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One Piece 1107: Sanji over 9000; la volpe e il ragno; Nero genealogico

del pirata Stefano 'Cenere' Potì

‘I want to get away
I want to fly away
Yeah, yeah, yeah’

– Lenny Kravitz, Fly Away

@#ø%!

Salve genti, nuova analisi, capitolo 1107: bon appétit, mes amis.

Tequila, vodka, gin. Liquidi trasparenti e inodore come l’acqua, apparentemente innocui, limpide fonti di inoffensività. Ma provate a berne un bicchiere d’un fiato, e sperimenterete l’ebbrezza di ricevere una mazzata da baseball esattamente alla base del cranio. Da parte di un fabbro, peraltro.

Et voilà, il cap. 1107 è presto descritto.

Dopo aver trasformato la tristezza in una forma d’arte attraverso il recente flashback, Oda inizia ad esplorare le sue radici (i giganti). Con un eloquio veloce e serrato (i pirati contro Kizaru e Saturn), firma un momento epico. Infine, il figliol prodigo del climax ci regala non uno, ma ben due micidiali colpi di scena. Naturalmente, l’umorismo lunatico del sensei è onnipresente, come sempre fondamentale contrappunto ironico. Ma, procediamo per gradi.

E’ il momento dell’Elzeviro

Mangiare L’elefante

L’incidente di Egghead. Qui bisogna far chiarezza.

Chissà a chi si riferiva il sensei, intendo in merito alla dichiarazione sulla nuova saga (quando, ben prima del suo inizio, paventava un omicidio eccellentissimo), perché la collocazione temporale odierna: ora come ora sarebbe perfetta. In ogni caso, nel territorio fantasma della narrazione, i tempi sembrano essere maturi sia nel clima di vuoto morale di Egghead che nelle classiche tempistiche shonen (Inizio+Svolgimento+Conclusione), a cui Oda ci ha abituati nel corso degli anni. L’isola del futuro sembra pronta per trasformarsi da mero incidente a una rivelazione di utopia comunitaria?

Riassumendo i punti, sembrerebbe di sì:

Escalation progressiva: l’arrivo dei nostri, la presentazione dei protagonisti della saga, l’alleanza ‘obbligata’ con Bonney.

Rivelazioni cruciali: tramite le sfide personali di Bonney, Kuma e Vegapunk, abbiamo mentalmente incorporato i conflitti soggettivi tra i personaggi protagonisti. Scontri che aggiungono profondità al conflitto principale, rendendo più coinvolgente la resa dei conti finale.

Richiami al passato: non solo dietro Kuma si espande un panorama storico mai visto (la verità di God Valley, il Culto del Sole, i Buccaneer), ma – dietro il GM stesso – esiste una realtà molto più antica e altrettanto potente di Nika. La radice del male e del bene stessi. Il conflitto originale.

Tramite l’andamento di questo ritmo siamo al succo della contesa, con due protagonisti finora in ombra ma determinanti: i giganti e i kurohige. Quindi, all’appello della narrativa fantasy mancano due punti: Coordinazione delle Sottotrame e Conclusione Significativa.

Nel culmine di questa saga, si sono innalzate tensioni di cui, per la prima volta: il mondo intero è testimone, la coordinazione delle sottotrame e una conclusione significativa emergeranno come pietre miliari essenziali per un epilogo assolutamente indimenticabile.
Morgans è in agguato, e questa volta non ci troviamo né a Dressrosa né a Pepe. Immaginate un palcoscenico globale in cui ogni dettaglio, ogni nodo intricato, si svelerà nel frangente dello scontro finale, trasformando il panorama emotivo e sociale dei personaggi, ma soprattutto del mondo che li circonda.
Egghead non rappresenta soltanto un punto di svolta negli eventi, bensì un faro che illumina i temi centrali e le relazioni interpersonali che hanno alimentato l’intera trama orizzontale. Senza dimenticare la conoscenza del Dio del sole da parte dei giganti e il lignaggio di Teach,
Due vere e proprie voragini aperte nella nostra fantasia.

Alla luce degli avvenimenti, l’incidente presso Egghead è già accaduto dal punto di vista giornalistico: un imperatore che attacca una base scientifica del Governo, con l’intento di eliminare la mente luminare dell’epoca corrente. Si tratta di una dichiarazione di guerra senza precedenti. La maggior parte dei lettori si ferma qui, ma il messaggio del manga è cristallino… è l’esito di tale concatenazione, che manca. Sebbene l’incidente sia definito in quanto tale, è la sua conclusione a rappresentare il detonatore per cambiamenti epocali nel pianeta. In questo contesto, in modo prosaico, presso Egghead c’è ancora qualcuno che deve prendere una scelta di enorme rilevanza, le cui conseguenze saranno senza dubbio devastanti. Inoltre, ci sono rivelazioni cariche di tensione esplosiva. One Piece non sarà più lo stesso.

Curiosamente, mentre scrivo, ascolto Eat the Elephant degli A Perfect Circle, una calzante metafora che invita a confrontarsi con sfide impegnative. A volte, l’unico modo per superare una sfida è affrontarla direttamente, anziché esitare nel dubbio o nell’incertezza. Oggi, in sole 15 pagine, ci troviamo di fronte a situazioni ideologiche, assetti internazionali e alternative di tipo politico.
E… una nuova informazione nel finale, piccola ma significativa, che apre completamente un nuovo scenario.
O forse, un cataclisma?

Signore e signori: cap. 1107…

Il Sole e il ghiaccio

‘Con sufficiente coraggio, si può fare a meno di una reputazione’

– Margaret Mitchell

I giganti raggiungono l’isola. E la terra trema.

Osserviamo finalmente in azione il feticcio de-luxe definitivo di Usopp: la grandezza e il coraggio. Ciò che ho particolarmente apprezzato è l’entrata in scena positiva (quasi solare, oserei dire) dei giganti. Non si presentano preceduti da un suono infausto, con sguardi minacciosi o insegne intimidatorie. Al contrario, giungono festosi e fracassoni, come se stessero dirigendosi ad un party: un ritratto fedele a come sono impressi nelle nostre memorie.

Dori e Brogi, insieme a Oimo e Karsee, sembrano decisi a radere al suolo tutto ciò che si trova loro davanti. In primo luogo, ci chiediamo cosa abbia spinto questi due colossi a desistere dalla loro sfida. Conosciamo bene l’approccio creativo di Oda, che può: A) contestualizzare la situazione; B) trascurare deliberatamente di spiegarla; C) riservarsi di fornire una divertente parentesi in una SBS.

Per il sottoscritto la ragione è l’orgoglio. Giustamente direte: ‘non è forse quel che non gli farebbe interrompere mai e poi mai la loro sfida?’ Corretto genti, correttissimo, ma, cosa accadrebbe qualora qualcuno gli facesse presente che dei loro amici, dei fratelli pirata, stessero per soccombere? Tralasciando, per un istante, il fattore che siano a conoscenza di Nika o che possano avere addirittura una cultura simil-norrena ad Elbaph. E quindi agiscano dietro un preciso intento. Riuscite a figuravi Dori e Brogi infischiarsene, mentre dei compagni a cui sono legati da un debito d’onore fanno una fine ingloriosa?

Come li vedrebbe il loro Dio? Mentre si macchiano di un tale disonore?

Mi piacerebbe (e mi farebbe fare le più matte risate) che i due siano capaci di fare una pensata sia coraggiosa che al limite del nonsense, in stile: ‘Ok, risolviamo a questa faccenda, e poi torniamo a picchiarci come se non ci fosse un domani!’. Sarebbe sublime e perfettamente in linea con i personaggi, oggettivamente esistono però delle tempistiche, loro erano a Little Garden, invece la mattina della notizia dell’incidente erano già ad Elbaph, allora ci sarebbe un’altra ragione riguardante sempre orgoglio e onore, ossia la loro patria:

  • Qualora esistesse una cultura del Sole ad Elbaph e Shanks gli avesse fatto annusare la possibilità di un conflitto su larga scala, in cui verrebbe coinvolto anche il Warland, pensate che rimarrebbero a combattere fra loro? Mentre la loro cultura e le loro tradizioni vengono distrutte per sempre? Non penso proprioh. Per quanto, si badi, il tono di OP sia continuamente intessuto di ironia e paradosso, ci sono scelte vincolanti date dalla decisione di essere. E Dori e Brogi due ignavi che si macchiano di infamia, non lo saranno mai. In nessun caso.

Ci sono scampoli di presupposti nel tessere queste prospettive, tutt’altro che risibili, Shanks è un amico di vecchia data per i due vichinghi, il Rosso ha un odio viscerale per l’ideologia del GM (basti pensare alla reazione iraconda verso Aramaki), per non parlare dell’attuale missione: il salvataggio. Saturn attaccherà qualsiasi cosa cerchi di salvare le sue prede, il Gorosei è l’incarnazione della biopolitica di dominio, ossia quella che esamina il controllo delle popolazioni attraverso le istituzioni. Le manovre politiche di Saturn – e le dinamiche di potere – sottolineano il ruolo di arma sociale nel plasmare la società e nel mantenere le disuguaglianze.

In effetti, è una scelta audace ma affascinante, che amerei particolarmente. Oda, inoltre, dimostra di essere un maestro nella tecnica dell’indizio sfocato, come possiamo chiaramente osservare su uno dei giganti la presenza di un tatuaggio che raffigura un sole, con cinque punte visibili. Gli altri giganti sono abilmente ritratti con mantelli che coprono parte del torso o con una sola delle spalle visibile, convenienza che non può passare inosservata, vero? Va notato che un tatuaggio non necessariamente deve trovarsi in quella zona; così come gli uomini pesce dovevano celare il vessillo della schiavitù, i giganti potrebbero farlo per puro gusto. In ultima analisi, potrebbe trattarsi semplicemente di un simbolo, poiché il foreshadowing ambiguo rappresenta un modo per l’autore di piantare semi di dubbio o curiosità nelle menti dei lettori, senza offrire risposte definitive o chiare. Solo in seguito, quando eventi o rivelazioni successivi confermano o spiegano il loro significato, tali indizi potrebbero acquisire un senso. Oppure, potrebbe essere il mero vezzo personale di un singolo gigante.

La reazione di Nami e Chopperino è molto tenera – praticamente, siamo noi lettori -per primi ipotizzano che Oimo e Karsee siano andati a recuperare quelle canaglie. Ma, il cecchino… Usopp è sublime. Ricordiamoci che i due sono i suoi senpai, il suo Nord del coraggio, l’emblema su cui il pirata ha settato l’intero sistema di vita. Nel volume 13 (cap. 117) vedemmo chiaramente l’epifania di Usopp, parlando proprio con Nami, peraltro:

Usopp: E’ proprio questo che voglio diventare… un coraggioso guerriero del mare!

Nami: non mi interessa… andiamo!

Usopp: rimango ancora un po, vorrei diventare grande come loro!

Prima di quel momento, Usopp le aveva illustrato il significato dell’orgoglio come emblema di coraggio, per poi dichiarare che un giorno avrebbe fatto rotta verso Elbaph. Ebbene, quel momento è giunto. Contemplare Usopp cedere alle lacrime di fronte alla realizzazione della sua aspirazione suscita profonde riflessioni. Sappiamo bene che italiano e giapponese sono lingue intrise di concetti e traslazioni differenti. Parlando dell’emozione in se, molte volte si cade in errore per eccesso di orgoglio, una parola che racchiude svariate interpretazioni, tutte adattabili al contesto. Il cecchino, con chiarezza cristallina, la interpreta come sinonimo di dignità e amor proprio: fiducia in se stessi. Ricordate a Shirop?

Sono molto orgoglioso! Infatti mi chiamano Usopp l’orgoglioso!’

– Volume 3, cap.23

La riflessione di Usopp su ciò che significa per lui l’orgoglio, e come ciò si lega al suo desiderio di andare a Elbaph, è un momento di profonda introspezione. Ricordare il suo discorso a Shirop evidenzia il suo costante sviluppo come personaggio e la sua ricerca di significato e identità nel mondo. Prima di liquidare la sua figura come semplice codardo, ricordiamo che il personaggio affronta il senso di smarrimento personale e familiare, esplorando il desiderio di fuggire e di trovare un significato più profondo nella vita.

Di due cose, mi spiace:

  • Un’arma tecnologica, in linea con la saga, sarebbe stata un’aggiunta interessante per Usopp, considerando il suo spontaneo interesse per il bubble gun di Lilith. Tuttavia, ciò comporterebbe pro e contro: A) Dotandolo di un’arma i cui proiettili si basano su una balistica avanzata, conferirebbe a Usopp un’aura di coolness e performance, poco ma sicuro. B) Tuttavia, potrebbe essere che il fascino del pirate risieda nella sua preferenza per armi non letali, come dimostrato nella situazione con Rebecca nel Colosseo. Questo aspetto lo caratterizza come individuo dal cuore puro, e come un esperto cecchino che, a differenza dei colleghi che utilizzano armi tradizionali e minacciose, si distingue per la sua forza di volontà e per il rispetto dei suoi ideali. Sarò sincero, mi piacciono entrambe. Ma almeno dotarlo di offensiva targata agalmatolite? Dove si firma?
  • Questo ci conduce a Van Augur. Il duello tra Usopp e quest’ultimo sarebbe una montagna russa di traiettorie e nervi d’acciaio, una partita a shōgi balistica che richiede preveggenza e teletrasporto. La chiave di tutto risiederebbe nella capacità di Usopp di prevedere le traiettorie, poiché il cecchino deve mirare non prima che Augur scompaia, ma dove ricomparirà. Inoltre, considerando la sua vista sovraumana, il Kurohige è dotato del temibile Senriku, un fucile che farebbe invidia anche a Carabina Quigley: placcato in oro, con una canna chilometrica e un set di mirini multipli. Usopp necessita di un’arma all’altezza delle sue eccezionali capacità. Nonostante sia uno dei rari individui ad aver risvegliato la tonalità della percezione solo attraverso l’istinto, similmente a Koby, questo sottolinea la sua straordinaria forza di volontà e le potenzialità latenti.

La seconda cosa che mi dispiace è proprio il mancato incontro tra loro due. Immaginare i due lati dell’occhio di lince a confronto, con Usopp che si rende conto dell’inferno che lo attende. Magari con una deformazione diabolica da parte di Van Augur, di fronte a una spavalderia studiata del bugiardo. Naturalmente nulla è ancora escluso. Tuttavia, la capacità di teletrasporto del Kurohige suggerisce che potrebbe attraversare il Frontier Dome senza problemi, rendendo già remota la possibilità di un incontro.

È davvero un peccato (ricordate sempre: parlo per opinione personale), poiché un incontro avrebbe preparato il terreno per ciò che speriamo avvenga ad Elbaph: una definitiva presa di coscienza del nostro bugiardo preferito. Non è necessario che diventi Clint Eastwood, perché nella vita, spesso, la giusta dose di fiducia in se stessi e nei propri mezzi può davvero fare la differenza.

Intendiamoci, in ogni caso, il percorso del cecchino è già un pellegrinaggio verso il cambiamento.

Nel profondo del suo animo Usopp sa già di essere un coraggioso guerriero, ma gli manca la consapevolezza. L’orgoglio di cui parla non è vano ed eccessivo, per il pirata significa fierezza. Parliamo di un personaggio che che tocca tutti i punti del teatro antico (gloria, tradimento, onore, valore ecc.), ma deve realizzarli in prima persona, convincersene nel quotidiano, per non privarli del loro alone nobile.

Potete credermi. Spero di potervi scrivere quanto prima, codesto paragrafo: Il ruggito del Coniglio.

Zona di Guerra

‘Una battaglia persa è una battaglia che si pensa di aver perso.’

– Jean-Paul Sartre

Nella vita le prospettive cambiano, vero?
Con una nonchalance prossima allo zero assoluto, Lilith cambia la propria su Brook. Passando da ‘sei incredibile, ossetto!‘ a ‘questo scheletro ha combinato un casino!’. Il tutto mentre il musicista sorbisce un buon tè: tanto è già morto.
Ho riso in maniera folle.

Insomma, la Sunny sta avanzando a velocità incontrollata verso il Frontier Dome. Daje. Abbiamo visto di peggio.

Per mare, la situazione è notevolmente diversa. I giganti hanno sbarcato sull’isola, mettendo Kizaru e Saturn in una posizione ancora più difficile. Ciò crea uno sbilanciamento degli equilibri in gioco, con le forze della Marina ora stimabili intorno al 70% (considerando 30 navi affondate, imbarcazioni di varie dimensioni, anche se va notato che il numero 100 in Giappone è indicativo). Con l’assenza dei giganti dal campo di battaglia e l’ingresso delle corazzate, la situazione si complica ulteriormente. Il vice ammiraglio Red King (che, in nome del Cielo, non voglio sapere cosa sia), modifica la strategia con successo, portandoci a meno un Mark III. Resta da sperare che i danni siano contenuti, soprattutto considerando le prospettive future con Bonney e i Mark nella Rivoluzione.

Zoro-boy.
Questo combattimento sembra avere poco senso, e faccio un disclaimer: niente di ciò che sto per dire è denigratorio nei confronti di Lucci, élite dei killer, un guerriero di razza che padroneggia il risveglio in modo eccezionale, intelligente e feroce come pochi.
Il punto è che lo spadaccino risulta nettamente superiore al sicario. Neanche contro King sembrava così affannato o in difficoltà (onestamente). Non ritengo strani i colpi d’incontro, dato che Zoro utilizza una scherma classica a due lame e… non indossa la bandana, quindi sembra non stia prendendo sul serio il combattimento. Inoltre, stiamo parlando del maestro assoluto delle Rokushiki, il cui Tekkai risulta praticamente inarrivabile per chiunque. Tornando a King come metro di paragone, ricordiamo che un Lunaria ha capacità nettamente superiori ad un umano.
In particolare, era secondo in forza solo a Kaido e aveva uno Zoan ancestrale di tutto rispetto. Persino il Governo Mondiale e la Marina si guardavano bene dall’attaccare Wano.

Zoro ha forse peccato di orgoglio? Non mi pare il tipo, onestamente. Mi spiace, lo dico sorridendo genti, ma lo devo dire, nessuno dei due ci fa una bella figura. Non in termini di abilità, ma perché sembrano letteralmente stiano giocando a chi ce l’ha più lungo. Zoro con le battute sulla fretta, Lucci che ribatte dicendo che i Mugi sono così stupidi da non salpare senza un membro dell’equipaggio, lo spadaccino che risponde affermando che il CP non ha un reale controllo del duello. Due buzzurri. Come quei tizi che si sfidano al pugilato meccanico nei parchi divertimento, avete presente? 

Facevano prima a giocarsela a salsicce e birra. Ecco.

Tornando seri, a meno che non esista un elemento esterno di trama (ma mi sembra mooolto difficile), gradite un consiglio? Non visionate questa scena in termini di forza. Questa circostanza serve: a far sì che Zoro non sia sul vero campo di battaglia. E non intendo che avrebbe potuto cambiare gli eventi, diamo contesto in due ragioni:

In primo luogo, Zoro e Sanji in combo sono sempre stati una forza con cui fare i conti, ma dopo i power-up di Wano? Qui sarebbero stati una vera piaga (Sanji da solo ha bloccato il colpo di Kizaru; oggi lo analizziamo in maniera sopraffina, vecchio dannatissimo cuore). La riflessione mi ha portato a pensare che Oda potrebbe non voler ancora darci un assaggio del loro potenziale distruttivo, del livello raggiunto (senza contare di quanto si sarebbero diluiti e allungati i capitoli, in un momento in cui non erano loro a dover risaltare). Quindi, relegare Zoro in uno scontro off-screen, bloccando poi Sanji per buona parte del tempo con il potere di Saturn, è – sinceramente – la scelta narrativa più astuta.

In secondo luogo, ve ne ho parlato più volte, ci sono momenti in cui in un manga si utilizzano dei trampolini emotivi. Due esempi recenti? Usopp che scappa e poi torna indietro per difendere Tama, mentre nello stesso frangente Nami si imbestialisce e inizia a scatenarsi. Poi c’è Sanji, legato e sbeffeggiato perché non combatte le donne, ma arriva Robin e abbiamo un meraviglioso arabesco emotivo sull’archeologa. Queste scene non servono a denigrare Usopp o Sanji, ma ad elevare Nami e Robin. E lasciatemelo dire: sono meravigliose.

Se vogliamo valutare la potenza in termini stretti, Oda sensei li ha ormai buttati nell’umido, e da molto tempo.

Ma, avete bisogno di ulteriori analisi sul capitolo 1107, nevvero?
Bene, proseguiamo.
Prima la luce, poi il buio.

Il diritto di resistere

Gli unici muri che esistono sono quelli che hai posto nella tua mente. E qualunque ostacolo tu concepisca, esiste solo perché hai dimenticato ciò che hai già ottenuto’


– Suzy KassemAlzati e saluta il sole

Il Governo Mondiale, non e’ altro che profilassi di potere. Lì dove la statistica sostituisce la ragione. Un diritto – probabilmente – acquisito, che obnubila quello basilare di ogni essere umano: nascere libero.

Ci sono due punti in perenne stallo, l’impasse di Kizaru e l’immobilismo di Saturn, questo significa che Oda deve fisiologicamente dare contesto circostante. Ma ora stop, non riesco a trattenermi: voglio parlare subito di Sanji-boy.

Colgo l’occasione per esprimermi su una questione che mi sta a cuore. Come ho sottolineato più volte, i miei preferiti sono Luffy, Zoro e Robin. Tuttavia, amo tutti i membri della ciurma indistintamente. I meme e le battute sui vari personaggi ci stanno, per carità, ma a un certo punto diventano risibili, poiché tradiscono una personale preferenza (o antipatia) che, a mio avviso, alla lunga stanca. Perciò, nonostante mi identifichi maggiormente con Zoro, nutro una folle ammirazione per il personaggio di Sanji. Avrei davvero voluto che quella mezza calzetta di Judge l’avesse visto in questo capitolo. Questo è tutto, fine del disclaimer. Scusatemi, ma non tutti mi seguono fin dai miei esordi su questa pagina; ritenevo necessario questo chiarimento. Tornando a Judge…

Fallimento? Prova adesso a chiamarlo fallimento.

Nel Volume 102, capitolo 1028, nello scontro con Queen, sopporta ferite che nessun essere umano potrebbe gestire, incassando successivamente il colpo di spada del terzo in comando di Kaido con la stessa calma con cui un gatto assonnato scaccia via una mosca. Ma cosa pensa il mugi? Di essere cool? Un superuomo? No. Il cuoco desidera solo non perdere la propria umanità, come i suoi fratelli.
Questo è ciò che fa di lui un eroe.
Il power-up di Sanji è puro shonen distillato. Più forte in origine dei fratelli (il feto più forte assorbì la maggior parte del farmaco, pur rimanendo immutato), Gambanera ha ribaltato un dogma genetico, rimanendo in tema con il suo tipico stile: Sanji ha preso a calci anche il proprio destino. Come ripeto spesso…

Come si fa a non essere romantici, con One Piece?

Trovo perfettamente coerente il fatto che Sanji possa bloccare un laser, anche se non credo ne sia perfettamente consapevole. Ripete la sua consueta frase desunta dal concetto latino: ‘Omnia vincit amor’ (andate a informarvi, è praticamente il DNA del cuoco), suo mantra esistenziale. Ricordiamo che distruggendo la Raid Suit ha tagliato i ponti con il passato, ma, tanto non era quella a generare potenziale: ha solo risvegliato i suoi poteri dormienti. Il suo corpo non è umano, quindi può andare oltre l’umano. Il cuoco sta solo finalmente incassando il suo retaggio ingrato: con gli interessi. Abbiamo mai visto il pragmatico, indolente, inscalfibile Kizaru trasecolare in quella (comicissima) maniera? La riproduzione degli eventi gravita sul ‘realismo’ dell’opera. Perché, se Luffy può essere il vettore di un Dio, e Zoro poté acquisire il Re conquistatore infuso nelle tecniche (istintivamente, a differenza di Luffy stesso), allora Sanji può tranquillamente iniziare a gestire la sua costituzione sovraumana.

Stasera, alle 21.00, ci sarà la Fatal e vogliamo conoscere le vostre impressioni genti, vi aspettiamo! Ospite l’esimio Alessandro de Concini, ci sarà da approfondire!

https://m.twitch.tv/bikeandraft?desktop-redirect=true

Qui cominciano gli avvenimenti peculiari. Non mi ripeterò su Kizaru, evitando di abusare del mio e del vostro tempo. Nei precedenti articoli, ho scritto ampiamente la mia visione del marine. Quest’ultimo agisce, seppur tormentato, e continua ad attaccare, ma senza guardare. Esiste da diversi capitoli un parallelo tra coscienza e vista: prima si pente di aver portato occhiali con lenti trasparenti, ora, prima di colpire Bonney, tiene gli occhi chiusi. Si vergogna palesemente delle sue azioni, quindi di se stesso. Nonostante continui a sperare in una presa di coscienza definitiva, l’ammiraglio continua a macchiarsi del peggiore peccato: la rassegnazione. Pare che non volesse neanche ingaggiare i Mugi, preferendo svolgere il lavoro sporco e telare.

Dopo lo smacco con Sanji però, è come fosse consapevole che il governo non lo riterrebbe in grado di svolgere le sue mansioni, e, che sia attaccamento al posto fisso o al senso del dovere in una causa che ritiene importante: ora ha annunciato che dovrà uccidere tutti. Ad ognuno i suoi inferi, Kizaru infatti, ora è immerso nei suoi. Ho una tremenda curiosità nei confronti della sua evoluzione.

Bonney è l’anello mancante tra il popolo e il Governo Mondiale, non v’è dubbio alcuno. C’è una scena complementare in merito. Rammentate lo sguardo di Cobra? Quando guarda sbalordito il trono non più vuoto? I Gorosei sterminano i Buccaneer, rei di promuovere un culto proibito, e fanno lo stesso con chiunque sia a conoscenza di Imu. Il sottinteso è chiaro: il passato deve rimanere nel passato. Questo spiega la frase di Saturn: ‘Non ci serve altro progresso‘. Ossia, se una tale tecnologia desta attenzione verso il Regno Antico, quindi nei cento anni di vuoto, ergo alla verità: preferiamo farne a meno. La conoscenza è potere, genti.

Potrebbe trapelare qualcosa da Egghead? Stimiamo le possibilità:

  • Un indizio sul Regno antico
  • Una notizia su Joy Boy, o Nika
  • Una rivelazione sull’eminenza grigia che domina il mondo

Cosa terrorizza Saturn, nello specifico? Non ha avuto un sussulto così evidente nel vedere Nika, ricordate? Eppure ora perde le staffe, il motivo è disarmante, il Gorosei è testimone del fatto che Bonney riconosce la divinità. Applichiamo questo inciso al registro politico-sociale di OP. I nobili si possono corrompere o intimidire, le popolazioni sono relegate nelle proprie isole, con regimi imposti in base al reggente (per esempio, Doflamingo imponeva il coprifuoco a mezzanotte), e regole ferree decretate quasi per abitudine (il tributo dell’oro celeste, il divieto assoluto dello studio del passato). Ma, se ogni popolazione in tutto il globo… sapesse?

Avete mai ascoltato Generazione di Mostri, di Frankie Hi-NRG?

Loro masticano sentenze da far sputare al prossimo affinché pensi di esserne l’artefice così s’impegni al massimo
a diffonderle a farne una bandiera in cui avvolgere il cadavere del libero pensiero
Il metodo che adottano per controllare l’opinione pubblica è antico come il mondo ed infallibile
ne aumentano le fazioni riducendo le interazioni
moltiplicando le incomprensioni dividendo le persone…

Una volta finito l’articolo ascoltatela: avrete un quadro della società in OP (e, purtroppo, anche della nostra).

Diciamoci la verità poi, vedere pestare Saturn fa sempre bene al cuore. Non mi soffermerò in particolare sulla tecnica di Luffy, mi basta averlo sentito dire ‘perché piangi?‘. Per non parlare della frase sull’essere Nika, praticamente Luffy è il meme di Carlo Verdone: ‘N’CHE SENSO??‘. Ho riso fino alle lacrime.

La panoramica sui protagonisti di saga è meravigliosa, Vegapunk in pace con se stesso, Bonney ha ritrovato l’innocenza dei bambini, e guardate bene: perfino Orso sembra stia sorridendo. Immaginate un simile stato su milioni di persone? Avete idea di quanto sia forte la rabbia polarizzata di chi è nel giusto?

No, Saturn non ha paura degli insetti.

Saturn ha paura di milioni di insetti.

Paint it black

‘La luce pensa di viaggiare più veloce di tutto, ma si sbaglia. Per quanto la luce viaggi veloce, scopre che l’oscurità è sempre arrivata prima: e la sta aspettando’

– Terry Pratchett

La volontà è tutto.
E, se quella di Luffy viene associata a Roger: ora ci divertiremo.

Innanzitutto Caribou, vecchio cuore assoluto (a lui che vuol fuggire è dedicata: Fly Away), un’ipotesi nasata dal Bike in tempi non sospetti. Ovviamente sono stati in tantissimi a pensarlo, ma più che altro a sperare fosse possibile, che magari fosse l’alter ego di Bartolomeo (ma per i Kurohige). Praticamente è succo al 100% zizzania, con un retrogusto di sabbia, ovviamente.
Lo scenario dipinto è nero come pece:

  • Conosce letteralmente tutti gli obiettivi, gli intenti e le remore della ciurma
  • Avrà assimilato tutti i punti deboli, le angosce, le vulnerabilità
  • Sa tutto delle armi ancestrali e delle loro alleanze

Tutto questo sarà a disposizione di Teach, un uomo con la volontà di acciaio, che ha studiato, perseguito e curato: lo stesso piano per vent’anni. Questa è una catastrofe. E si, Caribou si riferiva esattamente a Teach, è semplicemente splendido. Chissà se avremo mai uno scontro tra fan-boy! Caribou vs Bartolomeo.

Potrei impazzire per una cosa simile.

Il Kurohige, andiamo per gradi. Sezioniamo il caos primordiale. Catarina arriva e subito inizia a sfottere senza pietà Saturn, facendo una precisa asserzione sul suo potere e toccandogli intenzionalmente il ginocchio. Questo implica una sfumatura ben precisa: la piratessa vede chiaramente che il Gorosei è uno Zoan mitologico. Quindi, non si riferisce al potere fuori dalla norma (la rigenerazione istantanea e la pseudo invincibilità, presumo, perché la psicocinesi del pentagramma credo sia una peculiarità dell’Ushi-oni, come vi spiegai: in ogni leggenda ha uno ‘sguardo’ particolare). Si riferisce invece alla ‘peculiarità zoan’, ossia quel potere unico rispetto a tutti i frutti, che detengono solo e soltanto i mitologici. Come molti stanno ipotizzando, forse Catarina ha la capacità non solo di copiare l’aspetto, ma anche il potere stesso. È plausibile?

In primo luogo, qualora lo fosse, lei può copiare la capacità Zoan, non il potere ‘esterno’ che utilizza Saturn. Come sappiamo ogni mitologico ha la sua capacità extra, soliti esempi: le onde d’urto di Sengoku, la capacità curativa di Marco, il ghiaccio di Yamato. Cosa hanno in comune? Aria, fuoco, ghiaccio. La capacità mitologica extra si basa sugli elementi? No, in effetti:

  • Orochi era dotato di tante vite quante erano le sue teste
  • Nika trascende la metafisica
  • la volpe Onimaru diventava un monaco-yokai, ottenendo favella e intelletto umani

Insomma, Catarina può avere letteralmente qualsiasi potere.

Le ipotesi vertono sulla sua capacità extra, che non conosciamo, quindi per il momento diamo per buono possa copiare il potere (ovviamente non ad oltranza). Ma, lei assume l’aspetto di chi vuole, quindi realizziamo una grande verità:

  • Toccare Saturn è ambiguo, tanto quanto la frase di Emporio nello spiattellare al pubblico il frutto di Law, parlando di Imu. Perché uno scrittore brucerebbe un tale colpo di scena, facendoci sintonizzare su qualcosa di preventivabile? Mi sembra veramente una mossa deliberata, fatta apposta per depistarci. Possiamo basarci su due punti incontrovertibili: A) se Saturn sopravvive, ogni singola volta che lo vediamo, penseremo se sia Catarina (occhio, è esattamente quello che vuole l’autore); B) la tecnica di farsi passare per un Gorosei è uno stratagemma a colpo singolo, ossia, una volta attuato la notizia trapela. Rimane il fatto che una basta e avanza, visto il soggetto: i danni potrebbero essere incalcolabili.

Naturalmente la loro missione non era ‘fotocopiare’ Saturn, non potevano sapere della sua presenza, Catarina lo sbeffeggia perché ha attirato completamente l’attenzione sul campo di battaglia, facendoli agire nella calma più assoluta. Poi, Oda lo conosciamo, se gli gira potrebbe dire ‘nella Marina erano presenti delle spie, che hanno informato i Kurohige’, il quel caso però: dallo shonen passiamo alla fantascienza. Come vi dico da settimane, la mia curiosità vira sulla piccola S-snake, e mi domando se il potere che vuole a tutti i costi Teach (quello di Hancock) sia estraibile anche da un Seraphim. Atteniamoci alla realtà però, l’ipotesi è plausibile perché lui vide la piccola Seraphim ad Amazon Lily, ma in tutta onestà: il pirata può aver architettato qualsiasi cosa. Le trame di Teach sono sconosciute.

E questo ci porta al vecchio tizzone d’inferno.

Come scrissi in questo articolo…

anche Imu ha i suoi piani…

Teach fa parte di una stirpe, ed esattamente come Luffy, cosa vuole fare? Cambiare l’equilibrio del mondo intero. Vi rammento un dettaglio, la frase di Imu: ‘… e portatemi assolutamente la principessa Bibi‘, ovvero la sua scelta, avviene dopo che viene a sapere che la principessa è una D.

No, non credo che Imu stia soltanto dando la caccia a quel clan; piuttosto, è chiaro che ha nel mirino gli unici due che concretamente cercano di alterare l’equilibrio, quell’equilibrio tanto caro ai Gorosei, che garantiscono a colpi di Buster Call e stragi a God Valley (e non solo). Se la volontà di Luffy viene associata a Roger (pur non discendendo dalla sua stirpe), quale ha raccolto Teach? Verrebbe – per ovvie ragioni – in mente Xebec, ma è praticamente telefonata, anche se la frase ‘il mondo’ fa pensare letteralmente ai piani di Rocks. Teach è un Buccaneer? Onestamente, i soggetti di tale sangue hanno dimensioni immani. Tralasciamo la purezza del sangue: Kuma è di madre umana ed è un armadio a muro, il triplo di Teach. Vogliamo poi puntualizzare che si parla di stirpe e non di razza? Insomma, non voglio ingannarvi e fare sensazionalismi senza uno straccio di plausibilità. Però, qualcosa che ritengo elettrizzante, ve la posso dire.

Doflamingo e Rosinante.

La reazione alla tragedia che distrusse la loro famiglia: è agli antipodi. Teach (in una celebre vignetta lo si vede piangere), ha dei trascorsi, e un piano che non sembra tanto di conquista: ma di vendetta. Se esiste un eroe dal cuore gentile come Kuma, non potrebbe esistere il suo opposto? Come per Doflamingo e Rosinante? Come uno scelse la luce e la giustizia, l’altro preferì le tenebre e l’anarchia. Questo cosa comporterebbe?

Che Teach, in un clima squisitamente Shonen: è un buono.

Ovviamente, agli antipodi, perché Kuma il mondo lo voleva salvare, il nero lo vuole dominare. Da un punto di vista (ovviamente) malsano: dominare il mondo ti garantisce che le persone non debbano morire di fame, non subiscano orrori come Ginney, non siano sottoposte a genocidi per gioco come a God Valley. Teach aveva una madre e una sorella si dice. Ci sono diversi personaggi nei manga che, pur avendo l’intenzione di fare del bene, scelgono vie contorte o considerate sbagliate.

Vi stupisce?

Vi hanno forse stupiti Makoto Shishio in Kenshin? Madara in Naruto? O vogliamo parlare di Griffith in Berserk, magari?

La scelta che ha inferenze logiche è Xebec, ma una vocina mi dice che sia una scelta di Oda, trattasi probabilmente di un elemento esterno di trama. Sarò onesto: questa notizia è una delle cose più belle in assoluto, perché l’epigrafe morale di Teach…

‘I sogni degli uomini non moriranno mai!’

… diventerebbe il fulcro di tutto One Piece.

Come sempre vi consiglio il video del Re. Ironia, congetture machiavelliche e analisi acuta. Trasversale.

Rivoluzione di origine controllata

Spero di avervi intrattenuti, spinti a riflettere.

Tutto l’equilibrio in OP è controllato da una manciata di individui che trattengono ossessivamente la conoscenza, quindi la possibilità di scegliere.
Senza di essa non può sussistere fede, e senza quest’ultima non può esserci speranza.
Come fai ad essere libero, se non sai di essere prigioniero?
Prendete la tragedia di Pepe, i giochi di God Valley. Quel che è stato fatto a Ginney.
Ora, invece…

Immaginate la speranza e le lacrime di Bonney, ma: sul viso di milioni di persone.

Egghead mi sta sinceramente sorprendendo, animata da una forte carica idealistica, ha finalmente il potenziale per portare la luce della razionalità… in un mondo ancora legato a concezioni arcaiche.

Godiamoci il viaggio, genti

I got to get away (get away, get away)
Girl, I got to get away (get away, get away)
Oh, oh, oh yeah

– Lenny Kravitz, Fly Away

Cenere

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