‘tic tic tic tic tic tic tic… boom!’
– The Hives, Tic Tic Boom
Salve genti, nuova analisi, capitolo 1108: conto alla rovescia.
Esattamente dopo l’ultima vignetta, mi è passato per la mente: ‘Cosa ho appena letto?‘. Vorrei… vorrei sinceramente esprimere una riflessione profonda o magari proferire un motto arguto, fare una battuta rapida e sapida.
Invece, l’unica cosa a cui riesco a pensare è il titolo dell’album degli Skunk Anansie: Post Orgasmic Chill.
Forse perché… è ciò che ho provato dopo aver letto il 1108.
Oda ha generato una scarica elettrica d’inchiostro attraverso l’intera saga, persa tra cospirazioni contorte e ricami sentimentali. Alla fine ne emerge una singola, semplicissima dichiarazione, che nella mia mente ha lo stesso impatto di ‘Luke, sono tuo padre!‘. Egghead è un ibrido tecnologico-ancestrale, lo sappiamo. Anzi, l’abbiamo sempre saputo. Ora finalmente, nel crepuscolo della narrazione risuona il senso di uno dei più celebri motti Zapatisti: democracia, justicia y libertad.
Quindi, esattamente, verso cosa ci sta guidando il Bianconiglio?
E’ il momento dell’Elzeviro
Sisifo a tempo indeterminato
Hic et nunc, come fai a ribellarti, se non sai di essere prigioniero? Questo è il senso di tutto, nel retaggio socio-politico di One Piece. Ecco perché questo capitolo è adrenalina pura; se la rivelazione sarà gestita con cura (come esamineremo nel relativo paragrafo), il 1108 potrebbe rappresentare il capoverso narrativo di ben 27 anni di archi temporali e sottotrame.
Vedo ancora gente arrovellarsi e formulare le ipotesi più disparate, in merito il famigerato ‘Incidente di Egghead’, come vi dicevo da mesi, era sono una questione di sintassi:
E in pieno shonen-style, taaac: eccola qui la famigerata scelta.
La riconoscete? È la mia analisi del capitolo 1107, la summa del pensiero che esprimo ormai da mesi. Con pochi colpi di bianco e nero, Oda sensei riesce a ricostruire un mondo intero, trattenendoci con il fiato sospeso come bambini. Gli scrittori utilizzano uno strumento ben preciso per creare il senso di anticipazione e curiosità, mantenendoci sulle spine e desiderosi di scoprire cosa accadrà dopo. In questa tecnica, Oda è maestro ancor più che nell’utilizzo del flashback.
Di cosa parliamo? Vi introduco degli esempi pratici.
Come l’esimio George R.R. Martin nel ‘Trono di Spade’, dove è precettore nel creare tensione attraverso evoluzioni inattese, sconvolgenti. Fin dal primo libro, quando Ned Stark sta per svelare la vera identità di Joffrey Baratheon e viene improvvisamente arrestato prima che possa farlo.
Oppure J.K. Rowling, celebre per i suoi colpi di scena in Harry Potter, presenta un esempio significativo nello svelare i retroscena di Tom Riddle, alias Voldemort.
Ma se vogliamo puntare al vertice del genere fantasy, J.R.R. Tolkien con ‘Il Signore degli Anelli’ è autentica maestria nell’uso delle rivelazioni. Un momento rilevante è quando Frodo sta per svelare l’esistenza dell’Anello al Consiglio di Elrond, annunciando la sua decisione di portarlo alla distruzione.
Vedete, non è importante intuire la decisione di un personaggio, bensì rivelare la portata delle sue azioni, e quindi? Il destino della storia che stiamo leggendo.
La tecnica che citavo poc’anzi? Ovviamente mi riferivo alla suspence.
Nella penna di uno scrittore abile, si trasforma in un’arte sottile e dirompente. Come se Oda finora avesse sparato a salve, letteralmente. È l’arte di dosare l’informazione, di tessere un velo di incertezza che avvolge la nostra razionalità. Con parsimonia, si offrono frammenti di verità, alimentando la curiosità senza svelare completamente il mistero. La suspense diventa così un alleato silenzioso, stringendo un legame invisibile tra il lettore e la trama, incanalando l’attenzione e l’emozione verso l’ignoto. È un gioco di tensioni che regala un ritmo pulsante, volutamente imprevedibile, tenendoci incollati alle pagine con la smania di scoprire cosa accadrà nel prossimo capitolo.
Tuttavia, esiste un ‘però’, e sì, questa volta la situazione differisce: il cerchio è troppo stretto. Oda è perfettamente conscio che mancano solo pochi tasselli, quantomeno per comprendere il disegno generale. La D, i cento anni di vuoto, l’Antico Regno. Su cosa si concentrerà Vegapunk? E quale impatto avrà su tutto il mondo? Durante la stesura, esamineremo ogni singolo dettaglio, possibilità e teoria. Questa volta non c’è spazio per tornare indietro, genti. Le parole dello scienziato – che sia una singola frase o una rivelazione accurata – cambieranno per sempre la fisionomia di One Piece. Allacciamo le cinture.
Il desiderio di Vegapunk di rivelare la verità può essere interpretato come una profonda comprensione degli eventi passati, parallela alla consapevolezza acquisita da Sisifo nella sua condizione di eterno sforzo infruttuoso. Entrambi i personaggi condividono un elemento di sacrificio personale per una causa più grande, con Vegapunk che mette a rischio se stesso per il bene dell’umanità, in modo simile al fardello di Sisifo nel suo ciclo senza fine.
A prescindere dall’esito, poco importa. Nella sua espressione di pace ho rivisto il bambino che sorrideva a Karakuri, nella speranza di offrire gratuitamente a tutti l’energia geotermica.
Lo scienziato, attraverso questa parabola visiva, non si limiterà a denunciare, ma: affermare.
L’utilizzo dei mezzi del Governo per trasmettere il suo messaggio poi, oltre che meravigliosa beffa finale, è veicolo di una narrativa incisiva che scava nelle radici della discriminazione.
Signore e signori: cap. 1108…
Dritti alla meta… E conquista la preda!
‘Quando preghi per la pioggia, il fango va messo in conto’
– Denzel Washington, The Equalizer
Finalmente è tornato Er Monnezza! Chiedo scusa, ma proprio non riesco a immaginare Caribou in altro modo.
Oramai noto per essere ambiguo e ambivalente nelle sue azioni. Sebbene sia considerato dalla potenza esigua, Caribou possiamo associarlo al caos, all’inganno e al disordine. In diverse leggende norrene (visto che siamo prossimi al tema), chi portava scompiglio e discordia tra gli dèi? Mettendo in atto piani intricati che portano a conseguenze spesso negative? Ebbene si, il pirata è un po’ il Loki di Egghead.
Il suo modo di agire rappresenta una delle manifestazioni più autenticamente piratesche nell’intera opera. È perfettamente consapevole di poter essere sfruttato e poi gettato via come un fazzoletto usato. Mantiene quindi per sé la natura delle informazioni (come evidenziato chiaramente nella vignetta, priva di balloon e delta, in cui i pensieri riguardanti le Armi Ancestrali sono formulati solo nella sua mente), rendendo così inevitabile il suo salvataggio. Una canaglia in tutto e per tutto, difficile non amarlo.
Leggendo il dialogo tra lui e i Kurohige, molti dei cinque sensi entrano in azione. Si percepiscono quasi i suoni, le tonalità, gli odori: e io sento puzza di zolfo. Caribou, vera progenie dell’inferno, aveva davvero ponderato ogni possibilità e comprende perfettamente che Van Augur è sull’orlo di fargli volare via il suo, untissimo, scalpo (la freddezza del cecchino, completamente a suo agio nella breve distanza grazie ai mirini multipli, è da brividi). Qui abbiamo la conferma della dedizione – dovuta al carisma e alla causa comune – dei sottoposti di Teach. Van Augur non considera nemmeno la possibilità di un pericolo imminente per sé e Catarina, piuttosto si preoccupa immediatamente dell’incolumità del Nero. La sua reazione dopo la minaccia di Caribou, suona gelida e beffarda.
‘Ohh… Perché?’
Van Augur è lo Yang di Usopp, confidente delle proprie capacità, risoluto, è come se… la ferocia sfiorasse la narcolessia. Mi sta intrigando oltremodo, personaggio notevole.
Invece, Catarina sta ragionando, e c’è un risvolto più denso e complesso di quanto le vignette facciano intuire. Sta emergendo da lei una natura analitica che mi sta conquistando, perché, pur essendo le sue scelte univoche e ambigue, sono sempre limpide e nette. Quindi sì, mi aspetto ovviamente che Er Monnezza vada con loro. Questo passaggio funge da preambolo, è il susseguirsi di eventi per cui ci ritroveremo il pirata al servizio di Teach. Tuttavia, c’è un particolare che continua ad indugiare nella mia mente.
Perché riprendere una scena conclusa? Mi spiego meglio.
Avevamo già gli elementi dell’intreccio, Caribou incontra i neri, possiede informazioni, fa la sua richiesta. Non era necessario farci vedere il resto (che praticamente, è una ripetizione). Se non per far soffermare un dettaglio nella nostra memoria: Caribou aveva un progetto ben definito, e l’autore vuole che facciamo nostra questa informazione. Ho la netta sensazione che nella reazione di Teach avremo un secco colpo di scena, sapete? Nichilismo o sintonia assoluta?
C’è qualcosa che proprio non mi convince: il Nero è tutto fuorché un individuo che si affida al caso per raccogliere informazioni, senza avere una strategia ben pianificata. Ha passato ore, giorni, interi anni a plasmare un calibratissimo piano, una vera opera di pazienza, di totale dedizione. Di costanza quasi disumana. Solo nell’incontro tra i due, scopriremo come l’Imperatore accoglierà la voce esterna che trasmette l’eredità antica.
Puzzle in Struggle
‘Tempi disperati richiedono misure disperate’
– pensiero evoluto dalla filosofia di Ippocrate
La Marina è persa in un paradosso, e accusa visibilmente il colpo. Provo sincera connessione empatica per coloro che credono di perpetrare giustizia lì dove giustizia non esiste.
La rivelazione di Vegapunk avrà impatto anche su di loro? Sarebbe affascinante immaginare se i marine sul posto realizzassero improvvisamente di essere un’arma indiretta della corruzione. Carnefici invece che paladini. È un’immagine suggestiva e tenebrosa, perché gli alfieri della giustizia vivono – esattamente come il popolo – in un mondo che credono reale, ma che in realtà è soltanto un’illusione.
Linea del fronte:
- La fanteria sta tirando madonne, interrogandosi sul perché siano proprio loro a dover affrontare la punta di diamante della tecnologia bellica governativa
- I vice-ammiragli organizzano il fuoco di soppressione e una manovra a tenaglia
- Nessuna di queste due frange aveva programmato un imprevisto. Un gigantesco imprevisto
La contraddizione è evidenziata da Bluegrass, qualora vincessero avrebbero distrutto una risorsa militare immensa, alla quale essi stessi rischiano però di soccombere, un destino paradossale che li vede minacciati dalla stessa tecnologia che sono stati inviati a preservare. Guillotine etichetta ufficialmente Vegapunk (l’unico in grado di modificare l’allineamento dei Mark III) come traditore e criminale, e Doberman decreta l’esecuzione di Bonney. Cosa dice però il buon Hound?
‘Annullare un Buster Call sarebbe un evento senza precedenti’
Vito Corleone (interpretato da Marlon Brando) ne Il Padrino diceva a Sollozzo ‘sorrido perché so cosa stai pensando‘, beh, credo di poter fare lo stesso con voi che mi state leggendo. Sì, One Piece sta veramente cambiando, e… ancora sì, amici miei, questo è veramente l’arco finale. Credete forse che Morgans farà passare in sordina una simile informazione? Sta per scoppiare il finimondo.
Tosa-boy, anzitutto, un plauso a colui capace di perfezionare una tecnica impressionante come lo Shigan a dieci dita (credo proprio che Shin del ‘Pugno dell’Aquila Solitaria di Nanto‘ sarebbe orgoglioso di lui). Tuttavia, è anche un involontario Povero Cristo, se solo si rendesse conto che Bonney è una bimba di appena 12 anni. Fatto sta che si avventa su Frankie (di cui è più grande almeno il triplo) con ferocia inaudita, solo per beccarsi un colpo che avrebbe abbattuto un Tirannosauro. Bye bye Tosa, è stato breve ma intenso (soprattutto per te).
L’incontro dei giganti con i Mugi è pirotecnico, sinceramente spassoso, e fugge ogni dubbio (per chi ne avesse mai avuti) sul fatto che siano lì per dare man forte. Le parole di Dorri fanno bene al cuore: ‘Se siete loro compagni, dobbiamo proteggervi ad ogni costo!!‘. La parte dinamica, però, è il doppio parallelo che si sviluppa attorno alla figura di Saul. Qui conviene fare chiarezza, perché la maggior parte delle congetture si perde in un crocevia di possibilità che convergono non tanto nell’identità dell’uomo dalla cicatrice di fuoco, bensì nella sua locazione.
Fermi tutti, facciamo qualche passo indietro, volume 105, cap. 1056 per la precisione. Perché dite? Beh, è un peculiare e diretto parallelo con quello corrente. In primo luogo, è il momento in cui Caribou realizza la locazione della seconda Arma Ancestrale, promettendo di dire tutto a una certa persona, di cui vediamo finalmente la chiara realizzazione nel 1108. In secondo luogo, Luffy, Law e Kid accennano per la prima volta alla figura del misterioso individuo dalla cicatrice di fuoco. Vi rammento un dettaglio importante: A) Luffy non sa niente, vabbè, regolare; B) Kid svela la notizia, felice di essere (secondo lui, non altrettanto secondo Shanks) in vantaggio; C) Law, il capitano, non muove un muscolo, e viene disegnato in maniera che non si vedano gli occhi. Sappiamo tutti cosa significa nella grammatica del disegno: Law sa qualcosa, ma non ha detto una parola. Conserviamo attentamente questa informazione, poiché, come si suol dire, il diavolo si cela nei dettagli.
Tornando al bivio interpretativo sulla misteriosa figura, il dubbio nasce sulla sua locazione. Sappiamo che costui si sposta su una nave nera, che tiene a bada contatti indesiderati tramite mulinelli d’acqua (che detta così pare inoffensiva, ma, andate a leggere la definizione di Maelstrom, poi se ne riparla), e fin qui ci siamo. Dopo l’incidente di Ohara, Saul, ripresosi dai danni del ghiaccio, recuperò i libri che gli studiosi avevano gettato nel lago con l’aiuto di un gruppo di giganti. Successivamente, trasportò questi libri fino a Elbaph, dove si nascose. In seguito, Saul trasmise la stessa conoscenza a Vegapunk quando lo scienziato visitò la biblioteca ad Elbaph. Questo evento mise Vegapunk sulla strada per indagare sulla verità (esattamente La Verità, primo indizio) riguardo al Secolo del Vuoto.
Tutti prendiamo per partito preso che Saul stia lì fermo, con un lume di candela nell’oscurità, travestito da girl-scout a fissare la porta nervoso ma, esattamente, dove sta scritto? Analizzando le possibilità ci sono due placide soluzioni:
- A) Saul e l’uomo con lo sfregio sono due figure distinte, con lore proprie, figure diverse a cui Oda fornisce elementi complementari per depistarci, e quindi scongiurare conclusioni precoci mentre stende la trama. Ci sta, non lo vedo un problema. Il binomio Saul/Ohara esiste comunque. E sappiamo benissimo da che parte si schiera il suo cuore.
- B) Saul è quell’uomo, adattatosi a un’attività borderline e clandestina nella società. Ritenuti in passato i giganti di Elbaph dei selvaggi, ora invece è perfettamente integrato in quella enclave di minoranze. Tuttavia, solo questo indica che in merito al Regno Antico (e solo Oda sa cosa, visto che i giganti chiamano già Luffy Dio del Sole), non solo Saul, ma gli stessi giganti guerrieri sono, non dico imbevuti, ma consci del passato e di diversi fatti del mondo. Procedendo, Teach ha combinato i peggiori macelli prima di divenire Imperatore, è mai stato un problema? No. Dragon è il criminale n°1 al mondo, braccato, ricercato, preso di mira. Eppure, si è spostato con – relativa -agevolezza e tranquillità per anni (ne abbiamo ennesima riprova nel flashback di Kuma), ancora oggi, se pur ridotti, i suoi viaggi per mare avvengono tranquillamente. Ergo, perché? Se questi massimi criminali pubblicamente nel mirino del Governo Mondiale si sono sempre spostati senza intoppi, perché non dovrebbe farlo una persona ufficialmente morta da vent’anni? Può sembrare strano a noi lettori, che sappiamo delle congetture e dei segreti, a cui ci è arrivata voce del PG, ma non a chi non sa trovare il frutto di Luffy (o un singolo PG) neanche con il lanternino.
Saul potrebbe volersi spostare per mille ragioni, tra cui la necessità di trovare ulteriori prove. Tuttavia, voglio proporvi una riflessione logica che mette in discussione la sua identità. Le dimensioni della nave potrebbero essere un elemento chiave. Se fosse davvero Saul, una nave gigante sarebbe stata definita tale. È difficile credere che un punto simile sia tralasciato dalla descrizione, anche la più superficiale.
Siamo onesti comunque, Oda è maestro nel fornire contesto in brevi e precisi tratti.
Personalmente, voglio godermi il viaggio senza rompermi la testa su ogni virgola. Il cuore e la ragione mi dicono che potrebbe essere Saul. Tuttavia, qualora Oda mi stupisse, sarò il primo a fare l’ennesimo applauso al sensei che fa volare la mia fantasia da vent’anni.
La puntualizzazione di Dhole è veramente, come dire… plateale. Mi fa immaginare Oda che si sfrega le mani dicendo ‘si si, ahahah, pensate a lui!‘ Quando un autore gioca così con il pubblico, lo fa per i meno attenti ai collegamenti, ed è un segno di intesa e comunione. Interessantissime le reazioni delle due Marine, Bluegrass ha conoscenza della forza dei giganti. Dhole era allieva di Saul, che ve lo dico a fare?
La marine più giovane (fresca l’insalata, vent’anni fa era già in azione, sono curioso di sapere quanti anni abbia) si esprime in maniera coincisa. Sì, conosce la forza dei giganti. Dhole non pensa neanche ad intralciare Garp quando arriva per intraprendere la missione di salvataggio di Koby; conosceva Saul, quindi conosce l’indole profondamente buona dell’ammiraglio. La marine non è annoverata nella SWORD, ma questi due elementi stuzzicano la mia fantasia. Niente iperbole, nessun volo pindarico, solo… spero veramente che questo piccolo frangente abbia il suo perché. Tutto qui.
La Marina, i marines buoni, sono innocenti quanto la popolazione. La loro innocenza è paragonabile a quella del popolo di Dressrosa, che inconsapevolmente spezzava il cuore ai propri cari, solo che il peso della responsabilità è moltiplicato per un milione. Cosa faranno costoro qualora il messaggio di Vegapunk rivelasse il lato marcio del Governo? E se capissero che magari i loro stessi genitori sono stati sterminati da generazioni di Marines, a loro volta inconsapevoli? E che, ripetendo il ciclo, le loro mani sono lorde di sangue innocente?
Nel paragrafo relativo, vi scriverò una precisa disamina sulle possibilità, mi conoscete. Ma qui voglio fare un omaggio ai marines. Lo meritano eccome.
Spero arriverà il momento, in cui pensino come minimo, che di fronte a scelte così radicali e conseguenze così gravi, è fondamentale interrogarsi sulle vere motivazioni dietro le proprie azioni. Esiste giustizia nel perseguimento di un ideale (falso), o si sta semplicemente perpetuando un ciclo di violenza e ingiustizia? Ovviamente ci sono le mele marce, mai io parlo di gente come: Garp, Bellmere, Smoker, Tashigi, Koby, Dragon, Fujitora, Aokiji(sono sempre io, Smoker).
Io tifo per i pirati da sempre, ma, la Marina mi ricorda la Cavalleria, i cavalieri stessi. Sapete cosa hanno di bello i cavalieri?
‘Un cavaliere è votato al coraggio,
il suo cuore conosce solo virtù,
la sua spada difende gli inermi,
la sua forza sostiene i deboli,
la sue parole dicono solo la verità,la sua collera abbatte i malvagi.’
– Dragonheart, Cuore di drago
Black Rainbow
‘Sai che cosa hanno di strano gli squali? Hanno occhi senza vita, palle nere senza luce dentro, come bambole’
– Quint, Lo Squalo
Ad essere onesti fino in fondo, la prima impressione che si ha della nuova forma di Saturn, è che sia appena uscito dal set di Paura e delirio a Las Vegas.
Tornando seri.
Esiste una precisa ragione nel raffigurare il Gorosei con quel tipo di occhi, l’autore ci tiene così tanto a suggerirlo, da farlo dire ad uno dei protagonisti
Sanji: Sembra che la tua parte umana sia calata parecchio…
Simboleggia che il personaggio si è trasformato in qualcosa di più simile a una forza della natura, un predatore senza scrupoli. Il cuoco (previa vignetta con gli occhi in primo piano) si sofferma in maniera specifica sullo sguardo. La scelta di rendere gli occhi senza espressione suggerisce un distacco emotivo, una mancanza di umanità, insomma, un’alterazione profonda nel Gorosei. Enfatizza la trasformazione negativa , il suo allontanamento dall’umanità precedente e la perdita di empatia e compassione. Non che prima ne avesse, intendiamoci.
Ma ora l’anima di Saturn è rappresentata come un enorme, insondabile gorgo che inghiotte ogni emozione, ossia ciò che ci rende umani. Seguendo la trafila classica, la forma precedente doveva essere quella ibrida, più agile e meno potente, come invece abbiamo visto mille volte, quella di maggiori dimensioni e più animalesca risulta essere maggiormente performante: in termini di potenza pura. Sulla testa credo si possa sorvolare, facendo due semplici esempi:
- Kaido aveva il muso da Drago in full form, mantenendo però baffi e capelli esattamente umani
- Nel volume 44, capitolo 422, Lucci diventa completamente leopardo, senza capelli o baffi. Le sue zampe anteriori e posteriori si flettono in modo diverso rispetto agli arti umani, una caratteristica definita come articolazione digitigrada. Lucci, a soli 13 anni, venne inviato dal GM per salvare i 500 soldati di un regno, ma alla fine li uccise. Dopo aver sconfitto anche i pirati, gli rimasero le famose cicatrici. Venne premiato entrando nel CP-9 e ottenne il frutto del diavolo. Il tratto comune con Saturn sono proprio le cicatrici, che gli rimangono addirittura in forma di leopardo
Qui, invece, ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso. Ho segnalato più volte che, nella maggior parte delle leggende riguardanti l’Ushi-oni, la creatura ha uno sguardo particolare ed è proprio con quello che ti uccide. Tuttavia, credo sinceramente che Oda si soffermi sulla perdita di umanità, un tratto distintivo nella grammatica del disegno che si traduce in un’analisi approfondita dell’aspetto psicologico. Si nota una volontà di capovolgere il nostro rapporto dimensionale con gli esseri extra umani.
Questa sera, ore 21.00, ci sarà la Fatal Royal Reading, come sempre si scatenerà il pandemonio in termini di analisi, come sempre siate numerosi e scriveteci le vostre teorie!
https://m.twitch.tv/bikeandraft?desktop-redirect=true
Saturn, povera stella (eh no, quello è Vegapunk), aveva pochi poteri. Ma sì, diamogli anche un veleno corrosivo-acido-termonucleare, suvvia! Questo ci porta alla ferita inferta a Vegapunk. Kizaru non ha pulito dal veleno lo squarcio, perché Sanji stesso afferma che il Gorosei ne sia rivestito dopo il cambio nella nuova forma. Guardate come si corrode l’albero, immediatamente, credete che la carne e i muscoli di VP siano più resistenti? In linea del tutto teorica: può aver cauterizzato la ferita. Ma lì in mezzo (sommate, artiglio del Gorosei + spada di Kizaru) ci passa quasi un palo della luce oramai. Il torace di Vegapunk si deve guardare nell’ottica di Robert Rodriguez
Seth: Come va la mano?
Richard: Quale mano è tutta un buco!– Dal tramonto all’alba
Kizaru, come al solito, viene disegnato (nella vignetta in primo piano) con gli occhi nascosti e quel che sembra una lacrima. Tuttavia, ciò che conta nella vita sono i fatti, ossia che abbia trapassato lo scienziato da parte a parte, quasi fosse un tiramisù. Questo è quanto dicono le azioni. In questo turbine di delusione, metto le mani a coppa, per proteggere ancora la fiammella della speranza. Come sempre, possono esserci elementi esterni di trama, e sebbene Kizaru sia conscio di aver venduto l’anima al diavolo, non è un malvagio. A volte la strada giusta è troppo ardua da intraprendere per l’uomo comune; solo i veri eroi possono sopportare il peso delle proprie azioni unite al biasimo generale. Un certo professor Piton ne sa qualcosina, vero? Qualora l’ammiraglio si rivelasse un semplice statuale, uno smidollato che ubbidisce al potere, me ne farò una ragione, l’accetterò serenamente. Ma, in cuor mio, mi rifiuto di credere che la luce abbia completamente chinato il capo al buio.
Data l’ampissima gamma di possibilità fantasy, in merito Vegapunk abbiamo due possibilità:
- E’ andato, quindi il messaggio era collegato ai suoi impulsi biologici (vediamo distintamente un monitor cardiaco nella sala), in questo caso ovviamente rimarranno i satelliti, sono cloni, quindi esseri umani autosufficienti e autonomi
- Vegapunk è il nuovo Arnim Zola, uno scienziato geniale e malvagio che compare principalmente come nemico di Captain America e degli Avengers. Nelle storie dei fumetti Marvel, Zola si trasforma in una forma di vita basata sulla tecnologia, trasferendo la sua mente umana in un corpo robotico o in una serie di computer e dispositivi di rete. In alcune rappresentazioni, la sua coscienza può essere interagita attraverso monitor e dispositivi tecnologici, permettendo ai personaggi di comunicare direttamente con lui. Da Tron a Matrix, gli esempi del sopravvivere in una tecnologia si sprecano
Luffy è letteralmente devastante, ok ok. Ci troviamo sui binari squisitamente shonen che elevano i fumetti a vere opere d’arte, ruvidi e commoventi al punto giusto. Sono vere e proprie copertine a specchio delle emozioni, dove la rabbia e la disperazione di Goku per la perdita di Krilin attivano il suo potenziale nascosto, trasformandolo in un Super Saiyan per la prima volta. O Naruto, che perde completamente il lume della ragione quando Orochimaru tratta Sasuke come un oggetto o Pain trapassa Hinata, facendo sì che il ninja ceda alla bestia che ha dentro, diventando inarrestabile. E che dire del monumento alla rabbia eretto da Gon in HunterXHunter, affrontando Neferpitou?
Potrei andare avanti per parecchio, lo sapete benissimo, vecchi cuori.
Questo tipo di caratterizzazione spesso gioca sul contrasto tra l’apparenza esteriore del personaggio e la sua vera natura o potenziale oscuro. Il personaggio potrebbe sembrare allegro, sereno o persino infantile, ma quando si trova di fronte ad una situazione critica o un momento di vera rabbia o tragedia, rivela un lato oscuro o una potenza devastante.
Questo tropo letterario è usato per farci esaltare, sottolineando la complessità dei personaggi e per esplorare temi come la doppia natura umana, il potere e la responsabilità, la morale e l’etica. Luffy è un tantinello più basilare, essendo sua abitudine prenderti direttamente a pugni.
In ogni caso, ci fa capire parte della possessione da parte dei frutti. Quando Luffy rialza il capo e sorride di nuovo, non è perché sia felice di punirli, ma perché è in botta di Nika. Ammettiamolo, il capitano cambia spesso umore quando combatte, ok. Con Arlong era imbufalito all’inizio, per poi fare il pagliaccio a ripetizione, fino a cedere all’ira funesta vedendo la stanza-prigione di Nami. Ma qui, avendo il corpo di Vegapunk davanti, è incontrovertibile il fatto che quando entra in G5, inizia a ridere in maniera incontrollata a prescindere. Forse, più che possessione, è come se direttamente una parte del Dio (essendone vettore) passasse in lui, non modificando la personalità, ma amplificandola.
Siamo a due estremi, entrambe le divinità hanno mostrato un lato nascosto. Il sensei rende l’aria narrativa sfaccettata di proposito, conscio del fatto che una volta fatte determinate dichiarazioni: non si torna indietro. Per questo dà ancora alla struttura del racconto il termine del paradosso, attraverso le affermazioni, le azioni, in maniera che mantengano in sé il germe della contraddizione.
Che di certo non è presente nella meravigliosa frase ‘non penserete che vi lasci scappare!‘ mi ha fatto provare i brividi, nella mia mente è suonata come…’spero abbiate avuto un buona giornata, perché il resto sarà una vera m***a!‘.
Il cuore rivelatore
‘E tu, adesso che mi hai visto come sono veramente, riesci ancora a guardarmi?’
– George Orwell, 1984
Le parole di Vegapunk potrebbero veramente cambiare la fisionomia di One Piece. Mi chiedo fino a che punto, poi penso ad Orwell.
E inizio a ridere.
Per chi mi legge da sempre, conosce bene le mie teorie sul ‘pantheon degli Dei antichi’, ‘Il suffragio silenzioso’, e via dicendo. Recentemente scrivevo…
Ordunque, analizziamole ora, alla luce dei fatti:
A) Vegapunk può avere indizi della lotta tra le venti famiglie e il RA; non penso sia mai trapelato storicamente un singolo dettaglio su Imu. Solo Ivankov avanza timidamente la figura della famiglia Nerona, ma solo dopo la conferma di Sabo, il che è tutto dire. Perché questo elemento manca completamente allo scienziato, che è stato a MJ, ok, ma ricordiamoci la miseranda ma efficace equazione ‘Vedi Imu e poi muori’. Qui spunta un risvolto demoniaco nella sua assurdità. Ricordate che l’articolo su Egghead porta e porterà la firma di Morgans? E chi è in sua pennuta compagnia? Wapol: l’unico, oltre a Sabo, a sapere dell’esistenza di Imu. Calmi, calmi. In pratica, esistono tutti gli estremi logici e plausibili anche solo per insinuare che il trono vuoto… non lo sia affatto. La popolazione è vittima di un suffragio silenzioso, tutti i regnanti sono semplici burattini. Se accadesse stappo una bottiglia.
B) Joy Boy o Nika, è indifferente; asserire della loro esistenza è un tratto predominante di libertà assoluta. Come vi ripeto sempre: come fai a ribellarti, se non sai di essere prigioniero? Quindi, per parlare di entrambi, devi dare connotazione alle risate, ma soprattutto alla liberazione, il cui contesto è nel profilo politico-sociale del mondo intero. Avete idea della pluralità di registri sociali coinvolti? La gente è in campana da Dressrosa, se si rendesse conto che la coperta di sicurezza fornita dal Governo altro non è che un guinzaglio? Un conto è Pepe affamata e isolata dal mondo, o Dressrosa ghettizzata nella menzogna, Lulusia rasa al suolo come crush test. Per appiccare un incendio basta una scintilla, ogni valanga nasce da un singolo fiocco di neve. Le parole di Vegapunk nel cap.1106, pensate siano casuali?
‘Il Buster Call non servirà a nulla… ci sono persone in tutto il mondo che lo attendono da centinaia di anni!!!‘
Rivelare di Nika, cosa innescherebbe? Oltre la rivolta generale – e quindi i presupposti per una guerra finale – qualcosa che il Governo teme più di tutto. Le D, con il giusto filtro informativo… sarebbero ancora dei gusci vuoti? Potrei impazzire per una circostanza simile. Trust me.
C) La vendetta di Ohara. Clover-boy asseriva che tutto è legato al nome dell’antico regno. Parlarne significa dichiarare pubblicamente il Medioevo Imposto a cui il Governo costringe le persone. Che si parli di Nika o di questo, non emergerebbe forse la figura dei Buccaneer? Non si arriverebbe forse a quel carnaio senza senso che fu God Valley? Senza contare che è una mattanza ciclica. In quel caso, alle persone andrebbe bene di vivere nell’ottica di un Saturn, ossia: come insetti da schiacciare? Con la giusta parentesi, parlare del regno… rompe definitivamente l’equilibrio che nessuna epurazione potrebbe mai cancellare. Avvenne questo nei cento anni di vuoto? Un sistematico annientamento della coscienza mondiale? Lo scopriremo. In ogni caso, allora, non c’era Nika.
Imu, Gorosei, preparate il valium.
Tenete a mente che sono fattori interscambiabili, ma spero di aver ricostruito un quadro di possibilità attendibili. Se poi mi chiedete sia possibile lo scam di Oda, beh, può gestirla in tanti modi, ma le rivelazioni stavolta ci saranno, cito il Re, che recentemente ha detto una frase che condivido al 101%: ‘può girarci intorno, ma, non è più tempo di scammare‘.
E già che ci sono vi posto il suo video, a voi!
L’urlo dissidente
Spero di avervi intrattenuti, spinti a ragionare e riflettere.
Vegapunk, in un epocale sfoggio di irriverenza, sorride e fa scacco matto.
La dichiarazione potrebbe divenire una sorta di manifesto sociale.
Il medium attraverso cui porre domande non solo sul passato la cui conoscenza è proibita, ma anche il presente, amalgamando un contesto contemporaneo con le radici storiche del problema.
La damnatio memoriae di Lulusia, la tragedia di Pepe e gli orrori di God Valley, hanno qualcosa in comune?
L’edulcorazione della verità, o il completo silenzio.
Perché ogni singola coscienza in One Piece, è sottoposta a coprifuoco mentale.
Uno specchio deformante delle relazioni sociali, dove il semplice desiderio di conoscenza diventa un elemento discriminante. Perseguibile.
Serve quindi giungere ad una denuncia acuta del sistema, dove l’elitismo si svela nella sua brutalità intrinseca.
L’urlo dissidente che allarma la coscienza potrà essere confutato, forse addirittura rifiutato: ma non potrà essere ignorato.
Godiamoci il viaggio, genti
‘I’ve got my eye on the score,
I’m gonna cut through the floor,
It’s too late,
It’s too soon,
Or is it
Tick tick tick tick tick tick tick…boom!’– The Hives, Tic Tic Boom
Cenere