggere il mondo intero, così come Orso venne descritto come un tiranno incapace di emozioni: in modo che tale immagine restasse impressa nel DNA di ogni cittadino.
La rivoluzione, come ho sempre sostenuto, svolge un ruolo inestimabile nella storia ed è troppo spesso sottovalutata e derisa. Non è la prima volta che lo affermo, come ben sapete. Sì, capisco bene di essere il primo a scherzare sull’immobilismo di Dragon. Ma conoscete la mia vera percezione del personaggio, ne ho scritto in molti articoli tracciando persino il suo profilo psicologico. Perché l’ex-marine non interviene direttamente? La risposta è di una semplicità disarmante. Se Dragon entrasse in scena, non potrebbe rimanere in silenzio; deve parlare, e dietro di lui ci sono risvolti e segreti che, fino ad ora, Oda non poteva neanche lontanamente sfiorare. Chi afferma il contrario deve fare i conti con l’oggettività. Vegapunk ha qualcosa da dire solo ora dopo tanti anni, e lo sta facendo solo a fine saga. E i due sono legati.
Al rivoluzionario si potrebbe imputare il fatto di non essere andato a salvare nemmeno il figlio, ma fino a che punto? Luffy stesso lasciò Ace alla sua battaglia e intervenne solo quando il fratello era sul patibolo, inerme. Il capitano sta combattendo la sua guerra, così come Dragon fa con la sua. Non c’è molto da aggiungere. In uno stato di dittatura basata su una società di etica ipocrita, non si va per il sottile. I reali sentimenti di Dragon per il figlio emergono quando confessa a Kuma la sua debolezza; in questo momento, Dragon vorrebbe aiutarlo, ma rispetta la scelta del suo destino, proprio come fece Luffy con Ace. Mi piace scherzare su Dragon, ma nei miei contenuti mantengo l’obiettività critica che meritate, genti.
Ricordate il legame tra il rivoluzionario e Vegapunk?
‘Vegapunk: il GM è un’organizzazione immensa… E la Marina in particolare ha molte teste in grado di capirmi… Non perdere di vista l’obiettivo Dragon…’
– Ohara, post Buster Call
Le molte teste sono quella del fedele Sentomaru, e del deludente Kizaru. Poco dopo Dragon fonda il fronte rivoluzionario, passando alle maniere forti, ma né lui né lo scienziato hanno mai perso i loro obiettivi.
Ora, il termine di paragone Clover è inestimabile, nell’interpretare il desiderio di divulgazione dello scienziato. Perché il popolo non è mai insorto nonostante la violenza inumana dei Buster Call? Perché persone dedite alla giustizia come Kizaru e Aokiji hanno chinato per anni il capo davanti allo sterminio di intere popolazioni (occhio, in termini di BC, di certo non in termini di giochi di God Valley)? Semplice, Oda ce lo dà in pasto come coscienza sociale accettata: se studi il passato, puoi risvegliare qualcosa che già una volta ha rischiato di estinguerci tutti. Il buio è così che ti frega, puro e semplice.
Clover venne tacciato di voler distruggere il mondo, genti. Lo capite perché Kizaru ubbidisce ad un rifiuto umano come Saturn? E’ l’unica spiegazione per la quale un uomo buono, un marine corretto, una guerriero che ballò la danza di Nika insieme a degli amici: cercherebbe di uccidere una bimba innocente. Eccolo il dovere di Kizaru: salvare quante più vite possibili. E questo rende ancora più incisiva la scelta di Aokiji.
La comprensione mondiale, la stessa che fu fatta tacere nei cento anni di vuoto (sempre più simile ad un olocausto lungo un secolo), è quello che fa evocare la presenza dei Gorosei al completo. Nika è la ciliegina sulla torta. Ma, coniugare coscienza sociale e verità?
‘Questo matrimonio non s’ha da fare, nè domani nè mai!‘
Quella dei Gorosei è la coscienza sporca dei mafiosi, la mente paranoica dei dittatori: Vegapunk non deve parlare. Perché il confronto e il sostegno sano, corrobora lo spirito e la mente. La verità, niente spaventa di più chi sa di non essere nel giusto.
Assomiglia sempre di più alla mitologia norrena, in termini di paragoni generalissimi, intendiamoci. Sapete cosa me lo fa venire in mente? Le parole di Nico Olvia alla piccola Robin, l’invettiva di Shanks ad Aramaki. Questo, concettualmente, perché entrambi parlano del futuro che verrà e di una nuova Era. Un nuovo ciclo dunque, un nuovo inizio, esattamente come il Ragnarok. I più attenti fra voi avranno notato che recentemente faccio più volte questo paragone, perché effettivamente questo avvenne, i giganti nella mitologia norrena rappresentavano il caos, la forza primordiale dominante che avrebbe distrutto una stasi.
Sì, esatto. Nel contesto della mitologia norrena, il Ragnarǫk rappresenta una serie di eventi apocalittici che portano alla fine del mondo e al rinnovamento dello stesso. Durante il corso degli eventi, avviene uno scontro finale tra le divinità norrene, inclusi gli dèi principali come Odino e Thor, e le forze degli Jǫtnar (giganti), tra cui il famigerato lupo Fenrir e il serpente Jormungandr.
Questa battaglia universale porta alla distruzione di Asgard e alla morte di molte divinità. Tuttavia, il Ragnarǫk è anche associato a un ciclo di rinascita e rinnovamento, in cui un nuovo mondo sorge dalle ceneri dell’antico, con sopravvissuti divini e umani. Quindi, mentre rappresenta la fine di un’era, ma anche un nuovo inizio per il mondo.
Non sentiamo dire altro ai Gorosei che l’equilibrio va mantenuto a tutti i costi.
Prendendo spunto dalla mitologia norrena, si parla invece di senso di rinnovamento. Questa ciclicità è un tema comune nelle mitologie, indicando che la fine non è solo un punto conclusivo, ma anche un nuovo inizio.
Come sempre, vi linko il video del Re, questa settimana esplora anche una teoria intrigante, gustatevela!
Il Giardino dei Ciliegi
Spero di avervi intrattenuti, spinti a riflettere.
Egghead era un possibile giardino dell’Eden, invece ora ha un non so che di agrodolce, sembra uscita dalla penna di Čechov. Mi ricorda che la conoscenza è potere, ma se usata come arma diventa il veicolo principe della discriminazione.
Come nella storia della famiglia Ranevskaja, che include un giardino di ciliegi. La famiglia, una volta nobile, cadde in rovina.
Una vicenda in cui un nucleo si riunisce: e i debiti vanno saldati.
Il giardino di ciliegi, che una volta simboleggiava la prosperità della famiglia, diventa ora un simbolo della sua decadenza.
Esattamente come Egghead.
Ottica riflessa nei tentativi dei personaggi di affrontare i cambiamenti sociali e morali inevitabili. O di chi è in lotta con il passato, incapace di adattarsi ai nuovi tempi. La svendita del giardino (il libero arbitrio, la conoscenza) diventa inevitabile, simboleggiando la fine di un’epoca. Ed è proprio nel buio della coscienza che si rifiuta l’Alba della consapevolezza. L’abbiamo visto a spese di Kuma, Ginney, Bonney.
La discriminazione è una bestia selvaggia che urla e morde, e Oda non si tira indietro nel mostrarcela in tutto il suo brutale splendore.
Godiamoci il viaggio, genti
‘I guess there’s no one to blame
We’re leaving ground
Will things ever be the same again?‘– Europe, The final countdown
Cenere