‘… l’umanità stessa procede per la sua strada cieca, spinta dal sogno della sua grandezza, sui sentieri dell’eccessiva crudeltà e dell’eccessiva devozione. E cos’è, dopo tutto, la ricerca della verità?’
– Joseph Conrad, Lord Jim
Inerzia dell’indugio.
Salve genti, nuova analisi, capitolo 1091: chi semina vento… raccoglie Kizaru.
Crudeltà e devozione. Lucci e Sentomaru.
Il Capitolo 1091 di One Piece è una sorta di spirale, un vortice di scelte che si intrecciano in una danza non particolarmente complessa, ma affascinante. Una sinfonia di sottigliezze, gioco di sfumature e intrighi che affonda le radici nell’animo dei personaggi principali. Le affermazioni iniziali possono sembrare piuttosto ordinarie, lontane dall’esplosività di dichiarazioni sensazionali, potrebbero addirittura suscitare dubbi contrastanti, legittimamente discutibili, soprattutto per coloro che, come me, abbracciano maggiormente l’idealismo nei manga anziché certo pragmatismo incrollabile.
Kizaru, Sentomaru e Lucci. Tre personaggi straordinari, i cui caratteri andrebbero approfonditi (cosa che spero vivamente).
Così, mentre il capitolo ci spinge a scrutare tra le righe, approfondire le motivazioni dei personaggi, anzitutto ci ricorda il cuore pulsante di questa storia. Non il colpo di scena a tutti i costi: bensì l’avventura.
E’ il momento dell’Elzeviro
Il narratore inattendibile
Il capitolo 1091 aderisce maggiormente alla trama verticale, anziché orizzontale. Se nel precedente abbiamo visto i segni dell’agnizione… qui si ricorre al punto di vista. Un potente strumento narrativo che può contrastare il modo in cui una storia viene comunicata e percepita. Gli autori scelgono il punto di vista in base a ciò che vogliono trasmettere e come vogliono coinvolgere i lettori nella narrazione.
Peraltro, ne esistono di diversi tipi:
- Punto di vista in prima persona: In questo caso, la storia viene raccontata da un personaggio all’interno della narrazione. Questo punto di vista offre un accesso diretto ai pensieri e alle emozioni del narratore, ma limita la comprensione delle altre prospettive
- Punto di vista in terza persona limitato: In questa forma, il narratore è esterno alla storia, ma segue strettamente i pensieri e le emozioni di un singolo personaggio. Questo punto di vista consente ai lettori di avere una visione approfondita di un personaggio specifico, ma non accedere direttamente ai pensieri degli altri personaggi
- Punto di vista in terza persona onnisciente: In questo punto di vista, il narratore è esterno alla storia ma conosce i pensieri e le emozioni di tutti i personaggi. Questo offre una visione completa e dettagliata delle menti dei personaggi e delle situazioni, ma può distanziare i lettori dai personaggi se non gestito abilmente
Quello relativo al 1091 è il secondo, in terza persona limitato.
Ci troviamo di fronte a un intreccio di scelte che modellano il corso degli eventi. Kizaru segue i comandi di Saturn, ma con una sottile esitazione. Avrebbe evitato volentieri di ingaggiare Sentomaru, abbiamo visto dei principi in lui. Non è chiaro se per pura nobiltà d’animo o per un conflitto interiore, magari in merito la moralità del Governo Mondiale, rimane nascosto, un dettaglio sfuggito alla nostra percezione, proprio come nel romanzo Cuore di Tenebra di Joseph Conrad.
Nel suddetto romanzo, il protagonista Marlow è anche il narratore in prima persona, il che crea un narratore inattendibile. Perché? Poiché nel suo resoconto in prima persona alcuni dettagli possono essere cambiati o fuorvianti: perché è il suo punto di vista, e noi non conosciamo tutta la storia.
Poi c’è Lucci, agente del CP-0, che sembrava schierato con i Mugiwara ma compie un gesto non del tutto inaspettato: cerca di giustiziare Vegapunk. Lucci è sostenuto dalla Marina e dalla forza numerica, ma le sue motivazioni rimangono celate dietro una maschera di ambiguità. Un pendolo che continua a oscillare tra il totalitarismo del governo e il costante interrogarsi e dubitare delle sue azioni.
Stussy, membro del CP-0, rivelatasi figlia di Vegapunk al pubblico, un dettaglio che cambia la prospettiva, ma il narratore inattendibile potrebbe distorcere perfino questa rivelazione. Ovviamente qui sta solo difendendo lo scienziato, istintivamente. Ma una cosa non mi esce mai dalla mente, quanto c’è della Rocks originale in lei?
Nella svolgimento in divenire, le scelte emergono come il fulcro della trama, grattando oltre la superficie. Siamo guidati dal punto di vista dei Mugiwara, ma dobbiamo scavare più a fondo per comprendere appieno le intenzioni dei personaggi, proprio come Marlow nel suo viaggio attraverso le tenebre.
Questo capitolo ci ricorda che il punto di vista può essere un’arma a doppio taglio, che nasconde la verità dietro le azioni dei personaggi, come un sipario che nasconde o rivela il mistero dell’essere o non essere.
Signore e signori: capitolo 1091…
Il barlume della coscienza
‘Se solo potessimo liberarci della coscienza. […] Non c’è moralità, né conoscenza, né speranza; c’è solo la coscienza di noi stessi che ci spinge nel mondo’
– Joseph Conrad
Essendo un capitolo che verte particolarmente sul combattimento, è il caso di analizzare il contesto cyborg ed eventuali sviluppi. Possibili scenari.
Mark 3, macchine senz’anima. O meglio, cloni senz’anima. Allora, qualcosa non torna. Niente di nuovo sul fronte occidentale. Per i Seraphim scomoderemo addirittura Isaac Asimov, uno dei grandi autori di fantascienza noti per la sua esplorazione di temi legati all’intelligenza artificiale e all’etica delle macchine. Perché i Seraphim sono veramente privi di logica, o riservano una sorpresa. Intanto, i Mark III. Quel che non si tiene a mente è: che tutti i pacifista sono Orso. Cloni perfettamente identici, se Vegapunk potesse (a Bonney non dice non posso, bensì mi rifiuto) reintegrare la scintilla che lo rende umano, ci sarebbe differenza con qualsiasi altro clone? Mhh, forse solo di 21 grammi. Per il momento, tenetelo a mente.
Sembra una frase scontata, ma non lo è. I Pacifista Mark III, al primo sguardo, sembrano semplici macchine, ma c’è di più di quanto si vede. La chiave sta nel fatto che tutti loro sono cloni di Orso, il cui corpo è stato trasformato in una macchina da combattimento con innesti cibernetici.
Questi cyborg rappresentano una formidabile forza con cui bisogna fare i conti. Saturn stesso sottolinea che sarebbe uno spreco decimare i Seabeast, ma è molto più saggio proteggere i Pacifista. Questi ultimi, tra parentesi, stanno già causando devastazioni con il loro potente raggio laser, nato dall’ispirazione di Kizaru. Ora, provate a immaginare – se possibile – trenta Mark III dotati del potere del Nikyu Nikyu no Mi. Si tratta di un frutto che potrebbe essere meno incline alla distruzione diretta, ma incredibilmente più versatile. Tuttavia, come vediamo in questo capitolo, la questione ha due facce. Perché ci sono altrettanti chip di autorità…
… o Kizaru avrebbe già impartito ordini ai Seraphim, tra l’altro, il chip riporta espressamente il marchio PX.
Questo intreccio tra scienza e emozioni umane rimanda ai principi della robotica di Isaac Asimov, uno degli autori più influenti nel campo della fantascienza. Asimov ha formulato le famose ‘Leggi della Robotica‘, che delineano il comportamento etico che le macchine intelligenti dovrebbero seguire. Una di queste leggi afferma che un robot non può danneggiare un essere umano o, per inazione, permettere che un essere umano subisca un danno. Questo crea di per sé una serie di clausole, che non farebbero mai andare in conflitto una macchina o sovrascrivere ordini.
Invece, piaccia o meno, i cloni dei sette hanno solo due dinamiche inflessibili:
- prestare ascolto solo a chi è nella scala gerarchica, altrimenti sarebbe come invitare il proprio tostapane a dissertare sul simposio di Platone
- eseguire pedissequamente l’ordine in vigore, cancellando completamente il precedente: chi più tardi arriva meglio alloggia. Seriamente? Mi viene in mente Giova del trio
‘ma và? Metti il gomito così. Ma vai a cag…‘
In un romanzo non reggerebbe mai, in un manga forse (mooolto forse) non è così irragionevole. Il GM preventivava: A) l’assassinio di VP; B) la presenza manipolatrice di Yoke; C) non immaginava minimamente la presenza di un imperatore.
Ora.
La linea di comando fa comunque acqua da tutte le parti, la motivazione ‘il tuo comandante è incosciente’ è madre di tutte le sconfitte in battaglia. Non mi soffermo ulteriormente ad analizzarla. La differenza tra i due tipi di cloni è la coscienza. Credo sia una cosa assai ragionevole chiedersi: se esista il libero arbitrio. I Mark non paiono vacillare di fronte a nulla nei loro modi meccanici, niente li smuove dal loro moto ordinario e inerziale. Boa Hancock è già stata capace di autonomia dettata dalle emozioni (ovviamente: perché non aveva un ordine in attivo), compie una scelta. In parole povere: I Seraphim sono individui, i Mark gusci vuoti. Questo porta a due considerazioni per il futuro.
Bonney è a Egghead, Orso a Mary Geoise. Non ci sarà un ultimo addio tra padre e figlia? Prima asserivo che tutti i Mark III non sono riflessi di Orso, non semplici replicanti, ma incarnazioni dirette del suo essere. In un mondo dove ci si trasforma in dinosauri, un uomo sopravvive in uno scrigno, le voragini in acqua non si richiudono, potrebbe avere senso…
… il peso di 21 grammi?
Dobbiamo quindi tenere a mente il fattore coscienza, qualcosa su cui personalmente rifletto dal capitolo 1074
Questa fu la mia riflessione e, forse (mooolto forse), ci stiamo avvicinando.
E, in merito il libero arbitrio dei Seraphim, ovviamente non tutti sono protagonisti, non tutti sono Sanji. Non è così facile abbattere un imperativo genetico. Quindi credo sarebbe interessante vedere il loro comportamento: qualora venisse distrutto il chip di comando. Solo allora potremmo vedere se anche loro sono meri gusci vuoti. Perché questi androidi incarnano non solo il progresso tecnologico ma anche complessità emotive inaspettate.
Sono i sentimenti di Boa Hancock la scintilla.
La decisione del clone di aiutare Luffy può essere vista come una sorta di estensione del suo affetto per lui. Perché è ciò che farebbe Boa.
E’ un riflesso delle emozioni che condivide il suo alter ego androide
Lucci ad orologeria
‘È stato scritto che dovrei essere fedele all’incubo che ho scelto.’
– Joseph Conrad, Cuore di tenebra
Come al solito, le azioni di Lucci sono tanto legittime quanto discutibili. Le sue esplosioni di violenza? Tout court. Per descriverlo posso avvalermi di una metrica del rapper Turi
‘sono un libro aperto, si… ma scritto in arabo‘
Conoscete la mia politica, il mio compito è farvi riflettere, e ora vi darò tutti i mezzi a mia disposizione. Più volte ho tracciato il profilo psicologico del killer, nel mio precedente articolo…
… tracciando due possibilità distinte.
In un altra occasione ho analizzato la possibile coscienza dei frutti, sottolineando il perché Zoan tanto diversi abbiano scelto due assassini: Lucci e Kaku. Volete sapere un risvolto interessante? L’analisi coincide (ovviamente) per natura omicida ma, soprattutto, nella scelta di Lucci di estromettere Kaku dalle decisioni prese e dall’esecuzione del piano, qualora voleste approfondire la trovate in questo articolo
Da qualsivoglia punto di vista: Lucci è coerente. E non gliene frega una ceppa di essere fedele al GM, lo fa per il motivo che ha espresso più volte con lucidità annichilente: sono autorizzato legalmente a uccidere. E’ vero, si sta interrogando sulle ragioni del governo, lo dimostra la domanda fatta su Lulusia, ma Il killer ha una natura morbosa e (auto) distruttiva. Questo è un fatto. Quindi non stupisce il ritrovarsi davanti un Lucci ad orologeria.
Nella sua mente, l’obbedienza alla legge è una forma di natura innata, una forza inarrestabile che lo guida nei suoi compiti letali. Ma ha dimostrato un orgoglio ferito e profonda frustrazione quando è stato sconfitto da Luffy. Questo evento ha toccato una corda sensibile nella sua psiche, rivelando una vulnerabilità inaspettata. Inoltre, nelle sue mini avventure, Lucci ha offerto un aiuto inaspettato al popolo, dimostrando una sorta di compassione nascosta. Questi momenti fanno intravedere una sfumatura della sua personalità che va oltre il suo ruolo di assassino spietato. Per la sua natura complessa, Lucci si sta ritagliando uno spazio speciale nel mio interesse. C’è una nota triste nel suo destino, la cui ragione è di spiazzante intensità
Avete mai letto la favola della rana e lo scorpione?
L’esistenza di Lucci è una sorprendente analogia. Nella favola, uno scorpione chiede a una rana di trasportarlo attraverso un fiume. La rana è riluttante, temendo di essere punta, ma alla fine accetta. Nel mezzo del fiume, lo scorpione punge la rana, causando la loro morte imminente. Quando la rana chiede disperatamente perché lo abbia fatto, lo scorpione risponde: È nella mia natura.
Ecco descritto Rob Lucci. La sua freddezza nell’uccidere è una scelta personale, rigorosamente indirizzata dall’obbedienza alla legge. Una creatura disciplinata e inarrestabile: ma incapace di sfuggire a se stessa.
Personalmente? Mi auguro ci siano altre motivazioni, sarebbe incredibile vederlo combattere per qualcosa in cui crede. Ma bastardissimo, marcio e letale: va già bene così.
Stussy protegge VP, come farebbe qualsiasi figlio. Questo è il comportamento di un clone senza chip? Io credo di sì. Ricordiamoci le sue scelte in autonomia. Non si ripresenta di sua volontà in quel di Egghead, da una roba come vent’anni. Qualcuno dirà: effettivamente poteva fare quel che piffero le pare. Ed è questo il bello, quale modo migliore di proteggere l’isola del futuro? Se non rimanere al fianco di chi potrebbe attaccarla e quindi conoscere le mosse in anticipo?
Stussy è diversa da qualunque clone. Non ha il guinzaglio di nessun chip, non deve fedeltà se non per scelta personale. E non è una questione di avere componenti biotecnologiche o parti cibernetiche. Stussy è un clone libero, nature, se preferite. La freschezza narrativa con cui la introdusse Vegapunk (facendoci capire che era lei il soggetto, solo nell’ultima vignetta) nel capitolo 1072…
… ha il dinamismo del cerchio perfetto. Stussy è l’elemento di congiunzione tra due ere ed un unica persona, considerando poi il preambolo di VP mi aspetto molto da lei. E dai Seraphim. Lo ripeto, aspetto il momento in cui il chip di controllo verrà distrutto. Magari da un Luffy in berserk, quando distrusse l’eternal pose per Alabasta. Toh, indovinate…
…si parlava di libero arbitrio
Ci starebbe da Dio (e S-snake sverrebbe per l’emozione, sicuro come l’oro).
Se poi vogliamo parlare di incongruenze, come mai l’alfiere delle donne. Il loro difensore, Sanji, ha permesso di far pugnalare Stussy?
Ok, fermi tutti. Andiamo con ordine. Ci sono due motivi possibili: A) pura esigenza di trama; B) la tonalità della percezione non è un sonar perennemente acceso, che scandaglia continuamente un perimetro. Perché Lucci-boy non è stato fermato da nessuno. Ho riportato Sanji perché in molti si sono lamentati. La CP-0 è l’elite dei killer, sono i migliori. L’uomo col piccione non è stato fermato da nessuno dei presenti. Semmai Sanji e Zoro sono stati proprio i più reattivi. Il primo neutralizza preventivamente Kaku (è un peccato però, avrei visto meglio Usopp con il bubble-gun, vogliamo dare anche a lui un power up?), il secondo ingaggia immediatamente Lucci. Assolutamente magnifico come i due mugi imbruttiscano i CP-0.
Zoro e Lucci. Genti, parliamo di chi ha sconfitto un Lunaria (particolarmente potente e perfettamente addestrato, con uno Zoan mitologico) 1vs1, parliamo di chi ha inconsciamente fatto un volgare sfoggio di potenza con il Re conquistatore… a Kaido. Mica pizze e fichi. Ma nel frattempo sarà migliorato anche Lucci, e l’abbiamo visto padroneggiare il suo risveglio praticamente alla perfezione. In più? Una volta sensei Oda fece una dichiarazione sui duelli, la riporterò parlando della battaglia tra Luffy e Kizaru, onde non ripeterla inutilmente.
Per il momento due figure eminenti sono la nostra bussola nell’arte della guerra:
- ciò che conta è l’intelligenza dell’utilizzatore del frutto. Crocodile per Lucci
- l’Ambizione si sviluppa in proporzione alla volontà del singolo individuo. Rayleigh per Zoro
Zoro e Sanji sono praticamente Robin Hood e Little John, appena conosciuti si son presi a legnate dietro le orecchie, ma se si palesa una minaccia per la ciurma: quei due fessi lavorano all’unisono senza scambiarsi neanche una parola. Ne sa qualcosa la piccola O-Toko.
Ovviamente dissertare da solo è un privilegio. Ma voglio sapere la vostra genti. Sul duello con Lucci, quello con Kizaru, il libero arbitrio e i chip di comando. Questa sera ci sarà la Fatal Royal Reading, alle 21.00 su Twitch, vi aspettiamo!
https://m.twitch.tv/bikeandraft?desktop-redirect=true
Bugie Apotropaiche
‘L’irragionevolezza (perversa) ha i suoi processi logici’
– Joseph Conrad
Saturn e Vegapunk. Che personcine a modo.
Il primo essendo il Dio-guerriero-della-difesa-scientifica-gran farabutt-ladr. matricolat-lup. man-figl. di put… è lì per fare l’inventario. Santo Cielo, ci eravamo fatti i peggio film. Si, per carità, la sua presenza non è un caso e ci metterà del suo. Ma è lì per salvare il salvabile.
Sta facendo la cernita di cosa salvare, vuole altro mother flame perché sennò Imu sbatte i piedi per terra e scoppia a piangere (tornate indietro per un istante, al momento in cui i Cinque Anziani cercano di salvare Lulusia, esattamente quando Imu dice perché è vicina. Ora immaginate per un istante Imu con la voce di Stewie Griffin, ci siete? Così mi immagino Imu!), ed essendo Mars Dio dell’ambiente… se sbaglia con le scorie lo cazziano pure.
Mille scuse. Ma i Cinque Anziani mi fanno scendere la catena.
Fino adesso ha detto chiaramente che intendeva celare la sua presenza, ha traumatizzato per l’ennesima volta Doberman. Ha chiarito il suo punto di vista sul genere umano. La sua idea in merito? Avete mai sentito Dimmi cosa pensi di me di Olmo e Vanette? Ecco.
Sono curioso di vedere dove si spinge il combattimento, che ruolo avrà nell’incidente. Ma soprattutto? Lo sapete. Voglio vedere come reagisce Kizaru (non era presente nella conversazione con Doberman, gli esseri umani sono come insetti) ad eventuali atteggiamenti nazistoidi o alla sua trasformazione. Più specifico? Nessuno mette minimamente in dubbio che l’ammiraglio sia fedele alla Marina, io voglio vedere come reagisce Kizaru al male puro. lì capiremo definitivamente taaante cose.
Mi sto riscoprendo a detestare cordialmente Vegapunk. Diamine, ho aspettato così tanto questo personaggio. Ma la sua moralità (tema portante di Egghead) è senza filtro. La malvagità (inconscia) che crede di fare il bene è pericolosissima. Poiché lo scienziato è privo di coscienza etica. Un risvolto sinistro.
Prima che qualcuno si indigni. Vegapunk non è malvagio. E’ medietas moralis.
Il concetto di linea morale grigia. Dove ‘medietas’ significa ‘mezzo’ o ‘metà”‘ e moralis’ si riferisce a ‘morale’, che potrebbe essere utilizzato per esprimere il concetto di una morale sfumata o ambivalente. Questi termini suggeriscono un’ambiguità o un’incertezza nelle questioni morali, indicando una zona sfumata tra il bene e il male. Questo è VP:
- non aderisce alla Rivoluzione per una questione di fondi
- sarebbe propenso a condividere il Records con il mondo. Lo dico sempre: la conoscenza è potere. Perfino Jinbe è allarmato nel fornire informazioni alle menti sbagliate
- da Kaido a King, passando per Orso e chissà chi altro: nella sperimentazione umana ci ha sguazzato
- vuoi o non vuoi ha creato il mother flame
- e ora? Piange per il sacrificio di Sentomaru, si. Ma è stato lui a chiederlo. L’ha messo nella posizione morale di onorare la gratitudine
No, non è malvagio. E’ ancora il bambino che pianse per il sogno geotermico. La sensibilità e l’aspirazione a fare del bene rimangono parte integrante della sua personalità. Il problema sta nell’essere disinteressato a tutti i potenziali problemi, le possibili conseguenze, poiché pone il progresso della scienza al di sopra di tutto. La sua dedizione alla scienza è totale, e utilizza la sua conoscenza per cercare nuove fonti energetiche, con l’obiettivo di eliminare le guerre per le risorse.
Ma tutto ha un prezzo.
Con i Seraphim non segue un codice etico rigoroso. Sono stati progettati per obbedire a comandi gerarchici, ma la loro autonomia in combattimento può portare a decisioni non previste. Questo pone domande interessanti sulla responsabilità scientifica e morale di Vegapunk. Come individuo prima che scienziato
Apatico dinamismo
‘Perfino un profondo dolore può alla fine trovare sfogo nella violenza, ma più generalmente prende la forma dell’apatia.’
– Joseph Conrad, Cuore di tenebra
Che dire di Sentomaru e Kizaru. Due vecchi cuori.
Ci sono due punti di Sentomaru… su cui ho sempre ragionato:
- non mostra mai malvagità, anche alle Sabaody, non esiste vignetta in cui manifesti sadismo o aggressività gratuita. È solo ligio al dovere
- la frase urlata (con rabbia) a Demaro Black? Pensateci: ‘cappello di paglia non è immondizia come te!’
Il marine agisce e pensa con il cuore. In qualunque circostanza non avrebbe mai disobbedito. Sta solo proteggendo il suo benefattore, colui che per primo l’ha capito. Non andò via da suo villaggio: venne cacciato. Una ragione vecchia come il mondo, semplice. La gratitudine. E’ diventato un custode di questo rispetto profondo. La sua devozione è un tributo all’aiuto ricevuto quando ne aveva più bisogno. Un vincolo di riconoscenza in cui Sentomaru prova fiducia e affetto. Quindi si impegna a proteggere e servire, onorando il suo debito.
Ha vissuto il suo dubbio amletico, e ha deciso. Le strade divergenti si materializzano con la figura di Kizaru, uno zio indulgente. Sentomaru lo vede come colui che l’ha addestrato, l’ha forgiato nelle arti del combattimento. Tuttavia, il richiamo di Vegapunk suona come un’eco più profonda, un richiamo di affetto e rispetto intessuto nel marine sin dalla sua infanzia difficile. Nello scontro con Kizaru, si trova di fronte a una scelta più ampia: il suo passo indietro dalla Marina sembra un’insurrezione al suo addestramento, un’osmosi tra dovere e passione. Scegliere poi di seguire Luffy, trasforma la dinamica, come uno specchio distorto dell’Amleto che si avvicina al proprio destino. Secondo me: è un personaggio che ha ancora qualcosa da dire. Mi spiacerebbe se si chiudesse la sua vicenda qui.
Ora quello che state aspettando tutti: l’epicità. Vi ricordate le Sabaody?
Ci abbiamo pensato tutti, nevvero?
Stavolta si, Luffy l’ha destato dall’apatia.
Anzitutto, Kizaru non è né pigro né apatico. Non è uno statale. Dalla caccia ad Arlong, alla richiesta di partire per Wano, fino al piano (preventivato precedentemente) per arrivare ad Egghead: Kizaru è sempre in prima linea. La sua proverbiale flemma ci fa dimenticare l’assoluta potenza di questo guerriero. La carica di Ammiraglio, l’assoluta padronanza dell’Ambizione, non sono obiettivi conseguibili facilmente: non senza una volontà d’acciaio.
Diciamoci la verità, Luffy ora più forte di chiunque, alla fine ha battuto Kaido. Sappiamo tutti di cosa stiamo parlando. Ma, ricordate che prima accennavo ad una dichiarazione di Oda? Si, bene. Il sensei disse: che non esiste certezza in nessuno scontro. Per esperienza, livelli di forza e volontà, e per i frutti. Un frutto apparentemente poco devastante, quasi frivolo… può essere nemico naturale di un avversario nettamente più forte di te (Enel, sei tu?). La logica impone che Luffy sia quasi imbattibile, nella pratica il capitano avvisa il marine di essere immensamente più forte. All’atto pratico?
Non me ne può fregare di meno.
Abbiamo davanti una delle tre bestie da cui fuggiva a Marineford. Uno degli esseri più forti in tutto One Piece. Colui che – alle Sabaody – giocò al gatto con il topo coi mugi. Chissene dei pronostici, chissene del tanto ha il Nika, chissenefrega di tutto il superfluo. Questo scontro me lo guarderò con birra e pop corn.
E’ dal 2008 che aspetto ‘sti due che si spianano le costole.
E, occhio che non si sa mai. Anche Zoro è sicuramente imbestialito con lui. Non è detto che tutti i giocatori siano in campo.
In conclusione, vi suggerisco il video del Re, una panoramica completa su Sentomaru traslato nel mito di Kintarō. Volgendo lo sguardo lì dove è difficile guardare. Come sempre
A Clockwork Piece
Spero di avervi intrattenuti, spinti a riflettere, magari avervi strappato una risata.
Con l’incidente di Egghead si inaugura un duello perpetuo tra l’ardente desiderio di libertà dei mugiwara da un lato, e dall’altro l’inesorabile avanzamento della tecnologia di Vegapunk, inconsapevolmente minacciosa, fino al totalitarismo pervasivo del Governo Mondiale. Questa dualità richiama alla mente l’iconica dicotomia di una Arancia Meccanica tra l’uomo e la macchina, tra le emozioni e il controllo sociale. Come un filo conduttore che unisce il presente ai capitoli precedenti, ci troviamo di fronte a una costante lotta tra l’individualità e il dominio.
Godiamoci il viaggio, genti
‘Per Marlow il significato di un episodio non era all’interno come un nocciolo ma all’esterno, avvolgendo il racconto che lo faceva emergere solo come un bagliore fa emergere la foschia, la somiglianza di uno di questi aloni nebbiosi che a volte sono resi visibili dall’illuminazione spettrale del chiaro di luna.’
– Joseph Conrad, Cuore di tenebra
Cenere