“Tutto ciò che l’uomo ha imparato dalla storia, è che dalla storia l’uomo non ha imparato niente.”
– Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Indeterminazione dell’assoluto.
Salve genti, dopo due settimane ero decisamente in astinenza. Capitolo 1068, sensei Brighella: mode on.
Citazioni storiche lapalissiane, rivelazioni definitive, approcci morali desunti da letteratura colta, demenza a gogò, in una parola: One Piece.
Un brevissimo Elzeviro introduttivo, giusto per fare il punto, stimoliamo l’appetito
L’eclissi del narratore
One Piece è un fantasy, fin qui ci siamo, ma le vicende si tingono gradatamente di tecnologia oltre che di soprannaturale. Oda sensei non può farci venire le vertigini, quindi, per darci contesto, usa uno stilema in voga dal 1700: lo Straniamento. No, non quello psicologico. Storia antica, per alcuni, ma non per chi ama scrivere. Egghead non potrebbe essere scritta senza questo metodo preciso, ve lo posso garantire. Anzi, ve lo posso dimostrare, pazientate, una cosa alla volta, menti voraci. Come vi ho ripetuto fino alla nausea: la saga si basa sulla moralità, e qui subentra la suddetta tecnica narrativa.
Ma c’è di più. Oh, se c’è di più.
Entrerò nel merito durante l’articolo (l’Elzeviro deve essere breve e incisivo), ma vi stuzzico. Vi dico solamente che Jonathan Swift scrisse I viaggi di Gulliver: utilizzando totalmente la tecnica dello straniamento. Proprio nei viaggi, Gulliver (nella terza parte) finisce a Laputa, fermi, boni. No, non è un caso. Che l’immenso Hayao Miyazaki abbia scritto e diretto il film ispirandosi all’isola immaginaria di Swift: è fatto noto. Che in One Piece ci siano riferimenti, citazioni e omaggi all’opera di Miyazaki sensei: lo sanno anche i sassi.
Lo straniamento è essenziale, essendo l’opera rivolta (anche) ad un pubblico giovane, che sta formando personalità e carattere. Ma, preserva la purezza della prospettiva di noi lettori ventennali. Ecco il punto. Comunque, questo artificio narrativo permette al sensei di usare la satira, ricordate bene, ogni scrittore satirico è animato da una vena pessimistica, che lo porta a giudicare in maniera negativa la natura umana: questo non può assolutamente trasparire da un manga per ragazzi. Quel che Silvers (Oda) dice a Robin (noi, il pubblico) è il primo comandamento di One Piece: trova la tua verità.
Il sensei non vuole assolutamente: condizionarci con il suo personale punto di vista.
Quindi, come entra Laputa nello schema di Oda? Come riesce a rendere soggettivo e innocente il nostro punto di vista?
Ne scriverò più avanti, in un paragrafo specifico.
Stiamo leggendo le lettere di un viaggio, che si presta allo scherzo e alla satira. Il passato è divenuto una realtà determinante in questa storia, alba imminente di 100 anni di buio, autobiografia di un mondo in rassegna delle proprie origini. La ricerca di un tempo fuori dal tempo.
Signore, signori: capitolo 1068…
David Bowie
La regia del capitolo si interseca su tre cardini: sviluppi del Cp-0, Orso e i rivoluzionari, Mugiwara e Vegapunk. Interessante e, per inciso, non mi aspettavo uno zoom – per quanto breve – sulla Grand Line. Una scelta molto dinamica, perfetta per una panoramica completa.
Pithagoras è il satellite n°4 di VP, incarna la saggezza, difatti lo dimostra nell’accoglienza del CP. O meglio. Li tratta alla stregua di venditori ambulanti indesiderati, ma senza farli imbestialire. La scena è caratteristica, nelle parole del clone c’è solo una parte della verità che intende comunicare. Diventa ben presto una gag
Cp- ivi giungiamo di lontano
Pithagoras- bella lì bro, lascia Bear, se semo visti
Kaku- fa buio e freddo, potremmo sorbire un tè al caldo?
P- vattelo a pià dar G-14
A vattelo a pià stavo per scrivere ben altro. Soprassediamo…
Quindi, ci si può girare intorno. Ma il sale è questo. A Lucci iniziano a girare con movimenti rotatori opposti (Russell Crowe – A beautiful mind), e mangia la foglia. Chiede delucidazioni, ovviamente sulla scomparsa sistematica di mezzi del Governo. Lilith (con i guanti sporchi di marmellata) si inalbera. Psicologia spicciola: l’attacco è la miglior difesa. È delizioso vedere le sfumature dello stesso carattere, Pithagoras educato e civile, Lilith realistica e brutale; VP non è affatto un Dio, ma un uomo come tutti, con pregi e difetti. Pacatezza e impulsività a confronto, nettamente.
Per di più, noi sappiamo perfettamente (a meno che non ci sia uno sconosciuto elemento di trama) che Lilith depreda imbarcazioni per sovvenzionare i progetti, ma soprattutto, che bestie come lo squalo sono fuori controllo, preda dei loro istinti biologici.
VP ha dichiarato di voler fuggire dall’isola, Lilith vuole aprire un porto in cui… non c’è nessuna prova. In ogni caso: non vai ad informare qualcuno che gli stai facendo la cresta. Suvvia.
A proposito, visto la quota di informazioni, vi ricordo che stasera la Fatal Reading sarà alle 21.00, non alle 18.00. Con la presenza di un membro storico, per commentare non solo il 1068, ma la piega di One Piece in generale, vi lascio il link!
https://m.twitch.tv/bikeandraft?desktop-redirect=true
Tornando al CP, bisogna riconoscerlo, essere coerenti e ammettere una realtà; una cosa non manca a Rob Lucci, ossia: lo stile. Una figura algida ed elegante che emana autorevolezza, difatti – sentendo i punk – pensa: me sta a pià per cu*o.
Gli Eyes Wide Shut di OP hanno sempre un piano B. Secondo me, merito di Hattori (‘solo i più potenti del CP indossano maschere‘, e santa Maria: quel piccione ne è provvisto), battute a parte… Lucci decide la linea di azione in un nanosecondo, fanc*lizza gentilmente Pytha-boy e stabilisce di trasferirsi sull’isola tramite il potere del serafino di Orso. Apperò. Era chiaro da tempo, si pensi a Momonosuke con il frutto di Kaido, a Serajinbe che nuota nel pavimento. Vegapunk adatta le sequenze di DNA come gli pare e piace, facciamo il punto:
- i Serafini hanno una potenza terrificante, con i poteri dei frutti vanno nella scala dell’inarrestabile (per ragioni narrative e di coscienza: per me sono privi di Haki)
- Mr Pink è vivo e ha il suo potere, almeno su base logica, perché Kaido e Orso sono vivi e fruttati
- in maniera deduttiva: i Serafini non ereditano biologicamente il potere del loro corrispettivo. O meglio, tendiamo ad escluderlo momentaneamente, per due ragioni. Il casino che ha fatto Teach per il potere di Boa: non avrebbe il minimo senso. Abbiamo visto (con Serajinbe) che dà tranquillamente potere X a soggetto Y
Questo in generale, posso supporre su basi canoniche, non di più. Perché ci viene promesso da anni che: con la comparsa di VP la natura dei frutti sarebbe stata rivelata. Onesto? Aspetto con gioia e ansia quel momento supremo e terribile. Perché (da scrittore) so bene una cosa: non si torna indietro. Non guarderemo (mai più) i frutti come li abbiamo sempre visti. Da 25 anni li percepiamo in un ottica magica, soprannaturale, spiegarne la natura apre le porte del passato, del regno antico, della popolazione che combatté i 20 regni. Oda ce ne vuole parlare, si, ma tenendo il discorso ben separato da tutto: o il viaggio per Laugh Tale non avrebbe il minimo peso.
Starete pensando ‘chi se ne frega, voglio sapere’, e avete ragione. Buttata lì per lì la scena sarebbe esaltante, bella. Il sensei la vuole rendere leggendaria. E questo sense of wonder si ottiene solo in un modo: con una narrazione precisa e disciplinata
‘La lunghezza del viaggio deve essere sopportata, perché ogni momento è necessario.’
– Georg Wilhelm Friedrich Hegel
E per quanto riguarda VP e i Paramisha, complimenti vecchietto
A esser troppo serio mi annoio, lo sapete ormai.
Sulla parentesi Grand Line non c’è molto da dire, se non che ci avevamo visto lungo, bastava leggere tra le righe
Dalla mia precedente analisi. Dove ho già fatto le mie supposizioni su Orso. Non offendo la vostra intelligenza girandoci intorno, la scena serve solo a far capire che papà orso è in azione.
David Bowie lo cito per il film The Prestige, un piccolo capolavoro. Bowie interpretò magistralmente Tesla, dandogli: genio, austerità, umanità e coscienza. Non vi ho parlato (nelle recenti analisi) a caso di Einstein contro il nucleare, della redenzione di Nobel pentito di aver creato la dinamite. Due ragioni, in quel film si vede chiaramente che Tesla era conscio del pericolo, dei danni serissimi che la scienza può fare nelle mani sbagliate. In più? Inventa una macchina che crea dei perfetti cloni.
Ma guarda te il caso.
Tutti hanno diritto a qualche pazzia, Eminem e tante altre celebrità sono state il modello per tanti personaggi. Potrei impazzire se sotto il casco di Shaka ci fosse Bowie. Ma, non accadrà mai. Lo so (sigh) perfettamente.
Bene, chiusa la parentesi sogni mostruosamente proibiti, vi dò un consiglio, andate a vedere il video del Re. La genetica riproducibile dei frutti, il sogno di Tesla e il preciso parallelo della nostra società, una fascia di gente che governa si oppose realmente all’energia gratuita per tutti. Come si lega a VP, Clover e il Governo Mondiale? Seguite il video, fidatevi di me
E ora… Laputa e Teslapunk
Gulliver ante litteram
‘Le persone troppo esigenti nei confronti del finito non raggiungono mai l’attualità, ma indugiano nell’astrazione e la loro luce si spegne.’
– Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Parliamo di Hegel: mica pizza e fichi. Rileggete la frase, sembra si parlasse esattamente di Vegapunk. Solo che la luce la vuole spegnere Imu-sama.
Ho scelto la potenza di questo filosofo per le sue idee, affascinanti i suoi concetti sulla moralità e eticità, il suo imperativo dell’uomo che deve compiere il bene. Ma non siamo qui per parlare dell’idealismo assoluto. Ci tornerà utile per fare la quadra di Egghead, quando i risvolti di Bonney, Orso e VP, saranno più netti e rifiniti.
Abbiamo fatto il parallelo con Tesla, è un riferimento chiarissimo: il sogno è identico. Vi parlavo della tecnica dello straniamento. Facciamo un piccolo appunto (amichevolmente) a Wikipedia, il termine fu introdotto da Viktor Borisovič Šklovskij nel 1916, ok. Bene ma non benissimo. Perché Jonathan Swift scrisse I viaggi di Gulliver nel 1726, ed è universalmente noto che adottò quella tecnica letteraria. A cosa serve? Ad adattare o sconvolgere la nostra percezione della realtà. Volenti o nolenti, noi lettori paragoniamo (inconsciamente) il nostro mondo con quello creato da uno scrittore. Ne I viaggi si parla di Laputa, come vi dicevo Miyazaki ha letteralmente dichiarato fosse un omaggio a Swift. E… sentite qui, lo scrittore rappresentò delle precise identità per presentarci il mondo di Gulliver:
- quella minuscola
- quella gigantesca
- quella distopica
- e quella naturale
Ora, attenzione, lo dico e ripeto mille volte: nessuno ha la verità in tasca, è un mio parallelo mentale.
La prima isola è Lilliput, come ben sappiamo, gli abitanti erano minuscoli, tipo, mmmh… ah, i Tontatta. La seconda isola è Brobdingnag, abitata da giganti (questa cosa è tanto palese da non commentarla), non solo sappiamo il peso dei giganti nella macrotrama di One Piece, ma, cosa succede a Gulliver? Diventa un giocattolo nelle mani della figlia del Re dell’isola. Che fa tanto Luffy e Shirahoshi. Ora arriva il punto cruciale, se veramente Oda ha minimamente attinto (come ispirazione, occhio, ispirarsi è un conto, essere derivativi tutt’altra faccenda) dall’immaginario di Swift, sapete che succede? Ora si ride
Nella terza parte Gulliver arriva a Laputa, il paese che Swift usò per scatenare la sua satira contro: gli eruditi, gli storici e gli inventori. Troppo bello per essere vero? Leggete I Viaggi, lì c’è tutto, una realtà incontrovertibile.
Che poi, se facessimo un passettino più avanti?
Gulliver arriva a Glubbdubdrib (ma, seguiva il trio? Sembra Giovanni Storti che urla: Skifatterkin! È uguale), in questa isola – tenetevi forte – il protagonista: evoca i grandi dell’antichità… e ne scopre i vizi. Arrivato a Struldbrug parla con gli immortali, e scopre una triste verità: l’infelicità massima dell’uomo è la prospettiva di non morire.
Solo io sto pensando al Regno Antico e Imu-sama? Mi sa di no. Tutti, ripeto tutti, i creator in Italia hanno collegato (o paragonato) One Piece a Laputa. Bene, nel qual caso fosse così: questi sono possibili risvolti. E non solo, nel mio articolo sul 1066 ho parlato della funzione della satira, con dovizia di particolari. Il sensei sta veramente rivolgendo una critica piuttosto seria, ma è uno Shonen, con un target anche molto giovane, deve avere una valenza profonda e edificante: non può usare uno stile corrosivo e irriverente.
Sapete che successe a Swift? Gli stamparono il libro, ma, in più occasioni tagliarono via le parti serie e satiriche. Perché?
Perché la società non vuole specchi dei propri difetti.
Ed è qui che entra in gioco lo straniamento, per quanto le situazioni in One Piece siano comiche e paradossali, si svolgono comunque in un mondo come il nostro, che conosciamo. Questa tecnica ci fa vedere il nostro mondo dall’esterno, in lontananza, come se potessimo giudicarlo da un’altra dimensione. Quindi? La fantasia è il mezzo con cui si usa la critica. I risvolti comici mettono in evidenza vizi e difetti reali. Ma, questi comportamenti meschini ci fanno ridere (pensate a Luffy e Garp difronte all’autorità), facendoceli disprezzare maggiormente: questa è la funzione morale (e salutare) della satira.
La sindrome di Peter Punk
Itzhak Stern: E’ in ebraico, un verso del Talmud. Dice: “Chiunque salva una vita, salva il mondo intero”.
– finale di Schindler’s list
Vegapunk è rimasto bambino, lo stesso che voleva aiutare Karakuri, fornendogli energia gratuita. Questo eterno bambino non ha smesso di sognare, mai. Dal suo punto di vista (sacrosanto, in un mondo ideale) se ci sono risorse per tutti: cessano le ostilità. È incredibile quanto questo sia semplicemente vero, e al contempo, quanto renda oscuri gli intenti del GM, quali che siano, anche se Imu-sama fosse un (spero una) semplice custode.
Il confronto tra Vega e Luffy è spassoso, si ride di cuore, ma i temi sono tristemente reali (visto? Umorismo e satira a braccetto), lo scienziato proclama le sue idee, fiducioso della scienza. Luffy sceglie quale dito infilarsi nel naso. Niente di nuovo sul fronte demenziale, eppure… tra una battuta e l’altra si capisce la semplicità. A Luffy non interessa essere un eroe, e quale è il vero eroismo?
Agire in maniera disinteressata, fare una cosa senza avere un buon motivo: la fai solo perché è giusta. Luffy non vuole solo essere libero.
Non lo sarà mai finché non lo saranno tutti.
Difatti gli atti di eroismo di Luffy si sprecano. Comunque, al GM non interessa perdere VP come risorsa, minimamente. Newgate, la chiave è lui. La sua sua dichiarazione a MF, su quanto il mondo sarà sconvolto dalla rivelazione del tesoro. Come cambiano le cose negli anni. Il vaso di Pandora è sempre Laugh Tale, per logica, potremmo sapere delle verità sui frutti, assolutamente, ma non sul Regno Antico prima dello sbarco sull’isola. In più si è mobilitato il CP-0, la misura ultima delle crisi del governo. Tanto a Imu-sama non importa di spazzare via un’isola, o uccidere quella miniera d’oro di VP: deve vigere il silenzio.
La scena mi ha fatto un po’ ridere, ho immaginato VP descrivere il CP come Abatantuono, Vegantuono
‘A come atrocità, doppia T come terremoto e traggedia, I come ira di Dio, L come lago di sancue…’
È una cretinata, lo so, ma a me ste cose fanno ridere per mezz’ora. Facciamo delle considerazioni, leggendo tra le righe. Sentomaru, fa parte del discorso tra lo scienziato e Dragon? Quella parte della Marina che lo capiva molto bene? E perché no, Shaka gli affida chiaramente il comando, la CP è roba diretta dei Draghi Celesti (probabilissimo possano ingaggiare liberamente un Imperatore), è scissa dalla Marina. Tra l’altro. Questo incidente sarà troppo grande, di risonanza mondiale, Marina, S.W.O.R.D. e GM, prenderanno posizione. Quindi Sentomaru non sta (idealmente) agendo contro la Marina, ci sono due punti su di lui… su cui ho sempre ragionato:
- non mostra mai malvagità, anche alle Sabaody, non esiste vignetta in cui manifesti sadismo o aggressività gratuita. È solo ligio al dovere
- la frase urlata (con rabbia) a Demaro Black? Pensateci: ‘cappello di paglia non è immondizia come te!’
Potrebbe avere dei pregressi, sapendo già tutto vedeva Luffy in una certa ottica, o semplicemente essere un marine con un codice, che scinde pirati assassini dai fuorilegge sognatori. Voi direte (giustamente) andava avanti con il chiaro intento di arrestarlo. Si, ma quante volte – in quanti Shonen – chi ti arresta pubblicamente è colui che ti toglie le manette? Lo facevamo succedere ai tempi del time-skip?
Suvvia. Quale che sia la risposta, spero in un flashback.
Riassumendo il CP, Kaku vuole menare le mani, Stussy vera spia: è stata ovunque, si è infiltrata in ogni dove, la quintessenza dello spionaggio. Questa ragazza era in giro da sempre, da prima che Caesar Clown adottasse il mantra SAD e ******** tutta la notte.
Lucci-boy.
Il punto è oggettivamente: Lucci può battere (in uno qualsiasi dei 24 milioni di multiversi) Luffy? Ebbene… si.
Se… se la giocano a Briscola.
Sarà diventato fortissimo, le carte le ha tutte, ma figuriamoci, però, per logica Shonen? Luffy ha battuto Kaido. Fine. Luffy è semplicemente fuori scala per chiunque, il problema non è mica Lucci. Fatto sta che: ho un hype assurdo per la loro prossima scena
La mossa Kansas-city
‘E dire che allora’
– Slevin, Oda criminale
Teniamo a mente la classe di Oda, ci sta facendo focalizzare sul fatto scatenante, per prepararci una bella mossa Kansas city. È sempre così quando tira in scena determinati personaggi, in determinati scenari. Distrae, per poi stupire.
Parliamo di un artista che scrive da 25 anni, senza perdere mai vigore, ritmo. E ironia. Nonostante stia dipingendo (mai come ora) un quadro che ci porta a scrutare nell’abisso inesplorato dell’animo umano. Le origini di un potere terribile, che forse sarebbe stato innocente: senza la seduzione della corruzione.
Godiamoci il viaggio, genti
“Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono.”
– Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Cenere