‘Non fare domande, e non ti verranno dette bugie’
– Charles Dickens
Parole sagge.
Il capitolo 1052 è… fonte di perplessità. Al momento non saprei definire meglio il fluire dei miei pensieri.
In totale onestà: mi aspettavo peggio.
Ovviamente non è paragonabile alle vette emotive del precedente. E nessuno di noi l’avrebbe preteso, ci mancherebbe. D’altronde Il 1051 è stato un piccolo miracolo di struttura concettuale. Un gesto primigenio dalla tensione rimbaudiana. Racconto dell’infanzia di un mondo. Di un paradiso perduto, come definii Wano in una precedente analisi. Ma, andrei oltre.
Premessa. Le mie analisi si adatteranno alle tematiche espresse dal mangaka, quindi rispetteranno sempre: le forme della scrittura e i messaggi trasmessi. Per poi trattare tutti i fatti avvenuti, ovviamente. Detto questo.
Il 1052 è un’altalena.
Più precisamente? Questo capitolo è riuscito a giocare a flipper con le mie terminazioni nervose. Esattamente, bravi, in alcuni punti mi ha fatto un po’ incaz… ehm, mi ha lievemente contrariato. Quindi direi che… beh, e ora cosa sono quelle facce? Delusi? State tranquilli! Perché non significa che non ci sia da parlarne, i contenuti ci sono. Eccome.
Il 1052 è particolare. Cela la sua reale forza squisitamente in termini di macrotrama, trova la sua raison d’être nella metanarrativa. Ci ha destati da una certa stasi del tempo perduto all’esterno del paese di Wa. In termini di concetti espansi ricordiamo quanto sia estesa e complessa la trama di One Piece. Le conseguenze del Reverie, il GM e Imu-sama, le reazioni della Marina: Oda sensei ci rammenta che ci sono altri attori pronti a rientrare in scena.
È una penetrazione psicologica semplice e tremendamente efficace, ricorda certa cura minuziosa del ritmo narrativo di Proust, il raffinato concetto di durata interiore del filosofo Bergson. Solo che Oda riesce (nel suo personale mix di umorismo sardonico e sottile disillusione) a filtrare tutto, attraverso quei troll di Morgans e Apoo, uno alter ego dell’autore l’altro una vera canaglia, pirata fatto e finito. Occhio gente: ha fatto più danni Apoo (mera ottica comica) in 15 capitoli che Roger in 25 anni di pirateria. Fattuale.
Il 1052 coincide con il ritrovamento, ecco perché è importante. Ritrovamento del tempo cronologico delle vicende, ma soprattutto della memoria inconscia di noi lettori. È la pietra angolare dell’architettura narrativa di tutta la saga.
L’aringa rossa
Oda sensei ha fatto i compiti a casa. Una aringa rossa (Ignoratio elenchi) altro non è che un espediente letterario atto a ottenere un colpo di scena o un finale a sorpresa. Per chiudere il volume 104 mancano due capitoli, il prossimo e quello successivo, prima della pausa di 28 giorni.
Quindi:
- il tralasciare completamente la ripresa di Zoro, e la sua visione occidentale di uno Shinigami
- il rimandare abilmente le ragioni dell’apertura di Wano, con la scomparsa di un pachiderma di 35 km in un… puf!
- la comparsa di Ryokugyu sul campo di battaglia
Altro non sono che artifizi narrativi, l’ex sintagma latino è una tecnica di depistaggio, se mancano due capitoli: in linea del tutto teorica il colpo di scena non dovrebbe avvenire neanche nel prossimo, ma in quello successivo. In modo da darci un cliffanger di quelli eccellenti, chiudendo in maniera magistrale il 3° atto Kabuki.
Gente: Oda sensei non scrive a caso, mai. E l’aringa rossa è una tecnica ricercata per distrarci… mentre l’autore sta preparando una bomba di trama. Fidatevi.
Ora, godiamoci insieme i tratti distintivi del capitolo.
‘Dunque non hanno aperto Wano, rimarrà una fortezza’
– Cinque Anziani
Eccoli. Eccoli qui, nel loro splendore. I cinque astri di demenza.
Sono rimasto basito, letteralmente. Precedentemente, avevano dato chiari segni di incertezza ma… sinceramente gente: questi non sanno che pesci prendere. E a me dispiace. Una simile colonna portante? I collaboratori bau bau-micio micio di Imu-sama!? Ora sono alle corde, mostrano chiaramente una certa incapacità. Potevano scatenarsi verso Luffy da Marineford, sapevano che il Santo Graal (homo homo modello Nika) era nelle mani di una volontà inarrestabile con un debole per la libertà, magari sguinzagliare un ammiraglio prima? Potevano acciuffare Nico Robin, ma dai… cosa vuoi che sia? Robin è solamente La Chiave, santi numi l’archeologa è l’unica chiave al mondo che può aprire tutte le serrature, dare alla popolazione ciò che vi spaventa e terrorizza: la conoscenza che temete al punto di radere al suolo intere isole e popolazioni. Bazzecole. Inezie.
Lo so, so che siamo in un mondo di fantasia, li dove esistono donne con il seno inversamente proporzionale al girovita, animali senzienti e… caccole esplosive. Ma questo fa vedere uno schema generale che definirei attendibile:
- i nobili celesti sono una copertura, in origine probabilmente stirpe regale, ora dei pagliacci (inconsapevoli) che fanno da facciata
- I Cinque Anziani sicuramente vecchie glorie, guerrieri, burocrati competenti, ma non hanno rapporti giornalieri con Imu-sama, nessuna voce in capitolo, la sera mica ci vanno a cena assieme, esistono per essere degli esecutivi, il cui credo è: udire e ubbidire
Schema corroborato dalla superficialità della CP-0 nei loro confronti, l’incapacità di insabbiare le notizie degli imperatori a Wano e le relative conseguenze, la totale ignoranza del fatto che l’istituzione invincibile da 800 anni: è stata buggerata da un bambino di 8.
Zunesha è la figura preposta all’apertura di Wano. Che sia una dinamica scandita dal retaggio di antiche maledizioni, che debba essere il distruttore di barriere architettoniche naturali, suo è il compito. D’altronde, i numeri non contano niente, lo dicono i Cinque Anziani stessi: sembra alludere ad una specie di Battaglia delle Termopili con i samurai in veste di spartani. E non sono solo questi i problemi.
Bensì la Marina che si risveglia dal sonno della ragione.
Approfondiremo nella sezione Ryokugyu. Quindi, Akainu? Partendo dalla mia personale teoria che gli ammiragli siano privi del Re conquistatore (magari la pubblicherò, per dovizia di particolari, in esclusiva per voi lettori), perché possederlo: distruggerebbe la stessa valenza intrinseca del significato dato dalle piratesse Kuja; si, sarebbe un momento epocale per il Grande Ammiraglio, il cane rosso non può più restare inerte. Perché conosciamo tutti il suo temperamento da fanatico. Ha giustiziato un marine reo di non andare a morire, un padre di famiglia, in nome della Giustizia Assoluta. (certo, è da corte marziale in una guerra, ciò non toglie la sostanza: ha massacrato un debole in un vicolo).
Spero con tutte le mie forze che Akainu reagisca, e anche male. Rammentate lo scontro con i Cinque Anziani per la faccenda di Doffy? Bene, ora immaginate Akainu quando scoprirà che il GM porta avanti un commercio illegale di armi con un despota che distrugge un paese, comprandole direttamente: da un imperatore. Se Akainu non sbrocca, magari risvegliando il Re e iniziando una prima scissione Marina-GM: sarebbe veramente un’occasione sprecata
E, definiamo l’ipotesi Robin. Ovviamente è in caccia del Road ma, un piccolo desiderio, ricordate le trasmissioni interrotte sulla nave governativa?
Sarebbe una piccola perla narrativa se… fossero stati i rivoluzionari, e chi è stata con loro per due anni? Bravissimi, immaginate la scena. Nico Robin sulla nave con loro, la bambina demoniaca che manda un messaggio chiaro: mi avete braccato per tutta la vita, ora? Ora sono io a dare la caccia a voi. Scusate, il 1051 ha risvegliato il mio romanticismo.
Il buio narrativo
‘Capitale dei fiori, sette giorni dopo la battaglia‘
– Narratore Onnisciente
Qui faremo una serie di considerazioni, brevi ma interessanti. Il buio narrativo è riferito a quello che ritengo un punto di singolarità. Immenso, assoluto in One Piece. Dopo (tanti) anni, non siamo preda del dubbio, ma… dell’incertezza. Noi lettori siamo veramente entrati nello Shinsekai.
Conosciamo da anni la direzione della rotta, il fine da raggiungere. L’alleanza tra Luffy e Law (cacchio, sembra ieri) aveva posto un obiettivo impossibile: abbattere un imperatore. Ora?
Da fruitore decennale dell’opera: non ho la più pallida idea di cosa possa succedere.
Tutto è possibile e, dopo i fatti di Wano, siamo come i Mugi nelle acque del nuovo mondo. Irrequiete, cangianti di condizioni imprevedibili.
Drake e Hawkins mostrano i muscoli, il marine è irriducibile, va riconosciuto il suo spirito fermo, irremovibile. L’altra supernova ce la siamo giocata, ma, se così è… il trapasso è stato memorabile, molti lettori attenti hanno osservato che sia stata una morte splendida. Avvenuta ascoltando la propria coscienza, non i fatti predetti dalle carte. Hawkins è stato sempre lievemente anonimo, nella dipartita risplende di luce propria, raggiungendo equilibrio e dignità. Bushido docet.
Lo Shogun decide di non togliere addobbi e festoni, Momonosuke vuole alleviare agonia e brutti ricordi. Nell’attesa che gli eroi siano ristabiliti si prepara il primo festival: che la gente di Wano festeggerà da popolo libero. Le vignette della scuola le ritenevo inquietanti inizialmente, giusto e sacrosanto il riappropriarsi della propria cultura, ma passerebbe anche il messaggio che la storia viene scritta e tramandata dai vincitori. Guardiamo l’altra faccia della medaglia. Usare la conoscenza per i propri fini, utilizzare la cultura come un’arma: sono atti fra i più spregevoli in assoluto.
Oda sensei si era già espresso sulla questione, in modo cristallino, tramite il Re oscuro nel bar di Shakky
‘Trova la tua verità‘
– Silvers Rayleigh, rivolgendosi a Nico Robin
Di base, fa tenerezza il risveglio della coscienza sopita di Wano. Finalmente…
Il sole di una nuova mattina sorge a scaldare quei cuori stanchi.
La dignità di Hiyori, la lealtà di Denjiro, la forza di volontà dei foderi rossi. Semmai sarei un po’ stanco di sentire Joy Boy, amo il concetto del liberatore, ma come fa a diffondersi in tutta Wano la notizia della sua presenza? Zunesha ha telato, Yami sta facendo il fioretto del digiuno: Momo. Monosuke decide di elargire questa notizia a tutto il popolo. Perché? Credo rientri nei patti stretti con Zunesha (nakama del primo Joy boy), quindi confini chiusi e il popolo deve avere familiarità con questa figura leggendaria. È fra le poche spiegazioni logiche, i motivi non posso immaginarli.
Le emozioni si alternano. Ashura Doji e Izo, decisamente mi è dispiaciuto. Ashura ha vissuto mille volte il dolore della perdita, quello che il salto temporale ha risparmiato, con misericordia, a Kin’emon e soci. Izo meritava di più, visto che la ciurma di BB viene sottoposta regolarmente a strage. Verranno sepolti insieme a Yasuie e al loro signore tanto amato, un sigillo che i restanti foderi si assicureranno rimanga infrangibile.
Fiesta. Luffytaro e Zorojuro son desti. E come sempre si ergono come alfieri della moderazione sobria e parca. Chiedendo immediatamente colesterolo e alcool. Abbracci, urla, calci volanti di principesse rotanti. I Mugi che sfollano, ammettiamolo: quanto cacchio ci mancava! Momonosuke fa un errore madornale (mai visto Last Action Hero?), andare di faccia fra le protesi mammarie di Nami… con il viso di un adulto sconosciuto. Ricevendo un pugno che stenderebbe Zunesha. Lo aspettavamo TUTTI. Reazione dei Mugi? Sentita la frase di Sanji? Non so voi, ma io ho rivissuto Il Gladiatore
‘Il tempo degli onori è finito… Principe‘
– Sanji Decimo Meridio
Bellissimo e spassoso il momento Zoro-Sanji, mi mancavano queste gag, prepara scenari che vedremo più avanti.
Una spruzzatina di fanservice con il bagno alle terme; tenera la dignità di Kiku, invece Yami… lo ribadisco sempre, non ha confusione di genere: lei non si sente un uomo, lei si sente Oden, vedrete più avanti.
Le bombe sganciate da Morgans e Apoo le ho trattate in apertura. Intrigante si inizi a palesare la dinamica dei dinosauri. In ottica Darwiniana: gli imperatori non hanno più ragione d’essere. Non vengono più chiamati Yonko, la traduzione dei termini si riferisce a conquistatori dei mari. Sta cambiando un’epoca.
La vibrazione della realtà
Ryokugyu. La sua entrata in scena è spettacolare… ma spassosissima.
Akainu non esercita il minimo controllo sugli ammiragli new gen. Sembra di assistere allo sketch della montagna di Aldo, Giovanni e Giacomo. Con Akainu-Poretti che urla a Ryokugyu-Storti
– Ryo! Ryo non far cazzate… non far cazzate in montagna!
Chiedo scusa, ma era palese.
Tutti, nessuno escluso, abbiamo pensato alla natura, sopravvivere e combattere senza nutrirsi per tre anni, quel fiore sulla schiena: fa tanto fotosintesi clorofilliana. E se così fosse, benissimo. One Piece non deve essere tutto un mistero, ce ne sono fin troppi. Garp, Sengoku, Aokiji, Fujitora, Smoker, Tashigi, Kobi… Ryokugyu? Sono i Marine di una certa pasta, coloro i quali non volteranno mai le spalle ai principi della Marina: ma mostrano palese insofferenza verso il GM.
Ryokugyu non stonerebbe minimamente in un contesto S.W.O.R.D. Vogliamo illazionare? Forse neanche in un contesto dei rivoluzionari. La tigre e il toro sono pappa e ciccia, Ryo se ne frega altamente degli ordini di cacciare Issho dalla base. Quest’ultimo è colui che copre e sorride a Luffy, che si inginocchia al cospetto di una nazione piagata sbattendosene del GM che frignava, che si è strappato la vista non sopportando più l’ingiustizia. Ma, per quanto pertinenti, sono solo osservazioni, cosa sappiamo di concreto?
Pattern fiaba di Momotaro-ammiragli
- Aka Inu
- Ki Zaru
- Ao Kiji
- Fuji Tora
Cane, scimmia, pavone, tigre.
Più interessante letterariamente. Momotaro (nella fiaba giapponese) fa amicizia, durante il viaggio, proprio con gli animali di cui sopra, si alleano per sconfiggere i malvagi Oni su una lontana isola. A parte la chiara discendenza di Kaido e Yami con tale razza. A parte che Oni potrebbe essere benissimo l’interpretazione semplicemente di tutta la pirateria.
Ci sono spunti. Onmyodo, su questo si basa la fiaba, quindi affonda le sue radici nella cosmologia esoterica tradizionale giapponese. E indovinate cosa riporta? Che il bue e la tigre sono i due segni posizionati esattamente a nord-est del diagramma Onmyodo, quei segni sono rappresentati come sfortunati. La cosa che fa sorridere… è che nella leggenda di Momotaro: sono sempre i segni della tigre e il bue ed essere rappresentati a nord-est. Cosa c’è in quella direzione: la base degli Oni che i nostri eroi dovranno eliminare. Poco attendibile, ma dai. Coincidenze, suvvia.
Però sono solo 25 anni e 1052 capitoli di coincidenze, eh?
Un consiglio.
Non aspettatevi che tutti i capitoli siano come il 1051, ognuno ha il suo perché, il suo fascino. Abbiate fiducia in Oda senza pretendere la perfezione. Rendere concreti dei principi universali non è da tutti: si chiama vibrazione della realtà. Il 1052 avrebbe fatto sorridere perfino Charles Dickens. Per la capacità di trasformare la più aspra delle storie in una fiaba morale.
– Cenere, La Ciurmaglia di One Piece