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One Piece 1092: il gigante sepolto, Borsalino flagello di Dio, Durango 95

del pirata Stefano 'Cenere' Potì

E’ come quando fai una mossa negli scacchi e appena togli il dito dal pezzo… vedi l’errore che hai fatto, e c’è il panico perché non sai ancora la portata del disastro a cui ti sei esposto

– Kazuo Ishiguro

Molto karasciò.

Salve genti, nuova analisi, capitolo 1092: le bugie hanno le gambe corte.

Leggere questo capitolo mi fa sentire come Alex il drugo quando ascolta il buon Ludovico Van. Piglia bene. Il 1092 cerca di destabilizzare due punti cruciali della trama, elementi che credevamo saldi nel corso degli sviluppi precedenti. Siamo di fronte a un nuovo intreccio narrativo o si tratta di abile depistaggio? Le parole sembrano essere state scritte seguendo uno dei più antichi precetti ninja.

Ciò che l’occhio vede, la mente registra.

E la community – giustamente – si divide in scuole di pensiero. Proviamo a fare chiarezza.

È il momento dell’Elzeviro

Catartica

Tutto verte sul gioco degli equivoci.

Dal motivo per cui Il Tiranno abbandona Egghead, fino a quella che sembra essere una bugia di Zunesha. Una bugia lunga 800 anni. Akainu, Orso e Bonney sono legati da un fil rouge: i ricordi. Fa capolino una nostra vecchia amica: torna a casa, Analessi.

L’artifizio letterario che sfrutta i ricordi e i flashback per arricchire una narrazione e creare retroazione. Consente agli scrittori di inserire eventi passati o ricordi nel contesto di una storia, offrendo al lettore informazioni cruciali sul passato dei personaggi o sullo sviluppo della trama.

Ne esistono due tipi principali:

  1. Esterna: quando la narrazione si interrompe per tornare indietro nel tempo e raccontare eventi precedenti. Può essere utilizzata per spiegare retrospettivamente le motivazioni dei personaggi o per fornire dettagli rilevanti per la trama
  2. interna: In questo caso, i personaggi rivivono o ricordano eventi passati all’interno della storia stessa. Questo può avvenire attraverso dialoghi, monologhi interiori o flashback diretti. Spesso, questi ricordi vengono evocati da qualche stimolo presente nella storia

Oda le usa entrambe da almeno due mesi.

La suddetta tecnica svolge il suo compito dannatamente bene, ossia rivela informazioni gradualmente e crea suspense. Se la vediamo usata con parsimonia: è per non interrompere il flusso della storia o confonderci le idee. Che questo possa piacere o meno, beh, risulta incredibilmente soggettivo.

L’equilibrio di Kizaru, tra impeccabile senso di giustizia e il desiderio di non infrangere i propri principi: è perfetto.

Akainu si ritrova di fronte a Bartholomew Orso, il Tiranno. Tuttavia, questa sfida va oltre l’aspetto puramente fisico. Akainu si pone domande sulla natura di un essere privo di coscienza come Orso, ma gli si rivolge come ad una persona e parla del suo ego, vedremo tutto nel relativo paragrafo.

Bonney, porta sulle spalle il peso dei ricordi del padre. È il collegamento tra le azioni passate del Tiranno e il passaggio di testimone tra old e worst generation. La sua scelta di difendere Vegapunk rappresenta una metamorfosi, un adattamento alle circostanze, ma il legame con il passato persiste. Potrebbe forse riguardare anche Borsalino?

E poi Orso, gigante il cui passato si nasconde sotto il peso dei ricordi. Sepolti. Rimane aperta la domanda: la sua coscienza è sopravvissuta? Esistono ancora quei 21 grammi di anima tra i circuiti? È un eco lontano della vita precedente che lo fa fuggire, quell’eco porta a Egghead?

In questo capitolo, Oda ci invita a meditare sulla natura dei ricordi e sulla loro influenza nel plasmare il destino dei personaggi. I dubbi di Akainu, la crescita di Bonney e il mistero di Orso sono tutti punti di riflessione profonda. I ricordi, come arma a doppio taglio, possono sia guidare che confondere i protagonisti (e quindi noi lettori), poiché senza comprenderne le motivazioni, diventano uno strumento ambivalente nella definizione delle loro scelte e delle loro ragioni.

Signore e signori: Capitolo 1092…

Verhoeven

Siamo accomunati dai nostri ricordi, qualsiasi cosa ciò significhi

– Kazuo Ishiguro, Il Gigante sepolto

Mary Geoise ha due ottimi pregi: stile satirico e violenza stilizzata.

Che Orso fosse invincibile per della fanteria media, lo sapevamo tutti. Lo sa Oda, lo so io, lo sapete voi. Lo sapevano perfino le famose aragoste trafugate.

Perché mi risulta comico? Perché i soldati vanno (convinti, eh) ad attaccare il cyborg al grido di: eccolo! Eccolo lo schiavo invincibile! Mentre lui sta falciando tutto quello che gli si para davanti: soldati, cani, gatti, autostoppisti, logopedisti, entomologi, poeti… sembra Gulliver che si scrolla di dosso i Lillipuziani. Poi, senza pensarci due volte gli lancia un bel Ursus Shock. Così. A sfregio.

E finalmente arriva il Cane. Primo, Akainu non nutre la minima paura verso Orso. La vignetta è di per sé esplicativa con in primo piano le cicatrici causate da Kuzan. Il Grande Ammiraglio…

… ha affrontato minacce ben peggiori.

Akainu ha una missione, e non fa una piega nemmeno nel livello critico. Non vacilla sotto – anzi, pare infischiarsene – i modi vessatori dei draghi celesti. Se ne sbatte delle lamentele e ne fa una questione di giustizia. In questo il marine non viene per niente meno al canone dell’oggettività narrativa. Questo è un esempio delle scelte di Garp, del suo rifiuto assoluto di diventare ammiraglio. Perché è innegabile che Sakazuki non trascura i Tenryubito e obbedisce prontamente ai loro ordini. È importante notare che questa differenza tra gli ammiragli e gli imperatori è abissale, e in un mondo in cui la volontà è sovrana, questa differenza è ancora più evidente. Ne deriva un paradosso elegante: il capo della Marina, incaricato di mantenere la pace e l’ordine, sembra non riuscire a preservare l’orgoglio e l’indipendenza della propria identità. Questo non è un giudizio denigratorio verso Akainu, anzi, mi fa riflettere su quanto possa sopportare. Non si tratta di una questione di vanità, dato che i Marine sono nobili, ma piuttosto delle ingiustizie come quelle viste a Pepe, delle tragedie come quella di Lulusia e degli sporchi affari di Wano.

Quel che però è veramente degno di nota: è il suo modo di esprimersi.

Il Grande Ammiraglio lo definisce morto, ma chiama il cyborg per nome. Questo è significativo, poiché sottolinea l’identità precedente di Orso come uomo, prima della sua trasformazione in una macchina. Akainu lo considera un oggetto, senza mezzi termini. Ciò nonostante esprime inconsciamente preoccupazione per il suo comportamento umano, e per ben due volte. La prima è quando dice che Orso non può più essere controllato, ma esprime ad alta voce la sua perplessità

… il tuo io dovrebbe essere stato cancellato da tanto tempo…’

Il condizionale. Ho qui la traduzione del Mala e l’adattamento del Re. Entrambe esprimono pienamente lo stesso concetto: Akainu è stupito che Orso agisca secondo parametri di coscienza. Ho adorato che abbia cercato di placarlo semplicemente con la voce. Sembra la gag in cui Giacomino cerca di fermare Giovanni, quella del Vietnam

‘Johnny fermati! Johnny! FERMATIIIIIIIIII!!!’

Poi gli spara un mitragliata, infatti Sakazuki si rompe le balle…

… e fa sul serio.

Il Cane Infernale, utilizza il Meigo. Sappiamo tutti che signica l’utilizzo di quella tecnica. Vuole neutralizzarti definitivamente, se ci lasci le penne è perfettamente accettabile. Tanto ora per via dell’ordine dei nobili…

… quanto a MF per giustiziare assolutamente Luffy prima che fosse messo in salvo.

E’ vero, le parole che pronuncia alla fine sono espresse con fermezza

Dove pensi di andare? Hai perso ogni traccia di volontà e cuore…

Ma rimangono comunque un interrogativo.

Le ragioni di Orso, sono impulsi cibernetici determinati da precedenti pulsioni umane? Si è fatto impiantare schemi comportamentali in previsione di determinati scenari? È possibile. Visto che ha protetto la Sunny, ed è andato via solo all’arrivo di un mugi. Sa discernere. Direi che questi micro-eventi che si accavallano sono di diversa natura.

Usiamo l’inferenza logica per ipotizzare. Se Orso va via da Mary Geoise è perché non è la sua meta. Oltre all’ovvio fatto di mettersi al sicuro da Sakazuki. Ragioniamoci: A) Orso sbatte contro la Red Line, come se questa (giustamente) non dovrebbe esistere, lui ne ha memoria, il suo frutto no; B) si rialza e viene subito ingaggiato, quindi reagisce; C) nel momento in cui si deve confrontare con un avversario troppo forte – al punto di mettere a rischio il suo protocollo primario – puff! Tela che è una meraviglia. Non sperpero né il vostro né il mio tempo illazionando una destinazione, perché se non fosse Egghead dovrei letteralmente inventarmela di sana pianta, in quanto elemento esterno di trama. E non è escludibile, perché non conosciamo la scintilla che accende Orso. Immaginiamo quindi che la destinazione sia l’isola del futuro, ipotesi al momento sensata.

Capitolo 1067. L’impulso esterno non può essere Bonney, perché è già svenuta ben prima della partenza di Orso

Qui siamo a metà capitolo, la Supernova non è né sotto minaccia né si sta avvicinando ai ricordi del padre. Non si è mosso per lei.

Lo scatto del cyborg dovrebbe escludere anche il robot (poi, vai a sapere), perché viene esaminato ripetutamente prima della sua partenza. Rufy non va in G5 in tutto il capitolo e non ci andrà fino allo scontro con Lucci. Il fatto più recente alla sua partenza è l’apparizione del CP-0 ad Egghead, neanche un attacco diretto da parte di questi ultimi.

Consideriamo allora che Orso è di una razza unica, forse antica. Spariamola grossa. Anche se fa parte di quella specie e quindi fosse a conoscenza – anche e molto più di Vegapunk – di segreti del Regno Antico, è sempre lo scienziato a cui chiede il permesso di essere programmato entro determinati standard, e il nonnino non ne sa palesemente una ceppa. Non vedo collegamenti tra Orso e il robot. Agiscono con tempistiche e stimoli diversi. Che poi, La presenza del CP-0 è una minaccia e il palese rapimento di Bonney (da parte di Teach) no? Inoltre, come può sapere della minaccia della Marina ad Egghead? E non si parli di vivre card, poiché bruciano solo se la persona è sotto diretta minaccia e sta soccombendo. Le ipotesi sono dovute, e per ora le conclusioni rimangono le medesime:

A) Orso ha ricevuto un comando esterno. E voi direte: da chi? Boh. Bah. In One Piece niente è da escludere a priori.

B) l’ennesimo elemento esterno di trama, già già, si si. Seeempre lui

Questa sera ci sarà da scatenarsi alla Fatal Royal Reading, potete scommetterci. E vogliamo sapere la vostra, ore 21.00, su Twitch, vi lascio il link!

https://m.twitch.tv/bikeandraft?desktop-redirect=true

In conclusione, per Orso (come annunciato nel precedente articolo) nutro ancora una speranza. L’incontro tra padre e figlia. Vederlo utilizzare il Nikyu Nikyu no Mi per far partire la Sunny sarebbe struggente, un cerchio perfetto tracciato fin dalle Sabaody. Koby è il futuro della Marina diretto erede di Garp, Luffy è la libertà della pirateria ed erede di Roger. Qualcuno deve raccogliere la volontà del tiranno. Essere l’anello tra due generazioni. Quale che siano i ricordi di Orso, sono una stigmata che ha dato a Bonney la volontà di combattere, è chiaramente ansiosa di menare le mani. Pare siano tragici, ma che non possano ledere la morale di Orso: o adesso la vedremmo moralmente a pezzi. Orso si comporta come una macchina… con intenti umani. Ecco cosa ci confonde. Il sensei può tranquillamente spiazzarci ma – personalmente – in Bartolomew vedo ancora il martire di One Piece. Un Tiranno trasformato in un cyborg, evoca un parallelo intrigante con l’intento del film RoboCop del regista Paul Verhoeven. Entrambi affrontano il calvario dell’uomo-macchina, individui che accettano di sacrificare la loro umanità per un nobile scopo. In entrambi i casi, la trasformazione è una mossa disperata per proteggere ciò che si ama e forse, solo forse, espiare delle colpe. Sottoporsi ad una metamorfosi per preservare qualcosa di prezioso. Spinge a interrogarci sulle profonde connessioni tra la volontà, l’identità e la determinazione a difendere ciò in cui si crede, anche a costo di sacrificare parte della propria essenza.

Entrambi ci ricordano che, dietro l’aspetto meccanico, c’è ancora una scintilla di umanità che lotta per emergere e preservare un ideale.

300 000 000 m/s

La gente è abituata a rinunciare ai propri diritti in cambio di una vita tranquilla.”

– Kazuo Ishiguro, Quando eravamo orfani

La popolazione in One Piece vive una teocrazia e subisce un suffragio silenzioso. Lasciare vivere le popolazioni in una placida inconsapevolezza è il massimo che la Marina può fare?

Kizaru potrebbe permettersi molto di più. Tracotanza, aggressività, arroganza. E’ un uomo dal potere sconfinato che non esita ad affrontare un Dio. Non ne ha la minima paura. Ora. Quando potremo comprendere realmente l’ammiraglio? La mia visione?

Appena vedremo/sentiremo le sue reazioni alla forma Nika.

Qui non si parla di quanto sia forte rispetto a Kaido. Il manga parla da sé. Qui si parla di cosa passa per la testa del marine. Sentomaru 2.0, ecco a cosa stiamo assistendo. Borsalino (letteralmente come uno zio bonaccione) sta chiedendo platealmente una cosa sola. Per cortesia fatevi da parte, per farmi assolvere un compito che non vorrei mai portare a termine. Lo fa con la solita indolenza, senza palesare dolore o particolare tormento. Forse una latente tristezza. Gli dispiace, si vede

Oltre ai miei obiettivi… Per favore non farmi ferire persone che conosco

Cerca di capire… Per me è un compito gravoso…!! Non voglio tirarla per le lunghe

Kizaru è un dannatissimo spasso. Sto amando il personaggio. Poteva piombare lì in mezzo come un ecatombe (come atteggiamento, ora la ciurma è forte), eppure si vede che sta agendo solo per senso del dovere. Questo chiarisce definitivamente un punto: Borsalino ha un senso puro della giustizia, al momento, crede che le azioni delle autorità salveranno vite, possano decrementare disordini e sofferenza. Sebbene (apparente) alfiere dell’otium cotidianu, lì dove Otium è il termine latino che si riferisce all’ozio, alla pace, al tempo libero o alla quiete; il marine quando combatte è una furia. Sublime la frase l’accelerazione è… potenza, praticamente il riflesso morale-spannometrico del suo carattere.

Non ha umiliato Sentomaru, non mira ai più deboli, mostra rispetto per Luffy. Il peso specifico dell’onore di Kizaru è tra le righe, ben implicito. Senza considerare: che solo il capitano poteva incassare quella tecnica dalla potenza tremenda. Al netto delle apparenze:

  • Aokiji è la Giovanna d’Arco di questo universo
  • Akainu un giustiziere, aspetto il suo dilemma supremo: aprire gli occhi sul Governo mondiale ma con l’assoluto rifiuto di schierarsi con i pirati
  • Kizaru è un punto di singolarità

Proprio non ce lo vedo a proteggere il marcio, si evince dalla sua natura, dalla gentilezza con cui ha parlato a Sentomaru, e nel 1092 a Bonney

Sei cresciuta parecchio, eh, Bonney… i giovani di oggi crescono così velocemente… sei ancora arrabbiata, immagino… ma è stato emesso un ordine di eliminazione per il tuo odiato Dr. Vegapunk…!!

E aggiunge: non farmi ferire persone che conosco. Altra conferma. Kizaru conosce la piratessa, i suoi piani e le motivazioni.

Ora capiamo la consapevolezza, quando vide Orso bisbigliare all’orecchio di Rayleigh.

Da qui si può intuire che la conoscesse da bambina, e visti gli intrecci con Vegapunk: si, forse Bonney potrebbe essere un clone. Anche se io preferisco vederla come un’orfana raccolta, qualcosa come Bellmere che accoglie Nami e Nojiko, difatti la maternità le diede nuovamente speranza nel futuro. Kizaru è un personaggio straordinario, credo che sarebbe interessante osservare:

  • la reazione di Saturn nel vedere il robot di 200 anni prima
  • e la conseguente del Marine alle successive azioni del Cinque Anziani

Prima o poi dovrà prendere posizione. Solo allora capiremo chi vorrà prendere – con calma, senza scomporsi – a calci in cu*o.

Ovviamente: a 300 000 000 m/s

Quando le vecchie tecnologie erano nuove

Il tempo si muove in cerchi. Il passato è sempre presente, e il futuro è solo il passato che ritorna.”

– Kazuo Ishiguro, Non Lasciarmi

Cosa ha risvegliato il robot?

Al netto di qualsivoglia illazione. Prima di costruire castelli di carte e fare voli pindarici.

Ognuno (è questo il bello della community) sta dicendo la sua: ci furono più Joy Boy, l’energia sono le risate, il battito cardiaco, il ritmo dei tamburi, uno stato di euforia, aveva percepito la tredicesima.

Ok, è un mondo fantasy, tutto è lecito. Ma cosa sappiamo – intendo, con certezza – di questa fantomatica energia? Niente, perché appartiene ad un regno (e un passato) di cui non sappiamo… niente. Credo siano più indicati discorsi lineari, facili, essenziali, semplici, senza fronzoli (l’effetto del forzare i limiti della fantasia e delle parole vanno annoverati tra i fronzoli, se non addirittura tra le pippe mentali). Ripeto quindi, cosa sappiamo?

Una cosa sola: è di origine metafisica. Il robot era solo, nessuno l’ha toccato, nessuno gli ha inserito nuovi componenti.

Come per Orso-boy: ha reagito ad uno stimolo. Possiamo carpire qualcosa dal Manga? Escludendo determinati argomenti, si dipana la matassa? Mmmmmmsnì:

  • Luffy è in G5, ma lo era già con Lucci: diamo per assodato non basti la trasformazione in sé
  • a differenza del primo combattimento è in forma gigante. Lo escludo, sarebbe risibile. Come direbbe un ragazzo timido a Mia Khalifa: non facciamone una questione di dimensioni
  • lo stato d’animo. Ehi, ma Nika ride! (grazie al piffero, non fa altro), per inciso, non ride neanche ma sorride (e si, c’è molta differenza). Gli altri? Osserviamo pure

L’atmosfera passa dalla tensione di una minaccia spietata al più puro stupore. Non è presente né ilarità né allegria, sono totalmente assenti. Il robot non si attiva tramite la felicità, non lo mette in moto la spensieratezza, men che meno la speranza. Perché? Guardate la vignetta. Vedete forse risate e speranza? Approfondisco questo punto, facendo un esempio, se avessi visto VP esultare, Usupp levare le braccia al cielo con un sorriso, Nami ridere chiamando Luffy a gran voce: si. Per quanto meravigliato l’avrei inserito immediatamente nel ventaglio delle possibilità. Qui non c’è niente di tutto questo, solo un istante di passaggio tra paura e stupore. Anche netto, peraltro.

Soffermiamoci un istante, il mio lavoro è farvi riflettere, darvi l’analisi di un’opera. Ma tenete bene a mente che si tratta della mia opinione, è di carattere personale; chiunque ha il diritto di creare ipotesi e promulgare idee. Ci tengo a specificarlo. Perché sto vedendo gente scannarsi sul capitolo, neanche fosse prossima l’apocalisse. Tutti hanno diritto di esprimersi, lasciamo da parte l’essere tuttologi del niente, e in special modo la protervia camuffata da buoni intenti.

Cosa rimane? Il fatto che Luffy ci abbia quasi rimesso le penne passando due volte il frontier dome. Ma il capitano pieno di dolore, che rischia la pelle, si vede spesso. Ovviamente non in un perimetro adiacente al robot. Questo è tremendamente vero, e ci conduce ad una riflessione più ampia. Quale che sia il trigger ora dobbiamo riflettere sulla trasmissione. Qui si fa interessante. E’ qualcosa trasmesso da Luffy, o qualcosa trasmesso da Nika? Signorina! Giri la ruota delle Illazioni, su su!

  • Luffy 200 anni prima non esisteva, bum, bruciata la prima
  • ma, i soli risvegli non sono stati solo Cappello di paglia e Joy Boy?

Si, certo che sono stati solamente loro due. E’ una cosa che dice il manga in maniera implicita

Nella live spoiler, abbiamo sollevato numerose teorie, ma successivamente ho riletto il manga realizzando nuovamente che: questa scena è un chiaro punto cruciale nella narrazione. È evidente che Zunesha non deve essere nelle vicinanze, avrebbe potuto udire quei tamburi ovunque e in qualsiasi luogo.

Altrimenti fa ridere il polli, tipo uno Zunesha che prima o poi dice: bella lì Luffy, effettivamente ero condannato a camminare per sempre, ecco perché gli altri Joy Boy me li perdevo.

Bontà divina, ma anche no.

Se ci rifletto bene, questa situazione (avere vari Joy Boy) sconvolgerebbe l’immagine che ho di Luffy. C’è stato solo un momento in cui ho quasi considerato di abbandonare One Piece, ed è stato proprio per il Nika. Il capitano è il mio preferito, l’dea che potesse cambiare il destino solo con la forza di volontà è la quintessenza shonen. Dopo aver sentito per venticinque anni che il protagonista rendeva speciale un frutto normale, si scopre che possedeva lo Zoan-sacro-Graal, e la faccenda mi ha fatto storcere il naso. Ho continuato a leggere grazie a Zunesha, che mi ha fatto riflettere: il protagonista è davvero speciale, non tanto per aver conquistato qualcosa di eccezionale in sé, ma perché ha guadagnato il favore di qualcosa che non lo aveva concesso a nessuno per 800 anni.

Caramba genti. Hippy ya ye. Tik tik… booom!

Se il sensei continuerà a sorprenderci, sarò sempre felice, ma il messaggio di Zunesha è, per fortuna, chiaro e diretto. Possiamo rifletterci tranquillamente: se questa energia ha una natura metafisica, neanche un genio come Vegapunk potrebbe crearla. Sarebbe un compito da divinità. È importante notare che questa scena è diversa da quella con Lucci, se ci si sofferma a pensarci attentamente. Ora, Rufy ha veramente rischiato di essere ucciso dal Frontier Dome ed è in preda al dolore. Ecco la differenza principale tra i due duelli. Se fossimo dei protettori, non potremmo fare a meno di chiederci se Rufy non apprezzerebbe una mano tesa, a questo serve il robot?

Inoltre, considerando la natura metafisica di quest’energia, sembra quasi che essa si crei dal nulla. Perché se Vegapunk avesse trovato dei residui, ne avrebbe sicuramente fatto oggetto di studio. Forse noi lettori stiamo guardando nella direzione sbagliata, pensando che la gioia e il battito cardiaco siano le uniche possibilità. Potremmo dare per scontato che Rufy non esistesse 200 anni fa e che ci siano stati solo due Nika.

Ma, forse, esistono più trigger e motivazioni di quante immaginiamo.

Quindi sono naturalmente comprese risate, allegria e speranza. Ecco perché ho specificato non fossero presenti in questa circostanza, in quelle specifiche vignette. Perché il nostro POV in One Piece è reso in maniera certosina. E trovo impossibile che Robin (ricevuta da Vegapunk la notizia dell’attacco di 200 anni prima) parli proprio degli uomini-pesce. Non serviva a niente un riferimento temporale, puoi tranquillamente lasciare in silenzio un personaggio. Trattasi di un elemento di concomitanza, ossia, Robin quella frase doveva dirla. Da qui le mie motivazioni per asserire che possano esserci diverse ragioni e inneschi.

Ok, il battito cardiaco c’entra per forza. Le onomatopee sono inequivocabili

Non avendo elementi plausibili, è difficile basarsi su qualcosa di intangibile. Tuttavia, c’è un aspetto su cui posso indagare. Da aspirante scrittore, la metafisica costituisce il mio pane quotidiano. Pertanto, non posso fornirvi l’origine di quest’energia misteriosa (quello può farlo solo Oda), ma posso cercare di comprendere cosa collega la “volontà ereditata”, la “strada che porta verso il sole” e il “battito cardiaco come energia”. Almeno secondo me. E anche secondo Raf, che definisce l’istinto come il nostro battito animale.

L’istinto primordiale è una caratteristica intrinseca della natura umana, un residuo dei nostri antichi predecessori, che ci ha aiutato a sopravvivere in ambienti ostili. Questo istinto, sepolto sotto strati di civiltà e cultura, può riemergere quando percepisce una minaccia o qualcosa che non ci piace profondamente.

È come se fosse un allarme interno che scatta quando ci troviamo di fronte a situazioni o eventi che vanno contro i nostri valori, le nostre convinzioni o i nostri desideri. Quando ciò accade, l’istinto primordiale può manifestarsi attraverso una gamma di emozioni intense, come paura, rabbia o disgusto.

Questo istinto può essere sia una benedizione che una maledizione. Da un lato, permette di sopravvivere e prosperare come specie, aiutando a riconoscere potenziali minacce per la sicurezza e benessere. Dall’altro lato, può portare a reazioni e decisioni impulsive che potrebbero non essere razionali o benefiche in un contesto civile (si, sto pensando a Imu).

Nel mondo di One Piece, vediamo spesso personaggi confrontarsi con situazioni o entità che risvegliano questo istinto primordiale. Ciò li spinge a reagire con forza e determinazione, spinti dall’impulso di proteggere ciò che amano o difendere ciò in cui credono.

E se mai il regno antico avesse avuto tale capacità, e la volontà di renderla fruibile per chiunque: ci metto la mano sul fuoco che qualcuno lo volesse distruggere.

Questo penso del battito di Nika, al momento.

La velocità del buio

La Durango 95 filava molto karasciò, con piacevoli vibrazioni trasmesse al basso intestino. Ben presto alberi e buio fratelli, vero buio di campagna.

– Alex il drugo

Spero di avervi intrattenuto, spinti a ragionare e riflettere. Insomma, il sensei si è finalmente operato, ma ha deciso di farci sfrecciare a tutta velocità verso il buio narrativo. L’ignoto. E non perde il vizio di farci scervellare.

Nel caos dell’incognita, dove la luce del passato si affievolisce rapidamente, ci ritroviamo a procedere, consapevoli che anche se la luce non è visibile, essa è comunque presente. Solo alla fine di questo percorso emergerà la strada verso il sole e la verità, come un faro luminoso. Anche nell’ora più buia.

Godiamoci il viaggio, genti

La speranza è come il sole. Se non lo vedi, non significa che sia scomparso

– Kazuo Ishiguro, Klara e il Sole

Cenere

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