‘Il mondo non è diviso in buoni e Mangiamorte.‘
J.K. Rowling, Harry Potter e l’Ordine della Fenice
Etica della lucidità.
Difficile, se non impossibile, sintetizzare in poche righe un sia pure ridotto quadro del capitolo in questione. Forte di ispirazione eccelsa, sotto qualsiasi punto di vista. Dalla limpidità della ragione alla profondità dei sentimenti, dall’incanto della fantasia alla venerazione della verità.
Non è frutto di casualità. Non esistono capitoli belli o capitoli brutti, esiste solo una sapiente stesura. Oda sensei ha utilizzato un folle filo rosso, per poterci regalare uno dei più intensi capitoli sulla Marina.
Inevitabilmente, un capitolo come questo ha suscitato opinioni ben diverse. Vediamo cosa ha combinato stavolta il Bianconiglio.
È il momento dell’Elzeviro
Furia solista
Serve una premessa, il cardine è la soggettività. Qui si parla di manga, di emozioni. Quindi, cortesemente, tenete bene a mente i prossimi due punti:
- ognuno ha un proprio grado di emotività, l’intensità con cui si vive One Piece (e qualsiasi altra opera): è soggettiva
- Oda non è né infallibile né perfetto, scrive da 26 anni. Il che non lo giustifica sempre e comunque, per carità. Ma, un conto è visualizzare un errore e considerarlo. Tutt’altro non leggere quel che vorremmo noi: e puntare i piedi facendo i capricci
Scusate il disclaimer, ma il mio compito è farvi fruire al meglio l’articolo, spingervi a riflettere. Non: fare propaganda delle mie ragioni, tantomeno del mio gusto personale. Pronti? Ok, si parte…
Oltre ad una ineffabile bellezza intrinseca, parlando di questo capitolo – almeno per il sottoscritto – si può parlare di forti picchi emozionali. Vedremo infatti tre punti narrativamente deflagranti, maturi, dal tono dominante per tutta la trama orizzontale:
- l’esplicazione (finalmente) del livello di forza di Koby. Con una contestualizzazione narrativamente coinvolgente. Magari non perfetta. E no, il punto non è che Oda sta rushando, non è la fretta, né tantomeno che avrebbe dovuto farci vedere un progresso graduale di Koby. Ma tranquilli, tratteremo tutto nei relativi paragrafi
- il doppio riferimento del titolo: perché non vale solamente per il discepolo più recente
- una plausibile spiegazione delle azioni di Aokiji, forse inquietante, ma moralmente intrigante
Tutto ruota attorno la prospettiva di Oda. Che si avvale sapientemente di tre artifizi narrativi, per poter dare sfogo alla furia solista di Garp:
- Allusione
- Prosopopea
- Flashback
Il personale gotha di meccanismi metatestuali dell’autore. Finale capitolo 1087, tramite allusione Garp fa riferimento sottile e indiretto ad un principio. Con la prosopopea gli conferisce una veste tangibile, ossia la giustizia. Poi il sensei usa la freccia più efficace al suo arco: il flashback.
La settimana scorsa ho sentito rivolgermi più volte questa frase: sappiamo tutto di Garp, un flashback non servirebbe a granché. Inesatto, o meglio… incompleto. Il flashback non è solo una finestra sul passato, bensì una dissolvenza emotiva:
- POV emozionale: mantiene la storia nella linea temporale corrente, alimentando la cornice edificante o drammatica
- POV tecnico: interrompe la cronologia dei fatti narrati, ma non interpone ricordi, bensì reminiscenza. Il che è tutto dire, perché è proprio questa la forza implosiva del flashback: creare uno sfondo – uno scenario – al presente attuale, ad un luogo o ad un personaggio. Ineguagliabile nel fornire al lettore qualsiasi informazione in più: per comprendere meglio un evento o la motivazione di un personaggio
Volume 11, capitolo 96
Vi ricorda qualcosa?
L’inizio dell’addestramento di Koby. Aokiji pupillo di Garp, quest’ultimo ancora fiducioso nella Marina, eccolo qui, l’epicentro morale-temporale. Allacciate le cinture: c’è molto di cui parlare oggi.
Senza sentimentalismi, questo capitolo gode di una rara eleganza malinconica. Frutto di un lavoro instancabile, con l’arma della ragione scava negli abissi della realtà, del calore, delle emozioni. Per giungere alla luce folgorante della giustizia.
Signore, signori: capitolo 1088…
Axis Mundi
‘Un eroe è una persona che ha donato la propria vita a qualcosa di più grande di sé.’
– Joseph Campbell
Ergersi e cadere sono concetti classici del cammino dell’eroe, paura e coraggio facce della stessa medaglia, ma anche polarità inverse. Universi paralleli, mondi opposti. In questo si traduce il sacrificio di Garp, essere Axis Mundi: l’asse di quel mondo.
Il buon Brannew asseriva
‘non è una capacità innata, questa forza non è casuale, eroi non si nasce… eroi si diventa’
La domanda inespressa, su cui riflettere, è: Koby e Kuzan… lo sono mai diventati?
Il capitolo inizia con un flashback, una lezione di Garp sui principi morali (è come vedere Bud Spencer insegnare ad Harvard), sappiamo tutti come va. La domanda del Pugno, la risposta di Koby. Una scena perfetta per contestualizzare il titolo, indice diretto di un prossimo sacrificio. Schietta e pratica, ma bifronte a livello subliminale:
- ci pone inconsciamente un dilemma: la risposta di Kobi è veramente sbagliata? (personalmente non credo, scenderò nei dettagli nel suo paragrafo)
- la presenza di Kuzan non è casuale, poteva benissimo risparmiarsi di disegnarlo. Semmai ci pone davanti a due certezze: A) l’ammiraglio conosce benissimo quelle parole; B) essendo stato il primo allievo… quella lezione è stata impartita prima a lui, che a Koby e gli altri
Tratto determinante? Garp non aveva ancora perso la fede. Nascosto da un sorriso sornione c’è un tracollo emotivo, la fine degli ideali, la sfiducia nel futuro. Ma, quest’ultimo può sempre cambiare…
… vero?
Notato l’espressione trasecolata di Garp? Nessun marine farebbe mai una cosa simile. Neanche il suo pupillo Aokiji (non è denigratorio, il Fagiano ha un percorso tutto suo). Koby è la scommessa sulla nuova era per Garp… come Luffy lo è per Shanks. Ed è appunto a Marinford, che l’anziano soldato lo realizza. Allora, se già ben allenato, perché Koby risulta così inerme davanti ad Akainu? Perché ci avrebbe lasciato le penne, senza l’intervento di Shanks?
Prima di tutto non è a quel livello, non lo è neanche ora: puro e semplice.
In secondo luogo, avere principi eroici non ti rende un eroe. Terzo, la tematica shonen – in puri termini di forza – parla di percorso, la potenza è pura istintualità passiva, attraverso prove, traumi, vere e proprie ordalie; deve verificarsi il luogo e il tempo per una concreta evocazione interiore.
E quel tempo e quel luogo non erano assolutamente Marinford.
Gli atteggiamenti del ragazzo superano qualsiasi aspettativa del Pugno. Che realizza nel tempo una assoluta fermezza. Kobi parla di vite umane, si riferisce tanto ai marine quanto ai pirati: è giustizia onesta. In cosa può differire da marine eccezionali come Kuzan e Garp? Semplice. Certamente il ragazzo non avrebbe fermato l’esecuzione di Ace, un criminale agli occhi del marine. Ma potete stare certi che non sarebbe rimasto inerte: davanti il massacro di Ohara.
Cosa che non hanno fatto né Garp né Aokiji. Il primo come ufficiale sicuramente informato dei fatti, il secondo addirittura partecipando all’azione. Quindi. Questo flashback iniziale non è solo foriero di tematica di sacrificio. Ma un bassorilievo narrativo, dove tutto obbedisce a leggi ben precise. Oda non è infallibile, ma di certo possiede come pochi l’arte di saper narrare. Questa parte di trama è all’insegna della passione morale, la prova lampante sono questi due ultimi capitoli, che possono essere intesi, appunto, come lezione di vita. In cui l’autore ci mostra come cercare nel dubbio, anziché la certezza: la fonte dell’eroismo.
Testa di legno/cuore di stagno…
‘L’unico modo per non fare mai la cosa sbagliata è non fare mai niente.‘
– Jim Butcher
Ok ok, mi sono tolto il sassolino dalla scarpa. Ovviamente in Marina non sono tutti burattini e statali. Yamakaji peraltro ha sempre dimostrato una condotta leale, non parliamo del folle classismo di Aramaki, la corruzione del putrido Nezumi. O di spazzatura come Spandam.
Forse un po’ troppo ligio al dovere senza porsi domande (la partecipazione al Buster Call), e leale fino all’inverosimile (cerca di proteggere Tsuru a MF, che per tutta risposta lo imbruttisce chiamandolo pivello), Yamakaji è uno che sta nel mezzo, due le interpretazioni:
- è della stessa risma di coloro che stanno distruggendo la Marina, trasformando ciò che era seta in polistirolo
- sa quanto sia importante un gesto intrapreso da uno S.W.O.R.D. in azione, e quindi lascia correre
La scena è un trampolino morale per la figura di Koby, e prosegue in linea con quel che sappiamo
La squadra speciale può intraprendere qualunque azione senza autorizzazione, e senza ripercussioni: tranne se la combini grossa, e lì Marina e GM tagliano i legami con te. Quindi il mistero non sono le reazioni di Yamakaji, ma chi del Governo ha autorizzato la S.W.O.R.D.
Veramente non riesco a capire chi abbia siglato il patto per creare la controparte del Cypher Pol. In più rendendoli dei cani sciolti della Marina, delle vere e proprie mine vaganti. Facendo la quadra, la spada è un organo para-militare, non ufficiale, anzi segreto. Sembra ne facciano parte marine insoddisfatti dall’imperfezione burocratica del sistema, probabilmente autorizzati dei vertici mondiali nel puro spirito di: vabbè dai, diamogli un contentino.
Se tanto mi dà tanto non è il primo errore del GM, anzi. Hanno autorizzato i più irriducibili marine a non avere vincoli, a fare come gli pare. Ad usare le risorse del governo come mezzi non come fine. E sono un tassello che presto avrà una svolta significativa. La vignetta finale è chiara, l’Entrelacement di Oda è tessuto. Si torna ad Egghead
Le luci dei riflettori mondiali sono sull’isola del futuro, grazie alla minuziosa campagna di Morgans. La ritengo la costruzione letteraria più adatta, per l’inizio della scissione Marina-Governo, e voi? Cosa ne pensate?
Come sempre stasera ci sarà la Fatal, visto il capitolo sarà un pandemonio Oltre le nostre elucubrazioni ci teniamo a sapere la vostra, vi aspettiamo alle 21.00!
https://m.twitch.tv/bikeandraft?desktop-redirect=true
Nichilismo, s’il vous plaît
‘Siamo i cattivi per cui fai il tifo nella storia.‘
– Melissa de la Cruz, L’isola dei perduti
Uno sguardo ai Kurohige. Gli eventi finali di Garp coincidono appunto con l’arrivo della Marina ad Egghead. Quindi
- Shiliew
- Vasco Shot
- San Juan Wolf
- Pizarro
Sono ad Hachinosu, di loro possiamo solo aggiungere conferme sul frutto di Pizzarro, non solo sente il dolore, ma le ferite si propagano con assoluta precisione: dal Golem esterno, al possessore. Non serve beccare il nucleo, devi fargli piangere pietà, leggete Chainsaw man? Ecco, come Denji e il diavolo Eternità. Per il resto, non sottovalutateli, sono stati colpiti dai pugni fuori scala di due animali. Ogni Kurohihe, anche singolarmente, è una calamità.
All’appello mancano:
- Teach
- Van Augur
- Burgess
- Doc Q
- Stronger
- Lafitte e Katarina
Gli ultimi due insieme, perché Lafitte mi sembra il vero braccio destro di Teach. Ma chissene. Ha carisma, doti di controspionaggio invidiabili, conoscenza burocratica, uno Zoan sconosciuto e spiccato gusto per la violenza. Ed è un ex buono.
Katarina è la punta di diamante. In assoluto la più duttile e pericolosa. Perché? Sul serio genti?
La kitsune ha una psicosi verso le fanciulle prossime alla maggiore età, spero sinceramente sia raccontata la sua storia. Ma, in fatto di capacità:
- è uno Zoan mitologico, con tutti i relativi benefit di stamina, forza bruta e recupero. Per non parlare del fatto che questa categoria ha un potere unico (la Fenice fiamme curative, Yamato signora del ghiaccio) che comporta un surplus assoluto
- è scaltra, si rigira Moira in un nanosecondo, dandogli in pasto un Absolom che sfoggia le sue attitudini da erotomane. Insomma, Katarina è perfetta per quel frutto
- può essere chiunque. Occhio, chiunque. E visto che Moira non ha notato la minima differenza: chi ci fa capire se, in futuro, volesse impersonare uno scomparso Garp? Immaginate i danni serissimi. Meglio ancora, chi ci assicura che non sia già in azione? Tanto nessuno può distinguerla
Nel posto giusto, al momento giusto… Katarina può essere un cataclisma
Fiorirà l’aspidistra
‘Mi piace quando un fiore o un ciuffo d’erba spunta da una fessura del cemento. È così fottutamente eroico.‘
– George Carlin
Titolo ispirato da Orwell, citazione di Carlin: due George che decisamente non hanno mai sopportato il sistema. Incredibile poi come Aokiji assomigli a Gordon Comstock – protagonista del libro di Orwell – nel suo percorso di perdita degli ideali. Per non parlare dei rarissimi fiori di aspidistra, che invece rappresentano quelli di Koby. E trovano fioritura in questo capitolo.
Di cosa ci lamentiamo esattamente, per Koby? Del fatto che serviva una crescita graduale? Mhhh. Ve lo dico chiaramente, sarebbe stato un cliché. Come lo è l’evocazione interiore della forza, intendiamoci. Ma è la prospettiva ad essere quella giusta. Sapendo di Koby a livelli simili non ci sarebbe stato pathos. Allora si, il 1088 sarebbe stato privo di emozione. Capisco chiunque avrebbe gradito una crescita costante, veramente. Il rapporto con Garp è stato intenso da subito, magistrale la piega degli eventi a Marineford, e sempre in quell’arco Kobi (oltre un coraggio raro) mostra una netta predisposizione: risvegliando la tonalità della percezione. E l’incidente di Rocky port? Il salvataggio della principessina di Lulusia? Se non è crescita questa…
Inoltre Luffy è stato allenato solo da bambino da Garp
Koby in una fase immensamente più ricettiva, l’adolescenza. L’autore ha seminato (per un co-protagonista, tenetelo a mente) i giusti punti di riferimento
Era un percorso già stabilito, sancito addirittura dai quei mostri dei protagonisti
Non cerchiamo di metterci al posto dell’autore, non pecchiamo di presunzione. Oda non ci serve un marine dal collo taurino e tutti e tre gli Ambizione al massimo, semplicemente ha seminato per il futuro del Marine Koby. Seminato un qualcosa che – narrato gradualmente – sarebbe risultato veramente scialbo, invece con questi presupposti potrà crescere, attecchire, e sbocciare.
Oda non sta chiudendo un discorso di evoluzione di Kobi, attenzione, lo sta iniziando. Altro che poca profondità ed emozione. Lasciate la superficialità ad altri, Koby ha appena iniziato, e abbiamo capito come funziona per lui, in una fase di crisi, al limite del parossismo, come:
- il tenere testa ad Akainu
- lo shock della battaglia, con risveglio dell’Ambizione
- gli sforzi dell’allenamento, uniti chiaramente al Ryou, per annichilire Pizarro
Koby batte le avversità con la forza che ha dentro.
Ma per poter sfruttare un potere simile: te ne devi convincere. È lì tutta la differenza del mondo. Probabilmente Garp ride proprio per questo
Non ha più niente da insegnare al suo allievo.
Ho già sentito la diatriba ma ha l’Ambizione del Re? Non facciamo affidamento sui fulmini neri, la risposta è nel nome Honesty Impact. Koby ha una sua giustizia, ho già citato la pietà di Marinford, il rispetto per la vita. Essendo uno S.W.O.R.D. conosce la corruzione della parte marcia della Marina, il totalitarismo del GM. L’assoluta pericolosità di alcuni pirati.
‘l’indole di un Re, la capacità di sovrastare gli altri’
– Piratesse Kuja
Si, per portare la pace: li deve sovrastare tutti. Almeno a rigor di logica, ha tutti i requisiti.
Nel 1088 abbiamo un Garp letteralmente monolitico, sembra di vivere la sua canzone di gesta. Ricordiamoci che – seppur zeppa di mirabili prove di valore – l’esistenza di Garp è quella di uno sconfitto. Privato del conforto dell’istituzione che tanto amava, roso dai soprusi del governo, tormentato dal ricordo del nipote. È nel continuare a provare, la sua grandezza.
Sopravviverà? Certo che si. Questo capitolo era lo scenario perfetto per una dipartita epica. Un’esaltazione commossa e candida di cuori semplici, anime coraggiose. Non può mica comparire un cartiglio nei prossimi mesi e dire: a proposito, ha tirato le cuoia. Garp ha portato a termine la missione mai concepita… dare un futuro alla Marina. Perché nessun uomo è un’isola, completo in se stesso. Il concetto è che neanche un superuomo (il suo scatto che brucia Aokiji, il flipper d’acciaio fra i palazzi, il colpo a Pizzarro: a 70 suonati) come lui può cambiare il sistema: ma la nuova generazione si.
Sopravvivere, per cosa? Per la mera battaglia finale? E no. Vi linko il video del Re, oltre analisi e punto di vista vecchie maniere… ha una teoria molto peculiare su cui riflettere. Ecco a voi!
Koby ha imparato la lezione, abbandona il vecchio come gli è stato insegnato. Ma, Kuzan? Parlando con un caro amico, il professionista Andrea Cuneo (Diabolik, Giulia, etc etc), risulta che un personaggio disegnato senza occhi, o in penombra: sta palesemente nascondendo le sue intenzioni. Nell’ultima vignetta Garp ride. Per il successo della missione? Per il futuro della Marina?
Secondo me ride perché Aokiji ha abbandonato il vecchio.
Fare spazio ai giovani (quindi alle possibilità del futuro) è un paradigma Shonen. Kobi si strugge, piange, ma come nella lezione impartita da Garp lui esegue (per ora) il sacrificio. Ma, vale la stessa cosa anche per Aokiji, primo allievo di Garp quindi stessi insegnamenti. Non alzare un dito per salvare il tuo maestro, anzi… trovare la forza di trapassarlo con il ghiaccio, è il modo di Aokiji per abbandonare il vecchio sull’isola, portare avanti il futuro (la nuova generazione è sbocciata), e le sue infinite possibilità (fare crollare il Governo).
La Marina non rivorrà Aokiji: che probabilmente sente di meritare la condanna per non aver fermato Ohara. Per essere complice di strage, un servo del Governo. Solo questo farebbe ridere come un folle Garp: così tanto coraggio e grazia nel cuore.
Perché è palese che Kuzan voglia cambiare il mondo, e che stia soffrendo.
La giustizia ardente, ricordate?
Allora perché non essere sullo stesso fronte, non combattere fianco a fianco? O si sta facendo il quintuplo gioco, e sarebbe banale. Oppure il Fagiano Blu ha pessime intenzioni
‘Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E quando guardi a lungo in un abisso, anche l’abisso ti guarda dentro.’
– Friedrich Wilhelm Nietzsche, Al di là del bene e del male
Un gesto estremo, o estremamente pericoloso, che non è accettabile per l’anziano marine. Sembra che Garp stia ridendo perché l’allievo segue i suoi insegnamenti. Perché, per portare avanti il suo futuro: deve abbandonare il vecchio. Aokiji va avanti con la risoluzione di chi deve espiare una grave colpa. Forse l’abisso della corruzione lo ha disgustato, ma anche trasformato.
In cosa? A me sembra un martire, per questo non può piangere per il suo maestro
Ai martiri è negato… il sollievo delle lacrime.
Senza illusioni
Spero di avervi intrattenuto, spinti a ragionare e riflettere.
È curioso capire solo ora il motivo per cui… Garp voleva far colpire le navi senza capacità dei frutti, o dell’Ambizione.
L’incidente di Egghead è alle porte. Probabilmente One Piece non sarà più… esattamente lo stesso. La lunga digressione dell’autore ci ha sicuramente preparati, per vedere la realtà nella sua crudezza, con occhio disincantato, senza illusioni, senza pregiudizi. Un po’ come Vegapunk. Col rigore dello scienziato, che studia un fenomeno della natura.
Godiamoci il viaggio, genti
‘Sono le nostre scelte, Harry, che mostrano ciò che siamo veramente, molto più delle nostre capacità.‘
JK Rowling